Archivio per la categoria ‘AL-COOL’

SILENTE, UN VINO PER I SILENTI

Pubblicato: 3 dicembre 2010 da Charles Huxley in AL-COOL, ALIMENTAZIONE
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Ai Silenti non poteva mancare un vino personalizzato. Eccolo finalmente!!!

Silente bianco 2009 di Poggio agli Scalzi

Uve: Vermentino, Viogner
Zona di produzione: Castellina Marittima (Montescudaio)
Denominazione: IGT Toscano
Volume: 13%
Densità d’impianto: 7000 piante per ettaro
Fermentazione: in vasche di acciaio a temperatura controllata per 25 giorni c.a.
Affinamento: in vasche di acciaio
Resa per ettaro: 80 quintali
Organolettica: giallo paglierino con colori verdognoli, profumo fine ed intenso, con belle sfumature di pesca e fiori di campo , gusto fresco, lungo, piacevolmente equilibrato.

E per assaggiarlo, tutti all’Artegaia, da abbinare con la Catalana di Crostacei (Astice Gamberi rosa Scampi Mazzancolle). E vai così!

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WESTMALLE TRIPLE

Pubblicato: 15 novembre 2010 da Willoworld in AL-COOL
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La Westmalle Triple è una birra da prendere sul serio, prima di tutto perché è una triple, poi perché è belga d’abbazia e la sua ricetta risale al 1934 (anche se quella attuale è del ’56), ha un gusto deciso ma piacevole, e soprattutto perché ha quasi 10 gradi! Eppure li senti appena…

Sicuramente migliore della sorella Dubble, una scura che non spicca né per carattere né per gusto, questa Triple è diventata una tra le mie birre preferite del momento. Si accompagna ottimamente con la carne e con i piatti autunnali.

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LE ULTIME PAROLE DI JACK DANIEL

Pubblicato: 5 febbraio 2010 da Willoworld in AL-COOL, PERSONAGGI
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C’era una volta un ragazzo di nome Jack, di sangue misto, inglese, scozzese e irlandese, ma nato in America come si soleva fare nel lontano 1846, o forse era il 1950, perché all’epoca ci si sbagliava facilmente con i numeri… Americano DOC insomma, e come tanti altri americani il piccolo Jack aveva un sogno (che cosa sarebbero gli americani senza i loro sogni?), aprire una distilleria. E così fece… era il 1866.

Oggi il Jack Daniel’s non è solo un whiskey ma un vero e proprio manifesto di vita, il simbolo della bevuta on-the-road, la benzina del bluesman, il compagno migliore per quelle serate passate in solitario, ad arreggerti le trippe aspettando l’alba.

Era il 1911 quando, per colpa di una ferita all’alluce, procuratasi tirando un violento calcio alla cassaforte (il povero Daniel non riusciva mai a ricordarsi la combinazione, chissà come mai…) Jack contrasse una terribile infezione che lo portò sul letto di morte. Ma prima del trapasso, prima cioè di diventare il distillatore personale di dio e di tutti i santi, Jack, rivolto probabilmente al nipote al quale aveva lasciato la distilleria, sussurrò: “One last drink, please…” E quelle furono le sue ultime parole.

DUVEL

Pubblicato: 23 gennaio 2010 da Willoworld in AL-COOL
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Ecco una birra alla quale non riuscirò a rinunciare nei prossimi mesi a venire. Ho sempre amato le birre di carattere, senza però quel gusto dolciastro tipico delle doppio malto. Questa bionda belga (le belghe son diventate ormai le mie beniamine) con i suoi 8 gradi e mezzo, te la puoi gustare da sola oppure in compagnia di un aperitivo importante. Provatela ad esempio con del formaggio stagionato leggermente intinto nella mostarda dijon oppure in quella olandese, che picchia il naso…

Un consiglio: sciacquate il boccale con dell’acqua fredda prima di versarla, in questo modo eviterete di farla schiumare troppo. Salute!

http://www.duvel.be

MAREDSOUS

Pubblicato: 18 ottobre 2009 da Willoworld in AL-COOL
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Continua la mia rassegna sulle birre d’abbazia belghe. Mi sa che finiro i miei giorni in un monestero…

La Maredsouse doppio malto, scura, 8 gradi, é una birra importante, con un gusto pieno tipico delle birre d’abbazia e con una punta un po’ dolciastra che da sola puó rivelarsi stucchevole. Accompagnandola con del formaggio, ad esempio quello olandese stagionato al cumino, puó rivelarsi una grande sorpresa.

