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A CHE GIOCO GIOCHIAMO

Pubblicato: 15 aprile 2011 da Willoworld in FILOSOFIA, PENSIERO, RIFLESSIONI
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di Mondart

Ecco un metodo semplice e pratico per capire e dominare le dinamiche interattive della comunicazione verbale

E per una volta non parliamo di immagini e simboli, non di linguaggi preverbali e immaginario collettivo, ma proprio di comunicazione verbale: della cara, vecchia, tattile, concreta, ineludibile parola.
Ma anche qui le cose sono assai più complesse di quanto possa apparire a prima vista, anche qui le cose hanno molteplici sfumature e livelli di lettura, ed anche la comunicazione verbale non assomiglia affatto ad un indiscutibile monolite assiomatico di chiara ed univoca lettura, quanto piuttosto ad un labirinto di possibili interazioni ed interpretazioni che possono sia aprire la strada alla vastità del linguaggio poetico, come nascondere tranelli comunicativi anche nella più banale delle affermazioni.

Questo sostanzialmente per due motivi, da cercare uno all’ “interno” dello strumento stesso, e l’ altro all’ “esterno”, ossia nell’ interazione intercorrente tra i due interlocutori.
1 – interno ) Una parola ha sempre una “densità” di significati che oltrepassa il semplice significante. ( concetto studiato e descritto sostanzialmente dalla semantica di De Saussure e dalla psicanalisi Freudiana )
2 – esterno ) Anche essendo in 2 soli interlocutori, esistono ben 9 possibili modalità di interazione dialettica tra di essi, di cui solo tre saranno comunicativamente efficaci, mentre le altre 6 tenderanno a stabilire dei “giochi erronei”. ( concetto esposto nell’ Analisi Transazionale di Eric Berne, nella foto ). (altro…)

LE SOLITE ARMI DI DISTRAZIONE DI MASSA

Pubblicato: 11 luglio 2008 da Willoworld in GUERRA, MEDIA, RIFLESSIONI
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Riporto pari pari l’articolo di Luogocomune perché concordo al 100% su quello che dice riguardo alla notizia della foto truccata iraniana.

La vera notizia delle ultime 24 ore non è l’escalation della tensione in Medio Oriente, ma il fatto che “l’Iran abbia ritoccato la fotografia dei missili“.

Lo scoop ha fatto il giro del mondo, e in poche ore tutte le più importanti testate, dal New York Times alla nostra beneamata “Repubblica“, urlavano allo scandalo per l’inganno mediatico attribuito ai diabolici Pasdaràn. Costoro vengono infatti accusati di aver “aggiunto“ un missile all’immagine diffusa in mattinata, che faceva da accompagnamento alla notizia del lancio multiplo dimostrativo.

È stata l’agenzia France-Press a pubblicare per prima la foto ritoccata, sostituendola in seguito con quella originale. Sempre secondo i media occidentali, la foto ritoccata sarebbe stata diffusa dall’agenzia iraniana “Sepah News”, mentre quella originale dal quotidiano iraniano Jamejam.

Curioso, come questi iraniani siano talmente stupidi da smentirsi fra di loro. (Resta infatti da dimostrare che non sia avvenuto l’esatto contrario, e cioè che qualcuno, in occidente, abbia deciso di ritoccare la fotografia,

aggiungendo un missile in quel modo pacchiano e rudimentale, per poi attribuire la fonte all’agenzia iraniana).

Ma ancora più curioso è che l’intero circo mediatico si sia avventato su questa notizia come se fosse la più importante del secolo, mentre naturalmente passavano in secondo piano le ripetute minacce di attacco israeliano all’Iran.

Non vedevano l’ora, evidentemente, di cogliere in fallo in qualche modo i satanici sudditi di Ahmadinejad, e questo gli ha fatto perdere completamente il senso dell’orientamento – oltre che il senso critico.

L’episodio è l’ennesima dimostrazione dell’immensa potenza dei mezzi di comunicazione di massa occidentali nel condizionare il nostro modo di pensare: ogni occasione è buona per aggiungere una goccia di cianuro all’immagine già avvelenata che ci viene continuamente proposta dei paesi islamici, e se questo permette anche di spostare l’attenzione dal vero problema, per loro è una manna vera e propria.

Quando gli stessi utenti di siti come il nostro riportano “scandalizzati“ la notizia, non si può che immaginare quale effetto possano fare operazioni mediatiche di questo tipo sul resto della popolazione, che parte ancora dal presupposto che la realtà sia quella che ci viene raccontata da giornali e TV.

Sarebbe fin troppo facile, a questo punto, sbattere in faccia ai media occidentali la vergognosa ipocrisia che caratterizza ormai sistematicamente il loro operato: quando sono stati loro stessi a fare da veicolo alla più grande bugia nella storia dell’umanità – quella dell’11 settembre -vederli “scandalizzati“ per un foto-ritocco li rende semplicemente ridicoli.

Questo per non citare i mille casi di falsificazione quotidiana, dal famoso “attacco delle motovedette iraniane” alla nave americana, fino alle dichiarazioni stesse di Ahmadinejad su Israele, distorte e strumentalizzate in maniera plateale.

Ma tant’è, il potere oggi funziona così. I media sono lo strumento primo con il quale si opera l’inganno ai danni dell’intera umanità, dopodichè si grida al lupo per tacitare le proprie coscienze e illudersi ancora per un instante di fare il mestiere di giornalista.

Massimo Mazzucco