Ieri notte ho fatto un brutto sogno. Succede tutte le volte che mangio una pizza con il salamino piccante e i peperoni, e poi ci aggiungo anche l’olio al peperoncino perché quando la bocca mi prende fuoco mi piace da matti! Gli ingredienti aprono la porta di Oniria, il mondo dei sogni, ma il tema del viaggio ce lo mettono sempre le notizie in prima pagina, e ieri non si è fatto che parlare di pirateria informatica, di leggi repressive e di sistemi per controllare internet. E così, nella semioscurità della mia stanza da letto, ho chiuso gli occhi e i peperoni si sono messi a lavoro… (altro…)
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UN BRUTTO SOGNO (Sharing is caring… ma stai attento a cosa mangi!!!)
Pubblicato: 1 febbraio 2012 da Willoworld in INTERNET, NARRATIVA, RIFLESSIONI, TECNOLOGIATag:ACTA, file sharing, megaupload, pirateria, pizza
SILENZIO ASSOLUTO SULLE NUOVE USCITE… MA NON SU TUTTE
Pubblicato: 28 aprile 2011 da Willoworld in MUSICATag:dream theater, Incubus, mars volta, pirateria
La discrezione sembra sia diventata il nuovo talento dei musicisti, o almeno di alcuni di questi. È ammirevole l’impegno che viene messo nel nascondere fino all’ultimo i contenuti di un nuovo album, se si pensa che viviamo in un mondo in cui l’informazione circola alla velocità della luce. Mi domando come abbiano fatto ad esempio i Dream Theater a tenere segreto il nome del nuovo batterista (e ancora oggi non si sa chi è!), nonostante sia già stato registrato il nuovo album e la band si stia preparando per il tour. Anche sul nuovo disco non si sa assolutamente nulla… (altro…)
L’INDUSTRIA DEL DISCO È IN CRISI… ANZI NO!
Pubblicato: 11 gennaio 2011 da Willoworld in INTERNET, MUSICA, RIFLESSIONITag:case discografiche, download, emi, file sharing, pink floyd, Pirate Bay, pirateria, Torrent
L’industria discografica è in crisi, una notizia che non è più notizia. Ma quando è stata l’ultima volta che l’industria discografica si è tappata la bocca ed ha smesso di lamentarsi, mi chiedo. Fin dai tempi delle musicassette le multinazionali del disco hanno gridato alla crisi dando sempre la colpa alle nuove tecnologie. Sono passati più di dieci anni da Napster e non si arrendano. Mi domando allora, come mai continuano a combattere una battaglia persa, cioè quella della lotta alla pirateria informatica. Proverò a rispondere seguendo un filo logico tutto mio e senza pretese.
Dall’ultimo articolo apparso su Torrent Freak, blog dedicato agli amanti del file sharing, si viene a sapere che nonostante il fantomatico crollo del mercato del disco, negli ultimi quattro anni la vendita delle unità digitali è aumentata del 27%. Questo significa che la gente preferisce comprare on-line una o due canzoni e spendere un paio di euro invece di pagarne 10 o 12 per l’intero album. Che scoperta! È ovvio che con il mercato digitale si sarebbe arrivati a questo. Se l’ortolano ti offre un sacco di pere per metà bacate a cinque euro, è normale prenderne solo due sfuse ma buone per un euro e cinquanta. É così che funziona il mercato, no?
Si potrebbe pensare che la gente si scarichi prima l’album pirata, se lo ascolti, magari gli piacciono solo due pezzi e per non sentirsi in colpa va su I-Tunes e li scarica a pagamento. La realtà credo però che sia un’altra; il fatto è che l’industria del disco si è sempre sostenuta, non grazie ai veri appassionati di musica, che ancora oggi investono diversi quattrini in CD, ma grazie all’ascoltatore di passaggio, il cliente casuale, la massa insomma. È la massa che fa i grandi numeri, e oggi la massa sta incominciando a conoscere il mercato on-line (probabilmente non ha neanche la minima idea di come scaricare un album pirata). Invece di acquistare l’intero disco, il cliente casuale si compra le canzoni che già conosce e se le butta sull’i-pod. Ecco perché le vendite dei singoli sono cresciute mentre quelle degli album sono crollate.