Ringrazio l’esperto Charles Huxley che mi consiglia gli accostamenti per queste birre di lusso. Salute a tutti, adesso me ne vado a bere un’altra…

http://www.maredsous.be

LA BIRRA DEL NANO

Pubblicato: 20 settembre 2009 da Willoworld in AL-COOL
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McChouffe

Va bene, sono d’accordo, il nano dell’etichetta che raccoglie il malto è davvero ridicolo, ma questa birra scura delle Ardenne, con i suoi 8% vol, è veramente un gran bel bere. D’altronde i belgi ci hanno abituato a grandi birre, come la Palm ad esempio, che è sempre stata tra le mie preferite.

La McChouffe però ha davvero qualcosa in più, e sono sicuro che accontenterà anche chi non ama particolarmente le birre scure. Lascia in bocca un po’ di gusto fruttato ma senza stuccare.

La birreria La Chouffe, situata nel cuore verdeggianti Ardenne, ha meno di 30 anni ma promette davvero bene. Unico difetto, forse, il nano… andate a visitare il sito e, se avete l’occasione, assaggiate questo nettare di Odino.

Save the planet

Pubblicato: 7 settembre 2009 da Charles Huxley in AL-COOL, APPELLI, HUMUR

Sarà perchè è una settimana che non stappo niente ma oggi mi sento ambientalista!

only-planet-with-beer

LE ABBUFFATE DI GIOCO

Pubblicato: 9 marzo 2009 da Willoworld in AL-COOL, FANTASY, GIOCHI, RIFLESSIONI
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spaghettiaglioeolio

L’idea per questo articolo me l’ha data un intervento sul forum della Gilda di Amsterdam, il gruppo con il quale sto giocando in questo periodo. Il topic riguardava la giocata-cena.
Quante ne abbiamo fatte…

Ho risposto al post menzionando alcune situazioni nostrane, ma credo che per uno straniero non sia facile immaginarle. Quando la giocata si trasformava in un pretesto per mangiare insieme, allora il gioco diventava quasi secondario. Grigliate in giardino, arrosti misti, gran buffet, ma anche piatti veloci, pastasciutte all’olio di mezzanotte, affettati e formaggio, e al limite rimaneva sempre il pizza-taxi. Il tutto, ovviamente, annaffiato da della sana splugen-ribongen-beer, oppure da un vinello onesto, rigorosamente rosso.

I dadi ruzzolano meglio con la pancia piena. Strappi la carne da una coscia di pollo e afferri il d20 con le mani unte, sperando che ti vada bene. Magari è proprio l’olio che si deposita sul dado che fa uscire il risultato vincente! Le pietruzze si confondono con le molliche di pane, una fetta di prosciutto sulla scheda del nano, una macchia di vino su quello dell’elfo. Il master, nascosto dietro lo screen, si divora un pezzo di rosticciana. E la giocata è solo all’inizio…

Le ricette sono sempre un optional. L’aglio e olio veloce batte sempre tutti, ed è difficile resistergli, anche quando il padrone di casa non gli vá di sporcare la cucina. Prosciutto, salame, pecorino e tozzi di pane: il pasto ideale per un nano docg! Ma anche gli elfi, soprattutto dopo che si sono scolati diversi bicchieri, non badano più di tanto al menù. E allora nel piatto può capitare di trovarci della pasta condita con trippa al sugo e macedonia di frutta. Difficile dimenticarsi un episodio del genere, non vi pare? Mi sembra ieri…

Ma le maratone di gioco fanno sempre venir fame, e allora ti butti su quello che passa la ditta: biscotti, crackers, grissini, cioccolatini, sfogliatine della nonna, crostatine ammuffite, cantucci di pane con l’olio, olive, sottoli, sottaceti, caramelle, liquirizie… Per il bere si può anche toccare il fondo. Quando la scorta alcolica è finita ci si attacca alla spuma, al tè freddo, al latte a lunga conservazione e addirittura a quello di soia! Quasi d’obbligo le macchinette del caffè e i “gavani” del tè, pozioni speciali per rimanere svegli fino al mattino.

