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10 piccole storie da leggere sotto l’albero. Un e-book scaricabile gratuitamente della Edizioni Willoworld

L’ARTE DEL REGALO

Questo e-book nasce come un regalo, anche se forse non lo è… In fondo quest’opera è priva di costo, di conseguenza è possibile chiamare regalo una roba priva di valore? Eppure esistono cose che non hanno prezzo, e di solito sono le più preziose…

Negli ultimi tre anni ho allenato la mia mente a pensare “out of the box”. Il mondo diventa curioso quando incominci a guardarlo dai punti di vista più disparati, un po’ come quando contempli un oggetto attraverso la lente di un caleidoscopio. Il vero diventa falso, il falso diventa possibile e niente pare delimitato da dei confini indelebili.

Si diceva del regalo… che cos’è? Il valore materiale di un dono dovrebbe aiutare il ricevente a capire quanto la persona che ha di fronte tiene a lui, ma il paradigma è soggetto alle leggi delle proporzioni. L’impegno economico di chi tira a campare è diverso da quello del riccone, e di conseguenza il paradigma non funziona. Certo, il regalo va anche pensato, non è sufficiente mettere mano al portafoglio. Eppure tutta la pratica del scegli-compra-confeziona-scarta-e-sorridi mi sa tanto di posticcio. Ecco perché mi piace produrli da me i regali.

È anche vero che tutto quello che faccio in rete è una sorta di regalo, dato che i miei libri sono scaricabili gratuitamente e acquistabili al prezzo di stampa. E qui, per capire il perché di tutta questa cuccagna, bisogna fare quello sforzo di cui vi dicevo prima: pensare “fuori dalla scatola”.

Allora il natale diventa la celebrazione del nuovo anno, delle giornate che tornano ad allungarsi, del ciclo della vita. Il regalo è l’augurio per un anno di buone cose, di fratellanza, di genuinità e di pace. La stella cometa ci indica la strada nell’oscurità, l’inverno che è appena iniziato ci dona la promessa della primavera, e questa ci aiuterà nelle fredde giornate di febbraio. Perché in realtà siamo una specie molto stoica, noi umani!

Alcuni racconti contenuti in questo e-book potrebbero sembrare negativi. Non vi lasciate ingannare. Le emozioni si suscitano punzecchiando certi nervi, ed è proprio così che ci si accorge di essere vivi. In ogni parola di questo libro vi è racchiusa una briciola d’amore, anche dentro quelle più brutte, come le parolacce e le bestemmie… Come ho detto, ho smesso di pensare in confini delineati, invece uso sfumature che insieme, viste da lontano, possono formate un disegno di speranza e positività.

Auguri a tutti e buon 2010!

GM Willo

NOTE

Questo libricino raccoglie dieci piccole storie di natale scritte da alcuni autori del circuito willoworld.net e Rivoluzione Creativa e appartenenti a diversi progetti in corso. 101 parole è un formato di racconto brevissimo legato al blog: 101parole.blogspot.com/
Gano, Jonathan Macini e Aeribella Lastelle sono degli autori immaginari che scrivono attraverso la penna di GM Willo per il progetto “La Giostra di Dante”: www.lagiostradidante.co.nr/
“Raccontami sulle note di…” è un altro gioco di scrittura creativa proposto da Willoworld ispirato dalla musica e presentato sul blog: colonyofslippermen.wordpress.com/

LE STORIE

GENTIL NOVELLA DI NATALE di GM Willo
VIENI CON ME! di Aeribella Lastelle
NATALE NICHILISTA di GM Willo
GENERAZIONE DISTACCATA di GM Willo
CHRISTMAS CAROL di Fida
IL SOCIO di GM Willo
NATALE AL BAR di Gano
ROSSO NATALE di Jonathan Macini
NICCO di Gano
ELISA A NATALE di Bruno Magnolfi

SCARICA GRATUITAMENTE L’E-BOOK

LA PAGINA UFFICIALE DEL LIBRO

LE EDIZIONI WILLOWORLD

ENTRA IN RIVOLUZIONE CREATIVA!!!

FONTE: Willoworld Homepage

Ecco gli ultimi interventi del circuito Willoworld e dei membri del social network Rivoluzione Creativa. Buona lettura a tutti!!!

