E’ possibile che il governi paghi (con soldi nostri) disoccupati per riempire le piazze? E’ da dimostrare e sarebbe bello poter far luce su tutto ciò.
Ho preso spunto da un blog il quale narra questa vicenda:
Saluti
E’ possibile che il governi paghi (con soldi nostri) disoccupati per riempire le piazze? E’ da dimostrare e sarebbe bello poter far luce su tutto ciò.
Ho preso spunto da un blog il quale narra questa vicenda:
Saluti
Poco da aggiungere perché il video spiega tutto quanto. Non bisogna abbassare la guardia e lo dico per noi, per la nostra libertà.
Se potete fate girare!
Saluti
RESET: D'Alia
La regolamentazione del cyberspazio,
QUALSIASI REGOLAMENTAZIONE DELLA RETE,
e’ soltanto una scusa per smussarne le potenzialità
e ridurla ad una TV interattiva…
La rete non esiste:
siamo NOI la rete,
ed i social network rispecchiano la realtà.
Cancellare il Male da lì,
non servirà a cancellarlo nella realtà.
Grazie a tutti per il vostro impegno!
D’Alia, alla prossima! 🙂
Lunedì 9 Marzo leggendo un articolo su Punto-Informatico.it che trattava dell’On. Carlucci decisi di riprenderlo interamente sia nel blog I Silenti e in un video poi pubblicato su Youtube.
Oggi la sorpresa: aprendo youtube noto che un mio video ha oltre 100 commenti. Mi chiedo cosa possa essere successo e poi mi viene l’illuminazione… “vuoi vedere che Beppe Grillo lo ha pubblicato per farci un articolo nel suo blog?“. Sono andato a vedere ed era proprio così!
Sono molto interessanti le ragioni scellerate che l’On. Carlucci ha scritto per una famigerata lotta alla pedofilia. Peccato che abbia fatto un piccolissimo errore di valutazione. Intanto il disegno di legge è una palesissima censura alla Rete con la solita scusa dei diritti d’autore, ma poi l’On. Carlucci si è fregata da sola. Vi riporto uno spaccato trovato su mantellini.it:
E comunque la proposta Carlucci liberamente scaricabile sul suo blog in formato .doc ha qualcosa di strano. Come ha notato Guido Scorza il computer sul quale il documento è stato scritto è intestato ad un certo Davide Rossi di Univideo. Evidentemente un amico di Gabriella, omonimo del presidente della Unione Italiana Editoria audiovisivi.
Insomma niente di nuovo. Una difesa alle lobby da parte dei politici che in questo caso convergono nel nome di Gabriella Carlucci.
Saluti
Riporto testualmente un articolo di Luca Spibelli preso da Punto-Informatico.it
Roma – Era ottobre 2007. Il consiglio dei ministri approvava il cosiddetto “DdL Levi-Prodi“, disegno di legge che prevedeva per tutti i blog l’obbligo di registrarsi al Registro degli Operatori di Comunicazione e la conseguente estensione sulle loro teste dei reati a mezzo stampa.
La notizia, scoperta del giurista Valentino Spataro e rilanciata da Punto Informatico, fece scoppiare un pandemonio. Si scusarono e dissociarono i ministri Di Pietro e Gentiloni, ne rise il Times, Beppe Grillo pubblicò un commento di fuoco sul suo blog. Il progetto subì una brusca frenata e dopo un po’ le acque si calmarono. Cadde il governo Prodi.
Un anno dopo: novembre 2008. Un altro giurista, Daniele Minotti, si accorge che il progetto di legge gira di nuovo nelle aule del nostro Parlamento, affidato in sede referente alla commissione Cultura della Camera (DdL C. 1269).
Minotti ne fa una breve analisi sul proprio blog, marcando le diversità fra il nuovo testo e quello precedente. Abbiamo tuttavia alcune differenze di interpretazione. Diamo insieme un’occhiata ai punti salienti del progetto di Legge per capire cosa possono aspettarsi i navigatori e i blogger italiani:
Art. 2.
(Definizione di prodotto editoriale).1. Ai fini della presente legge, per prodotto editoriale si intende qualsiasi prodotto contraddistinto da finalità di informazione, di formazione, di divulgazione o di intrattenimento e destinato alla pubblicazione, quali che siano la forma nella quale esso è realizzato e il mezzo con il quale esso viene diffuso.