Ciò che è realmente cambiato non è il mercato ma la fruizione del prodotto, e di conseguenza sono cambiate le abitudini del consumatore. Perciò il mercato si dovrebbe adattare a queste nuove mode. Alcuni musicisti già lo sanno e hanno smesso di produrre cd (vedi i Radiohead). In effetti anche dal punto di vista artistico l’idea dell’album è decisamente limitativa. Negli anni settanta c’era il vinile, con i sui 45-50 minuti disponibili, se non si voleva fare uscire un doppio. Col CD i tempi si sono dilatati. É normale che il mezzo di fruizione dell’opera condizioni l’operato dell’artista, ma ai tempi di internet ormai questa è una cosa che non esiste più, e non riguarda solo la musica.
Assolutamente anacronistica la recente causa dei Pink Floyd contro la EMI. La multinazionale voleva sezionare le opere del band inglese per venderle meglio su I-tunes, seguendo ovviamente le tendenze del mercato. I Pink Floyd, che di sicuro non hanno certo bisogno di guadagnare di più di quello che hanno già guadagnato, ne hanno fatto una prova d’orgoglio e si sono battuti per tenere i loro concept-album uniti. La faccenda è abbastanza ironica, se ci pensiamo bene. Ai tempi di soundclouds, dove dj improvvisati deturpano i capolavori del rock, proteggere qualcosa di assolutamente etereo come una traccia digitale è abbastanza ridicolo. Se avessero avuto bisogno di soldi, probabilmente la loro scelta sarebbe stata diversa. Ma il fattore “soldi”, si sa, condiziona da sempre il processo creativo di ogni artista…
Tornando alla domanda iniziale, perché le case discografiche continuano questa lotta, mi viene da pensare semplicemente questo: perché possono. Alcuni si domandano se non farebbero meglio ad investire sulle nuove esigenze di mercato, invece di riversare milioni di dollari in campagne pubblicitarie e battaglie legali. Beh, di sicuro non lo fanno per rimetterci. Perché una cosa è certa, quello che le multinazionali sanno fare meglio è fare sorridere i bilanci. Si potrebbe pensare che i discografici siano alla strette, che non trovino alcun modo di sfruttare le nuove tendenze di mercato, ma questo non spiega il loro accanimento e il loro spreco di energie e denaro per una battaglia persa.
La battaglia contro la pirateria ha secondo me a che fare con la grande guerra contro la libertà di internet. Questo è solo uno dei molti fronti. C’è quello della libera informazione, della web-TV, di Wikileaks (ed i suoi specchi per le allodole), della proprietà digitale… ecc. Bisogna alzare la guardia. Le libertà si tolgono un poco alla volta, e se non stiamo attenti un giorno ci sveglieremo, accenderemo il nostro PC e ci ritroveremo magicamente davanti alla vecchia TV!
E-NTERVISTA AI MEMBRI DI RIVOLUZIONE CREATIVA
Pubblicato: 18 marzo 2010 da Willoworld in ARTE, INTERVISTE, PENSIERO, RIFLESSIONITag:CHARLES HUXLEY, copyleft, creative commons, creativitá, file sharing, Obi, pirateria, Rivoluzione Creativa, Trouble
Qualche giorno fa ho spedito ai membri della mia community Rivoluzione Creativa un piccolo questionario, una sorta di e-ntervista per poterci conoscere meglio. Trouble ed Obi mi hanno risposto immediatamente.
Qui sotto riporto i due questionari in un testo unico. Si parla di creatività, condivisione, talento e nuove tecnologie. Buona lettura!
1.Da quanto tempo scrivi/disegni/componi/crei?
OBI: In maniera sistematica, solo da pochi anni.
TroUblE: Circa 4 anni.
2.Chi sono i tuoi modelli?
OBI: Ho modelli dinamici, mutanti, mutevoli. La maggior parte degli autori che mi piacciono hanno scritto il canone della letteratura mondiale ma hanno vissuto male e fatto una brutta fine. A volte leggo autori sconosciuti ed inediti che ispirano quello che scrivo.
