Archivio per la categoria ‘ALIMENTAZIONE’

SILENTE, UN VINO PER I SILENTI

Pubblicato: 3 dicembre 2010 da Charles Huxley in AL-COOL, ALIMENTAZIONE
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Ai Silenti non poteva mancare un vino personalizzato. Eccolo finalmente!!!

Silente bianco 2009 di Poggio agli Scalzi

Uve: Vermentino, Viogner
Zona di produzione: Castellina Marittima (Montescudaio)
Denominazione: IGT Toscano
Volume: 13%
Densità d’impianto: 7000 piante per ettaro
Fermentazione: in vasche di acciaio a temperatura controllata per 25 giorni c.a.
Affinamento: in vasche di acciaio
Resa per ettaro: 80 quintali
Organolettica: giallo paglierino con colori verdognoli, profumo fine ed intenso, con belle sfumature di pesca e fiori di campo , gusto fresco, lungo, piacevolmente equilibrato.

E per assaggiarlo, tutti all’Artegaia, da abbinare con la Catalana di Crostacei (Astice Gamberi rosa Scampi Mazzancolle). E vai così!

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LA MAIALA

Pubblicato: 26 novembre 2009 da Willoworld in ALIMENTAZIONE, HUMUR, RIFLESSIONI
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(Una risposta giocosa al recente intervento della Signora G.)

A Firenze si dice che quando la carnetta è bella morbida vuol dire che “l’è maiala!”, un’affermazione che parrebbe  avventata e sicuramente poco scientifica, ma se ci riflettiamo un po’ scopriamo che la saggezza popolare conserva sempre un briciolo di verità. Ma di quale carnetta stiamo parlando, mi vien da chiedermi…

La carnetta è carnetta, al di là dell’uso che ne fai; tenera l’arista al forno leggermente rosata al centro, perché anche se è maiale non va cotta troppo. Tenera pure la coscia della professoressa di matematica e ancor più quella della supplente. Il desiderio mangereccio si confonde irrimediabilmente con quello erotico, ci va a braccetto. Meglio di tutti una fettina d’arista sulla coscia della supplente. Al sugo pensateci voi…

Dovrei parlarvi degli insaccati, dato che ci son le cosce di mezzo. La vecchia calza a rete fa sempre il suo effetto e la giarrettiera c’ha il suo perché, ma se ben rasate le gambe son belle anche nude. Come il prosciuttino dolce che richiama il grissino o la fettina di pane imburrata, ma non iniziamo a parlare del burro altrimenti si rischia di diventar volgari. Alla seppur appetitosa salsiccia preferisco comunque la succulenta finocchiona, o al limite la soppressata.

Per l’omo la scelta della maiala è quasi scontata, anche se non tutti c’hanno gli stessi gusti. Di sicuro sorprende questa lode al maiale da parte di una donna, seppur con radici emiliane (e ciò la dice lunga). Di certo il vegetarianesimo può diventare una pratica gradevole per le signore, data la presenza di zucchini, carote, cetrioli e altre fantastiche verdure, ma è anche vero che come il salame, specialmente quello duro e stagionato, non ce n’è!

Che altro dire… Potrei chiudere questo mio breve intervento facendo una veloce riflessione finale. Non c’hanno tutti i torti quelle culture che non amano questa bestia, che di sicuro necessita determinate temperature per poter essere smaltita. Indi per cui mi vien da affermare una semplice verità; è vero che il maiale non mette d’accordo tutti gli uomini, ma la maiala ne accontenta davvero parecchi!

(L’)ODE AL MAIALE

Pubblicato: 25 novembre 2009 da Willoworld in ALIMENTAZIONE, HUMUR, NARRATIVA, RIFLESSIONI
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Ecco, io qui voglio elencare le dolci motivazioni che mi portano ad addurre il fatto che, il caro animale quadrupede suino, altresì detto comunemente Maiale, sia per me la bestia che più si avvicina alla perfezione divina.

Mi soffermerò poco sulla grande catena di distribuzione e sugli allevamenti intensivi, che non fanno altro che degradare l’animale divino, rendendolo più simile all’uomo che a se stesso.
Mi voglio invece dedicare a quelle piccole perle di saggezza che ancora ci sono in giro per il mondo, e che allevano con cura e amore questa siffatta bestiola. Iin particolar modo mi voglio dedicare agli abili norcini che rendono ancor più divino questo,e qui ci stà una ripetizione, divino animale.
Sì, perchè solo tra le abili mani dei norcini, che ancora macellano e lavorano le carni e il resto di questo animale dalla rosea pelle, esso assume la perfezione più assoluta. PErchè per i norcini è una missione, non un lavoro, essi scelgono con cura le bestie, solo quelle allevate meglio diventeranno opere dal gusto raffinato.
Salsiccie, prosciutti, bistecche pancetta… quante bontà sgorgano da questa bestia che il nostro signore ci ha voluto donare.

