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Ecco i nuovi interventi di prosa e poesia apparsi sul circuito www.willoworld.net e sulla community Rivoluzione Creativa.

NESSUNA SENSIBILE SOLIDARIETÀ

Le giornate scorrevano tranquille, non c’era proprio niente che intervenisse almeno qualche volta a rompere anche solo di poco quell’ordinarietà delle cose che pareva si fosse innestata ormai da parecchio tempo. Già soltanto assistere dietro ai vetri della finestra a un pomeriggio di pioggerellina uggiosa sembrava un elemento di squilibrio, qualcosa che lasciava sbuffare tutti quanti per le scocciature degli ombrelli e degli impermeabili nel caso di dover uscire dalla propria abitazione… continua…

I CONTI DELLA VITA

D’inverno, in quelle giornate fredde ma di sole, mi piace andarmene al parco giochi. Non c’è quasi mai nessuno e le panchine sono tutte a mia disposizione, anche quelle a ridosso della rimessa, riparate dal vento e rivolte a sud, perciò posso godermi il sole dal mattino fino a metà pomeriggio… continua…

LE LUCI GIALLE DEL DESTINO

L’unica cosa che posso dire a nostra discolpa è che eravamo giovani.
Giovani di quella gioventù pura, che ti impedisce di aver paura, ti fa osare e ti fa vivere con quel fuoco dentro portandoti a perdere la ragione.
Eravamo giovani e sfrontati, giovani e belli, irrazionali, irriverenti peccatori, incoscienti del futuro, del destino, dei giorni che scorrono via senza che tu possa fermarli… continua…

TAKEN

Con le nocche diventate bianche a forza di stringere forte il lenzuolo, digrignava i denti per non urlare. Voci intorno le risuonavano nelle orecchie ma, a dirla tutta, non riusciva a badare al senso di quelle parole. Un dolore lancinante e una sofferenza acuta erano le uniche cose che riusciva a sentire… continua…

LA FINESTRA SOCCHIUSA

Lei lo ha visto, lo ha guardato solo un momento. Lui si è girato, come altre volte, a mostrarle che era attratto da quel suo viso, dagli occhi, dai suoi modi pacati… continua…

UNA BIRRA LEGGERA

Oggi ci sono sedici gradi fuori. Appena la temperatura si fa più mite, torno ad apprezzare la leggerezza di una pilsner, gustata in terrazzo con il maglione. Da ragazzo non amavo le birre forti… continua…

…LE POESIE DI…

TERRA

IL SUONO DELLA SUA PELLE

AL DIO DI OSSA FRAGILI

PRENDI E SCAPPA

…E LE 101 PAROLE DI…

ADDICTION

MAYA

Leggi anche: Letture aspettando la primavera

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Ecco i nuovi interventi apparsi recentemente sul sito della community Rivoluzione Creativa e sulle pagine degli altri progetti di Willoworld.

DIARIO DI CASA

Quando aziono lo scarico del bagno uno stridore rugginoso percorre i muri, sottocutaneo, ingoiando in un urlo il buio della stanza. Scivolo appena pochi passi sul pavimento verso la cucina, apro lo sportello del frigo che rimane tutto scuro, lo sento solo vibrare meccanicamente mentre afferro una bottiglia d’acqua… continua…

IN FONDO A UN BICCHIERE SVUOTATO

Niente è cambiato, lo so, me ne rendo conto. Avevo cercato mille volte di concentrarmi, di far forza su me stesso, di tenermi a distanza da quei soliti bar dove trovi sempre qualcuno che sorride e ti fa compagnia… continua…

PICCOLA FAVOLA SULLA LIBERTÀ

Un corvo, nero come le notti d’inverno, osò affacciarsi alla finestra di un negozio che vendeva uccelli. Era la fame che lo aveva spinto così vicino agli affari degli uomini. Per un po’ se ne stette ad osservare i grassi pennuti che si sbafavano, al riparo delle loro gabbie, ciotole stracolme di semi, semini e grani prelibati… continua…

SULLA CASSIA

Paolo non era un motociclista, cioè non di quelli fissati che non si perdono neanche un motorshow. Gli piaceva andare in moto, questo si, ma non cercava né l’ebbrezza della velocità, né l’appartenenza ad un circolo di amatori… continua…

A DIFESA DEL GENERE UMANO

Il numeroso gruppo degli uomini di forza si era radunato in mezzo allo spiazzo, mentre gli altri, gli anziani, le donne, i bambini di tutto il villaggio si erano posizionati ad una certa distanza. La giornata era grigia, le nuvole giocavano a rincorrersi spinte da un vento freddo e continuo, quasi fastidioso… continua…

AVATAR

Quando la conobbi lei era solo un avatar e una serie di lettere digitate al pc: ma già mi aveva affascinato… continua…

E LE POESIE DI…

IO CHE ANCORA RIDO DEL GIORNO

PER OGNI INDOMANI CHE VERRÀ

DINOSAURO

SVEGLIAMI

Leggi anche: Letture con le Scarpette Rosse

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IL VECCHIO ULIVO

I ragazzi saltarono giù dal motorino e procedettero a piedi sullo sterrato che in quel punto diventava più insidioso, con rocce aguzze che spuntavano dappertutto minacciando di bucare qualche ruota… continua…

