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Questa intervista, fatta per un blog satellite e mai pubblicata, racchiude in poche parole tutte le ragioni e le idee dietro Rivoluzione Creativa e gli altri progetti che porto avanti online. Per questo motivo la propongo oggi sulla pagina ufficiale di RC e gli altri miei blog. Buona lettura!

1. Chi é GM Willo?

Non posso definirmi davvero uno scrittore. Come dice Baricco, lo scrittore ha quella rara capacità di “portare a casa le parole”, ovvero riesce a metterle tutte al posto giusto. Io non ne sono capace. Ci provo ormai da diversi anni, ma credo di averne ancora di strada da fare. Questo non vuol dire che non ci riuscirò mai, ovviamente… Mi piace più definirmi un raccontastorie, un inventore di mondi, insomma un menestrello… e dato che il mio palcoscenico è quello della rete, l’appellativo di Menestrello Virtuale mi sembra calzi a pennello… (altro…)

di Wu Ming (*)

1. I due corni del falso dilemma
2. Nascita del copyright e censura: contro il “mito delle origini” liberista
3. Google Print e affini: rete, gratuità e battaglie di retroguardia

1. I due corni del falso dilemma

Partiamo dalla fine: il copyleft si basa sulla necessità di coniugare due esigenze primarie, diremmo due condizioni irrinunciabili del convivere civile. Se smettiamo di lottare perché si soddisfino questi bisogni, smettiamo di auspicarci che il mondo migliori.
Non vi è dubbio che la cultura e i saperi debbano circolare il più liberamente possibile e l’accesso alle idee dev’essere facile e paritario, senza discriminazioni di censo, classe, nazionalità etc. Le “opere dell’ingegno” non sono soltanto prodotte dall’ingegno, devono a loro volta produrne, disseminare idee e concetti, concimare le menti, far nascere nuove piante del pensiero e dell’immaginazione. Questo è il primo caposaldo.
Il secondo è che il lavoro deve essere retribuito, compreso il lavoro dell’artista o del narratore. Chiunque ha il diritto di poter fare dell’arte e della narrazione il proprio mestiere, e ha il diritto di trarne sostentamento in un modo non lesivo della propria dignità. Ovviamente, siamo sempre nel campo delle condizioni auspicabili.
E’ un atteggiamento conservatore pensare a queste due esigenze come ai corni di un dilemma insolubile. “La coperta è corta”, dicono i difensori del copyright come lo abbiamo conosciuto. Libertà di copia, per costoro, può significare solo “pirateria”, “furto”, “plagio”, e tanti saluti alla remunerazione dell’autore. Più l’opera circola gratis, meno copie vende, più soldi perde l’autore. Bizzarro sillogismo, a guardarlo da vicino.
(altro…)

Qualche giorno fa ho spedito ai membri della mia community Rivoluzione Creativa un piccolo questionario, una sorta di e-ntervista per poterci conoscere meglio. Trouble ed Obi mi hanno risposto immediatamente.
Qui sotto riporto i due questionari in un testo unico. Si parla di creatività, condivisione, talento e nuove tecnologie. Buona lettura!

1.Da quanto tempo scrivi/disegni/componi/crei?

OBI: In maniera sistematica, solo da pochi anni.

TroUblE: Circa 4 anni.

2.Chi sono i tuoi modelli?

OBI: Ho modelli dinamici, mutanti, mutevoli. La maggior parte degli autori che mi piacciono hanno scritto il canone della letteratura mondiale ma hanno vissuto male e fatto una brutta fine. A volte leggo autori sconosciuti ed inediti che ispirano quello che scrivo.
(altro…)

LA SVOLTA

Pubblicato: 21 gennaio 2010 da Willoworld in ARTE, INTERNET, PENSIERO, RIFLESSIONI
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Mi chiedo, dopo anni di folle rincorsa chimerica nel perseguire gli ideali di condivisione, quando ci sarà questa benedetta svolta epocale che ribalterà la percezione del prodotto mediatico? Perché di sicuro prima o poi arriverà, ma forse bisognerà aspettare la morte di tutti noi matusa, trentenni e quarantenni nostalgici (le generazioni più vecchie dovrebbero crepare molto prima, si spera). Certo è che i nuovi navigatori della rete, i teenagers per intenderci, trovano assurdo dover spendere dei soldi per qualcosa che si può facilmente trovare on-line oppure copiare. Prima o poi saranno loro a trovarsi nelle stanze dei bottoni e nel dare libero accesso a tutte le informazioni digitali della rete, si divertiranno a fare battute su di noi, sulle nostre librerie cartacee ingiallite, sulle nostre collezioni di DVD ormai tecnologicamente obsolete e sulle discografie plastichine costate un occhio della testa.

