DI PAOLO BARNARD
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E’ disperante. Siamo tossicodipendenti da informazione. L’urlo che si leva dalle masse degli italiani attivi infodipendenti è sempre il medesimo: informateci, non mollate, ancora dosi, grazie! La risposta degli abili pusher è di inondare il mercato della sostanza.
I Travaglio, Corrias, Ricca, Gomez, Barbacetto, Grillo ecc. di oggi spacciano infodosi massicce ricalcando le orme degli Scalfari, Costa, Ferrieri, Guarino, Ruggeri, Staiano di ieri. Il mercato dell’infodipendenza è inarrestabile, il pubblico consuma informazioni di ogni sorta a rotta di collo, quelle cosiddette ‘libere’ in particolare, attraverso un’immensa rete di Antisistema che serpeggia fra prime serate tv, riviste patinate, librerie, dibattiti, filmati in rete, teatri, blog, libri, manifestazioni, V-day e quant’altro. Ma Silvio Berlusconi è al suo terzo mandato, la Lega detta legge, l’Africa muore o affoga a Lampedusa, l’Italia fa la guerra e la putredine del tessuto civico dei bugiardi, evasori, leccaculo, venduti, servili, raccomandati, ladri, mafiosi, massoni, qualunquisti, sciovinisti, furbetti italiani è la stessa di 20 anni fa. Probabilmente, secondo alcune stime, persino peggio. Sanità, scuola, università, amministrazioni, giustizia, finanza, politica, non-trasparenza e non-modernità sono cementificate nella vita del Paese.
Metafora: un paziente viene ricoverato con un focolaio al polmone, viene messo sotto terapia antibiotica B. Ancora antibiotico B, poi di nuovo antibiotico B, altro antibiotico B, doppia dose di antibiotico B, antibiotico B a infusione continua… alla fine il paziente sviluppa una broncopolmonite fulminante, è in rianimazione. Qualcosa non va in quell’antibiotico, appare ovvio.
L’informazione è la stessa cosa. E’ l’antibiotico che dovrebbe curare la collettività dai suoi mali. La collettività italiana è sotto terapia da 50 anni, da almeno 17 la terapia è intensivalternativa, l’infobiotico è pompato in dosi massicce nei nostri cervelli, a ritmi sconosciuti persino dalla più estrema pratica medica, ma l’ammalato è comatoso, e vacilla sulla soglia della fase terminale. Qualcosa non va in quell’infobiotico, appare ovvio. O no? Ne volete un’altra dose?
Non risulta chiaro a voi tutti che a fronte di una quantità colossale e ossessiva di informazioni, di mezzi per ottenerle, di rapidità nel diffonderle, il progresso dei cittadini nell’usarle per cambiare l’Italia sia rimasto un nano, in regressione persino? Non c’è qualcosa che non va qui signor Travaglio, signor Ricca, signor Vauro, signor Grillo, signora innominabile di Report? O no? O volete somministrare un’altra dose ancora?
Posso riproporre qui, a voi tutti, di piantarla di rincorrere le informazioni? Perché quello che non va lo sappiamo alla nausea, lo sapevano già alla nausea i nostri nonni, ce n’era abbastanza già allora per fare la rivoluzione nelle piazze. Posso riproporre che piuttosto che infodrogarsi dovremmo imparare ad agire? Tutti, non i soliti 0,2%. Cioè pensionare i ‘paladini della controinformazione’ (grazie, siete stati utili, Barnard incluso), e tornare a fare quello che uomini e donne comuni fecero dal ‘700 al ‘900? Cioè cambiare la Storia?
v Oppure ditelo: ne siamo incapaci, troppa fatica, meglio l’infobiotico e rimanere inutili. Fatti da parte Barnard, c’è Annozero stasera.
Paolo Barnard
Fonte: http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=96
Dissento. Penso esattamente il contrario. Non esiste un’overdose di informazione, semmai esiste un overdose di mala informazione. La gente non sa niente.E’ tenuta allo scuro di tutto. Per rendersene conto basterebbe scendere in strada e fare delle semplici domande: “Cos’è il Lodo Alfano?, Quando e come hanno privatizzato l’acqua?, Come funziona la riforma sulle intercettazioni? E sulla Giustizia?” . Potrei continuare all’infinto ma tanto le risposte sarebbero sempre le solite… O non sonno di cosa parli e ti guardano male oppure abbozzano qualche vaga risposta. Questo perché la gente delle tematiche importanti non sa nulla e non ha modo di informarsi. Da un lato li capisco: dopo 8 ore di lavoro torni a casa, magari hai anche figli e altri problemi e non hai voglia di spulciarti la Rete per sapere cosa c’è di vero e cosa no. E allora ti guardi malamente un TG, se va bene ti compri un quotidiano ogni tanto e vai avanti credendo a quello che ti dicono.
La storia la si cambia se sappiamo in che direzione vogliamo andare a far sfociare il nuovo, ma se non lo sappiamo come si fa? E senza essere informati non muoveremo mai un passo. Quindi di mio ringrazio tutti questi giornalisti che pur avendo poca luce ci fanno riflettere su ciò che ci stanno, impunemente, facendo tutti i giorni.
Infatti 3my78 la tua esperienza andrebbe portata come esempio di condizionamento positivo derivante da questo flusso di “controinformazione”. Ma la riflessione di Bernad, che batte il tasto sempre sulla stessa cosa e ormai lo abbiamo capito tutti:)), é che alla fine quello 0,2% puó diventare forse uno 0,3%, ma non di piú.
Allora mi domando, non sará mica una strategia fallimentare questa dei mass comunicator della rete? Boh, non saprei.
Anche io come te mi sono risvegliato attraverso il web, per molte cose, ma quanti ancora potranno farlo. Specialmente in Italia, l’unica nazione al mondo in cui nel 2008 le utenze di internet sono diminuite invece che aumentate!
Boh!!!!!!
Ciao caro!!!
3my78
Lei ha comincia dicendo “Dissento” e poi in tutto il suo commento leggo che lei dice le stesse cose di Barnard, che a mio avviso con il termine INFOBIOTICI
intende proprio dire mala informazione infatti si riferisce a persone paladini dell’informazione che a suo avviso dovrebbero smettere di fare quel tipo di informazione spacciandola per controinformazione che serve solo a rafforzare l’attuale governo facendo credere a noi poveri cittadini di essere bene informati.
Informazione -antisistema Ma di che? quel tipo di controinformazione sino ad oggi non ha portato a niente.
Poi alla fine lo ringrazia e lo elogia e allora mi chiedo
Su che cosa dissente?
Semplicemente sul fatto che la mia difesa era atta a difendere quei paladini (come li chiami tu) che diffondono vera informazione. Basta avere un pizzico di onestà intellettuale e non mischiare “i paladini” con i giornalisti di palazzo e ti sarà (o vuole il Lei?) più chiara la mia disamina.