PORTOFERRAIO

Se non sapete neanche dove si trova, non preoccupatevi, ve lo dico io, Portoferraio è il capoluogo della minuscola Isola d’Elba, ridente isoletta dell’Arcipelago Toscano… continua…

SIAMO TUTTI PERDENTI

Avevano trascorso la serata in un bar, uno di quelli dove l’aperitivo si fonde assieme alla cena, poi avevano salutato i ragazzi a voce alta con i modi di fare di chi ha qualche impegno impellente, ed erano saliti sopra la moto di uno dei due, a caccia di qualcos’altro da fare… continua…

BEPPINO IL GATTO

Tra i cassonetti ed i luridi vicoli della città viveva Beppino, un gattino tigrato magro magro, con gli occhi gialli come la luna e quattro zampine rapide che lo facevano zampettare a destra e a sinistra, su e giù e poi ancora di lato, e non c’era randagio o altro felino della città che riusciva mai a stargli dietro… continua…

LA PORTA MAGICA

Io sono un viaggiatore e lungo il mio percorso ho visto tante porte. Ho sempre pensato che le porte esistono per essere aperte. Per questo hanno cardini e pomelli. Tu metti una barriera e qualcuno prima o poi l’attraverserà. È la natura umana a volere sapere cosa c’è dall’altra parte ed ad ignorare la ovvia chiusura… continua…

GLI INTERVENTI DI PROSA E POESIA DI…

RE-SPIRALI

L’ULTIMA STAZIONE

E LE 101 PAROLE DI…

MATER

LA VALIGIA SUL LETTO

IL PAESE SENZA EROI

COMPLEANNO

Leggi anche: Letture sul Tappeto 2

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BELFAST

Ricorderò sempre l’arrivo a Belfast, era l’Agosto del 1995 e con una ragazza conosciuta a Dublino decidemmo di saltare sopra un pullman della “Green Line” e varcare il confine con l’Ulster… continua…

UN PANINO IN COMPAGNIA

Erano passati cinque anni dall’ultimo incontro con Marchino. C’avevo passato l’infanzia insieme, i pomeriggi alla sala giochi e le serate sulle panchine, specialmente d’estate. Nel quartiere rimanevamo solo noi due perché i nostri genitori potevano appena permettersi una settimana al mare di ferragosto, una vera tortura… continua…

PER IL RESTO DEL CORPO

Lo spio in lontananza, per non corrergli incontro con le solite scuse. Sono dispiaciuta per averlo lasciato un po’ da solo anche ieri notte, tra le lenzuola del suo letto a fissare il soffitto e le sue umide facce. Non mi manca il corpo, le sue solitudini da appagare, le compagnie ossessive, gli specchi, i costumi e le sue apparizioni. Il corpo mi chiama il resto. Io sono solo l’anima, forse… continua…

CASTAGNETO

Per andare a casa di Paola facevo la strada del castagneto, uno sterrato dissestato che era diventato col tempo il terrore di tutti gli automobilisti del paese. Tre diverse amministrazioni comunali avevano promesso di asfaltare quella strada, ma in dieci anni nessuno ha mai fatto niente. In Italia cose come queste sono la normalità. Io preferivo così… continua…

NEI COLORI DEL TRAMONTO

I braccianti di colore si erano riuniti tutti tra loro alla fine dell’orario di lavoro, ed erano rimasti lì, in silenzio, come non avessero nessun posto dove recarsi. Infine si erano incamminati lungo la strada sterrata, costeggiando la stalla delle vacche, e svogliatamente erano andati ad infilarsi nelle loro baracche di legno, oltre il rimessaggio degli attrezzi… continua…

E LE 101 PAROLE DI…

INCUBI

ADDIO AL CELIBATO

IL SAGGIO

DAVANTI AL GREGGE

LA BALLERINA

Leggi anche: Letture col Ciuffo

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LA CALMA ARTIFICIALE

L’uomo camminava per strada insieme a tutti i pensieri che gli giravano nella testa, ed i suoi passi cercavano di scansare i piccoli accumuli d’acqua che si erano formati sui marciapiedi, dopo la pioggia insistente di quel pomeriggio… continua…

NUVOLE

Ho imparato a guardare il cielo, a leggerlo cogliendone il significato. Anche oggi sono qui, da questa finestra vedo il cielo e le nuvole… continua…

IL DISEGNO PER LA COPERTINA DI UN LIBRO

La lampada illumina il piano dello scrittorio in modo implacabile, con la sua luce decisa, definita. Osservo i pochi oggetti là sopra, le carte disordinate, le matite, i piccoli abbozzi di disegno che ho già tentato più volte… continua…

UNA PENNA A SFERA DI NOME LINDA

C’era una volta una penna a sfera, di colore blu e col cappuccio, di quelle semplici ma che funzionano sempre bene, e corrono veloci tra le righe piroettando come ballerine. Si chiamava Linda e sapeva il fatto suo, perché si era già figurata che sarebbe diventata famosa… continua…

DUBLINO

Dublino credo sia l’unica città al mondo dove anche un razionalista come me può convincersi che i fantasmi esistono davvero… continua…

SOLO UN MURO CHE SI ABBASSA E LA TERRA CHE AVANZA

Non so bene come spiegartelo, ma con una matita posso schizzare sul vuoto lo scorrere delle vite che crescono, dal piccolo bocciolo alla maturazione piena… continua…