Immagino i nostri figli a punzecchiarci con frasi del tipo: “Ehi babbo, se vuoi ti aiuto a traslocare ma le casse piene di libri e di CD te le porti da solo fino al quarto piano!” oppure “Se mi lasci in eredità la tua collezione di fumetti ci faccio un fuoco enorme per capodanno…” (quello del 2025 s’intende…) o ancora “Si, m’interessa quel vecchio libro… non ti preoccupare, me lo sparo stanotte in cuffia, lo sai che sono allergico alla carta…” Quello che le grandi industrie dell’intrattenimento stanno facendo, appoggiate dai politici burrattini, non è altro che un accanimento terapeutico su qualcosa destinato a schiattare insieme, probabilmente, a loro. Portare in tribunale giovani madri e spaventare i bambini non gli servirà a molto. Il cambiamento è già avvenuto. Cercano di indottrinare le nuove generazioni ma non ce la faranno, perchè dovrebbero far leva sulla questione etica, e si sa bene che “Etica” e “Mercato” fanno a cazzotti da sempre.

Prima o poi moriremo tutti, noi nostalgici matusa, che pensiamo sempre di aver vissuto gli anni migliori, e storciamo la bocca davanti alle stranezze dei giovani, dimenticandoci di quando i nostri genitori erano lontano anni luce da noi. Per fortuna moriremo, si non vedo l’ora… e allora arriverà la svolta.

ROMA – Domani nella Sala delle Conferenze della Camera dei Deputati di Palazzo Marini ci sarà a Roma il quarto appuntamento di Capitale Digitale, un ciclo di incontri promossi da Telecom Italia, Fondazione Romaeuropa, Comune di Roma e Wired per fare il punto sugli aspetti della cultura digitale insieme a esponenti di livello internazionale provenienti da settori ed esperienze differenti… continua…

LE CASE DISCOGRAFICHE, ACCUSATE DI PIRATERIA, DOVRANNO RISARCIRE GLI ARTISTI PER 6 MILIARDI DI DOLLARI

Mentre le major trascinano in tribunale gli utenti di BitTorrent per violazione dei diritti sul copyright, sono loro stesse ad essere citate in giudizio da un’associazione di artisti esattamente per lo stesso reato. Warner, Sony BMG, EMI e Universal dovranno rispondere fino a 6 miliardi di dollari di danni per aver piratato circa 300.000 brani.

Non è un segreto che le maggiori etichette discografiche usino due pesi e due misure quando si tratta di diritti d’autore. Da una parte cercano di mettere gli operatori dei siti BitTorrent in carcere e di rovinare la vita di madri e studenti chiedendo centinaia di migliaia di dollari in multe, e dall’altra vendono CD contenenti musica per i quali non hanno ottenuto il permesso dagli autori.

In passato abbiamo assistito a diverse contese tra gli artisti e le etichette per questioni di copyright. Solo pochi mesi fa uno dei più acclamati artisti dell’America Latina, Alejandro Fernández, ha chiesto l’intervento della polizia in un ufficio della Sony Music per confiscare oltre 6.000 CD che l’etichetta aveva rifiutato di ritornare, e questa è solo la punta di un iceberg.

Le etichette hanno preso l’abitudine di utilizzare le canzoni da una grande varietà di artisti per i CD di compilation, senza garantirne i diritti. Utilizzano la registrazione prendendone nota in “una lista di attesa”, in modo da poter affrontare la questione in un secondo momento. Questa pratica è in corso dal 1980 e da allora l’elenco dei brani non retribuito e le violazioni del copyright è cresciuto a 300.000 casi.

Stanchi di questa “pirateria delle etichette”, un gruppo di artisti ha depositato una class action in Canada nei confronti di quattro importanti case discografiche collegate alla CRIA, l’equivalente locale della RIAA. Nel mese di ottobre dello scorso anno Warner Music, Sony BMG Music, EMI Music e Universal Music sono state citate in giudizio per l’uso illegale di migliaia di brani e al momento la causa è ancora in corso.

