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Il superpresidentissimo annunciò in diretta TV le sue dimissioni. Per l’occasione si era fatto mettere del fard ed indossava un paio di lenti a contatto usa e getta di colore verde. La sua pelle olivastra gli dava un tono esotico. Il resto lo facevano le luci…
– Ho appena dato l’ordine di far rientrare le truppe impegnate in Afghanicattì e Iraquanda, ma i generali dell’esercito e altri funzionari statali e parastatali mi hanno riso in faccia. Per questo motivo ho deciso di ritirarmi dalla vita politica e finire il resto dei miei giorni nel mio piccolo cottage alle Hawaii.
L’incubo era tornato, puntuale come ogni sera. Era dal giorno in cui gli avevano detto che il trentacinque percento dei terroristi sterminati dalle sue truppe erano bambini che non riusciva a chiudere occhio. E poi c’erano quei neonati con tre teste, risultato delle bombe al fosforo bianco… Dormiva un paio d’ore e poi lo venivano a trovare. Puntavano i loro sguardi su di lui, tre paia di occhi scuri privi di sclera. Lui provava a fuggire, ma dopo pochi metri riuscivano sempre ad afferrargli il piede. E pensare che al collage poteva contare su un dignitoso scatto sotto canestro… Ma i tempi del collage erano andati, finiti…
La testa gli pulsava. La sveglia segnava le tre e quarantotto. Afferrò due pasticche di Donormyl e le buttò giù con mezzo bicchiere d’acqua. Dieci minuti più tardi giocava a dadi con l’omone col forcone….
– Allora Mr O., come ti butta?
– Insomma, è un periodaccio….
– Si dorme poco, eh?
– Beh, in effetti…
– Non preoccuparti, vedrai che ti ci abitui…
I dadi ruzzolarono, l’omone rosso col forcone imprecò per lo scarso risultato ottenuto e al superpresidentissimo sfuggì un sorriso.
“Ma certo, tutto si sarebbe risolto… Basta dare tempo al tempo…” pensò, e si accese un cicchino.

GM Willo per Rivoluzione Creativa

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Pubblicato: 7 agosto 2009 da Willoworld in PLCCT, RIFLESSIONI
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negroni

Dio é di moda. Dio é assolutamente cool, tanto quanto il diavolo. Gesú e Lucifero se ne vanno a braccetto per le strade del centro a farsi un aperitivo al bar. Spelluzzicano salatini ordinando due negroni, si appoggiano al bancone e si mettono ben in mostra. Gesú ha gli occhiali da intellettuale, alla moda, con la montatura nera e squadrata. Lucifero ovviamente porta due lenti a specchio. Arrivano i negroni, alzano i bicchieri e fanno cin-cin. Brindano al loro successo. Best sellers mondiali nelle librerie e tanto sano rock’n’roll. Le azioni della Jesus & Luxifer non potrebbero andare meglio, nonostante la crisi.
– Che ti avevo detto Lou… Son passati duemila anni e siamo sempre sulla cresta dell’onda. –
– Hai sempre avuto un grande fiuto per gli affari, J. –
– Propongo un altro brindisi… A noi! –
– A noi! –
Il clangore dei bicchieri provó ad assordare una manciata di atei, gli ultimi rimasti. Ma i senza-dio furono lesti a tapparsi le orecchie. “Non ci avrete mai!” pensarono. Poi tornarono a contemplare il vuoto.

MONTESPECCHIO

Pubblicato: 20 ottobre 2008 da Willoworld in NARRATIVA
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Montespecchio è un illusione. Non esiste veramente, però c’è. Un campanile di roccia a 666 metri sopra il livello del mare, un indice che punta il cielo grigio degli Appennini, incurante del vento, solitario attende. Cosa? L’evento, il misfatto, l’incipit, il motivo, o più semplicemente, la venuta del viaggiatore…
Vi racconterò la mia storia e non pretendo che mi crediate. Non m’interessa. Voglio raccontarvela perché potrebbe mettere un germoglio dentro i vostri cuori. Con gli anni diventerà una bella pianta, magari un albero dalla folta chioma. Dovrete annaffiarlo quel germoglio, accudirlo. Vedrete, un giorno darà i suoi frutti…

