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LE CRONACHE DI MYSTARA

Pubblicato: 24 febbraio 2012 da Willoworld in EVENTI, FANTASY, GIOCHI, LIBRI
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Dopo oltre dieci anni di avventure ed almeno un lustro di cambiamenti, ripensamenti e revisioni, ecco finalmente il libro che tutti i componenti del mio vecchio gruppo di gioco aspettava: Le Cronache di Mystara.

14 giocatori (ma se ne sono avvicinati almeno venti al tavolo), 22 protagonisti, 66 PNG, 1 Master… per la più grande avventura di Dungeons & Dragons mai raccontata.

Visionabile e scaricabile gratuitamente a questo link, oppure acquistabile in versione cartacea a solo costo di stampa alla pagina di Lulu, l’opera di Demiurgus occuperà regolarmente uno spazio in questo blog nei mesi a venire.

Il libro si avvale della licenza Creative Commons, Attribuzione-Non commerciale-Impegno a condividere 2.0, che ne permette la libera divulgazione in rete non a scopo di lucro, ed ha un valore prettamente informativo. Non è un materiale di gioco. Alcuni termini, nomi e luoghi di fantasia riportati fanno parte della campagna di gioco originale di Dungeons & Dragons. Non è nelle intenzioni dell’autore e dell’editore infrangere alcuna norma sul copyright.

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Link alternativo al download: Le Cronache di Mystara 

Dettagli del prodotto
Copyright – Demiurgus (Creative Commons, Attribuzione-Impegno a condividere 2.0)
Edizione – prima edizione
Editore – Edizioni Willoworld
Pubblicato – febbraio 18, 2012
Lingua – Italiano
Pagine – 179

Rilegatura Copertina morbida con rilegatura accurata
Inchiostro contenuto Bianco e nero
Dimensioni (cm) 21.0 larghezza × 29.7 altezza

Guarda il Trailer

1. Dimenticare i nomi

Quelli dei personaggi giocanti e dei PNG, anche di quelli minori. Sembrerebbe superfluo doversi ricordare il nome di ogni singolo personaggio in gioco ma se si desidera rendere l’avventura più realistica è importante che tutti i protagonisti abbiano un nome. Annotateli su un foglio e non vi fate cogliere in errore dai giocatori. I generatori di nomi online possono essere di grande aiuto.

2. Ignorare le aspettative (altro…)

Un elfo scuro costretto a traslocare per colpa dell’uragano Katrina. Un addetto ai servizi igienici-sanitari che attira gli amici in una Sfera di Annientamento. Un supercriminale fallito che si mette a girare uno show televisivo a cui partecipano ninja e burattini, il tutto inframmezzato da alcuni suggerimenti di cucina. (altro…)

Probabilmente il film che tutti gli amanti del gioco di ruolo dal vivo stanno aspettando… Knight of Basassdom è una commedia-horror basata su LARP con Rayan Kwanten, il Jason di True Blood, Steve Zahn e il “piccolo” Peter Dinklage, ormai conosciutissimo nell’ambito fantasy per aver interpretato magistralmente Tyrion Lannister nella serie Game of Thrones.

Squadroni di geeks si radunano per un mega evento di Live action role-playing, ma le cose si complicano quando un un gruppo di pseudo avventurieri evoca per davvero un demone degli inferi. L’uscita del film è prevista per la primavera del 2012, almeno per quanto riguarda gli USA, ma è possibile già visionare il trailer.

FONTE: Storie di Ruolo

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T.A.N.F.O.

Pubblicato: 18 luglio 2011 da Willoworld in FANTASY, GIOCHI
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Luci soffuse, verdognole… l’aria è decisamente irrespirabile: i rifiuti sono sparsi un pó ovunque… anche se, bisogna ammetterlo, sono disposti con gusto! L’aria è ferma… anzi immobile. Animaletti rivoltanti, insetti e topi grossi quanto gatti si litigano quanto di commestibile si trova in mezzo a questo mucchio di roba puzzolente. Un topo grasso e malconcio ha in bocca qualcosa… sembra un pezzo di carta accartocciata e unta… meglio non sapere cosa conteneva prima di finire in bocca a quell’animale.
Poco distante, quel fetido mucchietto di carte, lattine, mozziconi di sigaretta e grumi di detersivo sembra muoversi appena… una lucina violacea brilla debolmente dall’interno. Guizza rapido tra uno spiraglio e l”altro come se stesse cercando una via d’uscita da quel mucchio di immondizia. Ora si trova dietro ad un tappo di birra, sembra stia cercando di muoverlo…
Il tappo di una birra si sposta all’improvviso… giusto il tempo di una profonda boccata d’aria puzzolente, e poi ha inizio la corsa di Henry!
Ma… ma … COS”È Henry???? (altro…)

Le teorie sul gioco di ruolo sono studi accademici e critici sul GdR come fenomeno sociale o artistico. Le teorie cercano di comprendere cosa siano i giochi di ruolo, come funzionino e come il metodo di gioco possa essere raffinato per migliorarne l’esperienza e produrre nuovi e più utili prodotti di gioco.

