Archivio per la categoria ‘INTERNET’

di GM Willo

Ieri notte ho fatto un brutto sogno. Succede tutte le volte che mangio una pizza con il salamino piccante e i peperoni, e poi ci aggiungo anche l’olio al peperoncino perché quando la bocca mi prende fuoco mi piace da matti! Gli ingredienti aprono la porta di Oniria, il mondo dei sogni, ma il tema del viaggio ce lo mettono sempre le notizie in prima pagina, e ieri non si è fatto che parlare di pirateria informatica, di leggi repressive e di sistemi per controllare internet. E così, nella semioscurità della mia stanza da letto, ho chiuso gli occhi e i peperoni si sono messi a lavoro… (altro…)

di Gianluca Freda

Di tanto in tanto, quando dolce e chiara è la notte e senza vento, faccio un sogno bellissimo, che è per me uno dei principali motivi per cui valga la pena di vivere. Sogno che in un futuro imprecisato, in uno scenario fantapolitico dai contorni indefiniti, l’Italia sia stata occupata da un esercito straniero rivoluzionario. Rivoluzionari veri, non gli zombi pagati dalla CIA e teleguidati tramite Facebook che abbiamo visto all’opera, in Africa e Medio Oriente, in questi mesi. La nazionalità dell’esercito rivoluzionario varia di circostanza in circostanza. A volte sono irakeni, a volte libici, a volte indiani Apache, ma non è importante. Nel mio sogno, i nuovi occupanti hanno fatto arrestare, quali traditori, mentitori e fiancheggiatori di assassini, tutti i giornalisti italiani, sia televisivi che della carta stampata, e si accingono a fucilarli in una grande piazza (che a volte è piazza del Duomo a Milano, altre volte è la Piazza Grande di Arezzo) in un radioso mattino di sole. Lo spettacolo è aperto al pubblico, che interviene numeroso e festante. Io arrivo tenendo per mano le mie bambine e le mie bambine sorridono. In una delle tante bancarelle aperte per l’occasione, ho comprato loro dei palloncini e dello zucchero filato, denso e bianchissimo. (altro…)

TRASFORMA IL TUO BLOG IN UN E-BOOK

Pubblicato: 8 aprile 2011 da Willoworld in GENERATORI, INTERNET, LIBRI
Tag:, , , ,

Cercavo da tempo uno strumento on-line per convertire i blog in file PDF, il modo migliore per archiviare su disco rigido i propri documenti in rete. BlogBooker fa proprio questo, ma solo per le piattaforme WordPress, Blogspot e Livejournal. Basta inserire il file importato dal vostro blog, l’indirizzo url relativo e in pochi minuti verrà caricato il PDF comprensivo di immagini e testi.

BlogBooker può tornare utile se si vuole dare alla stampa gli interventi del nostro blog oppure pubblicare un libro su Lulu o su altre piattaforme per l’autopubblicazione. Lo strumento è totalmente gratuito e non necessita installazione.

http://www.blogbooker.com

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Purtroppo non credo che questo ultimo appello degli Adbusters riuscirà per davvero a fare implodere il social network più imponente del pianeta, ma è interessante notare come un nuovo e pandemico sentimento di antipatia verso Facebook stia maturando tra gli internauti. Non sono solo gli Adbuster a preannunciare, forse con un po’ di ingenuità, il collasso del colosso di Zuckerberg. Molti esperti in social network e social media sono abbastanza sicuri che nel giro di un paio di anni Facebook non dominerà più la rete.

Dal sito http://www.adbusters.org

Da quando Facebook è diventato un elemento indispensabile della nostra vita, c’è stato un crescente senso di presagio che qualcosa non andasse per il verso giusto, la premonizione che alla fine avremmo sentito il bisogno di rompere qualsiasi rapporto con il sito. (altro…)

di Wu Ming (*)

1. I due corni del falso dilemma
2. Nascita del copyright e censura: contro il “mito delle origini” liberista
3. Google Print e affini: rete, gratuità e battaglie di retroguardia