Qualsiasi blog rientra in questa definizione.
Art. 8.
(Attività editoriale sulla rete internet).1. L’iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione dei soggetti che svolgono attività editoriale sulla rete internet rileva anche ai fini dell’applicazione delle norme sulla responsabilità connessa ai reati a mezzo stampa.
3. Sono esclusi dall’obbligo dell’iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione i soggetti che accedono alla rete internet o che operano sulla stessa in forme o con prodotti, quali i siti personali o a uso collettivo, che non costituiscono il frutto di un’organizzazione imprenditoriale del lavoro.
All’apparenza il comma 3 escluderebbe la maggioranza dei blog dall’obbligo di registrazione e dai correlati rischi legali. Ma non è così. Ecco alcuni esempi pratici.
Il blog di Beppe Grillo ha una redazione, ha banner pubblicitari, vende prodotti. In parole povere: sia secondo il Codice Civile, sia secondo la comune interpretazione dell’Agenzia delle Entrate, fa attività di impresa. Se il progetto di legge fosse approvato, perciò, Beppe Grillo avrebbe con tutta probabilità l’obbligo di iscriversi al ROC. Non solo: sarebbe in questo modo soggetto alle varie pene previste per i reati a mezzo stampa.
Affari suoi, diranno forse alcuni. Eppure non è l’unico a doversi preoccupare. Nella stessa situazione si troverebbero decine, probabilmente centinaia di altri ignari blogger. Infatti: chiunque correda le proprie pubblicazioni con banner, promozioni, o anche annunci di Google AdSense, secondo la comune interpretazione dell’Agenzia delle Entrate, fa attività di impresa.
Il ragionamento è semplice. L’apposizione di banner è un’attività pubblicitaria continuativa che genera introiti; una prestazione continuativa è un’attività di impresa; chi fa impresa grazie alle proprie pubblicazioni deve registrarsi al ROC; chi è registrato al ROC può incorrere nei reati di stampa. Chi invece è in questa situazione e non si registra al ROC, può essere denunciato per stampa clandestina (ricordiamo un caso recente).
Per quanto in nostra conoscenza, manca ancora un pronunciamento strettamente ufficiale dell’Agenzia delle Entrate (interpello) se l’uso di qualche banner rientri nelle attività dell’impresa (ma l’orientamento è piuttosto chiaro: banner = attività lucrosa continuativa; attività lucrosa continuativa = impresa).
Per questa ragione, se il progetto di Legge venisse approvato come è ora proposto, saremmo nel migliore dei casi di fronte ad una legge passibile di più interpretazioni e quindi potenzialmente molto pericolosa. Facciamo un esempio di fantasia, ambientato a Paperopoli.
Rockerduck: “Se non cancelli l’articolo sul tuo blog che parla male di me, ti trascino in tribunale per diffamazione a mezzo stampa.”
Paperino: “Ma il mio blog non è una testata!”
Rockerduck: “Però hai un banner pubblicitario, quindi potresti essere un’impresa, e quindi devi iscriverti al ROC. Anzi, se non togli l’articolo ti denuncio pure per stampa clandestina.”
Paperino: “Ok. Sob.”
Provate a sostituire “Rockerduck” con “picciotto” e “Paperino” con “cittadino” e il gioco è fatto.
Di Luca Spinelli
Nel mio primo articolo parlavo della censura che si sta attuando verso l’informazione in rete, precisamente dell’attaco subito da Youtbe da parte di Mediset. Dietro un risarcimento danni per mancati introiti si nasconde una battaglia fatta di libertà. Di non libertà analizzandola dal loro punto di vista, perché non hanno alternative. O si ridimensiona o si ridimesiona… senza vie di mezzo.
Nel secondo trattai di The Pirate Bay, dove il complimento più grande fu quando ci chiamarono fascisti. Censurammo senza spiegazione il loro lavoro. O forse una spiegazione c’è…
Prima, dopo e in mezzo a questi 2 fatti si sono esposti in tanti; giornalisti, politici, opinionisti e ognuno ha detto la sua. Ma fateci caso, solo coloro che sono asserviti al potere in maniera radicale hanno espresso un parere negativo verso i Blog e Youtube. Questo dovrebbe far riflettere.
