I Silenti sono un gruppo di personaggi più o meno virtuali che parlano di un po' di tutto, dalla politica al rock progressivo, passando per la narrativa, la filosofia ed il gioco di ruolo. É un blog aperto a tutti quelli che sanno essere veri ed affilati. Per parteciparvi scrivete a: info(at)willoworld.net.
Willoworld é il mondo di GM Willo, menestrello virtuale, raccontastorie ed inventore di mondi. Da questa homepage dipartono tutti i suoi progetti in rete.
RIVOLUZIONE CREATIVA
Rivoluzione Creativa é la community di artisti e saltinbanchi del corpo e della mente che creano insieme sotto la filosofia del copyleft. Registrati e inizia a creare insieme a noi!
EDIZIONI WILLOWORLD
La casa editrice di Willoworld propone numerosi e-books scaricabili gratuitamente. Romanzi, raccolte di racconti, favole per bambini e bizzarre intuizioni editoriali.
NOVOCAINA MAGAZINE
Novocaina è un sideshow cibernetico, al limite del borderline, dove ognuno può dare sfogo ai suoi deliri.
LIMBO
Limbo é un libro-blog fantasy di GM Willo illustrato da Charles Huxley. Ogni settimana un nuovo intervento vi aprirá le porte su un mondo oltre l'immaginazione.
ROCK CITY
Rock City è una città immaginaria collocata ai tempi del vinile. All’interno di questo ipotetico scenario si muovono i personaggi classici del mondo del rock, tutti rigorosamente reinventati ed enfatizzati per l’occasione.
101 PAROLE
Un progetto di scrittura creativa per racconti brevissimi. Ogni intervento di questo blog é di esattemente 101 parole. Andatelo a scoprire!
LA GIOSTRA DI DANTE
Il gioco di ruolo dei poeti e degli scrittori. Un curioso esperimento di scrittura creativa.
THE COLONY OF SLIPPERMEN
The Colony of Slippermen é un blog di GM Willo sul rock progressivo ma non solo. Consigli d'ascolto, recensioni e tantissima bella musica.
STORIE DI RUOLO
Storie di Ruolo é un blog di GM Willo sul gioco di ruolo. Testimonianze e riflessioni su questo meraviglioso fenomeno ludico.
RADIO WILLO
Radio Willo 1 è la prima radio on-line di The Colony of Slippermen; progressive, pop raffinato e del buon metallo!
EPISTOLARIA
Epistolaria é un gioco di ruolo da fare per e-mail ed un curioso esperimento di scrittura creativa per dare vita a racconti e romanzi epistolari.
NEKRADAMUS
Nekradamus é un demone che guarda e commenta le malefatte dell'umanitá. Un curioso esperimento di blogging di ruolo.
PROGETTI
Vuoi partecipare alla stesura di quattro nuovi libri della Edizioni Willoworld? Entra in Rivoluzione Creativa e condividi con noi i tuoi lavori!
Storie di Natale é una raccolta di dieci piccole storie di natale.
L'Albero
delle Parole é un libro ed e-book che raccoglie 73 interventi tra racconti e poesie apparsi tra il 2008 e 2009 sui siti Willoworld e Rivoluzione Creativa.
Un
Mondo a Gambe Aperte é una raccolta di racconti e poesie di Gano, poeta ubriacone, meraviglioso personaggio della Giostra di Dante.
Verrà pubblicata a breve la nuova raccolta di poesie e pensieri dei membri di Rivoluzione Creativa. L’ebook conterrà tutti gli interventi apparsi sulle pagine di questo sito negli ultimi due anni e precederà l’uscita di un altro libro, dedicato esclusivamente ai racconti.
Vi è ancora tempo per far rientrare le vostre opere in questa raccolta; basta spedire i vostri lavori all’indirizzo info(at)willoworld.net, oppure proporre link diretti alle opere usando lo spazio dei commenti di questo articolo.
Come ogni altro progetto di Rivoluzione Creativa e pubblicazione delle Edizioni Willoworld, anche questo libro si avvarrà della licenza Creative Commons 3.0. Share Alike, che protegge i diritti di autore ma che consente anche la libera diffusione online di tutto il materiale pubblicato. L’ebook potrà essere scaricato gratuitamente da questo sito o da quello delle Edizioni Willoworld.