La prima riflessione critica organizzata sui giochi di ruolo e la relativa ricerca accademica dalla loro nascita nella metà degli anni 1970 fino alla fine degli anni ’80, puntava ad esaminare e confutare le prime polemiche nate in quel periodo attorno all’hobby. Probabilmente, il primo studio tecnico sull’argomento si è avuto con la pubblicazione di Shared Fantasies: Role Playing Games as Social Worlds di Gary Fine. Gary Gygax, co-ideatore dell’hobby insieme Dave Arneson, pubblicò due libri sulla sua filosofia del gioco di ruolo, Role Playing Mastery: Tips, Tactics and Strategies nel 1989, e Master of the Game nel 1990. (altro…)

Nato per gioco in un weekend invernale dalla fervida mente di Demiurgus, il gioco di ruolo Avalon (f) è ispirato alla trilogia di Mamoru Oshii. Il film è ambientato in un futuro tetro, dove la popolazione si collega ad un videogioco, Avalon appunto, che utilizza una tecnica di virtualizzazione della realtà più che credibile. Nonostante la sua popolarità questo videogioco può essere mortale, lasciando i videogiocatori come vegetali nel mondo reale.

Le regole necessitano di ulteriori test, ma tutto il materiale di cui avrete bisogno per divertirvi ad esplorare il mondo creato da Oshii si trova nel manuale, consultabile e scaricabile gratuitamente a questo link. Si consiglia ovviamente la visione dei tre film, Avalon, Assoult GirlKiru Kill. Un grazie, come al solito, al grande Demiurgus per avermi fatto conoscere questo folle e affascinante scenario di gioco.

Consulta o scarica il manuale Avalon (f) 1.0

FONTE: Storie di Ruolo

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Spulciando tra i blog americani dedicati al gioco di ruolo, mi è saltato all’occhio l’articolo di “Ironclad Penguin” in cui consiglia ai Master di far creare alcuni PNG ai giocatori. Come afferma lui stesso all’inizio del pezzo, potrebbe sembrare strano tutto ciò, dato che se i giocatori conoscono in anticipo i PNG, si rischia di perdere il mistero dell’avventura e anche un po’ il senso del gioco. Ma Penguin non suggerisce di creare delle schede con tanto di abilità e poteri, solo dei background di personaggi che hanno qualcosa a che fare con i PG dei giocatori.

Praticamente, prima di iniziare la campagna di gioco, fate scrivere normalmente ai vostri giocatori la storia dei loro PG, chiedendo loro specificatamente di creare uno o più PNG che ruotano attorno a questa storia. Potrebbero essere vecchi amici (o nemici), parenti, ex commilitoni, compagni di classe, insomma qualsiasi cosa purché abbiano un legame particolare con il PG (un segreto condiviso, un conto da saldare, una persona a entrambi cara ecc.). Il Master potrà usare questi PNG nel corso della campagna, introdurli in momenti poco opportuni così da creare dei conflitti o dei diversivi. (altro…)

ACTARTIUS VERSIONE 2.0.

Pubblicato: 14 marzo 2011 da Willoworld in FANTASY, GIOCHI
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Actartius è un gioco di ruolo light-rules che ho scritto qualche mese fa con la collaborazione di Gabriele Pellegrini, in arte “The Keeper”. È un’ambientazione fantasy abbastanza atipica, in cui gli uomini sono maledetti e non possono morire. I giocatori devono guidare i loro personaggi alla ricerca della Dolce Signore, come viene chiamata ormai la morte.

Questa versione 2.0. presenta alcuni miglioramenti e ben 10 pagine di materiale extra. Il manuale è scaricabile gratuitamente e divulgabile secondo le norme della licenza Creative Commons Share Alike. Commenti, considerazioni e proposte di collaborazioni sono sempre molto ben accetti.

