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GHEDDAFI E AL QAEDA

Pubblicato: 15 marzo 2011 da Willoworld in FUMETTI, HUMUR
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FONTE: http://latuff2.deviantart.com/

IL RITORNO DI GOR

Pubblicato: 28 ottobre 2009 da Willoworld in FUMETTI, HUMUR, POLITICA
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NOBEL GOR

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IRAN – I FILI RIVELATI

Pubblicato: 21 giugno 2009 da Willoworld in POLITICA
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di Gianluca Freda

Per chi avesse ancora dei dubbi sulla regia israelo-americana che sta dietro all’attuale tentativo di golpe in Iran (detto, per l’occasione, “Rivoluzione verde”, secondo una sceneggiatura stantìa che ripropone in altra colorazione la stessa manfrina già vista in Georgia, Serbia ed Ucraina) propongo qui qualche documento significativo. Il primo è la dichiarazione di Kissinger che vedete nel filmato qui sopra. Kissinger, ex Segretario di Stato americano, ebreo e grande burattinaio dell’espansionismo USA, lo dice chiaro e tondo: se dal casino iraniano non dovesse emergere un governo gradito al potere USraeliano, allora sarà necessario “provocare un cambio di regime DALL’ESTERNO”. E’ sottinteso: per ora ci stiamo provando dall’interno, facendo orchestrare dalla CIA le consuete proteste destabilizzanti; se non dovesse funzionare, agiremo in modo più diretto. Kissinger dice anche che il presidente Obama non desidera agire in modo “visibile” nell’attuale congiuntura, il che è scontato. Le proteste a cui stiamo assistendo in Iran sono, non a caso, “covert operations” condotte secondo il più tradizionale degli schemi CIA.

Lo schema è più o meno il seguente… continua…

E-dentity

Facebook ce l’ha tolta, con la scusa di ritrovare vecchi compagni di classe, persone lontane, gente che per un motivo o per l’altro abbiamo perso di vista. Ma se c’era un motivo, allora che bisogno avevamo di ritrovare quella gente?

I Social Network sono il presente di Internet. Non ho molta simpatia per queste piattaforme, ma le uso perché è l’unica maniera per rimanere in contatto con la maggior parte dei miei conoscenti che navigano in rete. In realtà le funzioni importanti dei social network, condividere, scrivere, rappresentarsi, mandare messaggi, pensieri, caricare foto e video, erano già tutte alla portata del precedente fenomeno dei blog. Per quanto riguarda invece i giochi, le applicazioni, i test e i quiz, beh… stendiamo un velo pietoso. Abbiamo davvero bisogno di sapere “che personaggio dei Simson sei”? Sappiamo bene che tutta questa roba è la ragione per la quale ci viene dato gratuitamente l’uso di questi dispositivi. Informazione…

Ma a parte il discorso della pubblicità mirata e delle ricerche di mercato (oltre che a una giustificata paranoia da Grande Fratello), quello che più mi disturba di questo fenomeno di massa è la perdita della propria identità di navigatore dell’etere. Partendo dal presupposto che nessuno riuscirà mai a rappresentare pienamente se stesso neanche attraverso centomila funzioni, quello che ci rimane è un gigantesco equivoco di personalità. Crediamo di avere settemila amici, ma in realtà non ne abbiamo neanche uno. È il nostro personaggio, quello fatto di immagini, link, interventi, pensieri e note che ha tutti quei contatti. Se non distinguiamo i due mondi, rimaniamo perduti nel limbo tra la realtá e il ciberspazio.

Quello che siamo in rete non siamo noi. Dobbiamo ricordarcelo sempre questo, prima di metterci davanti alla tastiera. Riconoscere la nostra E-dentità è un passo fondamentale per l’utente che socializza dietro lo schermo.

Che fare allora? A questo punto abbiamo ritrovato i vecchi amici, ce ne siamo fatti di nuovi, viviamo una seconda vita dietro lo schermo, inconsapevoli di essere diversi da come realmente siamo. Chi siamo davvero? Questa è la domanda. Chi siamo realmente in rete? La persona che lavora, che va scuola, che alleva i suoi figli, che va in birreria o in discoteca, oppure l’avatar con il ciuffo e lo skateboard che abbiamo simpaticamente battezzato Frankie007? Rispondetevi e riappropriatevi della vostra e-dentità.

Fatto questo vi basterà solo comunicare ai vostri settemila amici chi siete realmente. Cancellate il vostro account e ricreatene un altro, col vostro vero nome, Frankie007 per essere chiari. Quello è ciò che siete e ciò che sarete sempre dentro il più grande gioco di ruolo mai esistito.

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La guerra alla democrazia, ma non quella venduta dai grandi media, la grande ipocrisia a stelle e strisce. Il documentario di John Pilger (premiato recentemente come miglior film al One World Media Awards) è una testimonianza importante del cambiamento in atto in America Latina, partendo dal Venezuela, passando per la triste storia del Cile, per chiudere con gli ultimi inaspettati cambiamenti in Bolivia, dove per la prima volta al governo siede un nativo.

L’ironia del paradosso percettivo, nel quale cadiamo anche noi, che siamo sempre pronti a dubitare e ad informarci attraverso altre fonti, è tangibile fin dalle prime immagini. 50 governi sono stati rimossi negli ultimi 60 anni per volere di Washington. Sono proprio coloro che si autodefiniscono esportatori di democrazia che si adoperano per annientarla.