Forse non sarebbe stata quella la maniera giusta per risolvere i miei guai, pensavo mentre entravo dentro a quel piccolo ufficio postale del paese, proprio lungo la strada provinciale… continua a leggere…
NEI GIORNI IMPORTANTI
Ho preso fiato stamani, mi sono svegliato. Ho provato a dirle qualche parola ma lei non mi ha ascoltato. Forse dormiva ancora, ma non ne sono sicuro… continua a leggere…
A BASSA VOCE
Una preghiera per Margherita, di cui non conosco il volto ma l’agonia.
A bassa voce. A luci ferme. Come deve essere.
Guardai la mammella della ragazza che si disegnava sotto il camicione. Aveva capelli rossi lunghissimi, brucianti, e la pelle del colore del marmo si disfaceva a quel calore… continua a leggere…
TRE UNGHIE
Ho sette dita, e tutte e sette hanno un’unghia. Il problema sono le altre tre unghie, che non hanno un dito, ma mi seguono stando a mezz’aria ovunque vada. Sulla superficie di queste unghie, se guardi, si muovono delle cose come disegni animati… continua a leggere…
CERTE VOLTE, AD UN INCROCIO
Sono passato davanti ad un semaforo con la mia auto durante un giorno qualsiasi, uno di questi giorni appena trascorsi, che sembrano spesso identici l’uno a quell’altro, ricordo soltanto che non pioveva, anzi, forse c’era addirittura un pallido sole, magari era addirittura una giornata chiara, di quelle che ti fanno sentire a tuo agio, in pace con tutto… continua a leggere…
PARLARE AL GATTO
Oggi parlavo ad un gatto di te. Era abbastanza caldo, e stavo aspettando non so bene cosa, perchè sono un maestro nel guadagnare tempo e poi buttarlo via… continua a leggere…
Sabato prossimo, 29 maggio 2010, presso la “Sonora” Accademia Musicale di Gianpiero Scifo (via la marmora 177 – 181, Vittoria, provincia di Ragusa, dalle ore 20.30 alle 21.30), si terrà un reading live letterario di Mirian Carnimeo e Dario de Giacomo, due degli autori che partecipano alla nostra community Rivoluzione Creativa.
Descrizione dell’evento: Dialoghi di Liliana Russo – Reading letterario di Miriam Carnimeo, Dario De Giacomo – Musiche di Gianluca Napolitano ” un giorno migliore ” (presentazione) – Gabriele Napolitano – Giampiero Scifo – Gianfelice Tolomeo – Nadia D’Amato – Ospite il dottor Luigi D’Amato direttore del tribunale di Ragusa.
Questa che segue è la recensione di Liliana Russo che accompagnerà l’evento.
Nell’opera letteraria di Dario de Giacomo emergono personaggi che hanno il coraggio ” crudo ” di opporsi ad un destino che sembra già predeterminato. Racconti e poesie intinti di parole e sequenze di immagini che fanno da specchio a una realtà interiore e che spaziano su storie di emarginazione , di violenza di sesso , ma anche tematiche sulle inquietudini umane come l’ossessione, la gelosia e l’amore. L’amore, secondo Dario, è un sentimento da valorizzare in ogni tempo e in tutto le sue sfumature: dall’individuale all’universale, da un proprio caro verso il prossimo , con lo stesso rispetto verso tutti. Un autore , in altre parole autentico nello suo stile e nel suo linguaggio, come direbbe la sua brillante compagna Miriam, “Darimotico”! Tuttavia e in particolare nel racconto “Acciaio e Carni” è possibile avanzare l’ipotesi di un accostamento a Goethe ed il”Faust”: il rapporto con la tentazione “il diavolo”, in questo racconto, è proiettato a sottolineare il dolore che è possibile avvertire solo attraverso il corpo, ovvero che ci rende cosciente possedere un corpo che nella nostra realtà sembra ritrovarsi schiacciato e oppresso dal logorio di un progresso che non evolve. Un autore che scopre il sé e nello stesso tempo gli input di liberazione, attingendo dai canali di comunicazioni esterni metabolizzati all’interno di un percorso di vita che assimilato la consapevolezza dell’accettazione: il dolore si trasforma in amore ed il suo intermezzo è riposto nella crescita di fiducia verso se stessi e verso un mondo che sembra condurci verso la continua esplorazione interiore nei “meandri della nostra mente”.
Domani a mezzanotte si conclude il progetto di scrittura creativa libera “L’Urlo”, incominciato il 17 aprile 2008 e protrattosi per un anno. Si tratta di un “senseless collaborative book”, una cosa non nuova in rete, ma l’originalità del progetto sta forse nel fatto che questo “libro comunitario senza senso” verrà pubblicato per davvero dalle Edizioni Willoworld, la casa editrice virtuale (ma anche troppo reale) di Willoworld.