INTRODUZIONE

Actartius è un gioco di ruolo fantasy versione light ambientato in una terra senza più speranza. Quello che rimane delle grandi civiltà dell’uomo, che per secoli hanno dominato questo mondo, vive in mezzo all’oceano su una piccola e pacifica isola chiamata Escor. L’ultima grande guerra ha segnato la fine delle due grandi civiltà di maghi, e il frutto proibito del Grafal, l’albero magico dono degli dei, ha condannato i sopravvissuti ad un’amara esistenza immortale. Gli uomini, a differenza del Popolo Antico, che secondo alcuni ancora dimora nell’estremo occidente, non sono fatti per vivere per sempre. Ma il sortilegio dell’albero della vita eterna li ha costretti a strascicare i loro corpi, divenuti col passare dei secoli dei pesanti fardelli, sotto il cielo di un mondo condannato all’oblio. (altro…)

Almeno che non si giochi un personaggio del Richiamo di Cthulhu o di Paranoia, è normale che ci si affezioni alla propria scheda. La creazione di un PG è un vero e proprio travaglio, non solo per la scelta della professione e della razza, ma per tutta una serie di dettagli che rendono il nostro eroe unico. Il Master sa che non può eliminare dal gioco un personaggio con troppa leggerezza, e per questo motivo usa degli stratagemmi per evitare di deludere i suoi giocatori e non doverli costringere a ripartire da zero.

Se durante il corso dell’avventura i PG, a causa di alcuni sfortunati eventi, si troveranno faccia faccia con la possibilità di morire, al Master non rimarranno che due alternative; giocare onestamente l’avventura e in un secondo tempo riparare alla morte dei personaggi con qualche intervento divino, oppure giocare rigorosamente dietro il screen e truccare i propri tiri salvando così la pellaccia a tutti. Dal mio punto di vista credo che questo secondo metodo sia più indicato.

É vero che il Master non dovrebbe pilotare troppo il gioco per non rendere ogni combattimento scontato, ma il nemico super corazzato che sbaglia una serie di facili colpi è davvero più incredibile della mano di un dio che scende dal cielo a resuscitare i corpi dei poveri caduti?

Può succedere che la morte di un PG diventi una buona occasione per far prendere all’avventura un nuovo corso. Ricordo una campagna di molti anni fa in cui, per far resuscitare un personaggio, il gruppo deviò il suo camminò facendo alcuni sorprendenti incontri. La scelta del DM di trasformare la campagna in una missione per resuscitare un compagno di avventura, si rivelò decisamente molto meno scontata del classico chierico di passaggio con l’incantesimo resurrection pronto all’uso.

A volte la morte di un PG, con susseguente resurrezione e malus derivati, potrebbe essere considerata una sorta di “punizione” per una giocata sbagliata. In certi casi questa decisione può essere giusta, ma il Master dovrebbe sempre cercare di non cadere nell’assurdo. Se proprio un personaggio “ha da morì”, che lo si uccida con tatto e lo si resusciti con stile, mostrando sempre quella disinvolta sicumera tipica dei grandi Dungeon Master.

FONTE: Storie di Ruolo

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Durante le ultime due settimane sono stato preso da un progetto per un nuovo gioco di ruolo light-rules, ispirato ad un fumetto degli anni ’80 che ho amato molto; Morbus Gravis. I gdr light-rules sono manuali brevi con semplici regole per giocare di ruolo alla vecchia maniera. Sono giochi che si basano più sul fattore interpretativo che su quello strategico.

Ho sempre pensato che Morbus Gravis potesse essere un ottimo scenario per ambientarvi un gdr. Di ambientazioni post-apocalittiche ve ne sono moltissime, ma quella in cui si muove la paladina Druuna ha un qualcosa di fascinoso. Vi rimando ovviamente al fumetto (il gioco si ispira solo ai primi due libri del ciclo Druuna), che non avrete difficoltà a trovare on-line.

Come tutti i giochi che propongo, anche questo si avvale della licenza Creative Commons 2.5. Share Alike. Le immagini invece sono di proprietà dell’autore.
Ringrazio il solito grande Demiurgus per la collaborazione e il brainstorming via Skype. Presto verrà presentato un altro Gdr light-rules, scritto dallo stesso Demiurgus. Stay tuned!

MORBO: INTRODUZIONE

Che cosa c’è oltre la Città? Un’altra città?… oppure il mare, e oltre quello spiagge e terre incontaminate laddove il morbo è solamente un sogno. Qualcuno dice che non esista niente oltre i confini della città, solo il vuoto assoluto, laggiù dove muore la speranza…
Ma è meglio non parlare di certe cose quando siamo vicini al centro di distribuzione del siero. I soldati si aggirano inquieti con i fucili in mano, pronti a richiamare l’attenzione dei preti. Guai a farsi sorprendere con in bocca le parole sbagliate, soprattutto se il corpo mostra già qualche segno del morbo. In tal caso vi spetterebbe un subitaneo trasferimento alla Città di Sotto, dove dimorano i mutanti, e per voi sarebbe la fine. No, meglio stare zitti ed aspettare il proprio turno per la verifica mensile. Poi sarà possibile rintanarsi nei propri rifugi, lontano dalle grinfie dei mutanti e dagli altri pericoli della città, per farsi finalmente cullare dal dolce sonno del siero.