Come e perché questa flagrante violazione del copyright possa andare avanti per anni è un mistero, ma questa condotta scorretta dei due pesi e due misure sembra sia stata recepita.  “Questo comportamento delle case discografiche è aggravato dal loro approccio rigoroso ed incessante quando si tratta dei loro interessi nei confronti dei consumatori,” sostengono gli artisti nella loro domanda di risarcimento danni.

La causa è ancora in corso, ma le etichette hanno già ammesso di dovere almeno 50 milioni di dollari per aver violato i diritti degli artisti, e questa cifra potrebbe crescere fino a 6 miliardi. Allora, chi sono i veri pirati qui?

FONTE: http://torrentfreak.com/

Traduzione di Willoworld

Sabato 28 novembre 2009 sarà celebrato il Party dedicato a Creative Commons Italia ed organizzato dal Centro Nexa su Internet e Società del Politecnico di Torino. Il Party si aprirà alle ore 20:00 presso il Cafè Liber, in Corso Vercelli n. 2 (angolo Lungo Dora Napoli), Torino, con un aperitivo accompaganto da dj set. Successivamente, alcuni artisti emrgenti si esibiranno sotto la direzione di Mao, affermato artista torinese. Infine la serata si concluderà nella sala dance. L’ingresso è gratuito per i possessori della tessera ARCI ed è ridotto (con consumazione) per tutti gli altri.

Il Party permetterà a tutti gli appassionati di Creative Commons di confrontarsi sui temi delle licenze libere e di condividere le proprie esperienze, nonchè a chiunque vi fosse interessato di accostarsi a questo progetto.

Il Party rappresenterà, in particolare, l’occasione per concludere CCIT2009, vale a dire la sessione dedicata ai risultati raggiunti ed ai progetti intrapresi da Creative Commons Italia che avrà luogo nel corso della Conferenza Annuale del Centro Nexa, in programma presso l’Aula Magna del Politecnico al Lingotto, in via Nizza, dalle ore 10 alle ore 18 dello stesso 28 novembre (ulteriori informazioni sulla Conferenza sono disponibili sul sito del Centro). Il Centro Nexa, infatti, coordina in Italia il progetto Creative Commons, nato nel 2001 alla Stanford University su iniziativa del Prof. Lawrence Lessig.

Per ulteriri informazioni e contatti è possibile rivolgersi ad Anna Piccitto (anna.piccitto@polito.it), responsabile Ufficio Stampa del Centro Nexa.

FONTE: http://creativecommons.it

RC LOGO QUADRATO

Se sei un creativo (narratore, poeta, fotografo, musicista, funambolo ecc.) e un comunicatore del web, e cerchi una piattaforma per proporre le tue creazioni e avere un feedback da parte di altri creativi, la community di Rivoluzione Creativa potrebbe fare per te. Perché? Beh, ti elenco qui sotto cinque buoni motivi.

1. Perché è semplice da usare e se hai già dimestichezza con i social network non ti ci vorrà più di un quarto d’ora per capire come funziona. Registrandoti avrai la tua pagina personale e potrai immediatamente pubblicare i tuoi lavori.

2. Perché avrai modo di conoscere persone con il tuo stesso slancio creativo e potrai condividere opinioni e considerazioni su ogni lavoro presentato.

3. Perché i tuoi lavori verranno poi fatti rimbalzare nel web attraverso i blog Rivoluzione Creativa e I Silenti, due postazioni che ricevano giornalmente un totale di mezzo migliaio di visitatori e ai quali lo stesso motore di ricerca Google dà una certa priorità.

4. Perché i tuoi lavori potranno apparire nelle pubblicazioni cartacee e digitali della Edizioni Willoworld, la casa editrice indipendente di Willoworld e Rivoluzione Creativa.

5. Perché avrai modo di partecipare direttamente alla nuova corrente creativa che viaggia nel web e che abbraccia la filosofia del copyleft e dello sharing, una vera e propria rivoluzione!

REGISTRATI A RIVOLUZIONE CREATIVA! CONDIVIDI LE TUE CREAZIONI!

