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Michele Santoro deve ricorrere al web per avvisare i telespettatori del suo ritorno in tv. “Cari amici, sono di nuovo costretto a chiedere il vostro aiuto”, così comincia l’appello che il conduttore lancia attarverso il sito internet della trasmissione (www.annozero.rai.it) “Giovedì 23 settembre alle ore 21 è prevista la partenza di Annozero ma la redazione è tornata al lavoro da poche ore e con grande ritardo, i contratti di Travaglio e Vauro non sono ancora stati firmati e lo spot che abbiamo preparato è fermo sul tavolo del Direttore Generale“.

Tuttavia – continua Santoro – se non ci sarà impedito di farlo, noi saremo comunque in onda giovedì prossimo e con me ci saranno come sempre Marco e Vauro. Vi prego, come avete fatto con Rai per una Notte, di far circolare tra i vostri amici e tra le persone con cui siete in contatto questo mio messaggio avvertendoli della data d’inizio del programma”.
Fonte: Ilfattoquotidiano

Dal 2002 , giorno dell’editto bulgaro, non lo abbiamo quasi più visto in tv e ieri sera ho avuto l’ennessima riprova di quanto sia geniale e divertente Luttazzi… Ridatecelo!!!

Saluti

Caro Michele, ho riflettuto su quanto è accaduto giovedì ad Annozero. E, siccome è accaduto davanti a 4 milioni di persone, te ne parlo in forma pubblica. Parto da una tua frase dell’altra sera: “Parliamo di fatti”. Il punto è proprio questo. Si può ancora parlare di fatti in tv? Sì, a giudicare dagli splendidi servizi di Formigli, Bertazzoni e Bosetti. No, a giudicare dal cosiddetto dibattito in studio, che non è più (da un bel pezzo) un dibattito, ma una battaglia snervante e disperante fra chi tenta di raccontare, analizzare, commentare quel che accade e chi viene apposta per impedirci di farlo e costringerci a parlar d’altro. La maledizione della par condicio, dovuta alla maledizione di Berlusconi, impone la presenza simmetrica di ospiti di destra e di sinistra. E, quando si tratta di politici, pazienza: la loro allergia ai fatti è talmente evidente che il loro gioco lo capiscono tutti. Ma quando, come l’altra sera, ci si confronta fra giornalisti, anzi fra iscritti all’albo dei giornalisti, ogni simmetria è impossibile: quelli “di destra” parlano addosso agli altri e – quando non sanno più che dire – tirano fuori le mie condanne penali (inesistenti) o le mie vacanze con mafiosi o a spese di mafiosi (inesistenti). Da una parte ci sono giornalisti normali, come l’altra sera Gomez e Rangeri, che non fanno sconti né alla destra né alla sinistra; e dall’altra i trombettieri. Che non sono di destra: sono di Berlusconi. E non fanno i giornalisti: recitano un copione, frequentano corsi specialistici in cui s’impara a fare le faccine e a ripetere ossessivamente le stesse diffamazioni. Invece di contestare i fatti che raccontano, tentano di squalificarti come persona. Poi, a missione compiuta, passano alla cassa a ritirare la paghetta. E, se non si abbassano a sufficienza, vengono redarguiti o scaricati dal padrone. Non hanno una faccia e dunque non temono di perderla. Partono avvantaggiati, possono permettersi qualunque cosa. Non hanno alcun obbligo di verità, serietà, coerenza, buonafede, deontologia. Non temono denunce perché il padrone mette ogni anno a bilancio un fondo spese per risarcire i danni che i suoi sparafucile cagionano a tizio e caio dicendo e scrivendo cose che mai scriverebbero o direbbero se non avessero le spalle coperte. Come diceva Ricucci, che al loro confronto pare Lord Brummel, fanno i froci col culo degli altri. Sguazzano nella merda e godono a trascinarvi le persone pulite per dimostrare che tutto è merda. E ci tocca pure chiamarli colleghi perché il nostro Ordine non s’è mai accorto che fanno un altro mestiere. Ci vorrebbe del tempo per spiegare ogni volta ai telespettatori chi sono questi signori, chi li manda, quali nefandezze perpetrano i loro “giornali”, perché quando si parla di Bertolaso rispondono sulle mie ferie e soprattutto che cos’è davvero accaduto a proposito delle mie ferie: e cioè che ho documentato su voglioscendere.it   di aver pagato il conto fino all’ultimo centesimo e di aver conosciuto un sottufficiale dell’Antimafia prima che fosse arrestato e condannato per favoreggiamento, interrompendo ogni rapporto appena emerse ciò che aveva fatto (i due trombettieri invece dirigono e vicedirigono i giornali di due editori – Giampaolo Angelucci e Paolo Berlusconi, già arrestati due volte ciascuno, il secondo pregiudicato – e non fanno una piega). Ma in tv non c’è tempo per spiegare le cose con calma. E, siccome io una reputazione ce l’ho e vi sono affezionato, non posso più accettare che venga infangata ogni giovedì da simili gentiluomini. Gli amici mi consigliano di infischiarmene, di rispondere con una risata o un’alzata di spalle. Nei primi tempi ci riuscivo. Ora non più: non sai la fatica che ho fatto giovedì a restarmene seduto lì fino alla fine. Forse la mia presenza, per il clima creato da questi signori, sta diventando ingombrante e dunque dannosa per Annozero. Che faccio? Mi appendo al collo le ricevute delle ferie e il casellario giudiziale? Esco dallo studio a fumare una sigaretta ogni volta che mi calunniano? O ti viene un’idea migliore?