SCARICA MORBO IN PDF 43 PAGINE A COLORI

ALTRI GDR LIGHT-RULES: ACTARTIUSONIRIAIL GDR DEI GUERRIERI DELLA NOTTE

Se ti è piaciuto l’articolo, consulta gli sponsor di questa pagina.

Fonte: Storie di Ruolo

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Per caso mi sono imbattuto in questo dettagliatissimo elenco stilato da Beth e Nikki, presubilmente due giocatrici americane, sulle 100 cose da sapere sul proprio personaggio. Se avete difficoltà nella creazione del background del vostro nuovo PG, questo articolo potrebbe venirvi in aiuto.

Parte 1: Nozioni di base

1. Qual è il tuo nome completo?
2. Dove e quando sei nato?
3. Chi sono / erano i tuoi genitori? (Conoscere i loro nomi, professioni, personalità, ecc)
4. Hai fratelli o sorelle? Che tipi sono / erano?
5. Dove vivi adesso, e con chi? Descrivere il luogo e la persona / persone.
6. Qual è il tuo mestiere?
7. Scrivere una descrizione fisica completa di te stesso. Si potrebbe prendere in considerazione fattori quali: altezza, peso, razza, colore dei capelli e degli occhi, modo di vestire, ed eventuali tatuaggi, cicatrici o segni distintivi.
8. A quale classe sociale appartieni?
9. Hai delle allergie, malattie, o altre debolezze fisiche?
10. Sei destro o mancino?
11. Che tipo di voce hai?
12. Quali parole e / o frasi usi di frequente?
13. Cosa tieni in tasca?
14. Hai delle stranezze, manierismi strani, fastidiose abitudini, o altre caratteristiche che ti distingono?

Parte 2: Maturità

15. Come descriveresti la tua infanzia in generale?
16. Qual è il tuo primo ricordo?
17. Per quanto tempo hai frequentato la scuola?
18. Ti è piaciuta la scuola? (altro…)

Nel 2000 scrissi un gioco di ruolo ispirandomi al celebre film di Walter Hill, “I Guerrieri della Notte” (1979) e con il mio gruppo riuscii a giocare ad un paio di session davvero avvincenti. In effetti lo scenario per costruire un un buon GdR era già pronto, dato che il film offriva tutti gli elementi necessari per dare vita a personaggi ed avventure in quantità, bastava soltanto buttare giù qualche regola.

In principio pensai di adattare un sistema generico all’ambientazione, ma a quel tempo conoscevo soltanto GURPS e lo trovavo troppo complesso per i miei gusti. Così, prendendo spunto dal sistema Chaosium a valori percentuale, scrissi un breve manuale di una ventina di pagine. Al primo impatto il gioco resse abbastanza bene. Necessitavano soltanto alcuni accorgimenti che apportai insieme ai miei compagni di gioco.

A distanza di dieci anni ho ripreso in mano questo materiale e ho deciso di ripubblicarlo in una versione aggiornata, la 2.0 appunto. Si tratta come al solito di un GdR in versione light, per chi ha già una certa esperienza con questo tipo di giochi. È pubblicato sotto Creative Commons Licence 2.5. Share Alike, divulgabile liberamente e riproducibile non a scopo di lucro, citandone sempre la fonte. Sentitevi liberi di aggiornarlo o modellarlo a vostro piacimento.

INTRODUZIONE

Scende la notte nella città più pericolosa del mondo. Le luci artificiali prendono il posto di quella del sole, ormai dormiente dietro i grattacieli di Manhattan. L’oceano riverbera di piccole luci, milioni di riflessi che danzano al ritmo di musiche perverse, mentre una ruota illuminata continua assurdamente a girare nel luna park di Coney Island. Il silenzio è rotto quasi ritmicamente dall’ululare delle sirene, alcune distanti, altre tremendamente vicine. Ma sopra tutti i suoni rimbomba la devastante corsa della metropolitana, vera linfa vitale della città notturna. È una linfa scura e velenosa che accompagna la sorte delle creature della notte. Centinaia, migliaia di guerrieri pronti a darsi battaglia in nome di quel primordiale istinto umano che è quello di sopravvivere.
C’è un’enorme raduno stanotte nel Bronx. Vuoi venire anche tu?

SCARICA IL GIOCO – 36 PAGINE IN FORMATO PDF

Se avete apprezzato il lavoro, consultate gli sponsor di questa pagina.

