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Il bavaglio alla libertà è servito.

Mi domando se gli elettori leghisti che hanno riposto il voto nel partito del Carroccio abbiano votato con cognizione di causa… Mi spiego: sapranno che questa porcata del ddl intercettazioni va contro tutti i principi per i quali hanno riposto fiducia nella Lega? Perché quest’ultima come baluardo ha sempre esposto la sicurezza come questione urgente e necessaria e poi, guardo il DDL, vedo che questa legge favorirà anche tutta quella delinquenza che hanno sempre combattuto (a parole).

Lo sanno i signori leghisti che i tanto temuti rumeni, slavi, marocchini con questa legge potranno scorrazzare in ville, in stupri, in sequestri con l’alta probabilità di farla franca? E come li prendi se non puoi più intercettarli? La Lega a cosa si è dovuta piegare per accettare questo schifo? E il PDL cosa ha concesso per rabbonire la Lega? Forse l’accordo è presto detto; la Lega fa passare la porcata e il PDL si accorda a mandare a puttane il referendum tanto temuto dagli uomini di Bossi!

Ma è possibile che per salvare un uomo (Silvio Berlusconi) bisogna stravolgere completamente la Giustizia?

Per rendervi l’idea di ciò che sarà questo DDL intercettazioni vi riporto tutti i punti che andrà a toccare. Ringrazio il blog di Daniele Martinelli che li ha elencati tutti con la massima precisione:
EVIDENTI INDIZI COLPEVOLEZZA – Il Pm potrà chiedere di intercettare solo se ci saranno evidenti indizi di colpevolezza (??) e solo se saranno assolutamente indispensabili (??). Nelle indagini di mafia e terrorismo basteranno sufficienti indizi di reato. La richiesta dovrà essere autorizzata da un Gip collegiale (3 giudici che non ci saranno quasi mai) del capoluogo del distretto. Ma il giudice dovrà poi compiere una valutazione autonoma del caso (!!).
VIA IL MAGISTRATO CHE PARLA TROPPO – La toga che rilascia “pubblicamente dichiarazioni” sul procedimento affidatogli ha l’obbligo di astenersi. E sarà sostituito se iscritto nel registro degli indagati per rivelazione del segreto d’ ufficio.
OMESSO CONTROLLO – Il ddl prevede l’ammenda da 500 a 1.032 euro per pubblici ufficiali e magistrati che ometteranno di esercitare “il controllo necessario ad impedire la indebita cognizione o pubblicazione delle intercettazioni”.
DIVIETO PUBBLICAZIONE – Il testo cambia. Prima era vietato scrivere di tutto fino all’inizio del dibattimento. Ora sarà vietato pubblicare anche le intercettazioni non più coperte da segreto fino alla conclusione delle indagini preliminari. E sarà vietato pubblicare le richieste e le ordinanze emesse in materia di misure cautelari fino a quando l’indagato o il suo difensore non ne siano venuti a conoscenza. Fanno eccezione le intercettazioni riportate nelle ordinanze, che sarà vietato pubblicare.
RETTIFICHE SENZA COMMENTO – Cambia anche la norma sulle rettifiche perchè nel ddl si dice che dovranno essere pubblicate nella loro interezza, ma «senza commento». E si disciplinano anche quelle su internet.
NO A NOMI E IMMAGINI PM – Stop alla pubblicazione di nomi o immagini di magistrati “relativamente ai procedimenti penali a loro affidati“, salvo che l’immagine non sia indispensabile al diritto di cronaca.
CARCERE PER I GIORNALISTI – Torna il carcere per i cronisti, ma la pena diventa da 6 mesi a un anno (era da uno a 3 anni) quindi oblabile: cioè trasformabile in sanzione pecuniaria.
REATI INTERCETTABILI – Potranno essere intercettati tutti i reati con pene oltre i 5 anni, compresi quelli contro Pubblica Amministrazione; ingiuria; minaccia; usura; molestia; traffico-commercio di stupefacenti e armi; insider trading; aggiotaggio; contrabbando; diffusione materiale pornografico anche relativo a minori ma con LIMITI DI TEMPO. Non si potrà intercettare per più di 60 giorni: 30 più 15 più 15. Per reati di mafia, terrorismo o minaccia col mezzo del telefono si può arrivare a 40 giorni prorogabili di altri 20.
INTERCETTAZIONI AMBIENTALI – Si potranno usare le cimici solo per spiare luoghi nei quali si sa che si sta compiendo un’attività criminosa. Unica eccezione per i reati di mafia, terrorismo e per quelli più gravi.
RELAZIONE SU SPESE E TETTO – Ci sarà un tetto di spesa stabilito dal ministero della Giustizia, sentito il Csm. Entro il 31 marzo ogni procuratore trasmetterà a Via Arenula una relazione sulle spese per le intercettazioni dell’anno precedente.
PROCEDIMENTO CONTRO IGNOTI – Le intercettazioni potranno essere richieste solo dalla parte offesa e solo sue sue utenze.
ARCHIVIO RISERVATO E DIVIETO DI ALLEGARE VERBALI A FASCICOLO –Telefonate e verbali saranno custoditi in un archivio presso la Procura. E le registrazioni saranno fatte con impianti installati nei Centri di intercettazione istituiti presso ogni distretto di Corte d’Appello. I procuratori dovranno gestire e controllare questi Centri e avranno 5 giorni per depositare verbali e intercettazioni. Se dal loro deposito però ci sarà pregiudizio per le indagini, si potrà ritardare la consegna, ma non oltre la data dell’avviso della conclusione delle indagini preliminari. Vietato allegare le intercettazioni al fascicolo.
NO A UTILIZZO IN PROCEDIMENTI DIVERSI – Le intercettazioni non potranno essere usate in procedimenti diversi da quelli nei quali sono state disposte. Salvo i casi di mafia e terrorismo.
STOP A INTERCETTAZIONI PER 007 – Se un Pm volesse intercettare un telefono usato da esponenti dei Servizi e quindi anche da ‘body guard’ dovrà informarne entro 5 giorni il presidente del Consiglio che potrà apporre il segreto di Stato.
La cosa veramente comica è che questo DDL rientra nel pacchetto SICUREZZA! Ci pisciano in testa e ci dicono che piove! FATE GIRARE!

Saluti

P.S. – Vi lascio anche questo interessantissimo video che mi ha passato gabrybabelle —–> CLICCA

L’Ansa battuta qualche minuto fa a proposito della fiducia che il Governo chiederà sul Maxi-emendamento in materia di intercettazioni ha un significato sinistro e preoccupante per la Rete: il testo maxi-emendato, infatti, introduce nel nostro Ordinamento l’obbligo di rettifica entro 48 ore a pena di una sazione pecuniaria tra i 15 ed i 25 milioni di vecchie lire per tutti i titolari di “siti informatici”.

Ho già detto molto, se non tutto, qui e qui a proposito della questione e, per non ripetermi (troppo) credo debba solo aggiungere che il Governo sta mostrando, una volta di più, di non conoscere la Rete ma di temerla incredibilmente almeno fin tanto che sarà diversa da una televisione…

Il maxi-emendamento rischia di cambiare molto nelle dinamiche dell’informazione in Rete ed è un inutile sacrificio della libertà di espressione che comprimerà i diritti di molti senza arrecare alcun vantaggio neppure a pochi.

Parliamone, parliamone, parliamone…

FONTE: guidoscorza.it