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internet censura

L’episodio che é accaduto qualche giorno fa al nostro collaboratore 3my78, che si è ritrovato l’account di Youtube sospeso, è un chiaro sintomo dell’inizio della nuova era della rete (Internet 3.0???) e non riguarda solo l’Italia. Si scopre infatti che non sono solo i video di Grillo, Byoblu e altri blogger italiani ad essere cancellati dal servizio, ma anche quelli delle più importanti testate di controinformazione straniere. Ad Alex Jones ad esempio è stato sospeso l’account solamente perché in un suo video compariva una pagina del Pittsburgh Post-Gazette sotto copyright, anche se il giornale ha dichiarato di non aver segnalato l’infrazione.

Youtube, da libero servizio si sta movendo in direzione degli interessi delle corporation. Questo prima o poi succederà a tutti i grandi network della rete, e anche se rimarranno sempre delle piattaforme su cui caricare i nostri video, diventerà sempre più difficile rintracciarli. La speranza forse è nascosta in questo Wolfram Alpha, il nuovo motore di ricerca dal quale ci si aspetta una vera e propria rivoluzione del web. Verrà lanciato lunedì 18 maggio, e qualcuno dice già che rimpiazzerà Google.

Ma come già ho segnalato nei miei interventi precedenti, il mondo politico ed economico si sta pian piano movendo per limitare sempre più la libertà in rete. Una legge qua (vedi Francia), una spinta lá (vedi Spagna) un verdetto laggiú (vedi Svezia), e se noi utenti non incominciamo a fare qualcosa, faremo la fine della rana nella pentola. I ragazzi di Pirate Bay, condannati a pagare un risarcimento di 30 milioni di SEK, hanno inventato il Distributed Denial of Dollars attack (DDo$), ovvero un sistema geniale per contrattaccare le industrie discografiche che li hanno denunciati. Hanno chiesto agli utenti di Pirate Bay (che sono milioni) di trasferire sui conti dello studio legale che rappresenta queste industrie musicali un importo minimo (1 SEK= 0,13 centesimi di dollaro), considerando che le spese per il ricevente saranno circa il doppio (2SEK). Un attacco legale e pacifico che spero dia dei buoni risultati.

Gli stessi ascoltatori del radio giornalista Alex Jones hanno ribattuto alla chiusura del suo canale su You tube caricando centinaia dei suoi video su altrettante postazioni, rendendo praticamente impossibile il lavoro dei moderatori per rimuovere il video incriminato.
Gli utenti possono fare molto. Dal bloccare le caselle di posta con valanghe di spam, a stipare i server caricando tonnellate di megabyte. La battaglia è in corso, e se non vogliamo che, come qualcuno ha già profetizzato, Internet diventi presto una sorta di PAYTV, dobbiamo muoverci subito ed insieme.
Perché alla fine dei conti, Internet siamo noi!

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É uscito in dvd, ma visionabile anche in rete in alta definizione, il nuovo film di Alex Jones, pilastro della contro-informazione americana più accanita. Jones ha dimostrato negli ultimi anni di essere un prolifero agitatore, mettendo a disposizione di tutti e gratuitamente decine di documentari. I suoi palinsesti Infowars e Prison Planet sono sicuramente due punti di riferimento per chi vuole analizzare da vicino le marachelle dell’elite di potere americana.

The Obama Deception è il primo documentario che attacca apertamente l’amministrazione Obama, a solo pochi mesi dalla sua entrata alla casa bianca. Quello che il radio giornalista texano ci dice, con la sua ormai rinomata verve urlata a squarcia gola da un megafono, è semplicemente quello che tutti quanti, chi più chi meno, hanno temuto: un uomo da solo non cambia nulla, ed il belloccio e moderno Obama è il perfetto pupazzo per permettere all’elite di potere di continuare i suoi sporchi lavori.

Si affrontano i temi più caldi del momento, la crisi economica, lo stato di polizia che lentamente va consolidandosi nelle strade della libera america, gli accordi economici nord-americani e le strategie militari per il controllo delle risorse.
È il solito Webster Tarpley che ci illustra per filo e per segno l’agenda “sporca” di questa amministrazione. Vengono rivelati i volti dei bracci destri di Obama, gente direttamente coinvolta nella crisi economica e i legami con il gruppo Blinderberg, il quale ha ovviamente visto nell’abbronzato ex-senatore dell’Illinois il perfetto burattino per portare avanti il grande progetto del Nuovo Ordine Mondiale.

“Eravamo sull’orlo di una rivolta, la gente era incazzata, ed ecco che da Kripton arriva il salvatore, e la gente ci ha abboccato di brutto!” questo ci dice in apertura KRS One, carismatica icona dell’Hip Pop. Niente di più facile… Ma Obama si sta già contraddicendo, e numerose sono le bugie di cui abbiamo testimonianza. Il film le annota una dopo l’altra, dal ritiro delle truppe dall’Iraq, alle promesse per non appoggiare il NAFTA. Impegni da campagna elettorale, niente più.

Ma il film è anche un vero linciaggio alla Federal Riserve, che continua ad ingannare milioni di americani ed a fagocitare capitale facendo credere di essere un istituto del governo, quando invece è solo un’entità privata e, per stessa ammissione degli amministratori, al di sopra della legge. Perché il dito è puntato proprio su di loro, i banchieri, gli artefici di una crisi che servirà solo a incrementare il loro potere.

Per quanto riguarda la politica estera, non sembra che ci aspettino anni tranquilli. Tarpley ci dice che l’amministrazione Obama potrebbe portarci vicino a una guerra con la Russia. La Nato è impegnata a accerchiare Russia e Cina e a tagliarle fuori dalle risorse africane, sulle quali da tempo l’Impero Americano ha puntato gli occhi.

Alex Jones ci dice tutto questo e molto di più con il solito vocione da texano un po’ ignorante. Il suo approccio può risultare antipatico, ma sono abbastanza convinto della sua buonafede. In fondo porta avanti questa battaglia da molti anni e tutte le informazioni che mette insieme le ridistribuisce al pubblico gratuitamente. Il messaggio più forte è sempre quello di dubitare, dubitare chiunque, non solo la TV ma questo stesso documentario. Informarsi, tenere la testa alta e guardarsi allo specchio, per convincersi che ognuno può fare la differenza; basta volerlo.

L’unica cosa che non approvo del suo approccio è che utilizza lo stesso tipo di linguaggio di coloro che attacca, parlando in termini di male e di bene. Non credo sia così semplice. L’elite non è semplicemente una compagnia di demoni assetati di denaro e di potere. Sono delle persone che hanno visione (a mio parere sbagliata) basata sull’ordine e sul controllo. La storia non fa che ripetersi e l’uomo dimentica sempre. Forse quando ci renderemo conto di questo, e cioè che ogni forma di controllo e di ordine imposto può solo fomentare odio, intolleranza e infelicità, allora riusciremo a pensare un nuovo modello di società. Fino ad allora, la storia continuerà a ripetersi.

Il documentario purtroppo è solo in lingua originale. Speriamo che presto qualcuno potrà mettere in rete una versione sottotitolata in italiano.

9/11 CHRONICLES part 1

Pubblicato: 7 luglio 2008 da Willoworld in 9/11, CINEMA
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Appena uscito, ecco il nuovo documentario di Alex Jones, uno dei piú focosi tra gli attivisti americani che chiedono la veritá sull’11 settembre.