1. I due corni del falso dilemma

Partiamo dalla fine: il copyleft si basa sulla necessità di coniugare due esigenze primarie, diremmo due condizioni irrinunciabili del convivere civile. Se smettiamo di lottare perché si soddisfino questi bisogni, smettiamo di auspicarci che il mondo migliori.
Non vi è dubbio che la cultura e i saperi debbano circolare il più liberamente possibile e l’accesso alle idee dev’essere facile e paritario, senza discriminazioni di censo, classe, nazionalità etc. Le “opere dell’ingegno” non sono soltanto prodotte dall’ingegno, devono a loro volta produrne, disseminare idee e concetti, concimare le menti, far nascere nuove piante del pensiero e dell’immaginazione. Questo è il primo caposaldo.
Il secondo è che il lavoro deve essere retribuito, compreso il lavoro dell’artista o del narratore. Chiunque ha il diritto di poter fare dell’arte e della narrazione il proprio mestiere, e ha il diritto di trarne sostentamento in un modo non lesivo della propria dignità. Ovviamente, siamo sempre nel campo delle condizioni auspicabili.
E’ un atteggiamento conservatore pensare a queste due esigenze come ai corni di un dilemma insolubile. “La coperta è corta”, dicono i difensori del copyright come lo abbiamo conosciuto. Libertà di copia, per costoro, può significare solo “pirateria”, “furto”, “plagio”, e tanti saluti alla remunerazione dell’autore. Più l’opera circola gratis, meno copie vende, più soldi perde l’autore. Bizzarro sillogismo, a guardarlo da vicino.
(altro…)

ASSANGE VS ZUCKERBERG

Pubblicato: 26 gennaio 2011 da Willoworld in INTERNET, PERSONAGGI
Tag:, , ,

“La differenza tra Mark Zuckerberg e me? Io vi fornisco gratuitamente informazioni private sulle corporations, e sono un delinquente…

… Zuckerberg fornisce le vostre informazioni private alle corporations per soldi ed è l’Uomo dell’Anno.”

Julian Assange

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L’avevamo annunciato un mese fa. Eccolo finalmente, il terzo capitolo di Peter Joseph, appena messo in rete. Per attivare i sottotitoli in italiano, guardatelo su youtube.

Potete anche guardarlo interamente a questo link.

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GRADI DI SEPARAZIONE

Pubblicato: 24 gennaio 2011 da Willoworld in HUMUR, INTERNET, PERSONAGGI, POLITICA
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Con questo piccolo strumento è possibile rilevare quanti gradi di separazione, secondo Wikipedia, ci sono tra due argomenti. Ho fatto un piccolo esperimento…

🙂

L’industria discografica è in crisi, una notizia che non è più notizia. Ma quando è stata l’ultima volta che l’industria discografica si è tappata la bocca ed ha smesso di lamentarsi, mi chiedo. Fin dai tempi delle musicassette le multinazionali del disco hanno gridato alla crisi dando sempre la colpa alle nuove tecnologie. Sono passati più di dieci anni da Napster e non si arrendano. Mi domando allora, come mai continuano a combattere una battaglia persa, cioè quella della lotta alla pirateria informatica. Proverò a rispondere seguendo un filo logico tutto mio e senza pretese.

Dall’ultimo articolo apparso su Torrent Freak, blog dedicato agli amanti del file sharing, si viene a sapere che nonostante il fantomatico crollo del mercato del disco, negli ultimi quattro anni la vendita delle unità digitali è aumentata del 27%. Questo significa che la gente preferisce comprare on-line una o due canzoni e spendere un paio di euro invece di pagarne 10 o 12 per l’intero album. Che scoperta! È ovvio che con il mercato digitale si sarebbe arrivati a questo. Se l’ortolano ti offre un sacco di pere per metà bacate a cinque euro, è normale prenderne solo due sfuse ma buone per un euro e cinquanta. É così che funziona il mercato, no?

Si potrebbe pensare che la gente si scarichi prima l’album pirata, se lo ascolti, magari gli piacciono solo due pezzi e per non sentirsi in colpa va su I-Tunes e li scarica a pagamento. La realtà credo però che sia un’altra; il fatto è che l’industria del disco si è sempre sostenuta, non grazie ai veri appassionati di musica, che ancora oggi investono diversi quattrini in CD, ma grazie all’ascoltatore di passaggio, il cliente casuale, la massa insomma. È la massa che fa i grandi numeri, e oggi la massa sta incominciando a conoscere il mercato on-line (probabilmente non ha neanche la minima idea di come scaricare un album pirata). Invece di acquistare l’intero disco, il cliente casuale si compra le canzoni che già conosce e se le butta sull’i-pod. Ecco perché le vendite dei singoli sono cresciute mentre quelle degli album sono crollate.