UN CAMPO DI CALCI

Quando entrai nel campo sportivo così piatto e liscio d’erba rasata, forse appena troppo alta ai margini, ma rada e quasi inesistente nelle zone più calpestate, mi parve subito troppo grande per me, per quei miei piedi piccoli, serrati nelle scarpe troppo nuove, da calcio, appena comperate per l’occasione, soltanto un numero più grandi in considerazione della mia crescita veloce… continua…

E LE 101 PAROLE DI…

L’OCCHIO PRIVATO

FILI D’ERBA

FEÉ VERTE

PAROLE CATTIVE

IL PROFUMO DEL SORRISO DEI BAMBINI

UNA BOLLA FATTA DI SILENZIO

Leggi anche: Letture con lo smalto

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UNA SERATA BENE INIZIATA

Fredda e piovosa sera invernale; il bar di via Pistoiese è praticamente deserto, il ticchettio della pioggia sull’asfalto si confonde con la musica della radio all’interno del locale.
Mario è seduto ad un tavolino, uno di quelli di plastica bianca da quattro soldi ricoperto da una tovaglia a fiori mezza bruciacchiata dalle cicche di sigaretta… continua…

COME UN FILO DI MIELE STRETTO IN PUGNO

Mi preparai con la massima cura. Cercavo spasmodicamente un vestito bianco, da indossare in quell’occasione. Lo trovai nell’armadio di mia madre. Strappati via i nastri che appesantivano la sagoma, tagliai via l’ultimo lembo che copriva le ginocchia, poi piegai con garbo le maniche sin quasi ai gomiti. Di fronte allo specchio infilai me stessa in un immagine diversa che nei suoi riflessi raccontava di un desiderio alimentato e nutrito come un avido figlio, un figlio che ai primi morsi della fame urla nello stomaco il suo bisogno d’abbandono… continua…

UNA DONNA ESTROVERSA

La donna allo specchio si osservava i piccoli difetti del viso. Avrebbe dovuto uscire di casa tra non molto, ma siccome si doveva incontrare con alcune persone tra cui un uomo che lei reputava bello, tutto questo la metteva in forte disagio. I loro rapporti erano soltanto di lavoro, non sussistevano dubbi su questo, però ciò non significava affatto che lei dovesse sfigurare al suo fianco, recandosi a quella colazione tra colleghi d’ufficio… continua…

STILETTO

Seduta sul lettino, nel giardino di casa, guardava i propri piedi nudi accarezzare l’erba soffice, morbida ed umida. Le sensazioni che ne riceveva erano seducenti, anche se avrebbe preferito sentirli stretti ed avvolti in un paio di décolleté di vernice. Come quelle che aveva indossato quella volta.
Da giorni si stava chiedendo come fosse finita in quella storia. Entrata, scivolata, catapultata… continua…

IL PIFFERAIO DELLE STEPPE

Oltre le montagne si trova il deserto, ed una strada lunga e polverosa che taglia in due il continente. A sud di questa la vegetazione diventa selvaggia, le strade intricate, i villaggi sporadici e pieni di misteri. Laggiù i giovani sognano Rock City, mentre i vecchi siedono sui porticati a cantare vecchi pezzi blues… continua…

WHITE AS THE SNOW

Biancaneve si affacciò alla finestrella della piccola casetta sperduta nel bosco, guardò l’orizzonte e si convinse che fortunatamente la sua matrigna non l’aveva ancora scovata.Chissà che colpo sarebbe stato se la povera vecchiarella avesse scoperto che i sette nani erano in realtà spogliarellisti rimorchiati un giorno di tempesta nel pub vicino al porto, e che per rendere la storia della sua vita adatta ai bambini aveva mentito tutti quegli anni… continua…

ROOSTER CRANE

Il concerto degli Abyss era terminato in un tripudio di urla di disperazione e pianti isterici. La band più “scura” di Rock City aveva lasciato il palco tra i rintocchi di campana della tenebrosa e bellissima “Funeral”, dopo un concerto di quasi tre ore. Per l’occasione il cantante e leader della band si era fatto rinchiudere in un cofano d’ebano posizionato al centro del palco. Un becchino smilzo e incappucciato scandiva il tempo del finale per solo piano conficcando dei lunghi chiodi d’acciaio nella bara. I quarantacinquemila dell’Arena Nord erano in estasi… continua…

LE 101 PAROLE DI…

LA FINESTRA DI FRONTE

DANCE

È PRIMAVERA

L’ERBA DEL VICINO È SEMPRE PIÙ VERDE

TRAUMA

FARFA E SHAULA

VIAGGIO AL CENTRO DELLA TERRA

AFFOGATI ALLA NUTELLA

ASK NOT

E INFINE LA POESIA DI

CARNI E ACCIAIO

Leggi anche: Letture Bionde sul Sofà

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ELISA A NATALE

Molte volte si era ripetuta tra sé nei momenti in cui lo sconforto era stato maggiore, che lo svolgere quel lavoro di positivo aveva diversi elementi: le permetteva di conoscere molte persone, per esempio, di interagire con loro, di imparare cosa dire, come sorridere, come parlare, in poche parole ad essere più socievole di come non fosse mai stata in precedenza… continua…

BIRRA O CASETTA IN CANADA

“Ecco, vai là e scrivi” mi dice mia moglie, come se potesse servire a qualcosa, che io manco ci riesco a mettere una parola dietro l’altra senza fare errori. Però è convinta che mi faccia bene, che in questa maniera possa schiarirmi un po’ le idee… continua…