Siamo acerbo come popolo, in relazione alla Rete, ma loro sanno che è una questione di tempo. Prima o poi si scardinerà quella porta fatta di arroganza e prepotenza, lo sanno, lo temono, ci temono.
Se negli U.S.A. Google è più importante della Cnn un motivo ci sarà. Lo diventerà anche qui, magari più lentamente, ci vorrà ancora qualche anno ma succederà e loro non possono permetterlo… ed è per questo che da qualche anno cercano di fermare l’onda che sospinge l’informazione verso la Rete a discapito delle Tv e quotidiani (questi ultimi arrivati ad esalare l’ultimo respiro, pochi anni e poi End).
Non possono dirci: “state cominciano a diventare fastidiosi, ora ci pensiamo noi con qualche bella censura!”… ci parlano di regolamentazione, di qualche albo specifico per responsabilizzare il nostro operato. Con tanto di pacca sulle spalle perché lo fanno per noi, dovremmo gioire ed essergli grati.
Ora parlano di tasse, banner, soldi che non entrano e quindi serve un’altra regolamentazione al ROC (Registro degli Operatori di Comunicazione). Tentò questa strada il governo Prodi e ora quello Berlusconi. Sempre per mano dello stesso individuo; tale Levi! Ma chi è? Segnatevi bene il suo nome : Riccardo Franco Levi.
Non facciamoci prendere in giro, lo fanno con le parole; ci raccontano balle su balle. Il loro principale scopo è mettere dei paletti che rallentino questa onda… ma non ci riusciranno. Voi che ne dite?
Saluti
P.S.- Guardatevi il video. E’ molto interessante.
Vi riporto testuale un articolo uscito oggi nel blog di Antonio Di Pietro:
La Rete è l’ultimo media libero rimasto in Italia. La politica lo sa e non rinuncia a sferrare il suo attacco dopo aver occupato giornali e televisioni. Mi ero dissociato a suo tempo dal disegno di legge Levi-Prodi che prevedeva per i blogger di registrarsi al Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC) e l’estensione dei reati a mezzo stampa. I contenuti del disegno di legge Levi relativi alla Rete erano degni di una dittatura. Per fortuna il disegno di legge nel 2007 non passò e tutto sembrava rimanesse come prima. Senonché il 6 novembre scorso nel silenzio più assoluto questa proposta con un nuovo testo (C-1269) è stata assegnata, in sede referente, alla VII Commissione Cultura della Camera.
I contenuti e gli attacchi alla libertà di informazione non sono cambiati, eccetto qualche distinguo inutile, operato dallo stesso Levi, presente in questa seconda versione. Su questo disegno di legge non ci sarà nessun margine di discussione né con il centrodestra né con il centrosinistra. Qualora dovesse passare potrebbe dare come unico risultato la disobbedienza civile.
Riporto alcuni passi del disegno evidenziati da Punto Informatico :
“Art. 2.
(Definizione di prodotto editoriale).
1. Ai fini della presente legge, per prodotto editoriale si intende qualsiasi prodotto contraddistinto da finalità di informazione, di formazione, di divulgazione o di intrattenimento e destinato alla pubblicazione, quali che siano la forma nella quale esso è realizzato e il mezzo con il quale esso viene diffuso.
Qualsiasi blog rientra in questa definizione.
Art. 8.
(Attività editoriale sulla rete internet).
1. L’iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione dei soggetti che svolgono attività editoriale sulla rete internet rileva anche ai fini dell’applicazione delle norme sulla responsabilità connessa ai reati a mezzo stampa.
3. Sono esclusi dall’obbligo dell’iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione i soggetti che accedono alla rete internet o che operano sulla stessa in forme o con prodotti, quali i siti personali o a uso collettivo, che non costituiscono il frutto di un’organizzazione imprenditoriale del lavoro.”
E’ chiaro che la legge è stata fatta e modificata da chi non conosce la Rete oppure da chi la conosce troppo bene e proprio per questo la teme poiché la stragrande maggioranza dei blog contiene banner pubblicitari, ad esempio di Google Ads. Questi blogger sarebbero dunque per l’Agenzia delle Entrate assimilabili ad “attività di impresa”, dovrebbero iscriversi quindi al ROC rischiando di intercorrere in reati di stampa o , se non lo facessero in quelli di stampa clandestina.