Ma il popolo del Sud America è pronto al riscatto, ed è una marea inarrestabile. Nonostante il bombardamento mediatico, Chavez va avanti per la sua strada, un uomo del popolo voluto dal popolo (democrazia dal basso!). Un uomo per il quale la gente è scesa in piazza a combattere. Le sue parole sono importanti. Il popolo del Venezuela, il paese più ricco dell’America Latina, sta riacquistando la sua dignità. Non attraverso lo spreco e il lusso, non sono queste le cose importanti. Sanità ed istruzione per tutti, ecco da dove bisogna partire.

Nonostante la vita non sia cambiata per l’elite di Caracas, le ricche famiglie filoamericane odiano apertamente il presidente Chavez per una questione puramente pudica. Le TV e i giornali sputano addosso al governo, ma il popolo intanto riprende possesso delle infrastrutture. Democrazia, appunto… quella vera, quella del popolo.

Il giornalista australiano ci racconta con precisione e pacatezza le malefatte della CIA, le torture e i soprusi subiti dalla gente di El Salvador, Guatemala, Nicaragua, Cile ecc… Una storia difficile da poter vendere agli inserzionisti pubblicitari delle grandi televisioni.

Questa è la versione originale. Non ve n’è ancora una sottotitolata in italiano. Il film è anche scaricabile qui.

CossigaInspirato dal video di Funari postato qualche giorno fa, mi sno andato a rileggerel quegli Individui che secondo lui facevano la rivoluzione, il primo che mi e’ venuto in mente e’ Cossiga, e le sue famose Picconate, ricordo che ero ragazzetto e ovviamente per sdrammatizzare l’ informazione come sempre, crearono intorno a questo neologismo una Musica da Discoteca, che bell’ Italia.

Faccio presente che l’ attuale Cossiga nonostante sia stato Presidente dello stato Italiano molti anni Fa e’
di ben 8 anni più giovane dell’ultimo presidente Ciampi, 10 del suo successore Scalfaro ed è nato tre anni dopo rispetto all’attuale presidente Napolitano. La differenza di età tra lui e il suo predecessore è di oltre 32 anni.

Forse la parola giusta per definire Francesco Cossiga è stoico! Non molla, non ha mai mollato. Anzi, con l’età che avanza spinge sempre di più sull’acceleratore. Se qualche regola qualche anno fa poteva frenare la sua irrefrenabile lingua, al suo ottantesimo compleanno non teme proprio nessuno.

Un glorioso passato, fatto di guerra sangue terrorismo e mille mille conflitti, dove o era coinvolto o comunque sapeva. Grande studioso e picconatore per eccellenza: e non risparmia nessuno. Un personaggio che sicuramente non passa inosservato: o lo si ama o lo si odia.

Aldo Cazzullo lo ha intervistato per il Corriere della Sera, e come sempre le sorprese non sono state poche.
Queste le domande:

* Presidente Cossiga, auguri per i suoi ottant’anni. Lei è sempre malatissimo, e tende sempre a relativizzare il suo cursus honorum — Viminale, Palazzo Madama, Palazzo Chigi, Quirinale —. Eppure la vita le ha dato longevità e potere. Come se lo spiega?
* A trent’anni dalla morte di Moro, il consulente che le inviò il Dipartimento di Stato, Steve Pieczenick, ha detto: «Con Cossiga e Andreotti decidemmo di lasciarlo morire». Quell’uomo mente? Ricorda male? Ci fu un fraintendimento tra voi? O a un certo punto eravate rassegnati a non salvare Moro?
* Esclude che le Br furono usate da poteri stranieri che volevano Moro morto?
* Quale idea si è fatto sulle stragi definite di «Stato», da piazza Fontana a piazza della Loggia? La Dc ha responsabilità dirette? Sapeva almeno qualcosa?
* Perché lei è certo dell’innocenza di Mambro e Fioravanti per la strage di Bologna? Dove vanno cercati i veri colpevoli?
* Scusi, i palestinesi trasportavano l’esplosivo sui treni delle Ferrovie dello Stato?
* C’è qualcosa ancora da chiarire nel ruolo di Gladio, di cui lei da sottosegretario alla Difesa fu uno dei padri?
* Il plastico?
* E’ sicuro che il plastico di Gladio non sia stato usato davvero?
* Qual è secondo lei la vera genesi di Tangentopoli? Fu un complotto per far cadere il vecchio sistema? Ordito da chi? Di Pietro fu demiurgo o pedina? In quali mani?
* La Cia? E in che modo?
* Quando incontrò per la prima volta Berlusconi? Che cosa pensa davvero di lui, come uomo e come politico?
* Ci sono accuse più recenti.
* Lei non è mai stato un grande estimatore di Veltroni. Come le pare si stia muovendo? Resisterà alla guida del Pd, anche dopo le Europee?
* Perché le piace tanto D’Alema?
* Cosa pensa dei giovani cattolici del Pd? Chi ha più stoffa tra Franceschini, Fioroni, Follini, Enrico Letta?
* Come si sta muovendo suo figlio Giuseppe in politica? E’ vero che lei ha un figlio “di destra” e una figlia, Annamaria, “di sinistra”?
* E’ stato il matrimonio il grande dolore della sua vita?

Investite 10 minuti della vostra giornata e immergetevi in un crocevia in informazioni e di spunti, per riprendere in mano i libri di storia moderna: intervista a Cossiga