Cosa succederà, e come cambierà l’Italia, se questa legge vergogna
passerà anche al Senato…

Un grazie a: PDL, Lega e in parte a UDC e PD!

QUI il testo dell’intervento!

Saluti

Clicca QUI e aderisci anche tu! Lettera aperta al Senato contro DDL!

FATE GIRARE E ADERIRE!

Alla fine sono andate meglio che come avevo preventivato vedendo i sondaggi. Il PDL in parte è stato ridimensionato non riuscendo a toccare lontanamente i risultati che il premier aveva indicato come possibili (51%).

Ha tirato su un 35%; e diciamocelo che il merito è tutto dei tanti mezzi di informazione che controlla. Perché in un Paese normale, dove le informazioni vengono date, un personaggio come Silvio Berlusconi non arriverebbe al 2% dei consensi. Ma siccome non lo siamo (un Paese normale) resto sul pezzo di quello che abbiamo e penso che la debacle la si possa imputare in gran parte a Gianfranco Fini e agli elettori di AN che non si sono più sentiti rappresentati dal PDL e soprattutto da Fini, che in questi ultimi tempi ha ammorbidito in maniera preoccupante certi valori, lo ammetto, nei quali anche io fino a qualche anno fa credevo!

Mentre la Lega nord è salita, grazie agli slogan ben programmati sulla sicurezza. Peccato che le uniche cose concrete che abbia fatto siano state votare le leggi vergogna del premier… Per il resto molte chiacchiere e pochi fatti! Se ne accorgerà prima o poi la gente?

L’UDC non saprei neanche come catalogarlo. Ha preso il 6,5% di voti probabilmente arrivati dagli ex elettori di AN delusi. Personalmente penso che un partito come l’UDC sia completamente inutile nel panorama nazionale. L’unica utilità che ha è quella di raccogliere corrotti e mafiosi che possono portare un po’ di voti alla causa…

Il PD ha retto. In sincerità credevo che si sarebbe eclissato insieme a tutti i disordini che ha in grembo. E’ un partito dalle troppe sfaccettature e correnti e non può rappresentare di certo l’opposizione a Berlusconi. In cuor mio spero trovino un’alleanza con l’UDC… due mondi inutili che si uniscono!

Delle sinistre c’è poco da dire. Si sono presentati in almeno 3 schieramenti diversi e tutti e 3 resteranno fuori dall’Europa. La cosa mi fa molto piacere! Mi spiace solo, un po’, per i radicali.

Infine c’è l’IDV che è andata decisamente bene. Ha quadruplicato i voti rispetto al 2004 e raddoppiato rispetto al 2008. Ora deve solamente portare avanti quelle tematiche promesse e sdoganarsi dall’appellativo di partito “padronale”. L’inizio non è male:

Per concludere non ci resta che aspettare le provinciali (ma non le dovevano abolire?) e le comunali. Non ho molte info in proposito, quindi c’è da aspettare e sperare nell’esito finale degli scrutini.

Saluti


P.S.- QUI potete trovare il consueto Passaparola di Marco Travaglio.

Ho individuato almeno quattro veli incantati che ricoprono gli occhi degli uomini:

1. IL VELO TRASPARENTE, forse quello più difficile da individuare, anche se potrebbe suonare scontato: “la percezione della realtà é data dai mezzi di comunicazione di massa”.