LAMIA

Udrien mosse un passo dentro il sepolcro e capì in quell’istante che aveva appena commesso un errore. Ma l’orgoglio parlò e fece tacere il buon senso. O forse era la curiosità, quella spinta che ispira ogni vero uomo. La scoperta, il mistero, il segreto; queste sono le ragioni di una vita randagia, senza un domani, senza una casa che possa dirsi tale. Solo la strada davanti ai tuoi piedi, ed il vento, a volte impietoso e gelido, portatore di pioggia, altre volte così caldo da toglierti il respiro… continua…

IL FANTASMA DI PENELOPE PEARL

I ragazzi sedevano sulle panchine del parco, quello dietro l’Agorà, il più grande dei centri musicali della Dream Records, sessantamila metri quadri di negozi di strumenti, sale di registrazione, bar, ristoranti, negozi di dischi, e poi parrucchieri, tatutatori, tabaccai e rivenditori di gadget di ogni tipo. Il tutto sorgeva intorno a due grandi palcoscenici sui quali ogni sera dava spettacolo la crema del pop di Rock City… continua…

FUGADIOMBRE

La cecità! Sarebbe un sollievo per me ora?

Appena sveglio ho accostato di nuovo l’orecchio alla finestra, per sentire le voci del mare.

La stanza dove abito è tutto un pullulare buio di ombre, che sfilaccia la solidità delle pareti… continua…

LE POESIE DI…

FACT OR FICTION?

SINFONIA DELLE BALENE

TI RICORDI DI MARIA DI MAGDALA?

…E LE 101 PAROLE DI…

INSONNIA

L’ATTESA

MAGNETOTERAPIA

CYBER LOVE

WAITING FOR

THE HEART IN B.E.D.

Leggi anche: Letture con la cicca in bocca

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COSIMO E VIOLANTE (Omaggio al “Barone Rampante” di I. Calvino)

Cosimo e Violante oscillavano sulle altalene del parco e davanti ai loro occhi sfrecciavano le auto sulla tangenziale sopraelevata, un flusso continuo, statico nella suo moto perpetuo, così come il rumore, un rombo persistente e sommesso a cui l’udito dei ragazzi era ormai abituato. Il cielo era grigio ma privo del profumo di pioggia, ed era caldo per esser già novembre, così caldo che Violante aveva indosso soltanto il suo vestitino azzurro con le maniche sbracciate, mentre Cosimo sfoggiava con orgoglio la maglietta della sua squadra di calcio… continua…

SUICIDE IS PAINLESS

Immagini scorrono davanti ai miei occhi stanchi.
Seduta, nella sala d’aspetto di una stazione, mi osservo riflessa nel vetro.
Mi sento dolcemente indifesa, terribilmente impotente, penosamente importante, inesorabilmente diversa… continua…

IL VINCITORE

“Adesso mi hai stufato”, le dice l’uomo con voce decisa sollevandosi dalla posizione che aveva assunto per effettuare quel difficile rinquarto al biliardo. Di fatto la sua palla ha assunto troppo effetto, va a colpire di lato ed il suo tiro risulta sbagliato anche se non disastroso… continua…

RADIO BLUES

La radio sta andando con un mood lento, da estate, perché fuori non tira un alito di vento ed è pieno di dannati moscerini. É rimasta solo lei a raccontarmi le storie, vecchia scatola nera con l’antenna rotta, riesci ancora a prendere quella stazione blues, e chissà perché continua a trasmettere. Ma quanti ubriaconi come me vivono in questa maledetta città, e ascoltano vecchi pezzi di Tom Waits e dei primi Deep Purple?… continua…

UOVA INFRANTE

Il sole era accecante. L’uomo stava sdraiato sotto la grande quercia al margine del campo. Sentì alle sue spalle che due ragazzini si fermavano e bisbigliavano qualcosa tra di loro. Si mise ad abbaiare come se fosse un cane feroce… continua…

L’UOMO NERO

L’uomo nero ha sempre avuto mani vanitose, ciondolavano stanche all’inizio, stremate dalle fuliggine e dagli acidi che gli corrodevano la pelle fino alle ossa. Di notte però cambiavano, alla luce della luna gli sembravano di nuovo belle, con armoniche dita dipingere paesaggi sempre verdi, di quelli che non conoscono stagioni, se non quella che risponde ogni giorno con la vita alla morte pressante di ogni sogno colpito a morte… continua…

LA FILOSOFIA DEL CALCIO SECONDO IL CARRAI

Non sono mai stato uno sportivo, anche se devo ammettere che il tennis è un bello spettacolo; pulito e preciso, un gioco di linee e rimbalzi, dritti e rovesci che ha tutta una sua musica. Se poi è giocato dalle signore, con quei loro completini corti, candidi come le confezioni dei confetti, allora ci puoi perdere anche un paio d’ore davanti al maledetto schermo, con la Vecchia Romagna a farti compagnia, la boccia s’intende… continua…

L’ESPRESSIONE BEFFARDA

E’ sotto al mio piede sinistro tutto il segreto. Fin da quando ero piccolo si era rivelata una strana macchia nella pianta di quel piede, dapprima appena accennata, poi con gli anni sempre più chiara, che a dire la verità non mi aveva mai dato fastidio, anzi, mi aveva spesso fatto ringraziare la natura per non averla piazzata in parti del corpo ben più vistose, ma che verso la maggiore età era andata ancora trasformandosi, assumendo poco per volta i contorni della faccia di qualcuno, un’espressione arcigna di un essere che pareva rivelarsi così… continua…

ROCK CITY – Primo Episodio

La spiaggia era l’ultima attrazione underground, una striscia di terra non completamente soggetta alle regole della città, forse a causa della marea che la rendeva accessibile solamente dopo le dieci di sera. Fino al calar del sole infatti i bagnanti si accanivano per un metro quadrato di sabbia, che dall’argine che divideva il lungomare fino al bagnasciuga non c’erano più di dieci metri, per un tratto di appena un chilometro… continua…

LE POESIE DI…

I FIGLI DELLA FOLLIA

31 GENNAIO 2010

…E LE 101 PAROLE DI…

LIPS OF AN ANGEL

LÀ DOVE IL TEMPO MUORE

DEA

SOSTA VIETATA

Leggi anche: Letture in odore di primavera

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LA FACCENDA DELLA STIRERIA

Davanti a questo foglio bianco voglio una volta per tutte chiarire la misteriosa faccenda della stireria, che col passare del tempo si è trasformata in una storia di cattivo gusto che al bar, ma ormai anche in tutto il quartiere, sta lentamente pregiucando la mia reputazione. Ora, non c’è bisogno di tante introduzioni, il Gano lo conoscono tutti e solo chi c’ha da la coda di paglia può affermare che io non sia una persona di parola. Non ho peli sulla lingua, forse ce n’ho qualcuno nel culo, ma quelli servono per tenere alla larga i manganelli di carne. Ed è esattamente di questo che vi voglio parlare… continua…

LA POTENZA DEL RESPIRO

Giorno per giorno.
Lo apro come si scarta il regalo di una lettera d’amore, di quelle che si scrivono a fatica, sotto candele gocciolanti che non consentono errori né stanchezze assopite.
Il sudore come cera, ghiaccia a contatto con l’alba, il suo, un salto che diviene morbido lenzuolo di un pensiero nuovo… continua…

IL RAGAZZO E LA STRADA

Le giostre andavano avanti come sempre avevano fatto. C’era stato un periodo di crisi negli ultimi due anni, ma con qualche rinnovamento alle attrezzature le cose adesso sembravano avere ripreso. La vita dietro alle quinte del mio Luna Park era sempre la stessa… continua…

SHARONA

Tra meno di un’ora sarà qui. Lei, con quel portamento elegante da fotomodella, sofisticata come una straniera, lunghe ciglia di velluto che ombreggiano uno sguardo austero in cui adoro perdermi. Lei, Sharona come la canzone, che stringe il mio corpo con le sue lunghe gambe quando mi vuole dentro, che urla disinibita con le finestre aperte, mentre l’orgasmo le esplode nella gola. Al solo pensiero tremo, e mi sento già in tiro… continua…

SCOPPIAMIDENTRO

Nel buio nebbioso che si alza tra queste pietre antiche distinguo la sua forma di donna: rannicchiata all’angolo del letto dorme e sorride. La guardo. Un lampo sibila nel volo dei corvi e la sveglia. Mi sorride ancora. Il suo sapore affiora ovunque, deglutisco forte annusando la sua intimità a fior di pelle. E’ notte alta… continua…

LA LIBERTA’ DELL’UOMO

Il monaco, immobile sul grande macigno, osservava le ombre allungarsi, e pensava che niente e nessuno le avrebbe mai potute fermare. Allora sentì l’impulso di chiedere consiglio al suo Maestro… continua…

… E LE POESIE…

TACE IL MONDO

CONNESSIONI

… E INFINE LE 101 PAROLE DI…

MAGRA CONSOLAZIONE

RITRATTO DI DONNA

PASSO FELPATO

Leggi anche: Letture in Camicia

Foto di Aeter: http://www.flickr.com/photos/aeter/

Ecco gli ultimi interventi del circuito Willoworld e dei membri del social network Rivoluzione Creativa. Buona lettura a tutti!!!

L’UOMO A FUMETTI

Il disegnatore di fumetti generalmente partiva da un personaggio per poi costruirci attorno una storia. Era sufficiente che ne disegnasse il viso, i capelli, i vestiti, le mani, il resto veniva quasi da sé. Tutto dipendeva da pochi dettagli: stilizzava un’espressione, un gesto, la posizione, e poi tutto cominciava a ruotare, a prendere forma, come se il suo personaggio uscisse all’improvviso dal foglio di carta e si disegnasse da solo… continua…

QUANDO HANNO ABBATTUTO IL PONTE

Quando hanno abbattuto il ponte io non c’ero. Al ritorno da un viaggio al suo posto ho trovato un buco riempito d’aria. Ma questo lo so perché l’ho sentito in treno, dicevano che avevano demolito il ponte della ferrovia, quello che divide via Oberdan in due. Mi chiedo dove passa il treno ora: mi faccio sempre un mucchio di domande così… continua…

NATALE AL BAR

È una di quelle giornate fredde di dicembre in cui hai bisogno sicuramente del doppio calzino, specialmente se i calzini ce l’hai tutti bucati. È un vecchio trucco quello di metterne due paia per tappare i buchi, ed io li conosco tutti i vecchi trucchi… continua…

