C’ era una volta, una giovane bellissima di un piccolo villaggio.
C’era una volta un palazzo signorile su di un piccolo villaggio.
C’era una volta un fiume ce attraversava quel piccolo villaggio e che ne garantiva l’ abbeveraggio.
C’era un Signorotto ricco e potente che abitava quel castello e di tanto in tanto scendeva giu’ nel villaggio per fare compere nei fiorente Mercato.
Un giorno il signorotto intravide una bellissima giovane e la volle in sposa e cosi’ le ordino’.
La Giovane felice di divenire una nobile signora ando’ danzando lungo il fiume e si sedette su di un masso della sua riva.
Su quel solido masso si ammiro’ nello specchio d’acqua del fiume, su quel solido masso canto’ la sua gioia, su quel solido masso penso’ quanto sarebbe stata felice la sua vita.
Il masso ascolto’.
Nei giorni seguenti il masso non vide tornare nessuno senti’ solo in lontananza canti e musiche di festa, e poi per giorni nulla piu’.
L’ Uccellino cercava di rallegrarlo con il suo canto, ma non era come quello della fanciulla, Il gufo tento di raccontargli storie per rallegrarlo, ma non vi riusci’.
L’ acqua continuo’ a passargli accanto accarezzandolo con i suoi flutti ancora piu’ forte ma questo non basto’.
Tutti gli animali accorsero per dirgli qualcosa e rallegrarlo.
Il Masso non ascolto’.
Passo’ del tempo, e il tempo premio’ il masso che vide tornare la giovane fanciulla, anche questa volta era felice, cantava e quel canto scioglieva il metallo dentro di lui, si sedeva e quel calore lo riscaldava piu’ del sole.
La giovane era felice perche’ di li a poco avrebbe avuto un figlio, godendosi quelle passeggiate che fra qualche tempo non avrebbe piu’ potuto fare per la gravidanza.
Quando ando’ via per la seconda volta il masso capi’ che non sarebbe riuscito a resistere senza rivederla senza sentire la sua voce felice, percio’ chiamo Madre natura pregandola di trasformarlo in un uomo.
Ma madre Natura non poteva e per questo il Masso la maledi’ e soffri’.
Allora provo’ a chiederlo al Diavolo, che gli chiese cosa volesse da lui!
La possibilita’ di avere con se la sua amata x sempre come quel giorno Sentire il suo calore vedere la sua figura udire la sua voce.
Il Diavolo ascolto’.
Non posso fare tutto questo per te cosa hai da offrirmi, hai forse un anima?
Il masso l’ anima non l’ aveva ma gli offri’ la sua esistenza!
Il Diavolo accetto’ vedrai la sua figura udrai la sua voce.
Pochi giorni dopo vennero degli uomini al ruscello uno di loro indico’ il masso e gli altri lo portarono via.
Il masso non poteva fare nulla, voleva urlare fermi fermi Lucifero mi ha promesso che avrebbe portato qui da me la mia amata.
Ma l’ uomo non ascolto’.
In un freddo studio il masso venne colpito e scalpellato poi chiuso dentro un sacco.
Quando il sacco fu tolto si trovo’ davanti un uomo, un ricco signore, e con sorpresa accanto a lui vi era la sua amata! sembrava stanca era pallida e il suo volto non era piu’ cosi’ felice.
Il signore diede l’ ordine di portarlo via, il masso urlo’ di non portarlo via di restare con la sua amata, ma nessuno l’ ascolto’.
Quando i primi raggi di sole lo colpirono vide sotto di se un grande spiazzo con in lontananza una pietra, uguale a lui
forse veniva dalle sponde dello stesso fiume.
Era una pietra Ovale con una grossa croce, poi vide la sua amata finalmente rivide la sua amata, e la vide andare piangente verso quella pietra, e la vide posarsi su quella pietra, come avrebbe voluto che facesse con lui, e la vide piangere su quella pietra, come non avrebbe mai voluto vedere.
Fu li che con furore chiamo il Diavolo e gli chiese il perche’ di questo.
Ti ho dato cio’ che ti era dovuto ora da qua su’ potrai vederla e sentirla ogni giorno, fino a che avra’ vita, anche se non so se ti piacera’ quello che vedrai, ne per quanto.
Quello che sei e quello che rimarrai e’ il prezzo della tua esistenza che mi hai donato!
Ma perche’ quella Pietra gioisce del suo contatto, perche’ non ci sono io al suo posto, domando’ disperato il masso e perche’ soffre cosi’.
Perche’ quella pietra ha aspettato che la natura facesse il suo corso, senza forzare gli eventi, e cosi’ si trova a ospitare il figlio morto della tua amata.
Tu mi hai dato la tua esistenza e la tua esistenza sara’ questa per sempre, godi della sua vista fino a che non finira’ vicino a suo figlio, perche’ poi come suo figlio giacera’ in una pietra.
Chi sa se avessi aspettato forse saresti stato proprio tu ad ospitarla!
Il masso rimase Annichilito dal suo destino, e cosi’ rimase per sempre nei secoli dei secoli, prima fissando la sua amata sofferente e dopo il suo freddo giaciglio eterno.