EUPHORIA

La luce è soffusa. La grande sala è appannata di fumo. La musica rimbomba. La massa brulica, si muove come un cumulo di formiche intrappolate che stanno per impazzire, ma anche in mezzo a loro la scorgo. La sua massa di capelli arancioni si agita forsennata. Cattura subito la mia attenzione… continua…

LE REGOLE SOCIALI

L’interminabile corridoio dal pavimento di piastrelle chiare e lucide lasciava intravedere, lungo i muri a destra e a sinistra, due serie di porte grigie posizionate in maniera regolare e simmetrica tra loro, e la sala d’attesa a quegli uffici, ricavata mediante batterie di sedie collegate tra di loro e poste in quattro o cinque file uniformi nella larga sala che fronteggiava il corridoio stesso, era piena a metà di persone che attendevano pazienti il proprio turno… continua…

TOMMY

“Tommy, riesci a sentirmi?”
Non avevo mai visto la luce fino a quel momento. La luce fa male. È come un taglio sulla fronte, come se qualcuno dilatasse i lembi di una ferita strappandoti la pelle di dosso. Ma subito il dolore si acquieta, e ti ritrovi a galleggiare in un bagno incolore, perché anche se c’è chi dice che la luce è bianca, per me i colori non significano niente. Non so cosa siano. Non l’ho mai saputo… continua…

IL RE DEL PORNO (ovvero dal “complesso” al “successo”)

Francamente non ricordo bene quando è stato il momento in cui ho capito di avere qualcosa di anormale; forse a otto anni, la sera in cui una mia cugina adolescente, dopo avermi costretto a fare la doccia insieme a lei con la scusa che sporchi non si può andare a letto, era rimasta per un sacco di tempo inginocchiata davanti a me con aria stupefatta… continua…

EREDITÁ SEGRETA

Tullia si lasciò cadere dallo scivolo, col sole in faccia che le rubava il sorriso. Atterrò sulla sabbia e si rialzò in piedi di scatto, perché la sua amica Chiara stava venendo giù. Ebbe una breve sensazione di vertigine e avvertì qualcosa di caldo e bagnato. Il primo pensiero, il più imbarazzante, fu che si era fatta la pipì addosso. Ma c’era qualcosa di strano… continua…

LA CANZONE DEL CERVO

La notte è un grande mistero, almeno per i bambini.
La notte fa paura, perché sei costretto a chiudere gli occhi e a tuffarti nelle tenebre liquide, dentro un oblio che non riesci a capire. Sotto le coperte guardi il soffitto, nella penombra della tua camera da letto, rischiarata appena dalla lampadina a 40 volt dell’ingresso, quella che la mamma ti lascia sempre accesa. Eppure al mattino è spenta, il che significa che il tuffo nel buio accade inevitabilmente ogni notte, complici i tuoi genitori… continua…

NEVE AL SOLE

La porta si chiudeva, lasciando sempre tra quelle quattro mura tutta l’amarezza, le paranoie, l’inquietudine, che ancora, dopo tre anni, non lo mollavano. Tirava su col naso, usciva di casa e non potevi fare altro che camminargli affianco. Lui aveva il suo passo, il suo ritmo, accompagnato solo dalla sua musica… continua…

IL VERME ZANNATO

Ho solo trentatre minuti per raccontarvi tutto, e dico proprio tutto, perché se mi dimentico di qualcosa potreste fare la mia stessa fine, perciò devo essere preciso. No, niente introduzioni, solo fatti. Fatti… continua…

LA MEMORIA DEL SASSO

Mi accade così, all’improvviso, di scoprire che la mia casa è un museo di stili scadenti, eppure è ancora familiare, ma opprimente come un abbraccio decrepito.
Poi il buio tracima nelle stanze e avverto la presenza della mia donna… continua…

SCENE DA UN MOBBING

Riflessioni, frustrazioni si affollano in questo momento fermo.
Stasi senza vita, senza rabbia davanti a uno schermo che è come la vetrina dei giocattoli.
Si muovono attorno a me uomini dentro uno spazio ristretto, quel tipo di uomini che in guerra comanderebbero le truppe… continua…

L’EROE

L’eroe sa che non farà ritorno, ma ha bisogno di legare ad un filo la speranza… continua…

UNA CAREZZA ANCORA, PASSERÁ

Un’autostrada corre libera e veloce; i treni sfrecciano nervosi sui binari; un uomo sotto un ombrello, ventiquattrore in mano… continua…

LEGGI ANCHE: Letture in Jeans

Foto di: http://www.flickr.com/photos/stopdown/

Ecco qui sotto gli ultimi interventi di Rivoluzione Creativa e degli altri progetti del circuito Willoworld.net. Entra in Rivoluzione Creativa e inizia anche te a creare insieme a noi!

