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HAI SAPUTO DI MIKE PORTNOY?

Pubblicato: 14 ottobre 2010 da Willoworld in MUSICA, PERSONAGGI
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“Ciao, come va?”
“Non c’è male, e te?”
“Bene… ma dimmi, cosa ne pensi di questo Mike Portnoy che lascia i Dream Theater?”
“Cosa?”
“Ma come, non lo sai? È più di un mese ormai…”
“No, non sapevo niente… ma guarda un po’…”

Insomma, è andata proprio così. Nonostante i feeds della Roadrunner Records e di altri network musicali, la super-notizia della dipartita di Mike Portnoy, batterista e fondatore dei Dream Theater, mi era proprio sfuggita. In principio non volevo nemmeno parlarne, fare finta di niente per non fare brutta figura, ma poi ho pensato “ma chi se ne frega!”, tanto questo non è un giornale di informazione, ma solo una delle tante lavagne di pixel per sfogarsi.

Musicalmente sono cresciuto insieme ai Dream Theater, come molti altri progghettari degli anni ’90, eppure non posso definirmi davvero un fan. Ora che ci penso, non credo possa definirmi fan di nessuna band. Non sono il tipo che sta male se un bel gruppo si scioglie, o si accanisce con la schiuma alla bocca se l’ultimo album della band del cuore suona da schifo. Prendo la musica come un dono, specialmente oggi che siamo nell’era del peer-to-peer. Venti anni fa mi toccava a comprare dieci dischi per trovarne uno decente. Oggi invece, prima di andare al negozio, prendo le dovute precauzioni.

Fino a Six Degrees of Inner Turbulence il “Teatro dei Sogni” mi ha sempre entusiasmato, poi qualcosa è cambiato, e non è stata certo la loro musica. Consolidando la loro posizione di dominatori indiscussi della scena progressive metal, i Dream Theater hanno continuato a sfornare, nell’arco di tutto il primo decennio del nuovo millennio, album di altissimo livello tecnico, senza però mai osare qualcosa di nuovo. A cambiare sono stato io, i miei gusti musicali, per essere più precisi. Continuo a seguirli, più per simpatia che per altro, ma i tempi di Metropolis e di A Change of Season sono molto lontani.

Quindi, che dire di questa uscita di scena del grande Portnoy? Forse era inevitabile. Lui, con tutti i suoi progetti paralleli, impegnato sempre su nuovi fronti… voleva un anno di break e la band non gliel’ha concesso. Ognuno deve aver avuto le sue ragioni, perciò non poteva che andare a finire così. I Dream Theater stanno scegliendo il nuovo batterista, poi a gennaio inizieranno a registrare il nuovo album, che sono sicuro non si discosterà molto dai precedenti. E la vita va avanti, i riff ci fanno da colonna sonora, e piatti e rullanti scandiscono il tempo delle nostre giornate.

Cosa penso di Mike Portnoy che lascia i Dream Theater?
Nulla di che…
Ma adesso basta, che ho voglia di un po’ di bossa nova…

…perché non si vive di solo prog.

FONTE: The Colony of Slippermen

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HAKEN – Aquarius

Pubblicato: 6 agosto 2010 da Willoworld in MUSICA
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Si trovano da diversi giorni al primo posto della classifica dei migliori album progressivi del 2010 secondo Progarchives, il database più completo del web. Si chiamano Haken, sono inglesi e questo Aquarius è il loro album di debutto, un lavoro davvero pretenzioso. Pur trovandolo un disco impeccabile dal punto di vista tecnico, pieno di melodia e decisamente prog, non posso fare a meno di notare che a questa giovane band manca ancora un segno di riconoscimento, una firma riconoscibile che solo i grandi del prog hanno. Nelle loro cavalcate, molte delle quali sforano i dieci minuti, si sentono chiaramente le influenze di gruppi come i Kansas, i Tangent, il tutto condito con quell’approccio sympho tipico della scuola britannica (Pendagron e IQ). Ma di tempo ce ne avranno per coniare un loro sound, e nel frattempo possiamo tranquillamente goderci questo bel disco, consigliato esclusivamente a chi ama il prog più classico.

