E-NTERVISTA AI MEMBRI DI RIVOLUZIONE CREATIVA P.2

Pubblicato: 22 marzo 2010 da Willoworld in INTERVISTE, PENSIERO, RIFLESSIONI
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Seconda parte dell’e-ntervista ai membri della community Rivoluzione Creativa. È la volta di Enrico M. entrato da poco nel gruppo. Presto verrà pubblicato anche un suo piccolo racconto. Ecco qui che cosa ci ha risposto.

1.Da quanto tempo scrivi/disegni/componi/crei?

Domanda difficile, mi è sempre piaciuto disegnare, fin da piccolino. La musica mi affascinava ma mi pareva distante e detestavo scrivere. Ho cominciato a suonare nel 2002 (a sedici anni come tanti) e ho cominciato a scrivere testi.
Da un anno ho cominciato a scrivere anche brevi racconti, una volta passato il trauma dei temi di italiano!

2.Chi sono i tuoi modelli?

Un’altra domanda difficile… diciamo che prendo ispirazione un po’ dovunque. Ogni esperienza mi da uno spunto.

3.Credi che il processo creativo di un autore possa essere un qualcosa di terapeutico?

Sicuramente. Fa male tenersi dentro quello che vogliamo comunicare. Io invito tutti quelli che hanno momenti difficili a buttare tutto su un foglio di carta per sentirsi meglio in fretta. Per chi non ci crede, sicuramente non può far male.

4.Che cosa pensi del fenomeno del file-sharing e della libera condivisione delle opere in rete?

Penso sia un fenomeno sociale positivo, oltre che inevitabile. Inutile tentare di regolamentarlo, troverà nuove scappatoie. Chi tenta, invece, di trarre profitto dalle opere altrui (non faccio nomi) è da condannare.

5.Secondo te esiste una differenza tra l’opera in sé e il prodotto (merce) derivato da questa?

Si, la stessa che c’è tra ascoltare una band da CD o andare ad un suo concerto.

6.Può un autore sentirsi davvero libero di creare quando è soggetto a pressioni quali; scadenze di contratto, metriche di “confezionabilità” dell’opera, aspettative dei fan, opinioni dei critici ecc…?

No, ma ciò non toglie che possa creare qualcosa di buono lo stesso. Certo, non sarà un’opera sincera, ma tanto questo a fan e critici importa sempre meno… purtroppo.

7.Possiamo ancora parlare di “talento” nell’era in cui tutto si può imparare e non è assolutamente richiesto dall’industria dell’arte e dell’intrattenimento?

Si, possiamo chiamarla volontà, voglia di lottare, di farsi ascoltare. In un mondo in cui possiamo avere tutto (informazione, spunti,…) c’è ancora chi si perde a pensare che tanto nessuno ti ascolta, che ce la fa uno su cento,… Questo è non avere talento.

8.Che cosa pensi della critica?

Che dovrebbero fare di più e parlare di meno, se parliamo dei critici d’arte. Se invece intendiamo critiche atte a migliorare le nostre opere future, ben vengano.

9.È da poco nato l’I-Pad. Anche se molti prendono in giro il nuovo giocattolo della Apple, sicuramente anche questo gadget farà da apri-strada alle nuove tendenze tecnologiche. I nuovi portatili saranno figli dell’I-Pad, il che significa starsene sul divano con la tavoletta LCD e guardare le news, navigare in rete, vedere un film e naturalmente leggersi un e-book. La carta ha i giorni contati?

Speriamo di no! La carta è il supporto in cui ognuno impara, annota, sbaglia, scarabocchia… io non riesco a scrivere il testo di una canzone al computer, mi serve il mio quadernetto! Son sicuro di non essere l’unico a pensarla così.

10.Che cosa pensi di Rivoluzione Creativa?

E’ un ottima idea. Piattaforme come questa, per chi ha bisogno di esprimersi, sono fondamentali e danno il giusto spazio. A mio avviso tutti questi spazi virtuali hanno il difetto di essere dispersivi (lo so che non ti piace, ma ti parlo con il cuore in mano), ma del resto sta a chi comunica il farsi sentire da chi ascolta… a buon intenditore poche parole.

Leggete la prima parte dell’e-ntervista ai membri di Rivoluzione Creativa clickando qui. Un grazie di nuovo al solito Charles Huxley autore dell’immagine dell’articolo. PARTECIPATE A RIVOLUZIONE CREATIVA. CREATE INSIEME A NOI!

commenti
  1. […] LEGGI ANCHE LA 2NDA PARTE DELL’E-NTERVISTA […]

  2. willoworld ha detto:

    Rispondo velocemente alla questione sollevata da Enrico riguardo al fenomeno della dispersione di Internet. È in effetti un difetto ma anche una forza. Il problema è che la televisione ci ha insegnato a recepire i messaggi da un numero chiuso di canali, subendo passivamente le informazioni. Dobbiamo abituarci, tutto qui, Il navigare in rete è un’abilità. Io in poco più di un ora al giorno gestisco 5 blog e una community… tra le altre cose…:P

  3. Morgendurf ha detto:

    … sarò monotona e ripetitiva, ma l’e-intervista mi piace un sacco… 🙂

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