MASTRO LINDO

«Che c’è Ciccio?»
Al bar Mastro Lindo chiamava tutti “Ciccio”, perché i nomi non erano il suo forte. L’interesse disinvolto che dimostrava per le persone aveva un che di genuino. Lungo e magro come un giunco, si chinava con la testa pelata per guardarti in faccia e stabilire un contatto. Aveva gli occhi lucidi, inumiditi dai troppi camparini, ma azzurri e sinceri come quelli di un cucciolo. Riusciva a vederti dentro, non so se mi spiego… continua…

IL NASTRO ROSSO

Il salice piangente è la mia casa: non fraintendetemi, non ho né una capanna sull’albero né vivo accampato sotto di esso. Ogni salice ha un suo spirito guida ed io sono uno di loro: il mio nome è Ghitash. Il mio compito? È aiutare i puri di cuore a riconoscere e perseguire il proprio destino. Non si tratta di magia, ma è una questione di propria consapevolezza interiore. Sono relativamente giovane. Ho solo 1300 anni… continua…

SIMILE SONO IO CHE PARLO DA SOLA

Tra le lamiere di questa luminosa città, i topi se la ridono nascosti sotto le macchine. All’angolo di una strada, una banda di volti segnati dal freddo fa partire una bella canzonetta, una marcia gioiosa, sui suoni di trombe e tromboni, fa ricordare a chi siede con le spalle ricurve su solitarie panchine, le belle serate del dopo guerra trascorse ubriache a ballare sui tavoli, le piccole lucine e le penombre di teste che oscillano, le voci delle donne tra cristalli e brindisi… continua…

IL PENSIONATO

Seduto su una vecchia poltrona, sto leggendo un Elizabeth George d’annata circondato dal silenzio della mia casa solitaria. Sono ormai arrivato alla rispettabile età di 75 anni, da circa 10 sono stato collocato a riposo dopo 35 anni di insegnamento, mai un giorno di assenza, sempre ligio al mio dovere di servitore dello Stato… continua…

LA CALZA DELL’ACROBATA

E’ la notte di San Lorenzo e fa un caldo cane, me sento tutto appiccicoso, così, me dico, vado sul terrazzo del palazzo a fumamme ‘na sigaretta in santa pace. Stasera il cielo sembra più scuro, non ne vedo molte di stelle. Me rilasso cò ‘na bella sigaretta e poi domani che è sabato sai che faccio?
Me ne vado prima al bar a fà colazione, quello vicino alle poste, dove c’è Gina la bionda che me fà sempre l’occhietto quando me allunga la tazzina der caffè e se sporge sempre a mostrà la scollatura quando me chiede se lo voglio “corretto”… continua…

…E LE 101 PAROLE DI…

LE POLITICHE

Mirco dondolava insieme alla sua Tennent’s, la cenere lunga sul punto di cadere, il corpo magro piegato innaturalmente dall’ultima pera… continua…

L’UNICORNO

L’unicorno era confinato in un recinto di filo spinato e corrente elettrica. I dottori gli facevano di continuo dei prelievi per trasformare il suo sangue dorato in costose medicine… continua…

IL PICCOLO TOBIAS

La mamma del piccolo Tobias era diversa quella sera. Se n’era rimasta tutto il pomeriggio a fissare la TV sintonizzata su un canale morto, due vacui occhi ancorati al tremolante nevischio grigio… continua…

TERRORISTA PER FORZA

Vorrei non avere ancora nelle orecchie il sibilo delle sirene. In questura mi trattarono male, mi interrogarono per tutta la notte… continua…

E per finire le poesie di sVanna

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Letture Esagerate

ASSEMBLEA

I primi dissensi sugli argomenti di fondo si manifestarono quando qualcuno disse tra i denti che così non si sarebbe andati lontano. Le ultime riunioni erano scivolate via in modo tranquillo ma probabilmente era stata soltanto calma apparente… continua…

MADONNA DI STRADA

Sul mio corpo ruderale non cresce l’erba. Con questa consapevolezza, stamattina, mi sono insinuato di nuovo nei vicoli stretti di una città qualsiasi affacciata sul mare.
Dentro ho l’ansia furiosa che cerca madonne antiche, di cappella in cappella, per strappare una grazia… continua…

CARAMELLA

Tutte i chewingum sono uguali prima di finire nella tua bocca. Tutti i chewingum non sono che stupido chewingum, finché tu non ci schiudi le labbra sopra e li accogli con la lingua. Nel momento in cui i tuoi denti ne spezzano la crosta di cera di carnauba, tutto cambia. La cera di carnauba si mischia alla tua saliva, ai suoi enzimi e diventa miracolo… continua…

L’ULTIMA CICCA

«Che diavolo sei venuto a fare qui se non abbiamo più niente da dirci?»
«Lo sai che non sono venuto qui per parlare.»
Lo vidi frugare nervosamente nelle troppe tasche del giaccone imbottito, fino a quando un accenno di sorriso sancì il successo della sua ricerca… continua…