Testimoni e vittime di queste goliardiche abbuffate, le nostre schede. Macchie di sughi, caffè, vino, birra, cioccolata e quant’altro. Si usava dire che la scheda del personaggio più patacche si ritrova e più è vissuta. Qualcuno ne era orgogliosissimo. A fatica riuscivamo a distinguere i valori, e allora diventava la scusa ideale per barare un po’ sui check.

Insomma, il cibo e il gioco sono sempre stati un connubio perfetto. Spesso il primo era solo il pretesto per il secondo. Altre volte, quando le giocate erano davvero entusiasmanti, semplicemente obbedivamo ai nostri stomaci. Dal richiamo dell’avventura, al richiamo dello spaghetto…
“Si fa una pasta?”
“E come?”
”Aglio e olio, ovviamente…”

FONTE: Storie di Ruolo

Oh birra… oro che mi anneghi

Pubblicato: 20 gennaio 2009 da Willoworld in AL-COOL, POESIA

birra

Oro che mi anneghi
Io bevo e tu mi leghi
Sciacquastomaco divina
In bottiglia o alla spina

Gelida e schiumante
Volgare ed elegante
Mi faccio un’altra pinta
Son brillo, o faccio finta?

Amaro che disseti
Io bevo e tu mi cheti
Rugiada degli Dei?
O solo birra sei?

Dai, passa la bottiglia
Del malto sei la figlia
Del luppolo sorella
Birra, come sei bella!

Finisco con un sorso
Son pieno come un orso
Felice come un grullo
Ho il riso di un fanciullo

Ma chiuder non potrei
Sarebbe proprio brutto
E me ne pentirei
Se non facessi un rutto.

Salute!

FONTE: Willoworld Creativity

ANTONIO ALBANESE: Il sommelier

Pubblicato: 25 novembre 2008 da Willoworld in AL-COOL, HUMUR
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Semplicemente straordinario!

Viva il vino del contadino!!!!

IL PRIMO GIRO

Pubblicato: 14 ottobre 2008 da Willoworld in AL-COOL, NARRATIVA
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Smetterla?
E perché!
Perché dovrei smetterla di smettere?
Smettere di pensare, di preoccuparmi, di soffrire, di non dormire la notte. Perché? Per voi?
No, non mi va di smettere…

FINISCI DI LEGGERE

Qual è il big man più grande ed importante nella storia del wrestling? Non c’è Big Show, The Great Khali o quel pippone di Giant Gonzales (non abbiamo abbinato l’epiteto di pippone a Great Khali perchè poi non saremmo riusciti a trovare qualcosa di ancora più mastodontico per Giant Gonzales) che tenga: il più grande gigante della storia del wrestling è stato e sarà sempre Andrè The Giant. Immobile come un immane blocco di travertino negli ultimi anni della sua carriera ma agilissimo agli inizi per uno della sua mole, Andrè ha scritto alcune delle pagine indelebili del nostro amato sport entertainment.

Grazie all’aiuto del sito http://www.moderndrunkardmagazine.com, un sorta di inno al culto del bere che tanto ha caratterizzato la vita del gigante francese.

