
DanieleFrisina
in mostra
Little Sweet Pain
27 febbraio 21 marzo
verinissage venerdi 27 ore 18,30
libreria Piermario & co.
Via Armellini, 26 – Latina
Sono i sentimenti, i “piccoli dolci dolori” quotidiani, il tema principale della mostra “Little sweet pain” di Daniele Frisina, giovane artista di Latina, che verrà inaugurata venerdì 27 febbraio alle ore 18.30, presso la libreria Piermario&co in via Armellini 26.
22 le opere esposte che attraverso colori e linee parlano di malinconia, nostalgia e rimorso; ma non si tratta di dolori fini a se stessi. Le sofferenze segnano sempre una crescita, un’evoluzione delle emozioni con le quali ogni giorno ci rapportiamo e con le quali affrontiamo il mondo.
La tematica del rimorso, ad esempio, viene trattata attraverso l’immagine di un cane che si morde la coda, soggetto riproposto in più quadri ma con colori differenti, secondo il fare tipico della pop-art. La particolare tecnica usata è mista: le tele sono state incellophanate per dare l’idea di un prodotto nuovo, ancora intonso, ma nello stesso tempo passato sotto le mani dell’artista che lo ha lavorato.
Dieci opere sono state invece realizzate su legno, tramite tecnica mista, e riprendono il soggetto di sempre, l’omino stilizzato. Due sono invece i quadri di grandi dimensioni: “L’ombrello che si allarga” e “Chi è causa del suo mal…”. La mostra resterà aperta fino al 21 marzo.
Per contatti stampa
340.4082782
Critica a cura di Silvia Sfrecola Romani
Dall’autoritratto con il pennello tra i denti ai cagnolini stile manga, i lavori di Daniele Frisina, classe 1980, ti catturano con la loro immediatezza che non è mai spontaneità quanto piuttosto schiettezza esecutiva perché ogni singolo particolare, prima di essere dipinto, viene attentamente e meticolosamente valutato. Allievo di Giuliana Bocconcello, da cui ha mutuato una ricerca espressiva emotivamente autentica, Daniele però è un fumettista della miglior specie, poco istintivo, ma ineccepibile e perfezionista, che prepara minuziosamente ogni lavoro, su carta, al computer, quindi su tela. Ma è al colore che Daniele affida la sua emozionalità più autentica e per certi versi nascosta, sebbene continuamente in lotta con quelle linee nere, così spesse, che cercano di chiudere, comprimere, contenere uno slancio emotivo autentico e passionale.
Se li hai visti una volta, i suoi lavori, te li ricordi: i suoi omini iconicamente inespressivi, eppure teneramente malinconici, hanno occhi spalancati ma sono privi di bocca, braccia o gambe perché nessuna possibilità viene data all’esterno di entrare in comunicazione; ad individuarli è quella linea continua, spessa, grossa e nera, che come un serpente trattiene perfidamente tra le sue spire colori forti, la cui carica simbolico-espressiva, pare non essere affatto disposta a cedere. Daniele dosa e valuta rigorosamente anche i colori (il verde è ambiguità, il magenta è calore-bontà, il giallo tensione, il blu assenza) perché niente va ‘spiattellato’ sulla tela senza una rigorosa pre-selezione.
E’ come se Daniele avesse messo a punto un suo sistema simbolico, quasi una segnaletica estetico-espressiva, inconfutabile e rassicurante come un semaforo (della serie rosso stop, verde vai). Apparentemente facile, in realtà il suo è un lavoro complicato, ermeticamente serrato, che lascia poco spazio all’interpretazione perché lui cerca di controllare ogni dettaglio, dal più piccolo al più grande. E a chi guarda non resta che adeguarsi al suo codice semantico, rispettandolo.
frs.daniele@alice.it www.danielefrisina.com