Riflettiamo sulle banalità che sempre si ascoltano ma che, come ogni banalità, altre non sono che semplici e quindi formidabili verità.
Del maiale,tutti sanno, non si butta via nulla, la carne si mangia, il sangue si fa dolce, il pelo pennello ecc…s olo per questo andrebbe esaltato in mille maniere.

Il maiale è, inoltre, economico da nutrire. Qualcuno potrebbe avere da ridire, ma ragioniamo.
Se invece di dargli pastoni comprati, e dilapidare così capitali, per ottenere un animale dalle carni mediocri, pieno solo di grasso e di chissà quali intrugli chimici noti per il loro potere di annientare le cellule di chiunque ne venga in contatto, pensate, a chi lo lascia placidamente grufolare in un bosco, libero di cibarsi delle più pregiate ghiande, e quando il freddo incalza gli butta i propri scarti. Si sà che il maiale è onnivoro e mangia tutto, ben lo sapevano pure i mafiosi quando gli davano in pasto le loro vittime per farne sparire il corpo.
Ah! Pensate allora, a che meraviglia del signore potrete avere davanti, a che carni deliziose con il prelibato grasso che, messo su una buona brace fatta di ottimo legno diventi croccante e delicato e, una volta a contatto con la saliva si sciolga in un crogiuolo di delizie elevando così noi poveri esseri di dubbia intelligenza al massimo livello di illuminazione divina.
Potremmo anche parlare della scrofa che intelligentemente mette alla luce una quantita di piccoli atta a pensare che sappia già come stanno le cose al mondo. Alcuni verranno egreggiamente portati su tavole imbandite quando ancora sono maialini da latte (i sardi in questo sono veri maestri!), altri verranno tenuti per diventare grandi e creare le massime opere dell’arte culinaria. Poi ovviamente alcune saranno femmine e diventeranno altre procreatrici di altri divini maiali e uno verrà tenuto come verro per la riproduzione e quindi farà la vita del maiale gaudente(o godente?).

Potrei andare avanti per ore ma mi limito a questo dicendo inoltre a coloro che sono vegetariani: anche io quando ero giovine lo sono stata, per anni e anni(10 per l’esattezza) ho snobbato qualsivoglia tipo di carne e di nutrimento animale, perchè sostenevo che gli allevamenti intensivi,la macellazione indiscriminata portasse alla morte spirituale nostra e alla degradazione di ogni essere vivente nonchè all’inquinamento della nostra madre terra. Ancora sostengo questa tesi, e ancora sono convinta di ciò, ma quando entrai nel tempio dei norcini e vidi, ma soprattutto potei annusare quella meraviglia di odori,e potei ascoltare la filosofia di chi di questo mestiere fa un’arte sublime scegliendo, allevando amando questa sacra bestia, ecco lì allora le mie remore sono cadute lasciando il posto ad una filosofia che si avvicina quasi più a una religione.
Quindi ora io dopo aver parlato a lungo, alzo le braccia al cielo e grido la mia (L’)ode al Maiale!

Giulia Riccó – Altre diavolerie

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900 PAGINE
1.500 piante menzionate
1.800 riferimenti bibliografici scientifici riportati in nome della EVIDENCE BASED MEDICINE
e 60 ALLEGATI

Edizione Giugno 2009

E’ consentita la libera diffusione del presente libro da parte di chiunque, a mezzo stampa e/o su supporto elettronico (CD-ROM o INTERNET), purchè non a scopo di lucro o di profitto.

Giuseppe Nacci, nasce nel 1964. Laureatosi in Medicina e Chirurgia con la tesi: L’Immuno-scintigrafia nella diagnosi tumorale, vince una Borsa di studio e frequenta il Servizio di medicina nucleare dell’Istituto Scientifico dell’ospedale San Raffaele di Milano, collaborando alla ricerca e alla preparazione in laboratorio di liposomi Stealth radioattivi per la diagnosi e la terapia oncologica, conseguendo in seguito la specializzazione in Medicina nucleare presso la Cattedra di Medicina nucleare del Prof. Gian Luigi Tarolo con la tesi La scintigrafia con radiofarmaci ad emissione di positroni e ad emissione di fotoni singoli: loro rapporto dosimetrico con la radiologia trasmissiva a raggi X in alcune indagini diagnostiche.

