Il superpresidentissimo annunciò in diretta TV le sue dimissioni. Per l’occasione si era fatto mettere del fard ed indossava un paio di lenti a contatto usa e getta di colore verde. La sua pelle olivastra gli dava un tono esotico. Il resto lo facevano le luci…
– Ho appena dato l’ordine di far rientrare le truppe impegnate in Afghanicattì e Iraquanda, ma i generali dell’esercito e altri funzionari statali e parastatali mi hanno riso in faccia. Per questo motivo ho deciso di ritirarmi dalla vita politica e finire il resto dei miei giorni nel mio piccolo cottage alle Hawaii.
L’incubo era tornato, puntuale come ogni sera. Era dal giorno in cui gli avevano detto che il trentacinque percento dei terroristi sterminati dalle sue truppe erano bambini che non riusciva a chiudere occhio. E poi c’erano quei neonati con tre teste, risultato delle bombe al fosforo bianco… Dormiva un paio d’ore e poi lo venivano a trovare. Puntavano i loro sguardi su di lui, tre paia di occhi scuri privi di sclera. Lui provava a fuggire, ma dopo pochi metri riuscivano sempre ad afferrargli il piede. E pensare che al collage poteva contare su un dignitoso scatto sotto canestro… Ma i tempi del collage erano andati, finiti…
La testa gli pulsava. La sveglia segnava le tre e quarantotto. Afferrò due pasticche di Donormyl e le buttò giù con mezzo bicchiere d’acqua. Dieci minuti più tardi giocava a dadi con l’omone col forcone….
– Allora Mr O., come ti butta?
– Insomma, è un periodaccio….
– Si dorme poco, eh?
– Beh, in effetti…
– Non preoccuparti, vedrai che ti ci abitui…
I dadi ruzzolarono, l’omone rosso col forcone imprecò per lo scarso risultato ottenuto e al superpresidentissimo sfuggì un sorriso.
“Ma certo, tutto si sarebbe risolto… Basta dare tempo al tempo…” pensò, e si accese un cicchino.
GM Willo per Rivoluzione Creativa