Ciò che è realmente cambiato non è il mercato ma la fruizione del prodotto, e di conseguenza sono cambiate le abitudini del consumatore. Perciò il mercato si dovrebbe adattare a queste nuove mode. Alcuni musicisti già lo sanno e hanno smesso di produrre cd (vedi i Radiohead). In effetti anche dal punto di vista artistico l’idea dell’album è decisamente limitativa. Negli anni settanta c’era il vinile, con i sui 45-50 minuti disponibili, se non si voleva fare uscire un doppio. Col CD i tempi si sono dilatati. É normale che il mezzo di fruizione dell’opera condizioni l’operato dell’artista, ma ai tempi di internet ormai questa è una cosa che non esiste più, e non riguarda solo la musica.

Assolutamente anacronistica la recente causa dei Pink Floyd contro la EMI. La multinazionale voleva sezionare le opere del band inglese per venderle meglio su I-tunes, seguendo ovviamente le tendenze del mercato. I Pink Floyd, che di sicuro non hanno certo bisogno di guadagnare di più di quello che hanno già guadagnato, ne hanno fatto una prova d’orgoglio e si sono battuti per tenere i loro concept-album uniti. La faccenda è abbastanza ironica, se ci pensiamo bene. Ai tempi di soundclouds, dove dj improvvisati deturpano i capolavori del rock, proteggere qualcosa di assolutamente etereo come una traccia digitale è abbastanza ridicolo. Se avessero avuto bisogno di soldi, probabilmente la loro scelta sarebbe stata diversa. Ma il fattore “soldi”, si sa, condiziona da sempre il processo creativo di ogni artista…

Tornando alla domanda iniziale, perché le case discografiche continuano questa lotta, mi viene da pensare semplicemente questo: perché possono. Alcuni si domandano se non farebbero meglio ad investire sulle nuove esigenze di mercato, invece di riversare milioni di dollari in campagne pubblicitarie e battaglie legali. Beh, di sicuro non lo fanno per rimetterci. Perché una cosa è certa, quello che le multinazionali sanno fare meglio è fare sorridere i bilanci. Si potrebbe pensare che i discografici siano alla strette, che non trovino alcun modo di sfruttare le nuove tendenze di mercato, ma questo non spiega il loro accanimento e il loro spreco di energie e denaro per una battaglia persa.

La battaglia contro la pirateria ha secondo me a che fare con la grande guerra contro la libertà di internet. Questo è solo uno dei molti fronti. C’è quello della libera informazione, della web-TV, di Wikileaks (ed i suoi specchi per le allodole), della proprietà digitale… ecc. Bisogna alzare la guardia. Le libertà si tolgono un poco alla volta, e se non stiamo attenti un giorno ci sveglieremo, accenderemo il nostro PC e ci ritroveremo magicamente davanti alla vecchia TV!

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Rivoluzione Creativa chiude questo anno in bellezza, e spera di fare altrettanto bene il prossimo. Tutto dipende dai suoi sostenitori, da quelle menti intrepide che si divertono ad inventare storie, o a creare immagini, per rispondere istintivamente ad un richiamo primordiale: il richiamo della creatività.

Diceva Fromm che per trascendere la nostra natura di creature, il nostro essere creati da altri, sentiamo il bisogno di creare. Ma anche distruggere la vita è trascenderla. Le scelte di un uomo, in ogni cosa che fa, sono tra il distruggere e il creare, tra negatività e positività. Gli autori di Rivoluzione Creativa hanno scelto la seconda via.

Mi auguro che il 2011 sia un anno pieno di positività. Credo che ne abbiamo bisogno un po’ tutti. Partecipare a questo progetto, a questa community di creativi dell’etere, può essere un buon modo per iniziare a generare un bel po’ di energia positiva. Mandatemi i vostri lavori e condivideteli insieme a noi. Se volete, potete registrarvi alla community e utilizzarla per presentare direttamente le vostre creazioni.