L’Italia dei Valori offrirà tutta l’assistenza legale a chi verrà perseguito per la sua violazione. Le regole vanno rispettate, ma non quelle che mettano a rischio la democrazia e siano palesemente anticostituzionali, e questo perché non sono regole ma abusi e soprusi Questo disegno di legge è pura censura. L’Italia dei Valori si attiverà da subito con una serie di iniziative contro questo disegno di legge liberticida facendo appello anche alle istituzioni internazionali e i media esteri.
Volevo comunicarvi che esiste un aggregatore di notizie chiamato LIQUIDA.IT che ha l’ interessante funzione di individuare, fra i blog, gli articoli più interessanti per riproporli nel proprio sito.
Sono convinto che sia una grande iniziativa, che possa prima di tutto incentivare i bloggers a migliorarsi e in secondo luogo fa da cassa di risonanza raggruppando tutte le migliori informazioni che circolano in rete.
Quindi vi saluto con 2 ringraziamenti: uno a noi che ogni giorno ci facciamo il culo pr scrivere e trovare qualcosa di interessante e uno a loro che ci danno modo di usare la rete in modo più rapido e costruttivo.
Saluti
Ciao a tutti
volevo mettervi a conoscenza che da qualche giorno e spero continuero’, sto collaborando con un Blog che tratta il mondo delle MMA, (Mixed Martial Arts),
il Blog in questione si chiama UFC Italia, e ha la missione oltre che di Informare, di ingrandire la passione di questo sport anche in Italia.
E’ una cosa che mi fa molto piacere, perche’ come Willo ben sapra’ mi e’ sempre piaciuto trattare di sport di combattimento et Simila e Il mondo dell’ UFC offre ora come ora molte piu’ Ispirazioni di quello WWE.
beh ci vediamo duinque anche su UFC Italia
Da Cainos e’ tutto I Lie I Cheat I Steal
In dubiis abstine E’ un Blog appena aperto da il mio piu’ Caro amico 3my78 ci conosciamo dalla piu’ tenera e felice eta’ e sono felicissimo di ritrovarlo e opresentarvelo sulla rete a trattare i vari problemi dell’ informazione e le altre piaghe che affliggono l’Italia e oltre.
Riporto l’ Interessante articolo da lui scritto proprio in Apertura del suo Spazio Empireo dove cita tra l’ altro nel finale il nostro gia conosciuto e stimato Byoblu.
Vi Invito tutti a seguire il suo Blog perche’ un’ altro Silente e’ fra Noi………. e nel dubbio Astenetevi!
Ed eccomi qui,ad aver aperto come tanti un blog.
Mi auguro sarà una bella esperienza…e come primo post non potevo che trattare lo strumento che adesso stiamo usando:INTERNET!
Approssimativamente sembra che i video “non in regola” siano 4.500…recante un danno economico pari a 500 milioni di €,questa è la richiesta di risarcimento,per mancati introiti pubblicitari.
Almeno questo è quello che cercano di farci credere,perché a pensier comune;analizzando un attimo più approfonditamente la questione sorgono molti dubbi in proposito…
Seguitemi nel ragionamento:
Berlusconi ha in mano l’informazione in Italia,sia televisiva che cartacea.Ha 3 reti Nazionali (di cui una abusiva; Rete4),ne controlla 2 pubbliche (Ra1 e 2) e detiene una forte influenza sulla terza rete (quella che dovrebbe essere della inesistente Sinistra).E’ proprietario (direttamente e/o indirettamente) di diverse testate giornalistiche; Il Giornale di Paolo Berlusconi (ndr il fratello),Il Foglio (ndr di sua moglie),della Mondadori…che gestisce molti settimanali,fra cui Panorama, ed è appoggiato da molti altri giornali con i quali ha più o meno interessi trasversali.E’ proprietario di radio.In tutto questo detiene una foltissima schiera di giornalisti sempre pronti a “informare” il Paese con notizie e articoli molto spesso distanti dalla realtà,perché è più comodo e carrieristico asservire il potente in tutto e per tutto…
Questa è anche chiamata informazione tradizionale,cioè quella che noi tutti abbiamo sempre conosciuto e seguito.Con la quale però non c’è modo di interagire,dialogare,mettersi a confronto a livello paritario…puoi solo assorbirla in quanto sei limitato a leggerla in qualche articolo o seguirla su qualche schermo,senza però avere la possibilità di dare una risposta immediata a chi divulga informazioni o dati.Passatemi il confronto ma oserei dire una informazione strutturata come una cupola mafiosa; dove a capo c’è il proprietario (capo clan?!?!) e man mano che si scende tutti i collaboratori.Dai vari direttori,capo redattori,giornalisti etc. etc. tutti (o quasi) con l’unico intento di riportare “informazione” che piaccia al Capo Clan (proprietario?!?!)!