Fonte: Storie di Ruolo

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di Steven Darlington

Traduzione e adattamento di Willoworld

Leggi tutti gli articoli sulla storia del GdR

Parte V: Il Potere e la Gloria

Era il 1980, e, come disse Gordon Gecko, l’avidità dette i suoi frutti. Il boom finanziario che ci regalò gli yuppie e il walkman era in pieno svolgimento, e uno dei settori vincenti di quel periodo fu l’industria dell’intrattenimento. Grazie al nuovo approccio che stava rivoluzionando il settore del gioco di ruolo, l’hobby fu in grado di cavalcare l’onda. La TSR guidò la scalata e gli altri si affrettarono a seguirla. Mentre l’Età dell’Oro continuava, i produttori di GdR avrebbero cambiato completamente il volto del gioco, trasformandolo in pochi anni, o forse addirittura in un colpo solo, da un piccolo prodotto per amatori ad una immensa impresa di culto.

Guarda lassù!

Uno dei capisaldi del nuovo volto del gioco fu lo spostamento di messa a fuoco dalla fantasy al mondo dei fumetti e del cinema, soprattutto riguardo ai super-eroi.

Nel 1980, i fumetti di supereroi godettero di una forte ripresa di popolarità che culminò, verso la fine del decennio, con diversi episodi cinematografici. Come era già successo con la fantascienza qualche anno prima, i produttori di giochi furono abbastanza intelligenti da capire che questa era un’importante sub-cultura dalla quale attingere. E così iniziarono a sfornare giochi di supereroi. C’erano stati tentativi precedenti, come Jeff Saxman’s Superhero 44, ma il genere non venne definito fino all’uscita del possente Champions.

Evolutosi da Hero Games nel 1982, Champions fece subito sentire la sua presenza sulla comunità di gioco. La correlazione tra i giocatori e gli appassionati di fumetti si dimostrò molto forte, ed il gioco ebbe un successo immediato in tutto il mondo, dato che i fan del genere colsero al volo l’opportunità di interpretare i loro eroi preferiti. Nonostante i timori che il gioco potesse essere ostacolato dalla sua incapacità di proporre qualsiasi eroe di fama, in quanto erano tutti sotto il copyright della Marvel e DC. Champions, riuscì a crearsi la propria nicchia incoraggiando i giocatori ad usare la loro fantasia per la creazione dei personaggi. I giocatori potevano ritagliarsi il proprio, unico supereroe, e questo divenne uno dei punti di forza del gioco.

Naturalmente, Champions ispirò rapidamente altri giochi, come Villains & Vigilantes (FGU, 1984) e Golden Heroes (Games Workshop, 1984). La Marvel e la DC si resero conto che stavano perdendo una grande opportunità, e cercarono disperatamente di rimettersi in gioco. La Marvel ingaggiò la TSR per rilasciare il poco convincente Marvel Superheroes, mentre la Mayfair Games prese l’altra parte, pubblicando l’altrettanto deludente DC Heroes. Ma pochi poterono avvicinarsi a Champions.

Questo perché Champions era semplicemente un buon prodotto. Proponeva un sistema universale di regole ben disegnato e spingeva i giocatori ad usare la loro immaginazione. Aveva un’impostazione “fai-da-te”, ma con una base solida di regole con cui iniziare, ampi consigli per la costruzione di scenari, e un sacco di altre risorse. Champions fu anche rivoluzionario perché fu il primo gioco con un sistema di creazione dei personaggi totalmente libero. Non solo le caratteristiche, ma anche le abilità e i poteri venivano aggiunti a piacere del giocatore. Naturalmente, se non si poteva decidere, le regole per la determinazione causale c’erano, ma questa fu comunque una tappa importante nel “game design”.

I punti di forza di Champions erano stati riconosciuti, ed iniziarono a cambiare il modo in cui la gente progettava i giochi. In particolare influenzarono un signore di nome Steve Jackson.

Sistemi Universali

Jackson era entrato nella scena di gioco con Melee (Metagaming, 1977), un sistema di combattimento che poteva essere utilizzato in altri giochi. Presto fu raggiunto da Wizard, un supplemento di regole per la magia, e da un manuale per Game Master chiamato Into the Labyrinth, diventando così un gioco di ruolo completo, che portava lo sfortunato nome di The Fantasy Trip. Anche se non riuscì mai veramente a decollare, fu un buon progetto, con meccaniche di gioco davvero creative, che aggiungevano molto realismo al combattimento, alle abilità e alla magia.