HAKEN – Aquarius
Studio Album, released in 2010

Tracks Listing

1. The Point of No Return (11:27) ascolta
2. Streams (10:14) ascolta
3. Aquarium (10:40) ascolta
4. Eternal Rain (6:43) ascolta
5. Drowning In the Flood (9:28) ascolta
6. Sun (7:19) ascolta
7. Celestial Elixir (16:56) ascolta

Total time: 72:43

Line-up

– Charlie Griffiths /guitars
– Ray Hearne / drums
– Hen / guitars & keys
– Ross Jennings / vocals
– Diego Tejeida / keys
– Tom Maclean / bass

FONTE: The Colony of Slippermen

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Si tratta probabilmente del primo grande evento metal progressivo del 2010, un concept duro ma dal sapore esotico, prodotto da quel genio un po’ arrogante di Steve Wilson, leader dei Porcupine Tree. Gli Orphaned Land, band israeliana di derivazione death-metal, tornano a distanza di 6 anni dal loro ultimo full lenght. Le sonorità sono cambiate dagli anni ’90, gloriosi giorni in cui la band graffiava e rullava la sua rabbia metallica. Oggi gli Orphaned Land sono una band colta, impegnata anche politicamente, che spera con la sua musica di avvicinare le culture in contrasto tra loro. In proposito, consiglio la visione di questo video di presentazione dell’album.

Ascoltate poi il singolo Sapari che introduce l’opera. Questo è un album pieno di vita, da assorbire lentamente ad occhi chiusi e cuore aperto.

THE NEVER ENDING WAY OF ORWARRIOR
Orphaned Land
Studio Album, released in 2010

Songs / Tracks Listing

[Part I: Godfrey’s Cordial – An ORphan’s Life]
1. Sapari (4:04)
2. From Broken Vessels (7:36)
3. Bereft in the Abyss (2:45)
4. The Path Part 1 – Treading Through Darkness (7:27)
5. The Path Part 2 – The Pilgrimage to Or Shalem (7:45)
6. Olat Ha’tamid (2:38)

[Part II: Lips Acquire Stains – The WarriOR Awakens]
7. The Warrior (7:11)
8. His Leaf Shall Not Wither (2:31)
9. Disciples of the Sacred Oath II (8:31)
10. New Jerusalem (6:59)
11. Vayehi Or (2:40)
12. M I ? (3:27)

[Part III: Barakah – Enlightening The Cimmerian]
13. Barakah (4:13)
14. Codeword: Uprising (5:25)
15. In Thy Never Ending Way (Epilogue) (5:09)

Total Time 78:22

– Kobi Farhi / Leading chants, growls, narrations, choir & backing vocals
– Uri Zelha / electric & acoustic bass
– Yossi Sassi Sa’aron / Electric & classic guitars, saz, bouzouki, chumbush, choir vocals & piano
– Matti Svatizky / Electric & acoustic guitars

– Steve Wilson / Keyboards
– Shlomit Levi / Vocals
– Avi Diamond / Drums

Cercatelo su Filestube.

FONTE: The colony of Slippermen

IL NUOVO ALBUM DEI RIVERSIDE

Pubblicato: 25 marzo 2009 da Willoworld in MUSICA
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I Riverside stanno lavorando al nuovo album, che dovrebbe essere ancora più grintoso e complesso dei precedenti. La band polacca, uno dei nomi più importanti del panorama progressive, sta già registrando e potete tenervi aggiornati sull’evoluzione dell’album consultando il blog ufficiale di Anno Domini Hight Definition.

Solo cinque le composizioni in programma, lunghe cavalcate di chiaro stampo prog. Non mancheranno però le tipiche parti melodiche che accomunano i Riverside ai più famosi Porcupine Tree.

Per conoscerli meglio, visitate il loro website.

FONTE: Colony of Slippermen

WATERSHED: Eccolo!!

Pubblicato: 27 aprile 2008 da Willoworld in MUSICA
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Scopriamo insieme l’ultimo capolavoro degli Opeth!!!

Qui sopra il video del singolo Porcelain Heart. Sotto clikkate sulle canzoni per ascoltarle.

1. Coil 3:12

2. Heir Apparent 8:43

3. The Lotus Eater 8:50

4. Burden 7:42

5. Porcelain Heart 10:05

6. Hessian Peel

7. Hex Omega 7:02

Additional tracks:

1. Derelict Herds (Åkerfeldt, Wiberg)
2. Bridge of Sighs (Robin Trower cover)
3. Den Ständiga Resan (Marie Fredriksson cover)
4. Would? (Alice in Chains cover)

Line-up/Musicians

– Mikael Åkerfeldt / vocals, guitars, production
– Fredrik Åkesson / guitars
– Martin Mendez / bass
– Martin Axenrot / drums, percussion
– Per Wiberg / keyboards
– Nathalie Lorichs / guest vocals on Coil

FONTE: The Colony of Slippermen