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C’ era una volta, una giovane bellissima di un piccolo villaggio.
C’era una volta un palazzo signorile su di un piccolo villaggio.
C’era una volta un fiume ce attraversava quel piccolo villaggio e che ne garantiva l’ abbeveraggio.
C’era un Signorotto ricco e potente che abitava quel castello e di tanto in tanto scendeva giu’ nel villaggio per fare compere nei fiorente Mercato.
Un giorno il signorotto intravide una bellissima giovane e la volle in sposa e cosi’ le ordino’.
La Giovane felice di divenire una nobile signora ando’ danzando lungo il fiume e si sedette su di un masso della sua riva.
Su quel solido masso si ammiro’ nello specchio d’acqua del fiume, su quel solido masso canto’ la sua gioia, su quel solido masso penso’ quanto sarebbe stata felice la sua vita.
Il masso ascolto’.
Nei giorni seguenti il masso non vide tornare nessuno senti’ solo in lontananza canti e musiche di festa, e poi per giorni nulla piu’.
L’ Uccellino cercava di rallegrarlo con il suo canto, ma non era come quello della fanciulla, Il gufo tento di raccontargli storie per rallegrarlo, ma non vi riusci’.
L’ acqua continuo’ a passargli accanto accarezzandolo con i suoi flutti ancora piu’ forte ma questo non basto’.
Tutti gli animali accorsero per dirgli qualcosa e rallegrarlo.
Il Masso non ascolto’.
Passo’ del tempo, e il tempo premio’ il masso che vide tornare la giovane fanciulla, anche questa volta era felice, cantava e quel canto scioglieva il metallo dentro di lui, si sedeva e quel calore lo riscaldava piu’ del sole.
La giovane era felice perche’ di li a poco avrebbe avuto un figlio, godendosi quelle passeggiate che fra qualche tempo non avrebbe piu’ potuto fare per la gravidanza.
Quando ando’ via per la seconda volta il masso capi’ che non sarebbe riuscito a resistere senza rivederla senza sentire la sua voce felice, percio’ chiamo Madre natura pregandola di trasformarlo in un uomo.
Ma madre Natura non poteva e per questo il Masso la maledi’ e soffri’.
Allora provo’ a chiederlo al Diavolo, che gli chiese cosa volesse da lui!
La possibilita’ di avere con se la sua amata x sempre come quel giorno Sentire il suo calore vedere la sua figura udire la sua voce.
Il Diavolo ascolto’.
Non posso fare tutto questo per te cosa hai da offrirmi, hai forse un anima?
Il masso l’ anima non l’ aveva ma gli offri’ la sua esistenza!
Il Diavolo accetto’ vedrai la sua figura udrai la sua voce.
Pochi giorni dopo vennero degli uomini al ruscello uno di loro indico’ il masso e gli altri lo portarono via.
Il masso non poteva fare nulla, voleva urlare fermi fermi Lucifero mi ha promesso che avrebbe portato qui da me la mia amata.
Ma l’ uomo non ascolto’.
In un freddo studio il masso venne colpito e scalpellato poi chiuso dentro un sacco.
Quando il sacco fu tolto si trovo’ davanti un uomo, un ricco signore, e con sorpresa accanto a lui vi era la sua amata! sembrava stanca era pallida e il suo volto non era piu’ cosi’ felice.
Il signore diede l’ ordine di portarlo via, il masso urlo’ di non portarlo via di restare con la sua amata, ma nessuno l’ ascolto’.
Quando i primi raggi di sole lo colpirono vide sotto di se un grande spiazzo con in lontananza una pietra, uguale a lui
forse veniva dalle sponde dello stesso fiume.
Era una pietra Ovale con una grossa croce, poi vide la sua amata finalmente rivide la sua amata, e la vide andare piangente verso quella pietra, e la vide posarsi su quella pietra, come avrebbe voluto che facesse con lui, e la vide piangere su quella pietra, come non avrebbe mai voluto vedere.
Fu li che con furore chiamo il Diavolo e gli chiese il perche’ di questo.
Ti ho dato cio’ che ti era dovuto ora da qua su’ potrai vederla e sentirla ogni giorno, fino a che avra’ vita, anche se non so se ti piacera’ quello che vedrai, ne per quanto.
Quello che sei e quello che rimarrai e’ il prezzo della tua esistenza che mi hai donato!
Ma perche’ quella Pietra gioisce del suo contatto, perche’ non ci sono io al suo posto, domando’ disperato il masso e perche’ soffre cosi’.
Perche’ quella pietra ha aspettato che la natura facesse il suo corso, senza forzare gli eventi, e cosi’ si trova a ospitare il figlio morto della tua amata.
Tu mi hai dato la tua esistenza e la tua esistenza sara’ questa per sempre, godi della sua vista fino a che non finira’ vicino a suo figlio, perche’ poi come suo figlio giacera’ in una pietra.
Chi sa se avessi aspettato forse saresti stato proprio tu ad ospitarla!
Il masso rimase Annichilito dal suo destino, e cosi’ rimase per sempre nei secoli dei secoli, prima fissando la sua amata sofferente e dopo il suo freddo giaciglio eterno.