Purtroppo la Metagaming fallì, ma ispirato da Champions, Steve Jackson volle usare le idee di questo e quelle del suo The Fantasy Trip per sviluppare un grande gioco di ruolo. Durante la progettazione di Car Wars e Illuminati, prodotti di tutto rispetto, lui e i suoi amici discussero a lungo ciò che realmente volevano da un gioco, e cominciarono a mettere su carta quello che allora fu scherzosamente chiamato GURPS: Great Unnamed Role-Playing System (Il Grande Sistema di Gioco di Ruolo Senza Nome). Fu poi rilasciato cinque anni dopo dalla nuova società di Jackson, la Steve Jackson Games, e fu chiamato ancora GURPS. Solo ora stava per Generic Universal Role-Playing System.

E generico fu, cosa che suscitò non pochi dubbi. Come vedremo, l’industria a quel tempo era trincerata in una mentalità che riponeva una forte enfasi su una dettagliata e specifica ambientazione. Fare un gioco senza un setting specifico in mente era rischioso. Questo gioco andò oltre, creando qualcosa deliberatamente privo di una qualunque forma di impostazione di gioco o stile. Era stato progettato per qualsiasi cosa si volesse giocare. Alcuni dissero che era brillante, altri invece lo considerarono folle.

Eppure funzionò. GURPS crebbe costantemente di popolarità, e alla fine degli anni novanta si trovava al secondo posto, alle spalle di AD&D, solo in termini di materiale pubblicato. E con la triste fine della TSR, la Steve Jackson Games divenne senza dubbio l’azienda di gioco di ruolo di maggiore successo. Questo successo a lungo termine fu dovuto a molte cose: un design sensibile, un’intelligente presentazione, una linea di forte sostegno e un grande rispetto per il suo pubblico, ma ciò che lo distingueva era soprattutto la sua universalità. Si suppone che i giochi di ruolo debbono essere limitati solo dalla nostra immaginazione, ma spesso sono anche limitati dagli strumenti che abbiamo a portata di mano. GURPS superò questo ostacolo, permettendo ai giocatori il lusso di avere sempre un sistema, non importava quale gioco volessero giocare. E nonostante i sistemi di gioco universali siano stati a volte criticati per la mancanza di evocazione, la rimozione di tale vincolo rimane un dono molto importante per l’industria del gioco.

Attualmente, molti giochi stanno seguendo il modello generico, almeno in una certa misura, ma GURPS, come D&D prima di lui, fu sicuramente il più originale e consolidato di tutti, e così è stato perseverato. Tuttavia, se in quel momento non fosse stato così diverso dal resto dei giochi, avrebbe potuto non avere alcun successo.

Il Macello del Merchandising

Attingere alla sottocultura dei fumetti si rivelò una mossa estremamente redditizia, tanto che i giochi si poterono permettere di concentrarsi su un solo fumetto per ambientazione. Alcuni di questi sono stati Judge Dredd (Games Workshop, 1984), Teenage Mutant Ninja Turtles (Palladium Games, 1985), Buck Rogers (TSR, 1989) e Prince Valiant (Chaosium, 1986). I progettisti furono anche lesti nel capire che quello che funzionava per il fumetto, avrebbe funzionato anche per gli altri media. Così rivolsero la loro attenzione ai libri, alla TV e al cinema.

La scelta più ovvia sul fronte dei libro fu, ovviamente, Tolkien, perciò la Iron Crown Enterprises non tardò nel produrre MERP: Middle Earth Role-Playing. Dal momento che nessuna serie fantasy si era avvicinata nemmeno lontanamente al successo del lavoro di Tolkien, la maggior parte dei giochi di ruolo ispirati da queste non riuscirono a durare. Questi GdR tendevano ad essere piccoli ed economici, ed erano progettati per adattarsi a qualunque serie che si trovava in cima alle classifiche. L’unico oltre a MERP che ha avuto una reale presenza a lungo termine fu Stormbringer, poi chiamato Elric!, basato sui romanzi di Michael Moorcock, che è sopravvissuto grazie ad una linea coerente di sostegno della Chaosium.

La scelta fu ovvia anche per il mondo del cinema. Il 1982 vide l’uscita di The Wrath of Khan, e subito dopo venne pubblicato il gioco della FASA, Star Trek: The Roleplaying Game. Il sistema era ben progettato e il fatto che esistessero così tante risorse per per il rilascio di una vasta gamma di supplementi, sarebbe dovuto tornare a suo vantaggio. Purtroppo i problemi di copyright ne causarono la morte prima della fine del decennio. Vi furono poi altri tentativi: Doctor Who, Robotech, Aliens, Ghostbusters, Guerre Stellari e persino James Bond ebbe il suo GdR.

Negli anni Ottanta l’esempio di Star Wars trasformò il blockbuster fantasy in un pilastro dell’industria cinematografica, e all’improvviso tutto ciò che importava in un nuovo film fu quanto merchandising si poteva ottenere da esso. Anche se questa tendenza poteva rivelarsi negativa per la qualità del cinema, la mentalità volta al merchandising stimolò l’industria del gioco di ruolo. E sebbene alcuni di questi giochi su licenza non furono proprio eccezionali, l’afflusso di capitale fu molto importante per la crescita del settore finanziario dell’hobby.