La sua attività presso il San Raffele intervallata da funzioni di ricerca presso il Dipartimento di Medicina nucleare dell’Istituto Europeo di Oncologia gli fornisce una particolare specializzazione inerente la Radio-Immuno-Terapia (R.I.T.) con anticorpi monoclonali nell’ambito di una nuova tecnica di pre-targeting adottata in collaborazione con altri Istituti europei e americani fra cui la University of California, tanto da raggiungere risultati altamente positivi.

Nel maggio 2000, Giuseppe Nacci pubblica, con il sostegno editoriale della Fondazione Callerio Onlus-Istituto di Ricerche Biologiche, il risultato di una sua sorprendente scoperta. Si tratta del libro, fuori commercio, La Terapia dei tumori con Gadolinio 159 in Risonanza Magnetica Nucleare, edizioni Italo Svevo, fissando, con apposito brevetto, l’impiego dell’importante radio-isotopo.

Nell’agosto del 2002 la rivista scientifica Minerva Medica (vol. 93, n.4, pp. 227-276) ospita un suo “review sugli Effetti biologici di un’esplosione nucleare”, che introduce un  nuovo sistema in scala colorimetrica, di valutazione semplice e immediata, dei danni provocati dal Fall out sulla popolazione civile, fornendo indicazioni sulle linee di condotta raccomandate per un Progetto di Protezione Civile a lungo termine.

Attualmente il dott. Giuseppe Nacci svolge la sua attività presso il Servizio Sanitario Regionale del Corpo della Guardia di Finanza, funzione che ha assunto in qualità di Dirigente, sin dall’ottobre del 1998.

FONTE: http://www.procaduceo.org

Grazie a Matteo C. per la segnalazione e la fornitura del testo.


IL MENÚ DEI SENATORI

Pubblicato: 3 marzo 2009 da Willoworld in ALIMENTAZIONE, NARRATIVA, POLITICA
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A leggermi la notizia dell’abbassamento dei prezzi alla buvette dei senatori mi é tornato in mente un raccontino di qualche mese fa e pubblicato su queste stesse pagine. Andatevelo a rileggere. Magari ai cuochi dei Grandi potrebbe venire una bella ideuccia… eh, eh,eh!

IL CUOCO DEL PRESIDENTE

Antipasto di mare caldo, con fasolari e vongole veraci, linguine all’astice accompagnate da un Fiano, e poi sua maestà il branzino, al cartoccio, come si conviene per le occasioni speciali. Ci si sposta su una Vernaccia di Oristano, da assaporare con la bottarga e del formaggio sardo. Il pranzo è quasi alla fine, i clienti sembrano soddisfatti. Lui ride, chiacchiera, si pavoneggia a capotavola col bicchiere in mano. Politico, industriale, leader, presidente. È a lui che dedico questo pregiato buffet… continua a leggere

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La prossima volta che andate al supermercato e vi comprate una bella trancia di salmone da fare alla griglia, ricordatevi che con tutta probabilità state acquistando un pesce d’allevamento (altrimenti probabilmente non potreste permettervelo). Ho appena scoperto che il salmone assume il suo tipico colore rosa-arancio (o meglio, rosa-salmone) a causa della sua dieta ricca di crostacei, che ne cambiano la pigmentazione. Ovviamente tutto il salmone d’allevamento (quello che si trova solitamente al supermarket e anche quello surgelato) non può permettersi un menù a base di gamberetti. Questi pesciotti, che sguazzano nevroticamente in piccole vasche, si nutrano della stessa roba che diamo ai nostri cani e gatti, e di conseguenza il colore della loro carne è di un grigio pallido molto poco attraente. Indi per cui il nostro amico “Salmon”, prima di raggiungere i banchi dei supermercati, fa un “salto” dall’estetista, che lo spolvera ben bene di cipria.
Che ci volete fare… sono le diavolerie dell’industria alimentare…
Bon appetit.

http://whattoeatbook.com/2007/04/16/the-color-of-salmon/

Un paio di utili sugnalazioni di G. La Silente per rifornirsi di latte e di prodotti equo-solidali nei rivenditori vicino a casa. Grazie come sempre G.

Il primo link riguarda le mappe del latte ovvero dove sono i distributori automatici del latte in tutta italia
Il secondo é quello dei GAS ovvero gruppi di acquisto solidale.