Ora in un Paese realmente democratico,dove il Presidente Del Consiglio non detenesse il 90% dell’informazione,anche questo modo di fare giornalismo potrebbe andare bene,in quanto essendo democratico ci sarebbe pluralismo informativo e libertà di pensiero dove il giornalista potrebbe liberamente esprimere il proprio lavoro in forma totalmente libera.Ma siamo in Italia e non è così.
Ora state cominciando a capire perché sta facendo una causa a Youtube e probabilmente cercherà di fare norme che ristringano il potere di internet?
Sì,proprio per quello,bravi! Da qualche anno i nostri politicanti hanno dovuto far fronte a una nuova realtà,che piano piano sta sostituendo tutti i punti di riferimento avuti fino ad oggi.Questa nuova realtà si chiama Internet.
Il problema (per loro) è che all’interno della rete non esistono censure,ci sono meno filtri informativi e per chi cerca notizie (anche scomodissime) con un po’ di pazienza le trova.Perché è libera,fatta da noi.Dove lo scambio di informazioni viene per passaparola,dove molta gente epurata dalle tv,perché scomoda,qui ha la possibilità di esprimere il suo pensiero senza censura.Gente come Travaglio,Grillo,Beha e tanti altri hanno trovato con Internet la possibilità di tenerci informati realmente sullo stato del paese.E di questo cominciano ad aver paura,perché la rete prende sempre più piede e il coperchio che hanno creato potrebbe non bastare più per difenderli dalle bugie che ci propinano ogni giorno!
Vi chiedo,siete sempre convinti che la causa intentata da Mediaset sia puramente economica?
Magari approfondirò l’argomento più avanti.Voglio solo dirvi che hanno già intrapreso un cammino buio e aspro per la libertà.La riforma sulla Giustizia è allucinante; dove rendono veramente difficoltose le indagini.Per non aprire sul disegno di legge sulle intercettazioni.Dove iniziò l’opera il mirabolante Ministro di Grazia e Giustizia Mastella (dello schifosissimo Governo Prodi) e ora,dove finirà l’opera Berlusconi.
Un disegno di legge che vieta ai giornalisti di riportare,riassumere e/o menzionare intercettazioni fin quando la giustizia non sarà arrivata alla fine del suo corso,(pena per chi sgarra: detenzione e multa per il giornalista e mega multa per l’editore che fa pubblicare queste cose nel proprio giornale),cioè dopo anni,vista la lentezza dei 3 gradi di giudizio.Ma lo sapevate che con questa legge non avremmo saputo niente delle scalate bancarie truffaldine del 2005!Quelle di Fazio e Fiorani,come non sapremmo niente della scalata Unipol che ha coinvolto Consorte più i nostri brillanti politici di sinistra! Non avremmo saputo nulla sullo scempio sanitario che si era creato al Santa Rita di Milano,non avremmo saputo niente sui “furbetti del quartierino” (Ricucci,Coppola etc. etc.),niente su Moggi e calciopoli,niente su vallettopoli e sulle tangenti prese in basilicata tramite le asl,niente sulle tangenti romane,sempre sulla sanità…e mi fermo perché potrei dilungarmi molto…! Bene tutti questi reati non li avremmo saputi e tutta quella gente che li ha commessi ora sarebbe al proprio posto,le ruberie continuerebbero senza freni e noi saremmo sempre più poveri…e non solo di soldi!
Per chiudere il discorso,l’intento che stanno perseguendo mi sembra molto semplice: 1) mettere i bastoni nelle ruote della giustizia 2)tappare la bocca all’informazione consueta,tv e giornali 3) cercare di imbavagliare anche internet,ultime vera fonte di libertà!
Vi lascio un bel video di un ragazzo che si dà da fare per noi,per la nostra informazione libera:
Qui potete raggiungere il blog di Byoblu: