UN MONDO SENZA FURBINI!

Pubblicato: 31 gennaio 2009 da Willoworld in APPELLI, INTERNET, LIBRI

Niente e nessuno potrà convincermi che la cultura del file-sharing sia sbagliata, anche quando le conseguenze negative ricadono malauguratamente sul sottoscritto. Anzi, soprattutto, in queste circostanze ritengo che sviluppare un’idea globale della condivisione sia importantissimo, slegandoci così da quella grande “C” che imprigiona l’opera per generazioni.

Il 14 novembre scorso ho pubblicato un libro/progetto che voleva far riflettere sul futuro dell’editoria. Era anche un omaggio a Shining, il libro di Stephen King e film del grande Kubrick. All work and no play makes Jack a dull boy é la frase che Jack Torrance ripete all’infinito con la sua macchina da scrivere, nell’agghiacciante silenzio dell’Overlook Hotel. Il mio libro portava finalmente nelle librerie on-line quell’opera folle.

Poco più di un mese dopo Phil Buehler, artista Newyorkese, ha fatto lo stesso. Ma questa volta anche il Guardian, giornale britannico, ha riportato la notizia, che è rimbalzata in tutti i blog del web. Da qualche giorno sto cercando di far conoscere al pubblico della rete la verità dietro il progetto, e cioè che l’idea originale è stata la mia (in realtà il libro era già stato fatto prima di me da un altro artista ma non era stato mai pubblicato).

Proprio oggi vengo a sapere che Phil ha già richieste per un migliaio di copie, che vende a $ 8,95 nella versione economica (con un ricarico per se di circa 3 dollari, se i miei calcoli sono giusti) e $22,95 nell’edizione con copertina dura (con un ricarico di 3-4 $). Il mio libro invece, che ho pubblicato sotto il Creative Commons come tutte le altre cose che pubblico, non ha nessun rincaro oltre il costo di produzione (Lulu è leggermente più cara di Blurb, ma il prodotto è migliore). Inoltre è anche possibile scaricare gratuitamente il PDF dalla pagina ufficiale del libro.

Questa cosa non mi va molto giù. Ho scritto di nuovo al Guardian per invitarli a correggere l’articolo. Sicuramente è partito tutto da lì. Se Phil vuole continuare con il suo progetto, faccia pure. Il Creative Commons lo permette, anche perché la sua idea differisce leggermente dalla mia. Ma guadagnarci sopra non va punto bene!!

Invito tutti quelli che leggono questo articolo a segnalarlo nel caso vi imbatteste in un blog che riporta la notizia del libro di Buehler. Viva lo sharing. Viva il copyleft. Per un mondo senza furbini….

ARTICOLO CORRELATO:
https://isilenti.wordpress.com/2009/01/23/jack-torrence-di-shining-si-riaffaccia-dalla-grande-mela/

commenti
  1. […] Un anno fa la Edizioni Willoworld pubblicò il libro All work and no play makes Jack a dull boy, una provocazione o genialità che voleva far riflettere sul futuro dell’editoria con l’avvento dei servizi di autopubblicazione on-line. Il libro, che era anche un omaggio al personaggio di Jack Torrance del romanzo e film Shining, riportava la frase “All work and no play makes Jack a dull boy” per 666 volte nelle cinque lingue in cui avvenne il doppiaggio del film, riempiendo così più di 180 pagine di parole senza senso. La mia riflessione verteva sul fatto che oggi chiunque è in grado di pubblicare un libro, e il mercato dell’editoria avrebbe dovuto fare i conti con questo nuovo fenomeno autocelebrativo. Un mese dopo un artista newyorkese se ne venne fuori con un simile progetto e ne parlò anche il Guardian. Qualcuno elogiò il signor Buelher e feci presente al giornale inglese che willoworld.net lo aveva anticipato di un mese abbondante sui tempi. Nessuno però si fece sentire… (leggi gli articoli 1 e 2) […]

  2. […] di un mese abbondante sui tempi. Nessuno però si fece sentire… (leggi gli articoli 1 e 2) Ma le provocazioni non sono finite. Oggi la EW propone isofromateM aL, ovvero “La Metamorfosi” […]

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