LA PRIMA VOLTA

La ragazza mi fa accomodare, sorride meravigliosa nel suo vestitino corto attillato, le gambe affusolate avvolte in un paio di calze color carne.
L’emozione è fortissima, tremo eccitato dalla testa ai piedi e non riesco a spiccicare parola, sono consapevole del mio sorriso ebete stampato sulla bocca ma non posso farci davvero niente… continua…

JERAMIAHL

Nell’oscurità della sua camera da letto, Jeramiahl era tormentato da pensieri proibiti. Il vento freddo della notte penetrava nelle fessure della finestra, e come una veloce armonia faceva danzare le candele del candelabro sul tavolo. Seguendo le fiammelle, le ombre si univano alla giga, tormentando le fredde pareti della torre… continua…

IL PAESE DEI BALOCCHI

MICHELE:

Internet è il paese dei balocchi.
E’ come l’arte, come i sogni: si può tirare fuori il peggio di sé senza fare del male a nessuno.
Io esisto.
Mi vedo riflesso nello specchio in pixel… continua…

AMBARABACCICCICOCCO’

Rannicchiato nell’angolo della sua stanza il piccolo Valerio si stringeva le gambe al petto… continua…

PREFERENZE

«Sara mi piace perché è una bambina, così ingenua. Vittoria invece perché è una donna, sexy e consapevole di sé. Di Roberta mi ricordo solo il culo, ma proprio bene. E di Elisa mi è sempre piaciuta la sua allegria… continua…

CERCHI DI FUMO

L’ennesima partenza nel viaggio di una vita..
Ancora abbracciata alla notte, guardo i primi occhi di luce venir fuori dal morbido grigiore… continua…

EMBOLO

Con la forza non si dimentica
Scappando non si sfugge
Ripartendo non si cambia
Il vuoto non esiste… continua…

LEGGI ANCHE: LETTURE PRIMA DI CORICARSI

Foto di Maciel Edoardo:  http://www.flickr.com/photos/eduardomaciel/

10 piccole storie da leggere sotto l’albero. Un e-book scaricabile gratuitamente della Edizioni Willoworld

L’ARTE DEL REGALO

Questo e-book nasce come un regalo, anche se forse non lo è… In fondo quest’opera è priva di costo, di conseguenza è possibile chiamare regalo una roba priva di valore? Eppure esistono cose che non hanno prezzo, e di solito sono le più preziose…

Negli ultimi tre anni ho allenato la mia mente a pensare “out of the box”. Il mondo diventa curioso quando incominci a guardarlo dai punti di vista più disparati, un po’ come quando contempli un oggetto attraverso la lente di un caleidoscopio. Il vero diventa falso, il falso diventa possibile e niente pare delimitato da dei confini indelebili.

Si diceva del regalo… che cos’è? Il valore materiale di un dono dovrebbe aiutare il ricevente a capire quanto la persona che ha di fronte tiene a lui, ma il paradigma è soggetto alle leggi delle proporzioni. L’impegno economico di chi tira a campare è diverso da quello del riccone, e di conseguenza il paradigma non funziona. Certo, il regalo va anche pensato, non è sufficiente mettere mano al portafoglio. Eppure tutta la pratica del scegli-compra-confeziona-scarta-e-sorridi mi sa tanto di posticcio. Ecco perché mi piace produrli da me i regali.

È anche vero che tutto quello che faccio in rete è una sorta di regalo, dato che i miei libri sono scaricabili gratuitamente e acquistabili al prezzo di stampa. E qui, per capire il perché di tutta questa cuccagna, bisogna fare quello sforzo di cui vi dicevo prima: pensare “fuori dalla scatola”.

Allora il natale diventa la celebrazione del nuovo anno, delle giornate che tornano ad allungarsi, del ciclo della vita. Il regalo è l’augurio per un anno di buone cose, di fratellanza, di genuinità e di pace. La stella cometa ci indica la strada nell’oscurità, l’inverno che è appena iniziato ci dona la promessa della primavera, e questa ci aiuterà nelle fredde giornate di febbraio. Perché in realtà siamo una specie molto stoica, noi umani!

Alcuni racconti contenuti in questo e-book potrebbero sembrare negativi. Non vi lasciate ingannare. Le emozioni si suscitano punzecchiando certi nervi, ed è proprio così che ci si accorge di essere vivi. In ogni parola di questo libro vi è racchiusa una briciola d’amore, anche dentro quelle più brutte, come le parolacce e le bestemmie… Come ho detto, ho smesso di pensare in confini delineati, invece uso sfumature che insieme, viste da lontano, possono formate un disegno di speranza e positività.

Auguri a tutti e buon 2010!

GM Willo

NOTE

Questo libricino raccoglie dieci piccole storie di natale scritte da alcuni autori del circuito willoworld.net e Rivoluzione Creativa e appartenenti a diversi progetti in corso. 101 parole è un formato di racconto brevissimo legato al blog: 101parole.blogspot.com/
Gano, Jonathan Macini e Aeribella Lastelle sono degli autori immaginari che scrivono attraverso la penna di GM Willo per il progetto “La Giostra di Dante”: www.lagiostradidante.co.nr/
“Raccontami sulle note di…” è un altro gioco di scrittura creativa proposto da Willoworld ispirato dalla musica e presentato sul blog: colonyofslippermen.wordpress.com/