Né questo fu interamente dannoso per l’aspetto creativo del settore, dato che sotto il mercantilismo sfrenato molte aziende mantennero una forte dedizione per il design e la creatività. Infatti, oltre a dare una svolta economica al settore, i giochi su licenza dimostrarono anche di essere una buona piattaforma per l’evoluzione dell’arte del gioco.

Uno dei peggiori esempi di giochi su licenza fu il GdR basato sul film di Tim Burton, Batman. La Mayfair Games ritoccò semplicemente il DC Heroes confidando di venderlo bene, così come tutto il resto che portava il famoso logo di Batman.

I Fantastici Quattro

Il produttore più prolifico di giochi su licenza fu senza dubbio la West End Games. Fu anche il migliore, dato che tutti i suoi giochi furono al tempo stesso brillanti ed originali, oltre che incredibilmente evocativi. Alcuni di questi successi includono Ghostbusters, Indiana Jones e il possente Star Wars. Uscito nel 1987 per il decimo anniversario della trilogia, Star Wars è senza dubbio il miglior gioco su licenza mai creato. Ha riscosso un immediato successo ed è ancora oggi molto seguito.

Star Wars utilizzava un semplice sistema basato sul d6, che era apparso già in Ghostbusters, e che alla fine si è evoluto nell’acclamato sistema generico noto come “D6”. Ma ben prima di quello, la WEG aveva già dato un seguito al successo di GURPS con il suo manuale di regole universali (Masterbook). Tuttavia, oltre ad investire su un sistema generico con tutta una serie di supplementi, la WEG continuò a pubblicare le regole di nuovi prodotti. In questo modo si aveva la scelta tra l’acquisto delle regole di base, per poi aggiungere le ambientazioni desiderate, o comprare semplicemente il gioco finito con ambientazione annessa. Anche se questo significava ristampare di continuo le stesse regole, la combinazione di approcci era più flessibile, e quindi più commerciabile.

Un approccio simile fu fatto dalla Palladium Games. Anche loro usarono lo stesso set di regole per tutti i loro giochi, che comprendeva TMNT, Robotech, Palladium Fantasy, e il loro impressionante lavoro sul genere dei super-eroi, Heroes Unlimited. Come la WEG, la Palladium standardizzò le regole e le applicò su tutta la linea. Tuttavia, piuttosto che progettare un set generico di regole per essere utilizzato con qualsiasi ambientazione, risolsero il problema creando un “mondo” generico nel quale allestire qualsiasi ambientazione! Ciò fu possibile grazie alla combinazione di moltissime dimensioni, e i legami tra queste dettero il nome al gioco: Rifts (Spaccature). Proprio come era accaduto con Masterbook e GURPS, questo sistema fu seguito da una grande quantità di supplementi e, di conseguenza, da un notevole successo.

La potenza del sistema generico era immensa, perché permetteva alle aziende di diversificare il materiale, pur mantenendo il monopolio. Le nuove mode non avevano più bisogno delle proprie regole, di un proprio gioco, e neanche di una propria azienda. Potevano semplicemente venire inserite all’interno del sistema generico che preferivi, il che significava che era molto più facile per i giocatori capirli e giocarli. E più i giocatori avevano familiarità con i sistemi, più erano legati commercialmente al prodotto. Quindi, ogni nuovo film, serie TV, o libro di successo, rese il mercato più forte e più diversificato.

Non è un caso allora che queste tre società, la Steve Jackson Games, la West End Games e la Palladium Games si trovarono, alla fine del decennio, in condizioni di parità con la TSR. Nonostante fossero di dieci anni più giovani, il loro uso del sistema generico sfruttò appieno il boom finanziario che aveva dato l’Età dell’Oro al gioco di ruolo, e permise di godere dello stesso successo del leader di mercato. La TSR e la SJ Games avevano iniziato con un unico prodotto ed aggiunto molti strati ad esso, mentre la WEG e la Palladium avevano preso molti prodotti e forgiato un unico gioco, ma il risultato finale fu lo stesso: una presenza commerciale in una misura senza precedenti.

Nei dieci anni di Età dell’Oro, l’industria decuplicò il fatturato. Tutte le società di gioco si pensavano adesso come imprese, e gli affari andavano a gonfie vele. E la forza finanziaria si tradusse direttamente in forza per tutto il settore; il gioco di ruolo stava andando veramente bene e si era affermato come una delle attività di svago più importanti nel mondo. E continuava a crescere. Ma questo non sarebbe successo senza il contributo di queste quattro visionarie società. Senza questi quattro giochi, veri pilastri dell’industria, il gioco moderno non sarebbe dove è oggi.