LA SCELTA

Pubblicato: 22 marzo 2008 da Willoworld in ALIMENTAZIONE, APPELLI, SALUTE

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É una questione di scelta. Io sono un cuoco, un amante della buona cucina e comprendo benissimo il desiderio di abbandonarsi ad un bel piatto di carne. La festa delle papille gustative su un pezzo di bistecca al sangue, il profumo di un’arrosto di maiale con le patate, oppure la delicatezza di un bel pezzo d’agnello. Tutte cose magnifiche…

Peró… come ho detto, é una questione di scelta. Un po’ come decidere se abbandorsi a una scopata occasionale, mettendo a repentaglio l’amore della tua vita. L’industria della carne é un qualcosa di criminoso. Il modo in cui gli animali vengono trattati é immorale. A mio parere questo allevamento sfrenato e incontrollato compromette ogni componente energetica del piatto. La bistecca di un bovino che ha vissuto un’esistenza indegna é “cibo negativo”.

Fino a quando non ci saranno delle leggi che regoleranno e supervisioneranno l’industria della carne, io continueró a boicottarla. Se come conseguenza a queste leggi il prezzo della carne quadruplicherá, non ci vedrei niente di male, dato che comunque non si dovrebbe mangiare carne piú di una o al massimo due volte a settimana.

Comunque, per chi invece non gliene frega niente tutto questo, consiglio di andarsi a iscrivere a questa associazione (che é davvero allucinante!). Il resto é cosa risaputa…

 

20/03/2008

Ogni anno con l’avvicinarsi delle festività pasquali si è costretti ad assistere all’uccisione di centinaia di migliaia tra agnelli e capretti, sacrificati in nome di una tradizione che li vede vittime di suntuosi pasti organizzati per celebrare la ricorrenza.

E’ proprio durante questo periodo infatti, che si verifica il maggior incremento nella macellazione di ovini e caprini, agnelli primi fra tutti.

Secondo l’Istat (Istituto Nazionale di Statistica), durante la Pasqua dello scorso anno (aprile 2007), sono stati macellati 536.228 agnelli, 72.294 agnelloni, e 137 castrati. Il numero di capretti e caprettoni macellati nell’aprile del 2007 è stato di 56.733 animali, per un totale di 696.035 tra ovini e caprini.

Sempre secondo i dati Istat in tutto il 2007 sono stati macellati 5.320.599 agnelli, 590.843 agnelloni e 293.397 capretti e caprettoni, per un totale di 6.882.887 animali, tra ovini e caprini, mentre nei mesi compresi tra gennaio e settembre del 2007 si è registrato un aumento nell’importazione di animali vivi: + 5,3% di ovini e un allarmante + 49,4% di caprini nei mesi da gennaio a settembre 2007, rispetto all’anno precedente.

La LAV fa appello ai consumatori affinché non si facciano complici di questo sterminio, preferendo per la tavola della festa un menu alternativo, scelta etica e morale, privo di ingredienti di origine animale, e proprio per questo ancor più sano e gustoso. Sono molte le pietanze con le quali ci si può sbizzarrire senza la necessità di uccidere degli animali, in questo modo le festività potranno essere ancora più serene.

Sul suo sito la LAV propone gustose ricette per un menu di Pasqua vegetariano, oltre ad informazioni e consigli per coloro che decidano di avvicinarsi a questa scelta alimentare, completa dal punto di vista nutrizionale. E’ stato ormai accertato che il consumo di carne e grassi animali può causare, direttamente o indirettamente, numerose malattie (alcuni tipi di cancro, patologie cardiocircolatorie, ecc.), ecco perché l’alimentazione vegetariana è adatta a tutte le fasce di età e attività. Chi sceglie un’alimentazione vegetariana – il 9,5% degli italiani, secondo l’ultimo censimento AC Nielsen – inoltre, ogni anno risparmia torture e morte almeno a 20 animali, guadagnandoci anche in salute.

La carne che finisce sulle tavole dei consumatori, infine, è sempre più frequentemente frutto di furti e/o macellazioni clandestine, come riferiscono le cronache giudiziarie, con animali importati in maniera non regolare, feriti, esausti. Ancor più in questo periodo, come testimoniano le recenti notizie di cronaca relative a furti di agnelli o sequestri di animali importati irregolarmente.

Gran parte degli agnelli e dei capretti che giungono in Italia, infatti, provengono da paesi dell’Est Europa (soprattutto da Ungheria, Romania e Polonia), trasportati in condizioni precarie, senza cibo, acqua, senza la possibilità di muoversi regolarmente, costretti in spazi minuscoli per lunghissime tratte che non prevedono soste. Animali importati in numeri molto superiori al fabbisogno, a prezzi tali all’origine (un euro al chilogrammo) da giustificare il rischio d’invenduto, se consideriamo che al consumatore vengono rivenduti a cifre che oscillano tra gli 8 e i 13 euro al chilo.

Per approfondimenti: Vegetarismo

FONTE: Infolav