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Ecco gli ultimi interventi del circuito Willoworld e dei membri del social network Rivoluzione Creativa. Buona lettura a tutti!!!

L’UOMO A FUMETTI

Il disegnatore di fumetti generalmente partiva da un personaggio per poi costruirci attorno una storia. Era sufficiente che ne disegnasse il viso, i capelli, i vestiti, le mani, il resto veniva quasi da sé. Tutto dipendeva da pochi dettagli: stilizzava un’espressione, un gesto, la posizione, e poi tutto cominciava a ruotare, a prendere forma, come se il suo personaggio uscisse all’improvviso dal foglio di carta e si disegnasse da solo… continua…

QUANDO HANNO ABBATTUTO IL PONTE

Quando hanno abbattuto il ponte io non c’ero. Al ritorno da un viaggio al suo posto ho trovato un buco riempito d’aria. Ma questo lo so perché l’ho sentito in treno, dicevano che avevano demolito il ponte della ferrovia, quello che divide via Oberdan in due. Mi chiedo dove passa il treno ora: mi faccio sempre un mucchio di domande così… continua…

NATALE AL BAR

È una di quelle giornate fredde di dicembre in cui hai bisogno sicuramente del doppio calzino, specialmente se i calzini ce l’hai tutti bucati. È un vecchio trucco quello di metterne due paia per tappare i buchi, ed io li conosco tutti i vecchi trucchi… continua…

LA PRIMA VOLTA

La ragazza mi fa accomodare, sorride meravigliosa nel suo vestitino corto attillato, le gambe affusolate avvolte in un paio di calze color carne.
L’emozione è fortissima, tremo eccitato dalla testa ai piedi e non riesco a spiccicare parola, sono consapevole del mio sorriso ebete stampato sulla bocca ma non posso farci davvero niente… continua…

JERAMIAHL

Nell’oscurità della sua camera da letto, Jeramiahl era tormentato da pensieri proibiti. Il vento freddo della notte penetrava nelle fessure della finestra, e come una veloce armonia faceva danzare le candele del candelabro sul tavolo. Seguendo le fiammelle, le ombre si univano alla giga, tormentando le fredde pareti della torre… continua…

IL PAESE DEI BALOCCHI

MICHELE:

Internet è il paese dei balocchi.
E’ come l’arte, come i sogni: si può tirare fuori il peggio di sé senza fare del male a nessuno.
Io esisto.
Mi vedo riflesso nello specchio in pixel… continua…

AMBARABACCICCICOCCO’

Rannicchiato nell’angolo della sua stanza il piccolo Valerio si stringeva le gambe al petto… continua…

PREFERENZE

«Sara mi piace perché è una bambina, così ingenua. Vittoria invece perché è una donna, sexy e consapevole di sé. Di Roberta mi ricordo solo il culo, ma proprio bene. E di Elisa mi è sempre piaciuta la sua allegria… continua…

CERCHI DI FUMO

L’ennesima partenza nel viaggio di una vita..
Ancora abbracciata alla notte, guardo i primi occhi di luce venir fuori dal morbido grigiore… continua…

EMBOLO

Con la forza non si dimentica
Scappando non si sfugge
Ripartendo non si cambia
Il vuoto non esiste… continua…

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Foto di Maciel Edoardo:  http://www.flickr.com/photos/eduardomaciel/

Ecco qui sotto gli ultimi interventi di Rivoluzione Creativa e degli altri progetti del circuito Willoworld.net. Entra in Rivoluzione Creativa e inizia anche te a creare insieme a noi!

MASTRO LINDO

«Che c’è Ciccio?»
Al bar Mastro Lindo chiamava tutti “Ciccio”, perché i nomi non erano il suo forte. L’interesse disinvolto che dimostrava per le persone aveva un che di genuino. Lungo e magro come un giunco, si chinava con la testa pelata per guardarti in faccia e stabilire un contatto. Aveva gli occhi lucidi, inumiditi dai troppi camparini, ma azzurri e sinceri come quelli di un cucciolo. Riusciva a vederti dentro, non so se mi spiego… continua…

IL NASTRO ROSSO

Il salice piangente è la mia casa: non fraintendetemi, non ho né una capanna sull’albero né vivo accampato sotto di esso. Ogni salice ha un suo spirito guida ed io sono uno di loro: il mio nome è Ghitash. Il mio compito? È aiutare i puri di cuore a riconoscere e perseguire il proprio destino. Non si tratta di magia, ma è una questione di propria consapevolezza interiore. Sono relativamente giovane. Ho solo 1300 anni… continua…

SIMILE SONO IO CHE PARLO DA SOLA

Tra le lamiere di questa luminosa città, i topi se la ridono nascosti sotto le macchine. All’angolo di una strada, una banda di volti segnati dal freddo fa partire una bella canzonetta, una marcia gioiosa, sui suoni di trombe e tromboni, fa ricordare a chi siede con le spalle ricurve su solitarie panchine, le belle serate del dopo guerra trascorse ubriache a ballare sui tavoli, le piccole lucine e le penombre di teste che oscillano, le voci delle donne tra cristalli e brindisi… continua…

IL PENSIONATO

Seduto su una vecchia poltrona, sto leggendo un Elizabeth George d’annata circondato dal silenzio della mia casa solitaria. Sono ormai arrivato alla rispettabile età di 75 anni, da circa 10 sono stato collocato a riposo dopo 35 anni di insegnamento, mai un giorno di assenza, sempre ligio al mio dovere di servitore dello Stato… continua…

LA CALZA DELL’ACROBATA

E’ la notte di San Lorenzo e fa un caldo cane, me sento tutto appiccicoso, così, me dico, vado sul terrazzo del palazzo a fumamme ‘na sigaretta in santa pace. Stasera il cielo sembra più scuro, non ne vedo molte di stelle. Me rilasso cò ‘na bella sigaretta e poi domani che è sabato sai che faccio?
Me ne vado prima al bar a fà colazione, quello vicino alle poste, dove c’è Gina la bionda che me fà sempre l’occhietto quando me allunga la tazzina der caffè e se sporge sempre a mostrà la scollatura quando me chiede se lo voglio “corretto”… continua…

…E LE 101 PAROLE DI…

LE POLITICHE

Mirco dondolava insieme alla sua Tennent’s, la cenere lunga sul punto di cadere, il corpo magro piegato innaturalmente dall’ultima pera… continua…

L’UNICORNO

L’unicorno era confinato in un recinto di filo spinato e corrente elettrica. I dottori gli facevano di continuo dei prelievi per trasformare il suo sangue dorato in costose medicine… continua…

IL PICCOLO TOBIAS

La mamma del piccolo Tobias era diversa quella sera. Se n’era rimasta tutto il pomeriggio a fissare la TV sintonizzata su un canale morto, due vacui occhi ancorati al tremolante nevischio grigio… continua…

TERRORISTA PER FORZA

Vorrei non avere ancora nelle orecchie il sibilo delle sirene. In questura mi trattarono male, mi interrogarono per tutta la notte… continua…

E per finire le poesie di sVanna

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