Così rendiamo il giusto onore al gigante. Partiamo da una prima considerazione: secondo alcuni rapidi calcoli, Andre The Giant tracannava ogni giorno una quantità di alcool pari a circa 7000 calorie. Non 700, ma proprio 7000, più o meno 3 volte tanto la quantità di calorie che una persona normale dovrebbe assumere nel corso della giornata. Non osiamo immaginare quante calorie di cibo Andre ingurgitasse ogni giorno, ma per il momento non vogliamo porci il problema. A quanto pare il gigante francese non amava bere da solo, così alla fine di ogni serata invitata un gran numero di lottatori a bere con lui, offrendosi per altro di pagare anche il conto perchè era un gran generoso (e pigliava pure una vagonata di soldi ad incontro). Questo creava qualche problema a Vince McMahon Sr., così per evitare di ritrovarsi pericolosamente con un roster di alcolizzati decise di affiancare l’ex wrestler Arnold Skaaland ad Andre: il suo unico obiettivo era quello di tenere sotto controllo il lottatore e farlo arrivare in tempo all’interno dell’arena. Il problema era che anche Skaaland era un bevitore da competizione, e quindi non era probabilmente la persona più adatta per tenere a bada Andre che continuava a bere come una spugna di dimensioni ciclopiche. Addirittura pare che Andre si fosse fatto customizzare una Lincoln Continental riempedola di contenitori del ghiaccio per trasportare quantità industriali di birra sempre fresca perchè si sa, la birra calda fa un pò schifo. Andre era anche solito bere vagonate d’alcool prima degli incontri: 16 bottiglie di vino in 4 ore è solo uno dei tanti episodi che hanno costellato la carriera del francese, ma ancora più clamoroso è il fatto che le sue prestazioni sul ring non ne risentissero minimamente. Ovviamente tutto questo aveva un prezzo in termini economici: pensate che nel corso di un soggiorno di un mese in un hotel di Londra, Andrè arrivò a pagare 40.000$ di conto al bar dell’albergo. Probabilmente i proprietari degli alberghi avrebbero molto da raccontare riguardo ad Andre The Giant, come quella volta che Andre svenne nella hall di un hotel dopo aver bevuto qualche bicchiere di troppo. Volete sapere quanti bicchieri di troppo riuscì a tracannare? Beh, in quell’occasione, probabilmente un episodio da guinness dei primati, Andre riuscì a bere 119 bottiglie di birra in 6 ore. Fatti due conti, siamo intorno ad una bottiglia di birra ogni 3 minuti. Spaventoso.

Se tutto ciò vi ispira manie d’emulazione, sappiate che tutto questo bere non deve aver fatto bene ad Andre The Giant considerando che il gigante francese è morto all’età di 47 anni. Sicuramente i problemi di salute legati al gigantismo di Andre sono stati la ragione principale del suo decesso prematuro, ma è probabile che senza quei 4-5000 litri di alcool bevuti qualche anno in più sarebbe riuscito pure a camparlo…

CHI BEVE BIRRA CAMPA CENT’ANNI… CHI BEVE CENTODICIANNOVE BIRRE AL GIORNO CAMPA DI MENO

Ps. Piccolo articoletto per mostrare che vi seguo, purtroppo dopo la pre collezione c’e’ la collezione con relativa sfilata e quindi sono pienissimo e non ho tempo per scrivere, attendete fiduciosi che prima o poi torno!!! la sfilata e’ il 24 febbraio 🙂

Yu Willo continua che ti leggo ogni giorno anche se a sprazzi!!!

GROLSCH KANON

Pubblicato: 6 febbraio 2008 da Willoworld in AL-COOL

grolsch-kanon.jpg

Da sempre amante delle birre forti, mi sono concesso questa novità: la Grolsch Kanon. Ultima arrivata della famosa marca olandese, di cui sono un grande fan, vi confesso, come ho confessato ai miei compagni di birra in una e-mail recente, che mi ci è voluta una settimana per convincermi ad aprirla. Quegl’11 gradi e 6 evidenziati dall’etichetta, forse per attirare gli alcolizzati come me;), mi hanno intimorito.
Il risultato peró è piú che soddisfacente. Tutti quei gradi non si sentono minimamente, e va giú che è una bellezza. Certo, a stomaco vuoto è una bella botta, peró per chi è abituato va bene.
Un altro buon motivo per venire a visitare la mia terra adottiva!