Parteciparvi può sembrare fin troppo facile. Aprite la pagina ufficiale del progetto, inserite il vostro pezzo, titolatelo, inviatelo e il gioco è fatto. Ma la cosa più difficile non è tanto il “come” partecipare, ma il “che cosa scrivere”. La pagina bianca (in questo caso il riquadro a fondo schermo) è l’ostacolo più difficile da superare.
Ma in questo progetto non bisogna pensare prima di scrivere, perché l’”URLO” deve nascere dallo stomaco, in un processo creativo che si potrebbe paragonare ad una vera e propria purga. Vomitate sulla carta le vostre sensazioni; rabbia, paura, desiderio, amore.
Vi rimangono poche ore per lasciare traccia di voi in questo assurdo progetto, dopo di che la pagina verrà chiusa e sarà preparata l’edizione definitiva da dare in stampa, ripulita da errori e da quelli interventi che non hanno a che fare con il significato dell’Urlo.
Si preannuncia una settimana intensa, almeno dal punto di vista creativo. Due nuove pubblicazioni hanno visto la luce in questi giorni. La prima é il nuovo lavoro di Valentino Vannozzi, “La Babele di Carne e Catrame“, un viaggio semionirico fatto di immagini e parole che vi condurrá in un attualissimo futuro. L’opera, edita dalla Edizioni Willoworld, é anche visualizzabile alla pagina di Lulu.
L’altra é la prima pubblicazione cartacea legata al progetto La Giostra di Dante. Date un occhiata al personaggio di Jonathan Macini, ragazzo sognatore che, attraverso gli occhi di Giovanni Meraviglio, ha ritrovato se stesso. A breve compariranno su questa pagina alcuni estratti del libro.
Ma questo non é tutto. La Giostra di Dante ha fatto i primi giri. Un altro paio di personaggi stanno per mettere piede in queste pagine virtuali. Presto verranno pubblicati i loro lavori e le loro biografie (ovvero le schede). Il regolamento verrá aggiornato, e se le cose procedono bene, a breve dovrebbe aprirsi il forum ufficiale della Giostra di Dante, uno strumento indispensabile per far vivere questa community virtuale di poeti e scrittori.
Impegnato nel ruolo di redattore e webmaster, sará difficile postare nuove notizie sul blog dei Silenti (se non quelle inerenti alla Giostra e alle Edizioni Willoworld). Confido nei miei mitici collaboratori per portare avanti il nostro splendido delirio virtuale.
“Mi domando che madri avete avuto…
Se ora vi vedessero al lavoro
in un mondo a loro sconosciuto,
presi in un giro mai compiuto
d’esperienze così diverse dalle loro,
che sguardo avrebbero negli occhi?
Se fossero lì, mentre voi scrivete
il vostro pezzo, conformisti e barocchi,
o lo passate a redattori rotti
a ogni compromesso, capirebbero chi siete?
Madri vili, con nel viso il timore
antico, quello che come un male
deforma i lineamenti in un biancore
che li annebbia, li allontana dal cuore,
li chiude nel vecchio rifiuto morale.
Madri vili, poverine, preoccupate
che i figli conoscano la viltà
per chiedere un posto, per essere pratici,
per non offendere anime privilegiate,
per difendersi da ogni pietà.
Madri mediocri, che hanno imparato
con umiltà di bambine, di noi,
un unico, nudo significato,
con anime in cui il mondo è dannato
a non dare né dolore né gioia.
Madri mediocri, che non hanno avuto
per voi mai una parola d’amore,
se non d’un amore sordidamente muto
di bestia, e in esso v’hanno cresciuto,
impotenti ai reali richiami del cuore.
Madri servili, abituate da secoli
a chinare senza amore la testa,
a trasmettere al loro feto
l’antico, vergognoso segreto
d’accontentarsi dei resti della festa.
Madri servili, che vi hanno insegnato
come il servo può essere felice
odiando chi è, come lui, legato,
come può essere, tradendo, beato,
e sicuro, facendo ciò che non dice.
Madri feroci, intente a difendere
quel poco che, borghesi, possiedono,
la normalità e lo stipendio,
quasi con rabbia di chi si vendichi
o sia stretto da un assurdo assedio.
Madri feroci, che vi hanno detto:
Sopravvivete! Pensate a voi!
Non provate mai pietà o rispetto
per nessuno, covate nel petto
la vostra integrità di avvoltoi!
Ecco, vili, mediocri, servi,
feroci, le vostre povere madri!
