THE PATROLMAN: Capitolo 16

Pubblicato: 20 aprile 2010 da Willoworld in NARRATIVA
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Arrivo a Saskatoon quando il sole è sorto ormai da un pezzo, percorro Idylwyld Drive; per essere una delle arterie principali della città il traffico è praticamente assente, il caos di Rock City quaggiù è semplicemente un brutto ricordo, tutto è maledettamente ordinato, maledettamente pulito, nemmeno Perrineville è così perfetta.
Dopo un po’ di giri imbocco la North 3rd Avenue, mi fermo nel primo motel che incontro, ho bisogno di sistemarmi un po’. La testa inizia a dolermi e credo dovrò sparami un po’ di morfina, parcheggio la Chevy prenoto una stanza e mi chiudo a chiave. Tiro fuori il necessario, preparo laccio, siringa e soluzione e mi sparo la dose in vena; via via che entra in circolazione il dolore sparisce ed io mi sento forte ed invincibile come un leone. Apro la borsa nera, tiro fuori la 44, è perfettamente pulita e lubrificata, prendo le pallottole e riempio il caricatore… ovviamente sono quelle modificate, capaci di far esplodere la testa ad un cinghiale. Ripongo la 44 carica, tiro fuori l’AK 47, è un piccolo gioiello, una via di mezzo tra un fucile ed un mitragliatore, il caricatore è leggermente curvo e moooolto lungo! I proiettili sono enormi, possono dilaniare un essere umano senza troppi problemi, mi sarà davvero utile.
Adesso devo semplicemente mettermi alla ricerca dei balordi che tengono prigioniero mio fratello Franky, non sarà un gioco da ragazzi e soprattutto non ho la più pallida idea di quanto tempo lo terranno ancora in vita. Se non lo hanno ucciso subito significa che deve tornare più utile da vivo ai suoi rapitori, altrimenti, avesse compiuto soltanto uno sgarbo il suo cadavere sarebbe già in fondo ad un fiume o nel pilone di cemento armato di qualche costruzione. Dovrò rispolverare le mie capacità investigative ma questa volta nessuno verrà assicurato alla giustizia, o almeno non a quella terrena.
Alla reception del motel il portiere è un tipo all’apparenza poco raccomandabile, sulle braccia ha dei vistosi tatuaggi, deve essersi fatto diversi anni dentro, probabilmente potrebbe essere utile interpellarlo, magari saprebbe darmi qualche dritta. Maria ha parlato di un giro di droga, armi e forse prostituzione, il tipo ha l’aria di saperla lunga su tutte e tre, forse fa parte della banda. Decido di non mettere troppo tempo in mezzo, mi avvicino al bancone ed inizio a fissarlo, lui ricambia sostenedo il mio sguardo con aria interrogativa. Estraggo il portafoglio dalla tasca posteriore dei jeans, tiro fuori due biglietti da cento e li appoggio in bella mostra sul ripiano, proprio davanti a lui: -“Sputa amico”
-“Ho bisogno di un po’ di roba” dico mentre allungo il barccio e gli mostro il segno dell’iniezione appena fatta.
Mi guarda con aria stupefatta: -“Avrei giurato tu fossi un tipo a posto, non sembri affatto un tossico…”
-“Le apparenze ingannano… allora?”
-“Ho alcuni amici che trattano questo tipo di merce, sono gli unici in città, se mi dai tempo mi metto in contatto e ti faccio avere un appuntamento…”
“…che sia veloce, nelle mie condizioni non posso aspettare.”
-“Facciamo così… mettici un altro centone e… ”
.”…facciamo così, ne metto altri due se la cosa va in porto, altrimenti…”
Alzo leggermente la maglietta e gli mostro il calcio della 44. -“Hey amico, mi sa tanto che tu non vuoi soltanto roba per te… tu vuoi concludere un affare…”
-“Anche se fosse… come vedi sono molto affidabile… in fatto di grana… mettimi in contatto con i tuoi amici e non te ne pentirai… garantisco!”
-“Stasera, quando smonto dal turno… all’ingresso del personale di servizio nel vicolo qua dietro.”
-“Molto bene…”
Me ne vado abbastanza soddisfatto, al primo colpo sono forse riuscito a gettare l’amo, adesso devono abboccare i pesciolini. “Qualcosa” sta continuando a darmi una mano, ho imboccato la strada giusta, mi sono fermato nel motel giusto, ho avvicinato la persona giusta… coincidenze?
Esco dal motel, aspetterò il cambio del turno in giro per questa città immacolata, magari mi metterò alla ricerca di qualche quartiere brutto sporco e cattivo… come piacciono a me!

Massimo Mangani – Leggi gli altri capitoli

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