LE STORIE

GENTIL NOVELLA DI NATALE di GM Willo
VIENI CON ME! di Aeribella Lastelle
NATALE NICHILISTA di GM Willo
GENERAZIONE DISTACCATA di GM Willo
CHRISTMAS CAROL di Fida
IL SOCIO di GM Willo
NATALE AL BAR di Gano
ROSSO NATALE di Jonathan Macini
NICCO di Gano
ELISA A NATALE di Bruno Magnolfi

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FONTE: Willoworld Homepage

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MASTRO LINDO

«Che c’è Ciccio?»
Al bar Mastro Lindo chiamava tutti “Ciccio”, perché i nomi non erano il suo forte. L’interesse disinvolto che dimostrava per le persone aveva un che di genuino. Lungo e magro come un giunco, si chinava con la testa pelata per guardarti in faccia e stabilire un contatto. Aveva gli occhi lucidi, inumiditi dai troppi camparini, ma azzurri e sinceri come quelli di un cucciolo. Riusciva a vederti dentro, non so se mi spiego… continua…

IL NASTRO ROSSO

Il salice piangente è la mia casa: non fraintendetemi, non ho né una capanna sull’albero né vivo accampato sotto di esso. Ogni salice ha un suo spirito guida ed io sono uno di loro: il mio nome è Ghitash. Il mio compito? È aiutare i puri di cuore a riconoscere e perseguire il proprio destino. Non si tratta di magia, ma è una questione di propria consapevolezza interiore. Sono relativamente giovane. Ho solo 1300 anni… continua…

SIMILE SONO IO CHE PARLO DA SOLA

Tra le lamiere di questa luminosa città, i topi se la ridono nascosti sotto le macchine. All’angolo di una strada, una banda di volti segnati dal freddo fa partire una bella canzonetta, una marcia gioiosa, sui suoni di trombe e tromboni, fa ricordare a chi siede con le spalle ricurve su solitarie panchine, le belle serate del dopo guerra trascorse ubriache a ballare sui tavoli, le piccole lucine e le penombre di teste che oscillano, le voci delle donne tra cristalli e brindisi… continua…

IL PENSIONATO

Seduto su una vecchia poltrona, sto leggendo un Elizabeth George d’annata circondato dal silenzio della mia casa solitaria. Sono ormai arrivato alla rispettabile età di 75 anni, da circa 10 sono stato collocato a riposo dopo 35 anni di insegnamento, mai un giorno di assenza, sempre ligio al mio dovere di servitore dello Stato… continua…

LA CALZA DELL’ACROBATA

E’ la notte di San Lorenzo e fa un caldo cane, me sento tutto appiccicoso, così, me dico, vado sul terrazzo del palazzo a fumamme ‘na sigaretta in santa pace. Stasera il cielo sembra più scuro, non ne vedo molte di stelle. Me rilasso cò ‘na bella sigaretta e poi domani che è sabato sai che faccio?
Me ne vado prima al bar a fà colazione, quello vicino alle poste, dove c’è Gina la bionda che me fà sempre l’occhietto quando me allunga la tazzina der caffè e se sporge sempre a mostrà la scollatura quando me chiede se lo voglio “corretto”… continua…

…E LE 101 PAROLE DI…

LE POLITICHE

Mirco dondolava insieme alla sua Tennent’s, la cenere lunga sul punto di cadere, il corpo magro piegato innaturalmente dall’ultima pera… continua…

L’UNICORNO

L’unicorno era confinato in un recinto di filo spinato e corrente elettrica. I dottori gli facevano di continuo dei prelievi per trasformare il suo sangue dorato in costose medicine… continua…

IL PICCOLO TOBIAS

La mamma del piccolo Tobias era diversa quella sera. Se n’era rimasta tutto il pomeriggio a fissare la TV sintonizzata su un canale morto, due vacui occhi ancorati al tremolante nevischio grigio… continua…

TERRORISTA PER FORZA

Vorrei non avere ancora nelle orecchie il sibilo delle sirene. In questura mi trattarono male, mi interrogarono per tutta la notte… continua…

E per finire le poesie di sVanna

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NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE

Ho solo dei fogli per raccontare.
“Quando arriva il sole, guardando il mare, si ricordano grandi storie e la mente smette di essere prigioniera di uomini e di donne, di case o città, ed ecco che il tempo altro non sembra che… un miracolo di carta.”
E la carta brucia, che contenga delle verità indissolubili o la storia di un orrore piagnucolante, la carta brucia… continua…

L’ALLUCE

Potrei rimanere delle ore ad osservarmi l’alluce. In quel dito vi è nascosto un mistero, ne sono certo.
La botta non è quella di sempre. Non mi ricordo neanche com’era di solito, perché sono tre mesi che non mi faccio un giro coi santi, il creatore e le sue puttane, ma qualcosa mi dice che questa volta è diverso. Con la coda dell’occhio rilevo Friz in collasso pieno nell’angolo, ma non mi distraggo dall’alluce, per paura di perderlo… continua…

IL MALE

Iniziai con un sottile dolore a una gamba, in una zona appena sopra al ginocchio. Passarono i giorni ma quel penetrante dolore non voleva passare. Concentrai i miei pensieri proprio intorno a quel male, per parecchie sere, da solo, in silenzio. Infine scomparve… continua…

LA NEBULOSA DEL CANCRO

Che cosa nasconde quel messaggio, quell’assurda accozzaglia di simboli, quel suono ipnotico sparato da una distanza di milioni di anni luce?
Ve lo dico io cosa nasconde… continua…