Che non hanno vergogna a sapervi
nel vostro odio addirittura superbi,
se non è questa che una valle di lacrime.
È così che vi appartiene questo mondo:
fatti fratelli nelle opposte passioni,
o le patrie nemiche, dal rifiuto profondo
a essere diversi: a rispondere
del selvaggio dolore di esser uomini.
Nous in greco significa mente, intelletto, coscienza; il secondo principio cibernetico sostiene che ogni informazione implica coscienza, ovvero la capacità autonoma di percepire o conoscere il senso o significato di un’informazione. Esistono macchine “non autonome” come i computer, che sono create dagli uomini per elaborare informazioni o percepirne un certo significato. Un computer elabora informazioni, ma non possiede (né forse possederà mai) autonomia o coscienza del loro significato.
Per Frege una parola ha significato solo nel contesto di un enunciato; questo principio generale, chiamato “principio del contesto”, è stato interpretato in diversi modi, per l’ambiguità della parola “significato”. Il contesto gioca un ruolo determinante per la significazione di un simbolo, così queste “poesie” sono interpretabili come tali solo alla luce di un contesto determinato, ovvero un titolo, che permette la significazione delle informazioni casuali generate da un programma.
Il nostro lavoro non è stato perciò “scrivere poesie” con l’ausilio di un algoritmo logico, si è limitato alla significazione delle stringhe di testo randomizzate con un titolo, che permettesse di inquadrare quelle parole in un quadro concettuale determinato. Cambiando il contesto, una coscienza altera il senso dell’informazione che riceve: il processo di interpretazione del testo subisce una forza, una spinta, che permette o pregiudica la significazione stessa dei segni.
Il POETA ELETTRONICO non è una intelligenza artificiale, ma grazie ad una intelligenza esterna, esso “sembra” intelligente, coerente, logico, in grado, insomma, di scrivere poesie: siamo noi a conferire a quelle frasi un senso in un determinato contesto, il TITOLO, appunto, l’unico lavoro compiuto da un umano in questo libro… continua
Da qualche giorno in questo blog si parla di casualitá. Lo reputo un argomento molto interessante, e il nostro amico Demirgus ci ha fatto partecipi di alcune importanti considerazioni. Il fenomeno é senza dubbio da approfondire…
Per caso (e non é un gioco di parole) mi sono imbattuto in questo sito che si occupa proprio della riproduzione della casualitá nei processori. Sembrerebbe che esistino due modi per far produrre un dato casuale ad un computer. Il primo si chiama “Pseudo-Random Number Generators” (PRNGs) e si basa su una serie di algoritmi. In realtá non si puó parlare di “puro effetto random” dato che il programma segue delle indicazioni impostate dall’uomo. É comunque un metodo molto usato per creare una grande quantitá di dati casuali in breve tempo. L’altro sistema é chiamato “True Random Number Generators” (TRNGs), e sottostá a degli agenti esterni come il movimento del mouse e altre variabili. Questo per cercare di riprodurre fedelmente le condizioni di un lancio di dado.
Alla luce di queste rivelazioni, si deduce che il mio precedente intervento sulla “casualitá virtuale” é inesatto. Il risultato di un tiro di dado é, nella logica di pensiero dei programmatori, l’essenza stessa della casualitá, un fenomeno probabilmente impossibile da emulare perfettemante.
Vi lascio con un paio di poesie casuali, e con un immagine bitmat totalmente random, creata attraverso il portale www.random.org
IL PROGETTO CHE RACCOGLIE I LAVORI APPARSI SU QUESTO SITO IN UN ANNO DI ATTIVITÁ É QUASI TERMINATO. GIÁ LA PROSSIMA SETTIMANA SARÁ POSSIBILE ACQUISTARLO SU LULÚ OPPURE SCARICARLO GRATUITAMENTE IN FORMATO PDF.
Negli ultimi tre anni ho scritto molto di più di quanto non abbia mai fatto prima. Il sogno di diventare scrittore si è trasformato in una dirompente necessità; la voglia nel frattempo è solamente accresciuta e i risultati non si sono fatti mancare. Tutto questo grazie al web e alle sue molteplici risorse di comunicazione.
Il desiderio di abbandonarmi al viaggio fantastico, appagato in passato con le esperienze di gioco di ruolo, mi ha spinto a utilizzare questo medium a trecentosessanta gradi. Sono nate così centinaia di pagine virtuali, e in ognuna di queste ho lasciato una parte di me. Idee, progetti, opinioni, canzonature, un palcoscenico di pixel luminosi per rappresentare le mie fantasie. Internet è essenzialmente questo; comunicazione totale e inarrestabile.