Fonte: Willoworld.net

Copyleft

Prima giornata del Copyleft Festival. Oggi (11 settembre) al via gli appuntamenti della tre giorni dedicata all’accesso libero alla cultura, grazie al sistema delle licenze in Creative Commons. Tanti i temi che verranno trattati in quello che è l’appuntamento più importante del settore in Italia. Dibattiti, tavole rotonde, letture, performance subito dalla prima giornata, dopo la grande preview del festival stasera nella Sala Rosa del Comune di Arezzo, con la proiezione di Zeitgeist, il web film no-profit, diretto da Peter Joseph nel 2007, sui temi più spinosi del nostro tempo.

Domani, dunque, il via alla tre giorni: già dalla mattina, quando piazza San Francesco a partire dalle 12, ospiterà la presentazione del nuovo sistema di accesso alla rete wireless comunale, uno dei fiori all’occhiello dell’Assessorato all’Innovazione, un “dicastero” fra i più attenti e attivi nella produzione del Copyleft Festival, insieme all’Associazione InProspettiva, organizzatrice dell’evento. Collegarsi ad Internet ad Arezzo, da oggi, sarà per tutti i cittadini, i turisti e i visitatori, più facile che mai: basterà inviare un sms al numero (345-3132056) e il gioco è fatto. Arriverà in automatico la password per collegarsi ad internet in città.

Ma gli appuntamenti della prima giornata sono appena iniziati: da domani, anche il workshop “Karemasky, questo sconosciuto”, in piazza Risorgimento (location unica del festival) dalle 16 alle 20. Un lavoro che darà una vera e propria storia ad un personaggio che per adesso è solamente la faccia e il nome di uno dei locali di musica dal vivo più amati della nostra città (per iscrizioni press@copyleftfestival.net, indicando, nome, cognome, recapito telefonico e provenienza). In compagnia del fumettista Giuseppe Palumbo (Diabolik, Martin Myster) e dello sceneggiatore della Marvel, Matteo Casali, in collaborazione con la Scuola Internazione di Comics di Firenze, a questo strano personaggio verrà resa una vera storia da raccontare. Ecco l’incipit del “canovaccio” su cui tutti i partecipanti lavoreranno durante il seminario: “Aleksandr Ilic Karemaski, la cui vita travagliata e dimenticata dai libri di testo è ancora mistero,  è un personaggio di cui la Storia ha scelto di dimenticarsi, come accade spesso a chi sta fuori dal coro, ai coraggiosi, alle menti libere e brillanti ma poco inclini al compromesso”.  Ci sarà da divertirsi.

Nel frattempo, dalle 17 alle 20, un altro workshop: “Dati Geografici Liberi”, in collaborazione con Gfoss (per iscrizioni press@copyleftfestival.net, indicando, nome, cognome, recapito telefonico e provenienza). E sempre a partire dalle 17, al via la tavola rotonda “Software liberi nella quotidianità”. Quindi di scena saranno i software open source, una questione d’attualità imposta alla società dalla modernità che stiamo vivendo: se ne parlerà con Vincenzo d’Andrea (professore di sistemi informativi all’Università di Trento), con Paolo Cavallini (presidente di Gfoss), Emiliano Cecchini (Assessore all’Innovazione del Comune di Arezzo), con il suo collega Piero Ducci (Assessore all’innovazione della Provincia di Arezzo) e con Gianfranco Cutini (della Byte Elaborazioni).

A partire dalle 19, invece, la presentazione del volume “Scuola Diaz, Vergogna di Stato” (Edizione Alegre), in compagnia di Cecchino Antonini (curatore del libro e giornalista di Liberazione) e di Dario Rossi (legale di parte civile del Genoa Social Forum). Modera Marco Paolucci. Un momento per ripercorrere la notte del 21 luglio del 2001 e il tragico giorno dell’assalto alla sede del Genoa Social Forum, una delle pagine più buie della recente storia d’Italia. Ultimo appuntamento della prima giornata del Copyleft Festival, con Action30, a partire dalle 22, insieme al fumettista Giuseppe Palumbo (Martin Mystere, Diabolik..) , Alberto Casati e Luca Acito. Un gruppo multivocale composto da grafici, fotografi, disegnatori, video-maker, ricercatori, giornalisti e attivisti, residenti in Italia e in Francia, il cui obiettivo è percepire le “nuove” forme di razzismo e di fascismo usando gli anni 30 del XX secolo come una lente d’ingrandimento. La tragica lucidità di quegli anni servirà a rendere meno opachi i paesaggi di oggi e a stimolare nuove posture critiche e creative. La performance, sarà intessuta come un miscuglio informe di parole, immagini e musica, cercando di stimolare dei momenti di riflessione comune e di dibattito.