Naturalmente, questo passaggio dalla dominazione della TSR ad una industria condivisa cambiò anche tutta la natura dei giochi che abbiamo giocato. Come accennato all’inizio, la perdita del monopolio della TSR causò un calo di popolarità del genere fantasy. Le persone stavano perdendo interesse per i vecchi dungeon ed i mondi Tolkeniani. La nuova generazione di giocatori voleva emulare eroi di un altro calibro. I giocatori volevano essere Wolverine, Batman o Luke Skywalker, grandi super-eroi usciti direttamente dallo schermo o dai fumetti. E volevano che questa loro esperienza fosse in stile film o fumetto, con un sacco di esplosioni, azioni rapide e ritmo. I giocatori non volevano più andare a caccia di orchi con spade che facevano 1d8 di danni, ma usare fucili ad energia da 6d6. Il principio era lo stesso, solo il bilancio era aumentato!

Ma c’era un altro lato dell’industria. C’era chi pensava che il gioco doveva essere qualcosa di più di esplosioni e botte. Alcuni credevano che il gioco poteva essere qualcosa simile ad una forma d’arte, e qualcuno pensava che la nuova mentalità aziendale fosse distruttiva per questi ideali. Tuttavia, questa mentalità fu la forza trainante dell’Età dell’Oro, la fonte della nuova forza di gioco. Ed è questa forza che ha reso il settore sempre più aperto alla sperimentazione e, quindi, ha permesso che queste idee diventassero realtà. Lentamente, sullo sfondo del periodo d’oro, il gioco di ruolo si stava evolvendo in qualcosa di nuovo e sorprendente. Ma questo lo vedremo nella prossima puntata.

Continua…

FONTE: Storie di Ruolo

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THE AGENCY

Pubblicato: 27 agosto 2010 da Willoworld in GIOCHI
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Giorni fa ho iniziato a tradurre il manuale di questo interessante gdr gratuito, in cui i classici agenti segreti degli anni ’60 alla James Bond combattono ogni sorta di creatura soprannaturale, vampiri, zombi e orrori provenienti dallo spazio. Il sistema è leggero e lascia molto all’interpretazione, ma la cosa più carina è che i giocatori hanno l’opportunità di guidare totalmente la trama con l’utilizzo dei punti Karma.

Premetto, non sono un traduttore. Ho cercato di rendere il testo leggibile senza tralasciare nulla. La traduzione si avvale della licenza Creative Commons 2.5 share-alike.

Buon divertimento!

SCARICA IL MANUALE DI GIOCO

IL MORTO DI IERI MUORE DOMANI
(dall’introduzione del gioco The Agency)

Un calcio veloce all’inguine sistemò la prima guardia. La seconda, i cui denti avevano azzannato il braccio di Simon, fu più difficile da affrontare. La terza guardia armeggiava sul pavimento cercando di ritrovare gli occhi che Simon gli aveva cavato dalle orbite.

Simon Drake odiava gli zombi.

Nel tentativo di liberarsi della seconda, la usò come clava per il terzo, solo per finire con una testa senza corpo attaccata al braccio. Riuscì a liberarsene con l’aiuto di un ombrello, poi si allontanò per i corridoi del palazzo. Altri tre cadaveri in putrefazione entrarono nel cunicolo, arrancando verso di lui. Simon tolse loro il tappeto da sotto i piedi e si lanciò verso la porta.

Come raggiunse i gradini della residenza, una macchina sportiva, rossa fiammante, inchiodò davanti a lui.
“Serve un passaggio?” domandò Jenna Styles, spazzolando con non-calanche i resti di un giardiniere zombie dalla vernice dell’auto. Un paio di forbici estremamente affilate si erano conficcate nel cofano della vettura. Simon le estrasse, le gettò ai suoi inseguitori, e infine prese posto sul sedile del passeggero.

Il motore farfugliò e si spense.

“Ecco cosa accade a chi non lascia la mancia al meccanico,” constatò Jenna. Uno sguardo nel retrovisore le mostrò un’orda dinoccolata che si faceva strada attraverso la ghiaia.

“Tieni ancora uno shotgun sotto il sedile posteriore?” chiese Simon.

“No,” ammise Jenna, spingendo un interruttore sul cruscotto, “Ho trovato qualcosa di meglio.”

Ci fu un ronzio e un clic, seguito da una fiammata vomitata dal retro della vettura.

Gli zombie presero fuoco….

Poi partirono i titoli di coda…

FONTE: Storie di Ruolo

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