MIO PADRE E LA LUNA

Era la notte del solstizio d’estate, e faceva un caldo bestiale. Lo sapete che quelle notti sono un po’ magiche, o almeno così diceva mia nonna. Mi affacciai alla finestra e vidi i pipistrelli girare come matti. Erano quasi le dieci ma c’era ancora un po’ di luce nel cielo. Per un bambino non era certo presto, ma io di sonno non ne avevo, così rimasi a guardare la luna, piena e gialla come un lampione. Anche lei aveva qualcosa di magico… continua…

VERSI NELLE SFERE

E’ dopo,
questo livido uterino riassorbito,dopo
questa pozza secca
di amnios
e mummie asciugate di dolore e le bende
che stringono ancora… continua…

A CUORE APERTO

L’apertura palpita.
Una grossa ferita come occhio si lascia notare,

Da quanto tempo è li?

Ripulita dalle pause da me stessa, e nei brevi momenti di luce… continua…

DAL GIORNO ALLA NOTTE

Ogni giorno inizia con te
dopo ogni notte sognata
senza spiegarmi il perchè
ma ci penserò in giornata… continua…

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Foto di Riklomas – http://www.flickr.com/photos/riklomas/

Questo raccontino di Aeribella Lastelle, pseudonimo femminile per il progetto La Giostra di Dante, é venuto fuori all’indomani della visione di questo bel documentario. Guardatelo, é davvero interessante. Qui trovate la seconda parte poi seguite i link su youtube.

LO STRANO CASO DELLA SIGNORINA PARISI
di Aeribella Lastelle

La Terra scrive sul mio corpo.
La gente ammira i miei tatuaggi, segni tribali e simboli simmetrici, poi mi chiede chi me li abbia fatti ed io rimango interdetta. Mi piacerebbe dire loro la verità ma non posso perché mi prenderebbero per matta. Allora m’invento qualcosa per non destare sospetti.
L’ultimo di questi, una serie di cerchi concentrici all’interno di un triangolo (anche se secondo me si tratta di una freccia), me lo sono fatto in Portogallo la scorsa estate. È questo quello che ho raccontato in giro e i miei amici l’hanno bevuta. Se invece sapessero la verità, probabilmente smetterebbero di chiamarmi e mi consiglierebbero un buon dottore. Ma io non ho bisogno di dottori, sto benissimo. Anzi, non mi sono mai sentita meglio.
Ammetto che all’inizio la faccenda mi disturbava alquanto. Svegliarmi sudata nel mio letto dopo strani incubi che non riuscivo mai a ricordare, e poi guardarmi il corpo allo specchio per scoprire se il sogno aveva lasciato il segno, come succedeva quasi sempre. Sono due anni che va avanti questa storia, esattamente dal giorno in cui mi persi nel bosco. Proprio come Pollicino, dannazione… Che scema! Gettai nel cestino dei ricordi tre anni di relazione, sbattendo la porta in faccia a Nicco dagli occhi verdi, gran bell’affare! Ubriaco alla festa di ognissanti si era buttato sulla sua ex e poi era venuto con la coda tra le gambe a chiedermi scusa. Il minimo che si meritava era che lo mandassi al diavolo, ed è quello che feci. Schiumante di rabbia incominciai a girare a vuoto col motorino, per le strade di una periferia che non conoscevo. Poi mi lasciai alle spalle anche le case e mi ritrovai sulle colline. Sentii la marmitta scoppiettare e solo in quel momento mi resi conto che ero rimasta senza benzina. Che stupida… Lasciai il motorino sul bordo della statale e provai a tornare indietro a piedi, ma la strada saliva ripidamente e le luci della città erano sulla mia destra, oltre gli alberi. Così lasciai la strada con l’intenzione di tagliare per il bosco. E feci la fine di Pollicino… Il buio mi sorprese che ero ancora tra la vegetazione. Non vedevo più niente, né strade né luci, solo alberi, rami ed arbusti. Nonostante tutto provai una strana sensazione di quiete. Mi sedetti su un letto di foglie secche per riprendere fiato ed invece mi addormentai. Fu la prima volta che sognai quelle cose che non riesco mai a ricordare. Quando mi svegliai era giorno e mi rimisi subito in cammino. Non potevo credere di aver passato la notte nel bosco, da sola. Era tutto molto strano. Era come se mi fossi appena appisolata, anche se mi sentivo fresca e riposata, e non come se avessi appena passato la notte sulla terra umida di un bosco alla fine di ottobre.
Quando tornai a casa mi buttai sotto la doccia e lo vidi, poco sopra la caviglia destra. Era il primo messaggio della Madre sul mio corpo, una farfalla stilizzata, poco più grande di un’unghia. Da quel giorno è successo altre ventitre volte. Il mio corpo è il foglio bianco della mia signora, che piange per le pene inflittele dai suoi figli. Ella ci parla in molti modi, ma noi continuiamo ad ignorarla.
Per due anni mi sono chiesta perché io. Perché la Madre ha scelto di parlare specificatamente a me. Ancora non conosco la risposta, ma so che il giorno in cui riuscirò ad afferrare il senso dei miei sogni, sarò in grado finalmente di leggere i simboli di cui il mio corpo è ormai disseminato.
E fino a quel giorno sarà un onore per me essere la carta da lettere della mia signora.

