
IL GESÚ DELLE PERIFERIE
La catastrofe era arrivata con un gran trambusto e se n’era andata in silenzio, lasciando dietro di sé una scia di macerie calpestata ora da rifugiati e profughi, stralci e caricature di una civiltà che fu… continua…
IL PORTATORE DEL BRACCIALE
Il cielo era plumbeo e gravido di pioggia, ma c’erano riverberi rosati che lampeggiavano dietro le nubi, segno che il paesaggio sarebbe cambiato e che una notte priva di astri si prospettava, ospite la solitaria cometa che scandisce il tempo di Limbo. Clessidra la chiamavano, la luce che naviga il cielo scandendo le stagioni… continua…
LA MUSICA DENTRO
Il senso di oppressione non mi aveva mai abbandonato. Continuavo dappertutto a vedere quei fogli di carta, quei registri, quei fascicoli ordinati per numero, le bianche superfici di ogni pagina con su le colonne di dati, di cifre, di segni, di elementi minuti riportati con pazienza infinita sotto forme quasi geometriche, con le lettere delle parole debitamente contate e sistemate una sotto quell’altra, fino a formare delle righe precise, dove i caratteri non sporgevano mai dalla fila dove erano stati inseriti, e rimanevano fermi, a costituire con gli altri l’insieme… continua…
LA NATURA PERDUTA
Dalla cima della collina non si vedeva un gran panorama, giusto il paese lungo la strada che si snodava su un fianco, con i suoi tetti rossicci, e alcune altre colline grigie e sfumate proprio davanti. Però il senso di libertà che si respirava là sopra, lui non avrebbe proprio saputo dove altro trovarlo, e questo concetto era quello che nella sua mente aveva da sempre giustificato la sua scelta di fondo… continua…
IL TEMPIO
Dio mi ha parlato attraverso un canale criptato. Era lui, adesso lo so.
Al Tempio le anime venivano e andavano, più per curiosare che per altro. Il server poteva ospitare fino ad un miliardo di visitatori, ma a volte era costretto a rallentare. Le anime non si lamentavano. Pensavano che facesse parte della visione, e poi il servizio era pagato dalla pubblicità all’entrata, o almeno così tutti credevano; Midas, la bibita del profeta. Chi non era soddisfatto del servizio o se ne andava o se ne stava zitto… continua…
ROSI E NIENT’ALTRO
Avevamo trascorso un lungo periodo cercando lo scopo e le soluzioni da definire. La direzione strategica poi mi aveva assegnato a quella città del Nord, e di quei compagni iniziali con i quali avevo trascorso i primi tempi di clandestinità non avevo avuto più alcuna notizia… continua…
MALIARDO
Le vite si assottigliano. Diventano impulsi sparati alla velocità della luce. Non servono vere e proprie maschere per ingannare il prossimo. Bastano delle veloci caricature. Due fregi e sai chi sono, ed è tutto quello di cui hai bisogno di sapere… continua…
E le poesie Spero e Giardino d’infanzia
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