FROM: http://www.copyleftfestival.net/

La casa editrice Edizioni Willoworld propone ogni opera sotto licenza creative commons. Puoi scaricare gratuitamente ogni libro della collana al sito: http://edizioniwilloworld.co.nr/

Musica nel trailer di Sebastien Gramond dall’album Reincarnations: http://www.jamendo.com/it/album/48799

RC LOGO QUADRATO

Nasce oggi la community on line Rivoluzione Creativa, una piattaforma legata al sito Rivoluzione Creativa in cui autori e artisti che si ritrovano nel manifesto del copyleft potranno interagire e scambiare le proprie opere.

R.C. opera già da alcuni anni (prima si chiamava Willoworld Creativity, trattandosi di una costola del sito Willoworld.net) per dare voce a tutti coloro che desiderano esprimersi attraverso la poesia, la narrativa, le arti grafiche, la musica, e sente vicina l’ideologia del Creative Commons e della libera condivisione dell’arte, monda dalle obsolete regole del copyright.

La community permetterà a tutti quegli autori che già lavorano per Willoworld e R.C. di, previa registrazione, proporre le proprie creazioni, condividerle, e dare la possibilità agli altri membri di commentarle e votarle. La piattaforma permette di caricare immagini, video, tracce musicali e naturalmente testi.

Ogni giorno verrà selezionato un intervento da pubblicare sul sito di R.C., che rimane comunque la pagina ufficiale del progetto. In seguito nasceranno altre iniziative; pubblicazioni, eventi, magari anche qualche meeting. L’idea di fondo è di conoscersi e di usare questo strumento per far convergere menti fresche e capaci di comprendere la rivoluzione che è oggi in corso (leggi il manifesto di R.C.)

Invitare il maggior numero di persone a partecipare a questo progetto è essenziale. Registrandovi potrete invitare direttamente tutti i contatti della vostra mailing list. Proponete R.C. ai vostri amici, anche a quelli che non creano. Potranno comunque commentare e votare le opere degli altri.

Non è necessario che vi registriate con il vostro nome. Potete anche semplicemente usare uno pseudonimo e partecipare alla community in totale anonimato. La cosa importante è essere attivi, consultare la pagina, scambiare opinioni, rimanendo sempre nell’ordine del buon gusto ed evitando lo spam.

Chi già lavora insieme a Willoworld e R.C., potrà usare questo strumento per continuare a pubblicare le proprie opere, evitando di scrivere e-mails al gestore del sito. Ormai i social network hanno sostituito questa funzione. Inoltre avranno modo di interagire direttamente sulla pagina, come già in molti casi succede su Facebook. Le funzioni sociali infatti sono più o meno le stesse del popolare social network.

Chi non conosce R.C. o non vi ha mai partecipato, perché dovrebbe aggregarsi a questa community?
Beh, il logo dice tutto: Rivoluzione Creativa – Espressioni in condivisione. Il pretesto è quello di far conoscere le proprie creazioni e condividerle secondo l’ideologia del copyleft. Il fine è quello di conoscersi, sviluppare idee, creare un flusso e far convergere un bel po’ di energia positiva. Perché alla base c’è proprio quella: positività.

Spargete la voce. Innescate il virus. Registratevi e mostratevi. Vi aspetto!

VISITA LA COMMUNITY DI RIVOLUZIONE CREATIVA E REGISTRATI!

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Se vivete negli States e state pensando di condividere i vostri files su internet, fermatevi! Rischiate di essere multati, e il crimine non paga (almeno che non decidi di rapinare una banca, quello si che potrebbe convenire!) Prendete ad esempio Jammie Thomas, condannata a pagare 2 milioni di dollari di multa per aver scaricato illegalmente 24 canzoni, o tutti quelli che sono stati perseguitati dalla RIAA.

Al contrario provate altri reati, perché ce ne sono molti che hanno pene più leggere che quelle in cui potreste incappare scaricandovi le ultime hits del momento. Ecco qui elencati sette crimini con sanzioni minori di quelle riserbate a chi pratica il file sharing.