Questa nota è stata ritrovata nel diario della signorina Parisi, il giorno dopo il tragico attentato in cui hanno perso la vita alcuni dei personaggi più influenti del panorama economico ed industriale del paese. La signorina Parisi ricopriva da circa un anno la funzione di “personal assistent” per l’ingegner Damiani, noto imprenditore anche lui vittima dell’esplosione di venerdì scorso. Gli inquirenti presumono che la ragazza abbia agito da sola e che il suo gesto sia stato il risultato di una lunga e convulsa escalation di stati mentali deviati. Qualcuno invece sospetta che la storia dei tatuaggi possa aver a che fare con altri strani fenomeni che si stanno ripetendo negli ultimi tempi, come i sempre più numerosi casi inspiegabili di cerchi di grano nel nord Europa. Purtroppo l’esplosivo indossato dalla Parisi ha completamente divelto il suo corpo e non è stato possibile accertare la presenza di questi peculiari tatuaggi, anche se i conoscenti della ragazza dichiarano di averli visti in più occasioni.
Ci si chiede a questo punto, nel caso la favola della Parisi contenesse un minimo di verità, a quante altre persone la Terra sta parlando in questo momento, e quante altre bombe ad orologeria sono pronte a saltare in aria?

LA GIOSTRA DI DANTE

Vieni con me

Corriere di Willoworld, numero venti! Si concludono le avventure di Sebastian Claw, l’investigatore dell’incubo. Seguono i racconti di GM Willo, Cainos, Aeribella Lastelle e Gano, le 101 Parole di GM Willo e Marco Filipazzi e per concludere le poesie di Notorius e Valentino Vannozzi.

Scaricate l’enzine di Willoworld a questo link e mi raccomando…

STAMPATE, SPILLATE E FATE GIRARE!

Per gli arretrati consultate la pagina del corriere.

FONTE: Willoworld.net

Letture in ombra

LA LEGGENDA DEL BRISCOLONE

– Brutta caccola, dov’eri finito! –
– Come dov’ero finito, non mi sono mai mosso di qui, io! –
– Non è possibile, è la terza volta che faccio il giro della piazza… –
– Fatti una visita agli occhi, che ti devo dire… –
– Vieni, monta, sennò si fa tardi. –
Rocco e Pelo si conoscevano da una vita, o forse si erano visti anche prima, e come dicono certe filosofie orientali può essere che quelle due anime balorde siano destinate a reincarnarsi all’infinito per stare sempre vicine… continua…

FRENESIA

Nel traffico congestionato di Firenze, con il mio vecchio motorino, mi trovo spesso a riflettere sullo scorrere della vita quotidiana.
La routine è sempre la stessa: sveglia alle 6.00, abbondante colazione leggendo la rassegna stampa su internet, alle 7.00 sveglia di moglie e figli e fin qui la dimensione quotidiana appare ancora sostanzialmente umana… continua…

IL PRESAGIO DEL NERO OCCHIO

L’oceano ed il cielo si fondevano in un orizzonte vago, tra gli ocra e gli indachi del vespro. La notte avanzava rivelando la magia della volta celeste, le canzoni delle stelle, le sinfonie delle galassie. Erano musiche che solo pochi riuscivano a sentire. Astromanti erano chiamati, e la gente normale li credeva stregoni e fattucchieri, portatori di speranza e di guai. Ma il mondo era troppo vecchio perché qualcuno potesse riuscire ad estirpare le paure del genere umano, radicate dentro secoli di guerre e di dolore… continua…

AMORE RITROVATO

Quarant’anni a sezionare cadaveri in una stanza sterile dove il fascino e le ambizioni della medicina erano presto sfumate in cinismo e noia… continua…

IL CORVO E LA COLOMBA

C’era una volta un corvo e una colomba nel mezzo di una strada di periferia, ed eran appena le sei del mattino e la città dormiva beata… continua…