Ma lasciarsi andare a questa sfrenata danza creativa non è un qualcosa di scontato. Per un anno ho cercato di coinvolgere un gruppo di amici a prendere parte a questa festa. Credevo avessero le mie stesse necessità; comunicare, capirsi, esprimersi, rappresentarsi. Ma mentre intuivo l’esistenza di questi nuovi canali di dialogo, e riuscivo ad impiegarli per soddisfare le mie necessità, molti di loro hanno dimostrato di essere distanti da questo nuovo modo di raccontarsi.
Fortunatamente non tutti hanno riconosciuto la loro incompatibilità con questo mezzo. Alcuni splendidi personaggi infatti sono diventati i compagni d’avventura di questa nuova stravagante seduta di gioco. Insieme in un anno siamo riusciti a raccogliere materiale sufficiente a pubblicare un libro, un lavoro che vuole essere la testimonianza di questa grande festa della creatività..
Gli autori di questi racconti, pensieri e poesie hanno tutti qualcosa in comune; il gioco di ruolo. Partendo da questa grande passione, non è stato difficile dare ascolto alle nostre voci interiori. Il risultato è una sequenza di proiezioni che scorrono su una pellicola di cellulosa, una serie di immagini codificate dalle nostre menti, pagine e pagine e pagine imbrattate da dispettose macchie colorate. È così che la immagino; una galleria d’arte allestita da un gruppo di bambini con tempere e pennelli, una classe di piccole pesti che ridono e schiamazzano con i grembiuli impiastricciati.
I complici di un gioco di dadi, che si ritrovavano negli scantinati a combattere demoni e draghi, continuano a giocare. Tempi, scenari e metodi sono cambiati, ma la voglia di viaggiare con la fantasia è rimasta.
Queste che seguono sono le loro nuove avventure…
INDICE DELLE OPERE
1. Utopia
2. Lettera agli Abitanti del Futuro
3. Il Decimo Pianeta
4. I Divinatori dei Cristalli
5. La Storia di un Diario
6. Le Menti Illuminate
7. Il Santo
8. Buy More Bullets
9. Demiurgo
10. Un Giorno Come Tanti
11. Amore
12. La Città che Dorme
13. Destino di Demone
14. Grezzo Illusivo
15. Beffa la Morte
16. Il Taglio del Cordone
17. Il Re Tiranno di Babele
18. La Favola di Polvere
19. 27 Secondi
20. Reporter dal Futuro
21. Cento Mostri Nascosti
22. Virtual Sothoth
23. Frost
24. La Fiera dell’Orrore
25. Dio É Alto Tre Metri
26. Il Ballo di Dionisio
27. I Veggenti del Nuovo Mondo
28. Canzone Stupida
29. Blues di Liberazione della Schiavitù
30. Il Maestro e Margherita
31. Due Favole
Tra tutti i lavori di Milo Manara che ho letto, uno in particolare mi è sempre rimasto in mente. Appena sei tavole, superbamente illustrate dalla mano del noto fumettista sud-tirolese, per dare forma a una geniale storia fantascientifica: “Fone”. Due naufraghi dello spazio si ritrovano su Borges, un pianeta abbandonato in cui dimora un enorme calcolatore, che sforna libri mettendo insieme a casaccio le lettere dell’alfabeto. “…milioni di libri straordinari, poesie bellissime, abissi di angoscia, nostalgie sfuggenti, voragini di violenze inaudite… le liriche più vertiginose e le banalità più stucchevoli… migliaia di veritá e migliaia di menzogne… e tutti i passati, tutti i presenti e tutti i futuri…” ci dice Bommo, uno dei due protagonisti. È lui che recupera il libro che narra la storia di come i due naufraghi riusciranno a lasciare il pianeta di Borges, salvo eventuali errori di testo…
Versetti Poetronici richiama alla mente questa affascinante avventura. Un libro di poesie casuali, redatte da un banale algoritmo appartenente ad una tecnologia già obsoleta, e per questo ancora più sintetica, e quindi più vera (secondo il punto di vista di un processore). Tutto il progetto ha il profumo di un gioco. Ho aperto la scatola anni fa, quando lessi per la prima volta il fumetto, e adesso la richiudo pubblicando questo libretto insieme a Demiurgus. È un disegno nato dall’unione di una accozzaglia di puntini numerati. È la voglia di dare un senso a quello che forse un senso non ha, come hanno fatto gli autori di questo libro nel dare il titolo ogni singola poesia.
Dal caos sistematico al caso controllato.