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UN ALTRO BUON MOTIVO PER SCARICARSI I FILM
Pubblicato: 26 febbraio 2010 da Willoworld in INTERNET, RIFLESSIONITag:download, dvd, film, pirateria, scaricare, Torrent
È una delle cose che odio di più. Avete mai provato a tenere fermi tre bambini piccoli ai quali avete appena promesso la visione di un DVD? Beh, questa è una situazione che mi capita molto spesso e posso assicurarvi che non è semplice, come d’altronde niente è semplice con tre bimbi piccoli, specialmente se sono maschi scatenati come i miei. Il DVD è l’ultima risorsa, prima dello sclero totale. Con qualche rimorso li sbatti davanti allo schermo, o come usa dire un mio caro amico, li “intubi”, dopo di che puoi finalmente tirare il fiato, se non fosse che…
Prendete un DVD pagato, infilatelo nel lettore e cosa succede? Guardatevi la vignetta! Mentre scorrono le immagini della pubblicità e delle immancabili avvertenze contro la pirateria, i bimbi ti urlano negli orecchi, saltano sul divano e chiedono disperatamente di vedere il film. Te intanto stringi tra le mani tremanti il telecomando, cercando inutilmente di saltare i contenuti che partano in automatico all’inizio di ogni DVD, ma non succede niente. Te li devi sorbire fino all’ultimo. Smadonni, insegnando ai tuoi figli il senso della vita, e pensi: ma chi me lo fa fare a comprarli, questi maledetti aggeggi.
Ecco un altro splendido motivo per scaricarsi i film. Perché se proprio dobbiamo parlare di etica, spiegatemi che metro di etica usano le etichette quando mettono in vendita un prodotto che ti forza a visionare un sacco di roba di cui non te ne frega niente.
LA SVOLTA
Pubblicato: 21 gennaio 2010 da Willoworld in ARTE, INTERNET, PENSIERO, RIFLESSIONITag:copyleft, copyright, file sharing, pirateria, Torrent
CHI SONO I VERI PIRATI?
Pubblicato: 9 dicembre 2009 da Willoworld in ARTE, INTERNET, MEDIA, MUSICA, PENSIERO, RIFLESSIONITag:case discografiche, copyleft, copyright, file sharing, major, pirateria, Torrent
LE CASE DISCOGRAFICHE, ACCUSATE DI PIRATERIA, DOVRANNO RISARCIRE GLI ARTISTI PER 6 MILIARDI DI DOLLARI
Mentre le major trascinano in tribunale gli utenti di BitTorrent per violazione dei diritti sul copyright, sono loro stesse ad essere citate in giudizio da un’associazione di artisti esattamente per lo stesso reato. Warner, Sony BMG, EMI e Universal dovranno rispondere fino a 6 miliardi di dollari di danni per aver piratato circa 300.000 brani.
Non è un segreto che le maggiori etichette discografiche usino due pesi e due misure quando si tratta di diritti d’autore. Da una parte cercano di mettere gli operatori dei siti BitTorrent in carcere e di rovinare la vita di madri e studenti chiedendo centinaia di migliaia di dollari in multe, e dall’altra vendono CD contenenti musica per i quali non hanno ottenuto il permesso dagli autori.
In passato abbiamo assistito a diverse contese tra gli artisti e le etichette per questioni di copyright. Solo pochi mesi fa uno dei più acclamati artisti dell’America Latina, Alejandro Fernández, ha chiesto l’intervento della polizia in un ufficio della Sony Music per confiscare oltre 6.000 CD che l’etichetta aveva rifiutato di ritornare, e questa è solo la punta di un iceberg.
Le etichette hanno preso l’abitudine di utilizzare le canzoni da una grande varietà di artisti per i CD di compilation, senza garantirne i diritti. Utilizzano la registrazione prendendone nota in “una lista di attesa”, in modo da poter affrontare la questione in un secondo momento. Questa pratica è in corso dal 1980 e da allora l’elenco dei brani non retribuito e le violazioni del copyright è cresciuto a 300.000 casi.
Stanchi di questa “pirateria delle etichette”, un gruppo di artisti ha depositato una class action in Canada nei confronti di quattro importanti case discografiche collegate alla CRIA, l’equivalente locale della RIAA. Nel mese di ottobre dello scorso anno Warner Music, Sony BMG Music, EMI Music e Universal Music sono state citate in giudizio per l’uso illegale di migliaia di brani e al momento la causa è ancora in corso.
Come e perché questa flagrante violazione del copyright possa andare avanti per anni è un mistero, ma questa condotta scorretta dei due pesi e due misure sembra sia stata recepita. “Questo comportamento delle case discografiche è aggravato dal loro approccio rigoroso ed incessante quando si tratta dei loro interessi nei confronti dei consumatori,” sostengono gli artisti nella loro domanda di risarcimento danni.
La causa è ancora in corso, ma le etichette hanno già ammesso di dovere almeno 50 milioni di dollari per aver violato i diritti degli artisti, e questa cifra potrebbe crescere fino a 6 miliardi. Allora, chi sono i veri pirati qui?