MONTESPECCHIO

Montespecchio è un illusione. Non esiste veramente, però c’è. Un campanile di roccia a 666 metri sopra il livello del mare, un indice che punta il cielo grigio degli Appennini, incurante del vento, solitario attende. Cosa? L’evento, il misfatto, l’incipit, il motivo, o più semplicemente, la venuta del viaggiatore… continua…

L’UOMO DEI PUZZLE

C’era una volta un giocattolaio di nome Omorzo. Era un tipo così pignolo che ogni volta che gli arrivava un nuovo puzzle sentiva l’impellente necessità di controllare che avesse tutti i pezzi. Di giorno infatti lavorava al negozio mentre la notte faceva i suoi puzzle… continua…

IL ROBIVECCHI

A volte, quando sfoglio un vecchio fumetto o rileggo un passaggio dei miei libri giovanili, mi torna in mente il robivecchi del mio paese. Aveva un negozietto in via Roma, all’angolo della traversa che portava verso il cimitero. Da fuori il locale si presentava trasandato… continua…

IL RAGNO FRANCESCO

DOLL

LEGGI ANCHE: LETTURE SUL TAPPETO

Letture da tappeto

CLARISSA

La notte che uccisi Clarissa scoprii l’irresistibile fascino della morte. Ma prima di raccontarti questa storia, mia cara lettrice, desidero che tu conosca una grande verità: più ti è vicina la persona reclamata dalla nera signora, più meravigliosamente profondo è l’abisso in cui la tua anima vorrebbe abbandonarsi… continua…

QUEL GIORNO A ZACATECAS

Quando la Division del Norte riuscì a sfondare la resistenza delle truppe federali, il caldo si era fatto ormai insopportabile e l’acqua iniziava a scarseggiare.
I giovani soldati si arrendevano nella speranza di non essere fucilati mentre gli ufficiali, che sarebbero andati incontro a morte certa, si davano alla fuga dopo essersi tolte le uniformi.
A mezzogiorno Zacatecas era tornata ad essere libera e gli abitanti, affacciati alle finestre, salutavano i rivoluzionari sventolando lenzuola e fazzoletti bianchi… continua…

LA BABELE DI CARNE E CATRAME cap 1

Non ricordo perché ero lì, né perché bevessi così tanto. Come di rientro da un sogno mai iniziato, mi guardai intorno, il bar era vuoto, le luci soffuse del locale regalavano un senso di pace. La birra davanti a me si era scaldata… continua…

VIRTUAL SOTHOTH

Mi auguro che quello che sto per raccontarvi sia a tutti gli effetti il delirio di un uomo in preda a strane febbri. Che gli eventi ai quali il mio avatar ha assistito, siano solamente il risultato di un’alterazione improvvisa delle droghe in circolo. Che il mondo dentro al quale mi sono proiettato non sia altro che la burla di un server criptato… continua…

LA PIOGGIA DI STELLE

La luna era stata letta. Non lasciava molte speranze.
I Sarti rammendarono i palloni aerostatici. Tre grandissimi: uno giallo, uno verde ed uno rosso. Il primo si chiamava Linandir, il secondo Oussa e il terzo, cremisi come i tramonti delle spiagge di Boxala, Yuldra. Ogni cesta poteva ospitare dieci guerrieri. Trenta di loro non sarebbero bastati… continua…

L’ANELLO

«Amore, hai visto per caso il mio anello?»
«Ce l’hai al dito…»
«Ma no, non la fede. L’anello che avevo al mignolo, quello fine d’argento…»
«Avevi un anello al mignolo?»
«Ma certo… che fai, mi prendi in giro?»
«Ti giuro che non te l’ho mai visto… ma sei sicuro?»
«Certo che sono sicuro…»
Quinto Bertocchi se ne esce di casa alle otto meno un quarto, in leggero ritardo e con un evidente malumore… continua…

… e le poesie di Grazia Longo.