2. IL VELO CALENDOSCOPICO, i famosi effetti speciali e colori ultravivaci. In parole povere, si crede che i media rispondano alle esigenze degli spettatori, invece che a quelle del mercato e della politica.

3. IL VELO DISTORCENTE, quello messo su dai gatekeeper, la controinformazione fasulla, predisposta ad accontentare quella parte del popolo apparentemente ribelle (il fenomeno Marco Travaglio potrebbe far parte di questo gioco).

4. L’ULTIMO VELO, quello che rimescola tutte le carte. L’unico esempio di verità oggettiva è quello della verità imposta. Rimossi i quattro veli, possiamo finalmente abbracciare la “nostra verità”, ma se tentiamo di imporla agli altri si torna al primo velo.

Tanto vale farsi un birrozzo!:)

LA SECONDA PARTE DEL VIDEO É QUI.

L’INTERVENTO DI M.T. SU BARNARD É INVECE QUI.

foto9grande_25003Marco Travaglio vive a Torino, però tutti i giovedì scende a Roma per partecipare ad Anno Zero un programma di dibattito politico in onda su RAI 3. Abbiamo preso appuntamento per la mattina seguente nell’hotel dove di solito alloggia, nel quartiere Prati. Il giornalista più critico d’Italia appare in reception con faccia assonnata ed un quarto d’ora di ritardo così come imposto dall’etichetta nazionale.

Dopo aver pagato il conto, afferra un paio di quotidiani, ordina la colazione e usciamo in terrazza. Con un solo caffè ed un paio di cornetti si sveglia del tutto e comincia con quello che sa meglio fare: mettere il dito nella piaga della sempre più confusa realtà politica italiana. Una realtà teatrale, irreale, ipermediatica, racconta, “il regno della superficialità e della menzogna”.

La colpa a suo giudizio è soprattutto “dei giornali, che imitano la televisione e tentano di competere sulle banalità, mettendo in gioco un sistema molto sofisticato, studiato perchè venga dimenticato tutto, come un tritatutto. Le polemiche durano appena 24 ore, dopo svaniscono. Se un politico fa una battuta, si riporta la battuta piuttosto che la notizia. Se non c’è la battuta, non si parla neanche del contenuto. Dicono che il problema dei giornali è la carta, ma il problema è quello che si scrive sulla carta. Laureato in Storia Contemporanea, Travaglio, 44 anni, è stato allievo di Indro Montanelli a ne “il Giornale” per sette anni. Oggi firma un editoriale sull’Unità , pubblica ogni lunedì un video (Passaparola), nel blog antipolitico di Beppe Grillo. Per raccontare le verità scomode al paese utilizza uno stile più che torinese, gelido, che gli somiglia. Non batte ciglio nè alza la voce.

Con l’Italia impantanata tra le barzellette del Cavaliere e la vaga retorica di una sinistra ossidata, il suo giornalismo di precisione è diventato una rarità, una forma di ribellione. Forse per questo ha realizzato 80 atti di uno spettacolo teatrale, “Promemoria”, nel quale snocciola la tragicomica storia recente del paese in un monologo di tre ore e un quarto.

Sulla sola base di un archivio e di un’ironia feroce, Travaglio fa pensare e divertire un pubblico che esce dal teatro in trance, proprio di chi ha visto la luce. “Non è merito mio”, dice. “In Italia il passato non esiste. Per questo quando racconto quello che è successo appena due anni fa sembra rivoluzionario e la gente ti guarda come se guardasse a un pazzo”. Denunciato “30 o 40 volte” per diffamazione nei tribunali civili da Berlusconi e dai suoi compagni, anche se non è stato tuttavia condannato penalmente, ha da poco vinto il Premio per la Libertà di Stampa dell’Associazione dei Giornalisti Tedeschi, per il suo “coraggio e senso critico”. Ha appena rieditato il suo libro “La disperazione dei fatti”, con il sottotitolo “Si prega di abolire le notizie per non molestare le opinioni”, in cui critica i mezzi di comunicazione.

L’aereo per Torino parte tra un’ora, l’incontro volge al termine, lo aspettano i suoi due figli. Prima di andarsene, Travaglio spiega come Berlusconi ha sostituito Andreotti nel ruolo di grande intoccabile. “Controlla quasi tutti i giornali, la televisione, la pubblicità o il cinema. Per questo l’Italia si capisce meglio dall’estero che da dentro. Ci ha imposto la sua arretratezza culturale, la sua scala di antivalori e la sua forma di vita”.