FONTE: http://torrentfreak.com/
Traduzione di Willoworld
NUOVA LEGGE SULLA PIRATERIA INFORMATICA IN FRANCIA
Pubblicato: 13 Maggio 2009 da Willoworld in FUMETTI, INTERNETTag:copyleft, copyright, file sharing, Francia, Gor, Pirate Bay, pirateria
Scaricare Mp3 da YouTube
Pubblicato: 21 luglio 2008 da cainos in INTERNETTag:gratis, in culo a chi ci vo male, l' ozio e' il padre dei vizi, la vogliamo chimare condivisione??, mp3, mp3 gratis, MUSICA, pirateria, pirateria na sega!, scaricare, youtube
Edit 3 giu 2009
A volte i Link riportati sotto nel post originale non funzionano, ma altro ottimo Sito che offre il medesimo servizio (leggere il post originale subito sotto le istruzioni e’ il seguente
Piccolo accorgimento, sembra che anche questo sito sia colpito da la pubblicita’ 😀 ma non c’e’ problema, in pratica quando finisce di uploadare la traccia MP£ e vi da la possibilita’ tramite il pulsante di Scaricare l’ MP3 si apre una pagina con le solite richieste spammose supporta il sito bla bla bla, Fregatevene, sotto a questo riquadro c’e’ un piccolo player che servirebbe a farvi sentire la base che avete appena scaricato, andate con il puntatore su questo piccolo player con il tasto dx del mouse scegliete proprieta’ e copiate il percorso (indirizzo Url) della canzone, bastera’ che ricopiate lo stesso indirizzo su un’ latra pagina di Firefox o Explorer e date l’ok proprio come per aprire un normale sito, si aprira’ la finestrella (almeno con Firefox) che vi permette di aprire o salare il file end of story!
in pratica non fate altro che aggirare la pubblicita’ andando a beccare direttamente l’ indirizzo dove la base e’ stata uploadata, per scaricarla a vostra volta.
da Cainos e’ tutto I Lie I Cheat I Steal
Post originale 21 lug 2008
Mi permetto di fare questa utile segnalazione ripresa dal sito blog http://www.absurdityisnothing.com/ in pratica trattasi di un sito Online che permette non solo l’ ormai brevettata possibilita’ di scaricare i video da YouTube ma aggiunge la possibilita’ di scaricarne anche solo l’ audio in formato Mp3, indi per cui fatevi sotto.
vado a ricitare il post
Oggi vi propongo un “Must Have” tra i preferiti del vostro browser. Il sito si chiama vmeste.fr e offre un servizio molto interessante, ovvero quello di scaricare non solo i video da youtube, ma direttamente la traccia mp3. Insomma considerando i giorni d’oggi in cui su youtube viene caricato qualsiasi video e qualsiasi canzone di qualsiasi album, possiamo quasi dire che tramite questo sito non servirà più usare Emule e simili per poter scaricare canzoni da mettere nel vostro mp3, non dovrete più aspettare prima del download e la velocità sarà sempre alta e non avrete neanche più un peso sulla coscienza dato che no nstate scaricando tramite un programma di fileSharing. Perciò non esitate oltre, vi basterà inserire il link della pagina di Youtube o di qualsiasi altro sito dove sia presente un file video e/o audio per poter ricavarne il file mp3 corrispondente. Semplice no?
Edit: Ho trovato anche quest’altro sito Vixy.net tramite questo sito si possono anche connvertire i file flv in avi e altri formati video e audio.
Visto che e’ un tema che piace tanto al nostro admin willowskowitch!!! ecco un filmato esplicativo su una nota pubblicita’ antipirateria che da anni ci perseguita su ogni DVD che acquistiamo!
detto questo mi trovo perfettamente concorde con il messaggio, Moggi a parte che puo’ essere tranquilllamente sostituito da qualche famoso politico!!
Il mio essere d’ accordo e’ nel semplice fatto che se ho acquistato regolarmente un DVD perche’ devo sorbirmi la pubblicita??? Non e’ eticamente giusto, tra l’ altro pubblicita’ che non posso skippare e che mi fa perdere tempo, il mio tempo!!
La pubblicita’ dovrebbe essere inserita in altri contesti non sull’ acquisto dell’ oggetto!
