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Chi è Casey Crescenzo? È un tenerone di 27 anni con la barba con già una notevole carriera musicale alle spalle, leader fondatore dei The Dear Hunter, band di alternative rock con uscite progressive, songwriter, polistrumentista e produttore a tempo perso. Ma soprattutto Casey Crescenzo è la voce sofferta e melanconica che ci racconta la saga di “The Boy”, protagonista di un concept di sette album iniziato nel 2006 con il primo atto (The Lake South, The River North) e continuato nel 2007 e 2009 con gli atti 2 e 3, veri e propri gioielli del rock moderno. (altro…)

TRE CONSIGLI ROCK SETTEMBRINI

Pubblicato: 4 settembre 2010 da Willoworld in MUSICA
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Ma questo rock ci verrà mai a noia?
NO! Questa è la mia risposta. Anche con i riff scontati e i ritornelli ripetitivi, i con giri di basso ipnotici e le ballate pallose da spiaggia, se è fatto bene il rock è immortale.

Per questo inizio di settembre mi va di puntare il dito su tre album (due full lenght e un EP) semplicemente rock, anche se i Brad hanno reminiscenze grunge e i Dear Hunter sono in parte indie e in parte addirittura progressivi. Parentesi; i Dear Hunter rimangono una delle mie band preferite degli anni 2000!

Per gli amanti di Shawn Smith e della sua voce sofferta, tornano a distanza di otto anni i Brad con un disco registrato nel 2003. Best Friends non aggiunge nulla di nuovo a quello che la band di Seattle ha già fatto ma è comunque un buon modo per tornare indietro nel tempo.

Nel tempo ci si torna alla grande con l’ultimo dei Black Mountain, band canadese di rock -psichedelico che spacca davvero il culo. Wilderness Heart vi farà venire la voglia di mandar giù qualche pasticchina colorata, e vi troverete a danzare sul tavolo anche con delle semplicissime mentos alla fragola.

In attesa del quarto episodio della Saga-Dear Hunter (era atteso un EP invece sembra che Crescenzo e CO. siano intenzionati a fare uscire un full lenght, anche se non si sa ancora quando), la band americana rilascia un cofanetto che include i primi due dischi più un libro e un EP di inediti, The Branches EP. Anche solo per 10 minuti scarsi di nuova musica merita il download.

Insomma, un settembre all’insegna del rock, tanto per ricaricarsi un attimo…

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Ecco una lista dei concept album che reputo fondamentali. Ho forzato le mie scelte evitando di inserire più di un album per band, di conseguenza molti dischi importanti sono rimasti fuori. Ho anche cercato di abbinare ai classici alcune mie personali “scoperte”.

1. TOMMY – The Who (1968)

Un capolavoro del rock, un disco fondamentale, l’esempio principe del disco-viaggio. Guardalo e ascoltalo qui.

2. THE LAMB LIES DOWN ON BROADWAY – Genesis (1974)

Un disco controverso che i critici hanno calpestato, a mio avviso è invece il lavoro più maturo dei Genesis. Guardatevi questa performance di Peter Gabriel del ’78, quando ormai se ne era già andato da diversi anni dalla band. (altro…)

Ogni anno me ne vengo fuori con una compilation estiva per i miei conoscenti, una sorta di tradizione che continua dai tempi del liceo. Le compilation sono piccole creature d’amore, veri e propri omaggi a quegli artisti la cui musica diventa, giorno dopo giorno, ascolto dopo ascolto, la colonna sonora delle nostre vite.

Grazie a queta pratica (fare compilation, cassette, cd o anche semplici playlist) attraverso gli anni ho fatto conoscere moltissimi artisti a svariate persone, che poi si sono trovate anche a comprare dischi o ad andare ai concerti di questi musicisti. Di nuovo la domanda sorge spontanea; quanto realmente danneggia un musicista la cultura del file-sharing?

E comunque bisogna sempre guardare avanti, come ci dice Chris in questo brillante intervento su youtube. La grande opportunitá per gli artisti di slegarsi dalle logiche di mercato e dalle regole imposte dall’industria discografica sta proprio nel trovare alternative alla vendita del prodotto/disco.

Anche i Radiohead, che in una recente intervista affermavano che non avrebbero piú rilasciato un disco, non hanno annunciato la loro fine ma un nuovo inizio, come poi ha spiegato Colin Greenwood in un susseguente intervento. Gli artisti devono pensare le loro opere all’interno delle nuove culture tecnologiche e sociali. Il formato cd é ormai obsoleto. Un musicista oggi ha l’opportunitá di presentare i propri lavori sotto moltissime nuove forme, grazie soprattutto a internet.

