Il caos è quella cosa chi mi entra in testa alla mattina, appena apro gli occhi, e me la ritrovo accanto di notte, prima di chiuderli. Il caos è il mio fratello siamese. Il caos è la mia palla al piede, un fastidioso appendice del mio vivere quotidiano. Vorrei liberarmene ma non ci riesco, anzi ne sento quasi il bisogno.
Il caos è quella sensazione che mi invade quando cerco di dare un senso agli affari del mondo. Quando mi metto a leggere le notizie e non le capisco, non perché siano complesse, ma perché mi confondono, perché ribaltano i miei ideali, le mie prospettive, le mie priorità.
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