Dall’ altra parte riallacciandomi al commento per Sweeney Todd da parte del willy appunto, non sono d’ accordo sulla presa di posizione a priori scaricando ogni cosa da Internet, tanto meno trovando fra i vari motivi la motivazione della pubblicita. Pubblicita’ a parte scaricare indistintamente qualsiasi cosa da Internet non e’ il giusto modo di comportarsi nei propri interessi.
Mi spiego meglio Supponiamo che il Willy sia una persona potente con una grossa influenza sulle masse e portasse avanti questo movimento, Artisti come Burton che gia in prima persona combattono contro la commercializzazione Pura del prodotto Cinematografico cadrebbero ingiustamente.
L’ economia avrebbe un buco colossale e cadrebbe dato che non importa il tipo di prodotto che ne esce cmq verrebbe comprato solo in minima parte per permettere di essere uploadato in rete.
Io sono consapevole che cercano di rivenderci di tutto in pacchettini belli confezionati per invogliarci all’ acquisto, con pubblicizazioni da collossal per Iron Man e i Fantastici 4 che altro non sono che la fiera dell’ effetto speciale e videografica.
Ma e’ anche vero che ci sono registi (prendo in questione solo l’ aspetto del cinema dato che di questo si e’ parlato all’ inizio, ma lo si puo’ espandere a qualsiasi altro ambiente) che cercano di tirare fuori film di reale spessore, contro corrente andando in contro a costi elevatissimi rispetto a i loro concorrenti in digitale, e facendo volta volta compromessi e cazzotti con i produttori perche’ tirano fuori un film definito di nicchia piuttosto che di massa!!
Tempo a dietro parlai di come mi rifiutassi di acquistare un cd musicale almeno che non mi offrisse per la cifra in commercio dei bonus vari oltre che le canzoni in se per se.Il discorso era semplice, per quanto si lamentino i vari produttori un cd arriva a costare in media 20 euro completamente in linea con i costi di un Dvd di una certa importanza o in molti casi versione speciale 2 dischi.
I costi di produzione di un film in confronto a quelli di un DVD non hanno paragoni, percio’ lo stesso paragone fra i due formati non e’ accettabile.
quando faranno i cd a 8 euro allora ne riparleremo, fino ad allora al massimo se voglio rendere grazie all’ artista mi faccio un giro su I tunes e mi scarico solo il singolo a 50 centesimi 1 euro.
Dall’ altra parte se vedo un film che mi piace ne acquisto tranquillamente il dvd proprio per premiare il lavoro dell’ artista!! E quando parlo di Burton Artista e’ appropriato, nel mistero di Sleepy Hollow l’ intera foresta non e’ ne reale ne formato digitale e’ stata interamente costruita albero per albero con le forme e i colori che si adattavano all’ atmosfera che aveva in mente e dunque voleva riscreare Burton, immaginiamo quanto lavoro spese e fatica, e anche quanto lavoro ha dato a tanti giovani artisti scenografi!!
Sleepey Hollow non e’ propriamente un film di massa, il suo punto a favore e’ stata la presenza di un Jhonny Depp, ma ricordiamoci che se Depp e’ quello che e’ oggi molto del merito va proprio a Burton in pratica Depp stesso e’ stata una sua creazione partendo da Edward mani di Forbice e costruendolo piano piano negli anni.
Quando uscira Sweeney Todd acquistero’ l’ edizione piu’ bella e completa con tutta probabilita’ (tra l’ altro questa distinzione vi e’ solo in Italia, dato che la versione che da noi e’ normale e’ in pratica una versione economica non presente ne gli altri paesi, che hanno per normale la nostra speciale e quando esce una speciale e’ da vero speciale!!!)
Quando Uscira’ il cofanetto con Grid House + Planet Terror (adesso vengono venduti singolarmente) faro’ la stessa cosa, perche’ sono dell’ idea che certi atteggiamenti vadano premiati.
per gli altri mi scarico allegramente il film gratis!!
Il mio consiglio dunque rimane questo se un film un cd vi ha dato delle belle emozioni, premiate l’ artista e compratelo per il resto andate in culo a gli altri scaricando forse servira’ da monito per cambiare rotta e cominciare a creare qualcosa di nuovo e di spessore invece che la solita minestra riscaldata farcita sempre di nove e piu’ potenti spezie!!!
Da Cains e’ tutto I Lie I Cheat I Steal
ps Visto che si tratta di sweeney thodd e mi e’ venuta troppo bene mi tocca rimetterla scusate!!!!
Si dice che la penna ne ferisca piu’ della spada,……………….. Io Continuo a confidare nei miei Rasoi!!