Nello stesso momento passa un giovane, si ferma ad ascoltare e dice: “Pienamente d’accordo. Continua così”.

Fonte: El Paìs

Saluti

Qualcuno di voi ricorda Federico Salvatore?
Io lo ricordo benissimo a metà degli anni ’90 quando era ospite fisso del Maurizio Costanzo Show e da buon cabarettista qual è strimpellava canzoncine simpatiche e strappa sorrisi… Ne è passato di tempo e di acqua sotto ai ponti da allora…

Girellando su Youtube ho trovato casualmente un video e per ricordare i vecchi tempi mi son detto; “ma si ascoltiamolo” e si è aperto un mondo di vecchi ricordi, di aneddoti passati e di sorpresa per averlo ritrovato così diverso, impegnato, anche se era prevedibile un percorso artistico di questo genere dopo aver sentito la canzone che presentò al Festival di Sanremo 1996 che trattava un tema delicatissimo quale l’omosessualità.

Federico Salavtore è stata la chiave che mi ha portato a ricordare una città stupenda fatta da persone veramente belle. Ho tanti ricordi di Napoli e dei napoletani… Non per niente sono stato più di un anno insieme a una ragazza campana di Sorrento che mi ha immerso totalmente nella cultura partenopea.

Questo bellissimo pezzo, qui cantato ad Apocalypse Now di Gianfranco Funari nel 2007, è del 2001 e lui la portò al Festival di Napoli suscitando tantissime critiche dei benpensanti… Enrica Bonaccorti sentì addirittura il bisogno di dissociarsi in diretta, rendendosi implicitamente complice dei lazzaroni presenti nella canzone!

Ascoltatela perché è un pezzo eccezionale…

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Come ogni settimana il Passaparola di Marco Travaglio. Qui il testo.

Saluti

Il caso Internet del Senatore D’alia!
Ma questa è gente che non ha minimamente cognizione di causa di ciò che sta dicendo. Non conosce minimamente il mondo internet e lo tratta, per ignoranza, alla stessa maniera di come si trattavano i comunicati stampa nel ‘48 non rendendosi conto che si sono fatti passi avanti monumentali nella tecnologia.
Il guaio è che oltre all’ignoranza di queste persone, che va ricordato: decidono per tutti noi, probabilmente c’è anche una chiara manovra politica per censurare internet. La Levi e Levi bis, la Cassinelli, le proposte di Maroni per catalogare gli IP, il DDL sul diritto di rettifica, la guerra scellerata di Berlusconi contro youtube e le forti pressioni politiche per far censurare alcuni siti ne sono la riprova.
Per rendersi conto delle cazzate che dice questo senatore basta ascoltarlo e se non fosse serio sarebbe più esilarante della Guzzanti ma il problema è che parla seriamente!!!

P.S.- Sempre per rimanere in tema di meccanismi atti a bloccare internet ed in particolare i blog vi lascio un video sul diritto di rettifica che spiega in maniera dettagliate queste cose:

Il DDL sulle intercettazioni riprova ad imporre ferree limitazioni al mondo dei blog, ignorandone la natura e soprattutto ignorando le possibilità della tecnologia. In particolare, vuole imporre al blogger di garantire il diritto di rettifica entro 48 ore dalla comunicazione che ne fa richiesta. Pena: 13.000€ su per giù. Significherebbe la chiusura dei blog.

Della serie: piove sul bagnato!

P.P.S.- Ore 13.00 Su segnalazione di Renato ho appreso di una nuova iniziativa che porta il nome di Gabriella Carlucci. Leggi
Della serie: piove e ripiove sul bagnato!

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PASSAPAROLA

Naturalmente non può mancare l’appuntamento con il Passaparola di Marco Travaglio che come ogni settimana tocca tematiche importanti per noi tutti. Questa volta si parlarerà di magistratura e informazione. QUI potete trovare sia il video che il testo, per chi non avesse una connessione a banda larga.

Saluti

MARCO TRAVAGLIO, ANNOZERO 18/12/2008

Pubblicato: 19 dicembre 2008 da Willoworld in POLITICA
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MARCO TRAVAGLIO: Annozero 4/12/2008

Pubblicato: 5 dicembre 2008 da Willoworld in PERSONAGGI, POLITICA
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TRAVAGLIO AD ANNOZERO: 30-10-2008

Pubblicato: 31 ottobre 2008 da Willoworld in POLITICA
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