Leggi anche: LETTURE FRESCHEGGIANTI IN ODORE D’AUTUNNO

LE ULTIME 404 PAROLE

Pubblicato: 15 settembre 2009 da Willoworld in NARRATIVA
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Ecco il vento, quello un po’ più fresco, che viene dal nord e profuma di sempreverdi. Il salmastro è già un ricordo nei primi giorni di settembre… continua…

Quando la mente dell’uomo è in balia della quotidianità e delle sue false promesse, la chiamata della nera signora diventa la più potente delle calamite… continua…

Dal Freddy si mangia la trippa come da nessun’altra parte. Naturalmente ci vuole un fiasco di vino per mandarla giù… continua…

«C’era una volta un sasso…»
«Ma no, non una storia sui sassi, ti prego. Inventati quello che ti pare ma non una storia sui sassi… continua…

Fonte: Willoworld.net

la leggenda di udrien e altre fantastiche storie p

Per augurare a tutti i visitatori dei siti del circuito Willoworld una felice estate, ho raccolto in questo e-book tutti i racconti prettamente fantasy presentati negli ultimi due anni. Una pubblicazione unicamente in formato digitale, scaricabile gratuitamente a questo link. Sbattevela nel vostro laptop da spiaggia, o se siete davverio avanti, nel vostro e-book reader. Magari ve la leggete sotto l’ombrellone!

Andate a visitare la pagina ufficiale del libro, con tanto di introduzione al progetto e indice dei racconti. La copertina (bellissima) é del solito Charles Huxley.

Tutti i siti di Willoworld.net non verranno aggiornati nelle prossime settimane causa ferie meritatissime! Nel frattempo mi auguro che i miei amici Silenti si facciano vivi.

Cogliete l’opportunitá di visitare tutti progetti in corso, le pagine (che sono tantissime) e le altre pubblicazioni delle Edizioni Willoworld.

Buona Estate!

FONTE: WILLOWORLD HOMEPAGE

Letture da Spiaggia

GLI ADORATORI DEL CASO

Ho finalmente accesso alle magioni oltre lo spazio disco. Laggiù vivono tutti i più grandi matematici, liberi dal corpo e dalle regole binarie. Alcuni di loro sono stati uomini, poi si sono ibridati con equazioni ed algoritmi, un po’ come è successo a me. Adesso siamo decine, centinaia di impulsi elettrici, filamenti di codici, sequenze di luci e forme, ognuno intollerante alle regole del sistema. Per questo motivo ci siamo dati appuntamento nella Zona d’Ombra, sull’isola che non c’é. Si, proprio così, come nella favola di Peter Pan… continua…

LA LEGGENDA DEGLI ASTROMANTI ATTO II

«Papà, guarda! Due stelle cadenti!»
Il bimbo alzò il dito verso i misteri della volta celeste. Il padre gli accarezzò dolcemente la testa.
«È un buon presagio» sussurrò.
«Significa che inizierai a seminare?»
«Si, domani prepareremo i campi.»
«Posso venire con te?»
L’uomo guardò il volto di suo figlio e lo scoprì cambiato. Presto non sarebbe più stato un bambino.
«Va bene, ma adesso è l’ora di andare a letto.»
Nel mondo oltre la breccia viveva gente semplice, in armonia con la natura e con gli astri. Eppure un terribile segreto dormiva sotto le terre che coltivavano.
Dimenticato ma non sconfitto… continua…

IL GUERRIERO DORMIENTE

Di notte, appena chiudo gli occhi, odo le urla della mia prima battaglia. In bocca mi torna il sapore della sabbia insanguinata, la pelle vibra al ricordo delle energie sprigionate dagli stregoni di entrambi gli schieramenti, e un’ombra si adagia sul mio cuore… continua…

JERAMIAHL

Nell’oscurità della sua camera da letto, Jeramiahl era tormentato da pensieri proibiti. Il vento freddo della notte penetrava nelle fessure della finestra, e come una veloce armonia faceva danzare le candele del candelabro sul tavolo. Seguendo le fiammelle, le ombre si univano alla giga, tormentando le fredde pareti della torre… continua…

…e ancora…

L’ULTIMO GIORNO DI ATLANTIDE

LA GIOSTRA

IL MERCANTE DI SOGNI

ANGELO TRADITORE

Leggi anche: Letture di Giugno

gAUNT DELLA nOTTE

Corriere di Willoworld numero 14, in un’edizione “large” di 8 pagine per chiudere questa prima stagione dell’e-nzine di Willoworld. Il Corriere tornerà a settembre, sempre ogni lunedì scaricabile gratuitamente dai siti willoworld.net e isilenti.co.nr.

Questo numero si apre con un racconto cthuloide a quattro mani scritto da GM Willo e Fatum Poetum. Seguono le opere di Jonathan Macini, G., Gano, Aeribella Lastelle e Notorius.

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Per gli arretrati visita la pagina del corriere.

www.willoworld.net

103

Dodicesimo numero del Corriere di Willoworld, e-nzine di scrittura creativa da scaricare e stampare. Quinta parte del romanzo breve Il Demiurgo, la saga che segna l’avvento del nuovo millennio. Seguono in questo numero le opere di GM Willo, Aeribella Lastelle, Jack Lombroso, Jonathan Macini, G. e Gano.