Questa qui sotto é la mia compilation proposta per l’inverno. La tracklist é un semplice consiglio d’ascolto, ma guarda caso sono riuscito a trovarla da qualche parte in rete, perció se vi va di scaricarla, accomodatevi: http://is.gd/52rS9

Buon ascolto a tutti!!

THE COLONY COMPILATION
Winter 2010

01 – BIG ELF – Money is pure evil
02 – WOLFMOTHER – New Moon Rising
03 – PORCUPINE TREE – Time Flies
04 – DIABLO SWING ORCHESTRA – Balrog Boogie
05 – JOHN ZORN – Miller’s Crake
06 – THE MARS VOLTA – Copernicus
07 – PINK MARTINI – And Then You’re Gone
08 – THE DEAR HUNTER – The Poison Woman
09 – NORAH JONES – Even Though
10 – TRANSATLANTIC – The wind blew them all away
11 – JULLIETTE LEWIS – Fantasy Bar
12 – TORI AMOS – Snow Angel
13 – BEARDFISH – Destined_solitaire
14 – ALICE – Island

Picture by Willoclick

FONTE: http://colonyofslippermen.wordpress.com/

Sono usciti, non ancora ufficialmente certo, ma in rete si trovano tutti e quattro. Parlo dei più attesi album del panorama progressivo di quest’anno, anche se altri ne arriveranno dopo l’estate. Ne ho già parlato in alcuni articoli precedenti. L’euforica attesa è finita, e come succede sempre più spesso, non occorre attendere la data annunciata per ascoltare le nuove avventure dei propri paladini del rock. Qualche anno fa c’era da scandalizzarsi, oggi invece è ordinaria amministrazione, e di sicuro la migliore pubblicità per una band.

Se si leggono i commenti sui vari torrent o forum su cui è possibile scaricare gli album, ci si accorge che, almeno all’apparenza, molti utenti hanno intenzione di mettere mano al portafoglio per acquistare, una volta uscita, l’opera originale. Spesso sono gli stessi trackers che invitano gli utenti a supportare la band, andando ai concerti oppure acquistando la merchandise. Questo è quel che è, e dire se sia giusto o sbagliato è completamente irrilevante, perché esiste, funziona e la gente lo fa. Semplice.

Quindi andatevi a trovare questi quattro capolavori. Octahedron dei Mars Volta, sognante e melodico, sulla scia della vecchia The Widow per intenderci. Dopo due album devastanti come Amputhecture e Goliath, la band californiana torna con un disco struggente. Ascoltatevi  le litanie di Since We’ve Been Wrong (vedi sopra) o With Twilight As My Guide. Roba da brividi (ascolta il resto dell’album qui).

Act III: Life & Death è il terzo capitolo dell’opera rock divisa in sei parti dei Dear Hunter, band di post-hardcore con derivazioni progressive di Boston, al momento una delle mie preferite. Magnifiche le punte melodiche di pezzi come What It Means to Be Alone o di Father. Il disco, come i precedenti, ricorda un musical più che un classico concept di stampo progressivo.

Impeccabili come al solito i Dream Theater, che rischiano però di diventare prevedibili. Questo Black Clouds & Silver Linings é l’ennesimo episodio di progressive metal da catalogare. Niente di nuovo ma sempre una grande emozione per gli amanti del genere. Il pezzo più importante è sicuramente la lunghissima The Count of Tuscany, una canzone ispirata da un episodio poco piacevole avvenuto a al chitarrista Petrucci durante un soggiorno in Toscana. Più interessanti le cover in studio tra le quali spicca la magnifica Stargazer dei Rainbow.

Rimanendo nel genere con Anno Domini High Definition dei Riverside, band polacca a metà strada tra i Dream Theater e i Porcupine Tree. Splendido anche questo nuovo episodio del quale vorrei ricordare Egoist Hedonist, un pezzo potente con curiose parti di fiati ed escalations progressive.

Trovate questi quattro dischi e sparateveli nel vostro I-pod. Poi, con calma, pensate a comprarli, che alla fine dei giochi il pezzo di plastica confezionato da sempre una bella soddisfazione. Ma più importante, andateli a vedere se passano dalla vostra città. Sicuramente il miglior modo per apprezzarli e gratificarli.

Buon ascolto!

FONTE: The Colony of Slippermen