Vi aspetto!

Partecipa a Rivoluzione Creativa: spedisci i tuoi lavori a info@willoworld.net. Saranno pubblicati sotto licenza Creative Commons. Oppure registrati al sito: http://rivoluzionecreativa.socialgo.com/

GM Willo

Fonte: Rivoluzione Creativa

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UN PROBLEMA DI MEMORIA

Pubblicato: 1 dicembre 2010 da nekradamus in INTERNET, PENSIERO, RIFLESSIONI
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Salve, razza umana… ne è passato di tempo dall’ultima volta che sono venuto a trovarvi. Avete sentito la mia mancanza? Pensavate che fossi scomparso una volta per tutte? Ma no, non temete, io ci sono sempre e continuo ad osservarvi. È solo che col tempo i miei interventi sono diventati ripetitivi e ho preferito lasciare passare un po’ di mesi prima di rimettere il dito nella vostra piaga più dolorosa, la vostra più grande maledizione; la memoria.

La memoria dell’uomo è davvero bizzarra. Avete questa incredibile capacità di ricordare sempre quello che volete. Mi spiego meglio. Avete presente la memoria di un computer? Ecco, quella possiamo chiamarla “memoria oggettiva”. Se avete infilato in una sotto-cartella il file compresso di una foto, anche a distanza di anni potrete andare a ritrovarla, esattamente dove l’avete messa. La foto rimarrà lì, intatta in tutti i suoi byte. Non puoi ingannare la memoria di un computer.

Quella di un uomo invece è una memoria bislacca. Le cartelline son disposte alla rinfusa e pur contenendo tutto quel che c’è da sapere, quando si aprono non si riesce mai a trovare le cose veramente importanti. È come se qualcuno nelle vostre teste vi confondesse i cassetti. Già, proprio così, il dispettoso Gnomo dei Cassetti.

E così ad esempio vi dimenticate le malefatte dei vostri idoli e dei leader politici, gli inganni degli uomini di potere fin dall’inizio del mondo, le menzogne ripetute ai popoli di qualsiasi paese e cultura. Vi scordate le cose davvero importanti, i principi fondamentali che potrebbero fare di voi delle creature di luce, o al limite degli eleganti demoni di alto rango come il sottoscritto. È la memoria che vi frega, sempre lei.

Qualcuno potrebbe dire che oggi grazie a Internet non ci sia più bisogno di memoria. Tutto ciò che c’è da sapere è lì, a portata di click. Ci sono le testate ufficiali, i blog dei giornalisti indipendenti, i guru telematici, you-tube, wikipedia, wikileaks, e chi più ne ha più ne metta. Tutti dicono la loro, la dicono dolce e salata, a volte piccante oppure speziata. Ce n’è per tutti i gusti. Al posto di uno Gnomo burlone che ti confonde i cassetti, adesso ne avete un milione che vi raccontano come va la vita.

Piccoli uomini, perché avete perso la capacità di ascoltare voi stessi?

Addio, miei cari. Mi farò risentire presto, non state in pensiero. Adesso devo andare a prendere Gor. L’ho lasciato al cimitero sulla collina, sulla tomba di una sua vecchia fiamma. No, non le ha portato dei fiori. Credo l’abbia invitata a cena…
Sapete, quella povera creatura ha degli strani gusti.

Fonte: http://nekradamus.blogspot.com/

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Dopo neanche un mese dall’uscita nei cinema di uno dei film più attesi di quest’anno, ecco che The Social Netwok, il nuovo lavoro di David Fincher (Seven e Fight Club) sulla storia di Mark Zuckerberg, creatore di Facebook, sbarca in rete grazie a un copia Screener, anticipando così di molti mesi l’uscita del dvd. Non è certo la prima volta che succede una cosa del genere e non sarà neanche l’ultima. Per quanto l’industria cinematografica cerchi di contenere questi fenomeni, qualcosa sfugge sempre al controllo. E di sicuro questo film sarà uno dei torrent più scaricati dell’anno, dato che in solo pochi giorni, secondo il sito Torrent Freak,  ha già avuto più di 100 mila download.