1.    Sottrazione di minori – 25000$
2.    Rubare un cd originale – 2500$
3.    Svuotare la casa di Bryan Adams – 375000$
4.    Dare fuoco alla villa di Lars Ulrich – poco più di 375000$
5.    Perseguire (stalking) Lindsay Loan – 175000$
6.    Iniziare un ring per cani da combattimento – 50000$
7.    Uccidere qualcuno (in secondo grado) – La pena massima è solo 25000$ (più 15 anni di prigione) e poi dipende dal tuo salario, che con molta probabilità non ti fará prendere più di 2 milioni di multa.

Quindi, prima di accendere il vostro torrent, pensateci su. Forse vi conviene di più scendere al negozio di dischi e infilarvi una manciata di cd nello zaino.

FONTI: http://gapersblock.com/mechanics/2009/08/17/seven-crimes-to-consider-befor/

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Ecco la prima novitá riguardo al circuito Willoworld. É on-line la nuova pagina della casa editrice E.W., che pubblica libri ed e-book sotto creative commons e quindi scaricabili gratuitamente.

La nuova pagina é in flash, elaborata con il servizio gratuito Wix. Se non riuscite a visionarla probabilmente dovrete scaricare la nuova versione di adobe flash player per il vostro browser.

Rimane on-line la vecchia pagina in html.

HAR 2009

Pubblicato: 17 agosto 2009 da Willoworld in INTERNET, PENSIERO, TECNOLOGIA
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In questi giorni in Olanda (Vierhouten, una cinquantina di chilometri da Amsterdam) si sta tenendo l’Hacking at Random 2009, una conferenza tecnologica internazionale su temi quali la sicurezza, il file-sharing e altri interessantissimi temi ideologici legati al fenomeno della rete.

Qui sopra riporto il video di uno dei dibattiti tra Tim Kuik, presidente dell’associazione BREIN in difesa del copyright, e alcuni  sostenitori del fenomeno del file sharing. L’audio è in inglese non sottotitolato.

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Premetto che sono in favore del file sharing e della condivisione di materiale in rete. Tutte le mie pubblicazioni infatti sposano le licenze creative commons e copyleft.

Questo breve intervento potrebbe sembrare quasi scontato, ma sento comunque il bisogno di postarlo. Mi preme ricordare (con un po’ di presunzione da maestrino) a tutti coloro che utilizzano gli strumenti di peer2peer e scaricano da internet files protetti dal copyright che, qualora si avvalessero loro stessi della licenza del copyright, la loro condotta, oltre ad essere illegale (e questo mi sembra chiaro), diventerebbe decisamente ipocrita.

Questo teorema sempliciotto potrebbe estendersi a qualsiasi pratica di copiatura, dal cd-burning alla fotocopiatrice. Le leggi sul copyright sono precise e severe; il materiale protetto si può riprodurre solamente tra le mura domestiche, perché anche prestare un cd o un dvd significa, secondo il manifesto del copyright, danneggiare l’autore.

Ma la cosa che mi preme dire non è: “chi non ha mai prestato un libro… in fondo siamo tutti pirati”. No, non m’interessa il discorso legale ed illegale. Rispetto le leggi della società perché mi vengono imposte, non perché le reputo giuste. Esistono leggi al di sopra della società, e sono quelle dell’uomo, e il condividere è uno dei fondamenti della comunità.
Vorrei solo puntare l’indice su coloro i quali, magari inconsapevolmente, si comportano da ipocriti. Perché se non rispetti le indicative delle leggi sul copyright e poi ti avvali di queste per le tue produzioni, commetti un “reato etico”.

Diverso e più complesso il discorso per coloro che hanno dei contratti con case editrici/discografiche o produttori vari. In questi casi succede che la responsabilità etica è automaticamente delegata a chi segue gli interessi degli autori (anche se questo giochino, a mio parere, non scagiona del tutto l’artista).

Viviamo tempi strani, e l’argomento copyright e copyleft riflette molto l’andazzo ideologico e politico del pianeta. Il perbenismo di facciata conta di più dei sani principi dell’uomo. Di tanto in tanto è importante farsi un bell’esamino di coscienza, anche se non tutti rispettano i medesimi parametri di integrità e giustizia.

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