Scaricate il formato PDF clikkando qui e andatevi a scaricare gli arretrati alla pagina del corriere.

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Fonte: www.willoworld.net

L'Albero delle Parole cop p

Esce finalmente L’Albero delle Parole, il secondo libro di Willoworld, a celebrazione dei due anni di attività del sito www.willoworld.net. Questo nuova pubblicazione dà un seguito al precedente “Complici di un gioco di dadi“, uscito alla fine del primo anno, e presenta in versione cartacea e in PDF (scaricabile gratuitamente) molte delle opere apparse negli ultimi 12 mesi sulle pagine di Rivoluzione Creativa e Willoworld. La copertina è opera di Kirsten Wagenaar (www.kartworks.net).
Come tutti i libri della Edizioni Willoworld, anche questo si avvale della licenza del Creative Commons. Potrete acquistarlo attraverso due differenti servizi per l’autopubblicazione; Blurb, in versione più economica ma con maggiori spese postali, oppure quello di Lulu, in versione più grande e ad un costo più elevato ma con spese postali inferiori. A voi la scelta.

VISITATE LA PAGINA UFFICIALE DEL LIBRO

ALTRE EDIZIONI WILLOWORLD

DUE ANNI DI WILLOWORLD (Introduzione al libro)

Sono passati due anni dall’apertura di Willoworld, il mio mondo virtuale, una piccola oasi fatta di byte, nella quale posso liberare la mia voglia di creare, comunicare, mettermi in gioco e rappresentarmi. Esattamente così, il gioco della rappresentazione, quello che continua fuori dal tavolo su cui ruzzolano i dadi. Questo libro dà un seguito al precedente “Complici di un gioco di dadi”, anche se a dire il vero i giocatori se ne sono andati da tempo. Rimangono invece le intuizioni e la voglia di raccontare.
Ma il gioco ha sempre una parte importantissima in tutto quel che faccio. Se scrivo per gioco non significa che non lo faccia con passione o convinzione. Il significato della parola “gioco” può distorcersi, se visto da altri punti di vista. Giocare non è solo divertirsi, ma anche sperimentare, testare i nostri limiti, capire il mistero, rischiare, imparare, misurarci con gli altri. Insomma, il gioco va avanti, insieme a vecchi e nuovi giocatori… continua…

FONTE: Willoworld Homepage

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letture-da-spiaggia

L’ULTIMO RESPIRO DI THOMAS

Il respiro diventa sempre più debole. Un flusso di ricordi.
“Sto morendo… e non capisco perché… sento solo freddo ed il respiro che si affievolisce…”
[È il dolore più acuto e meraviglioso che io abbia mai provato. Non ho paura di nulla, e nell’attimo della disperazione di perderti cresce la fierezza per il sentimento che proviamo. IO TI AMO. TU MI AMI, THOMAS. Nella morte, l’attimo più sublime dell’amore. Siamo stati scelti da mani superiori per questo…  continua…

MIO PADRE E LA LUNA

Era la notte del solstizio d’estate, e faceva un caldo bestiale. Lo sapete che quelle notti sono un po’ magiche, o almeno così diceva mia nonna. Mi affacciai alla finestra e vidi i pipistrelli girare come matti. Erano quasi le dieci ma c’era ancora un po’ di luce nel cielo. Per un bambino non era certo presto, ma io di sonno non ne avevo, così rimasi a guardare la luna, piena e gialla come un lampione. Anche lei aveva qualcosa di magico… continua…

LA FATA DEI DENTINI

Il sottile rumore di drappi sgualciti si mischiava al minuscolo tintinnio d’avorio.
Un suono quasi impercettibile ma sufficiente per scuotere il sonno precario e pieno di eccitazione di Davide. Quel pomeriggio era stato dal dentista. Un uomo alto e allampanato, bianco come un cero, con i capelli sale e pepe, i denti ingialliti da troppe sigarette e l’alito in un misto di tabacco e menta… continua…

LAMIA

Udrien mosse un passo dentro il sepolcro e capì in quell’istante che aveva appena commesso un errore. Ma l’orgoglio parlò e fece tacere il buon senso. O forse era la curiosità, quella spinta che ispira ogni vero uomo. La scoperta, il mistero, il segreto; queste sono le ragioni di una vita randagia, senza un domani, senza una casa che possa dirsi tale. Solo la strada davanti ai tuoi piedi, ed il vento, a volte impietoso e gelido, portatore di pioggia, altre volte così caldo da toglierti il respiro. Perché Udrien era figlio di Guman, il dio del vento appunto, e la sua prima legge era quella di non tornare mai indietro… continua…

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