L’UOMO DI CASA

Era da quando aveva compiuto otto anni che la nonna aveva iniziato a rivolgersi a lui dicendo: “ecco il mio ometto…”; oppure: “eccolo qua il nostro uomo di casa…”; e Robertino quelle volte si era sentito ancora più timido di come era davvero, non all’altezza, tanto da arrossire e abbassare i suoi occhi, nonostante gli piacesse da matti sentirsi grande, importante, o forse anche proprio per questo… continua…

DIO TAGLIA 60

La piscina comunale era l’unico posto dove andare in estate. Con le scuole chiuse e il campetto di calcio occupato dalle prime roulotte di zingari, non ci rimaneva che infilarci il costume, e correre lì con le bici. Grazielle, Bmx e strani ibridi di ferro con ruote di dimensioni diverse e senza freni. Qualche volta con l’acciaio dei cerchioni a far scintille sull’asfalto… continua…

L’UTILITÁ E IL DANNO DEL BIDET PER LA VITA

– È bellissimo. Vero? – ci stringiamo attorno a quella culla, spalla a spalla nell’ambiente angusto e caldissimo, con occhi intenti. È arrivato oggi, da pochi minuti e, siamo ancora increduli e indecisi. È nelle occasioni solenni che la famiglia si stringe come un pugno. Oggi siamo qui e ci siamo ritrovati proprio tutti… continua…

E le 101 Parole di…

AMPLESSO FURTIVO

NOTTURNO D’AMORE

E per finire le poesie…

ACQUA

ANONIMO DILUIRSI NELLA FELICITÁ DI TE

NON C’É

Leggi anche: Letture Eleganti

IL COLORE DELL’ANIMA

Mi chiamo Valerio Parisi, ho cinquantotto anni e da tredici mesi combatto una malattia terminale che a breve mi porterà nella tomba. Ne hanno provate di tutte, ma il cancro l’avuta vinta, al solito. Ho visto morire prima mia madre e poi mia sorella; stessa storia, stesse procedure. Chemio, sofferenze, false speranze, miglioramenti e poi la sentenza… continua…

L’AUTOSTRADA DEL SOLE

La mia casa è sotto al margine del cavalcavia di un sentiero poco frequentato che scavalca l’autostrada. Quando mi metto a dormire, durante la notte, mi sembra di vivere il confine tra la civiltà e la natura. In quel punto, attorno a quella mia specie di abitazione, ci sono solo campi verdi a distesa tra file sfumate di alberi, e per arrivare al paese più vicino ci si impiega a piedi più di mezz’ora…  continua…

UN CONCETTO DI DIO

Conoscevo Daniel da quando ero un ragazzo ed insieme andavamo ad uccidere i tramonti sulla collina più alta del paese. Quando lo vidi in quelle condizioni, la sera che mi recai da sua madre nella sua vecchia casa d’infanzia, quasi non lo riconobbi… continua…

IL VENTO NON URLA

Farina bianca di sacco disegna le impronte del vento, fino al margine del bosco insegna le tracce. Notte, facciate anonime di notte, sferzate da violenza e grigiore e calcestruzzo, a secchi sul giorno che muore… continua…

LA SINDROME DEL SENSO DI COLPA

Carey Wolf apre gli occhi alle sette e trentacinque in punto. L’impulso viene da una zona circoscritta del cervelletto, quella destinata alle connessioni. La sveglia interna lo informa dell’ora, del giorno, dell’anno e degli appuntamenti in agenda. In meno di tre secondi Wolf è a conoscenza della temperatura esterna, di quella interna, della probabilità percentualistica di precipitazione e delle ultime news, settate secondo priorità: cronaca, politica, sport, annunci-incontri… continua…

IL TEMPO PER AMARE

Malgrado Marina mi guardasse con gli occhi velati da un pianto represso, io continuai a riversarle addosso le frasi che avevo impresso così bene nella mente e che avrebbero decretato la fine della nostra lunga storia. Solo adesso, a distanza di due anni, mi accorgo che quelle parole erano false, seppure le avessi ragionate ed in parte sentite… continua…

COME UN FIUME

Il giorno in cui decisi di entrare in clandestinità i carabinieri mi stavano cercando da giorni. L’unica possibilità che mi era rimasta era quella di comprare dei documenti fasulli e di cambiare città… continua…

STORIA D’AMORE E DI FIORI

Ne conosco a miliardi, sono il mio cielo.
Insegnano la verità cruda di una cruda filosofia esistenziale.
Guardi in alto per non morire nel cemento.
La prima storia d’amore è con mio padre… continua…

DI UN CUORE AL CARBONIO, INCEPPATO DA UN SOLILOQUIO

Qui scontando la pena,
di un sentimento che mi fa da carceriere,
trama forte l’esplosione. Rancori… continua…

…e le 101 Parole di…

IL PICCOLO PIERROT

RACCONTAMI UNA STORIA

L’AMORE INGOMBRANTE

Leggi anche: Letture Esagerate

 

god

Diciannovesimo numero del Corriere di Willoworld, e-nzine dedicata alla scrittura creativa. Continuano le avventure cthuloidi di Sebastian Claw. Seguono le metafisiche esperienze di Demiurgus, un racconto cyberpunk di GM Willo, tre brevi immagini di 101 Parole e le poesie di Grazia Longo e GM Willo. Scaricate il PDF a questo link.

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FONTE: www.willoworld.net