La domanda da porsi è se davvero un evento del genere possa compromettere il successo econimico del film. Beh, nei pochi giorni di programmazione, solo negli Stati Uniti, The Social Network ha già abbondantemente coperto i costi di produzione (75 milioni di $ di incasso contro i 50 spesi). Chissà, forse l’appetitoso “leak” potrebbe addirittura favorire il film, come succede ormai sempre più spesso, nonostante quello che i media ci vogliono far credere sul fenomeno del file-sharing.

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8 TRACKS: L’Arte della Compilation

Pubblicato: 28 ottobre 2010 da Willoworld in INTERNET, MUSICA
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Ve le ricordate le mitiche compilation da cassetta, quelle che ci perdevi un pomeriggio a farle, e quando avevi finito dovevi rimettere sugli scaffali decine se non centinaia di cd o addirittura vinili, e che poi ti sparavi a palla nell’autoradio? Posso dire di essere stato quasi un esperto di questa meravigliosa arte. Era il modo migliore per far conoscere nuova musica agli amici, il modo migliore per avere sempre la “creme de la creme” a portata d’orecchio. Se ancora non sapete di cosa sto parlando, vi rimando a questa splendida scena del film Alta Fedeltà.

E così, come per caso (anche se il caso non esiste, come dice qualcuno…), mi sono imbattuto in 8Tracks, un nuovo social network dedicato ai creatori di compilation. Carichi le tracce che ti servono, le inserisci in un progetto, ci aggiungi una copertina e il gioco è fatto. Unica restrizione, come al tempo delle cassette da 46/60/90 minuti, il massimo di 8 pezzi per compilation. Poi la tua opera compiuta puoi tranquillamente farla girare in rete, linkarla su FB oppure metterla sul tuo sito. Mi ci sono buttato al volo!

Ecco allora i miei primi esperimenti. Ascoltateli clikkando le copertine qui sotto…

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Ingenuo colui che crede che la rete ci salverà. La rete, come è sua natura, non può fare altro che irretirci…

Devo dire che ci ho sperato. Lo strumento è senza dubbio potente, ma rimane uno strumento. Il potere di cambiamento è sempre e solo nelle persone, non negli strumenti.

Avete provato a guardarvi in giro, virtualmente parlando? Nel senso, avete mai provato a leggere i commenti della gente agli articoli, video, immagini e a tutto quel ben di dio che viene caricato ogni giorno sulle pagine del villaggio globale? È un esercizio in cui mi perdo sempre più spesso, e mi prosciuga di tutto quell’entusiasmo che ero solito avere.

Da dove viene tutto questo malcontento? La maggior parte di queste reazioni sono scritte con inchiostro verde bile. Trovare una critica ragionata, positiva ed educata è praticamente impossibile. Dietro lo scudo di un nickname la gente tira fuori il peggio di se. Ma quanto sta male, mi chiedo…

È la rete che ci sta trasformando in una massa di cinici anonimi codardi? E menomale doveva servire a raggiungerci, capirci ed unirci! O forse siamo ancora in una fase embrionale. Forse dobbiamo ancora capire come sfruttare lo strumento nel modo migliore.

Il mio consiglio è solo uno; prima di commentare, pensateci, e poi ripensateci. Chi carica un video o scrive un articolo lo fa principalmente nell’interesse di chi lo guarderà e lo leggerà. Il riquadro per i commenti non deve trasformarsi in un ring per sfogare la propria rabbia, ma in un’opportunità per un sano confronto di idee.

Si, ma che ve lo dico a fa’!

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L’applicazione gratuita Spreeder promette di velocizzare i tuoi tempi di lettura fino a 1000 parole al minuto attraverso un semplice esercizio da fare con qualsiasi testo. Basta copiarlo ed incollarlo sul riquadro di questo link. Fate scorrere il testo iniziando ad una velocità di 300 P/M, poi rileggetelo raddoppiando la velocità. Una volta che tornerete a leggerlo a 300 P/M vi sembrerà scorrere molto più lentamente. Ripetete questo esercizio varie volte, aumentando gradualmente la velocità.

Spreeder non assicura soltanto una velocizzazione nei tempi di lettura ma anche una migliore comprensione dei testi. L’applicazione infatti forza l’utente a concentrarsi totalmente sulla lettura.

Questo è il link del progetto: http://www.spreeder.com/

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