Finalmente ce l’hanno fatta a far uscire Santoro e il suo programma dalla Rai! Evidentemente davano troppo fastidio!
Fonte: CLICCA
Saluti
Finalmente ce l’hanno fatta a far uscire Santoro e il suo programma dalla Rai! Evidentemente davano troppo fastidio!
Fonte: CLICCA
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Dal 2002 , giorno dell’editto bulgaro, non lo abbiamo quasi più visto in tv e ieri sera ho avuto l’ennessima riprova di quanto sia geniale e divertente Luttazzi… Ridatecelo!!!
Saluti
E’ possibile che il governi paghi (con soldi nostri) disoccupati per riempire le piazze? E’ da dimostrare e sarebbe bello poter far luce su tutto ciò.
Ho preso spunto da un blog il quale narra questa vicenda:
Saluti
Poco da aggiungere perché il video spiega tutto quanto. Non bisogna abbassare la guardia e lo dico per noi, per la nostra libertà.
Se potete fate girare!
Saluti
L’Ansa battuta qualche minuto fa a proposito della fiducia che il Governo chiederà sul Maxi-emendamento in materia di intercettazioni ha un significato sinistro e preoccupante per la Rete: il testo maxi-emendato, infatti, introduce nel nostro Ordinamento l’obbligo di rettifica entro 48 ore a pena di una sazione pecuniaria tra i 15 ed i 25 milioni di vecchie lire per tutti i titolari di “siti informatici”.
Ho già detto molto, se non tutto, qui e qui a proposito della questione e, per non ripetermi (troppo) credo debba solo aggiungere che il Governo sta mostrando, una volta di più, di non conoscere la Rete ma di temerla incredibilmente almeno fin tanto che sarà diversa da una televisione…
Il maxi-emendamento rischia di cambiare molto nelle dinamiche dell’informazione in Rete ed è un inutile sacrificio della libertà di espressione che comprimerà i diritti di molti senza arrecare alcun vantaggio neppure a pochi.
Parliamone, parliamone, parliamone…
FONTE: guidoscorza.it
L’episodio che é accaduto qualche giorno fa al nostro collaboratore 3my78, che si è ritrovato l’account di Youtube sospeso, è un chiaro sintomo dell’inizio della nuova era della rete (Internet 3.0???) e non riguarda solo l’Italia. Si scopre infatti che non sono solo i video di Grillo, Byoblu e altri blogger italiani ad essere cancellati dal servizio, ma anche quelli delle più importanti testate di controinformazione straniere. Ad Alex Jones ad esempio è stato sospeso l’account solamente perché in un suo video compariva una pagina del Pittsburgh Post-Gazette sotto copyright, anche se il giornale ha dichiarato di non aver segnalato l’infrazione.
Youtube, da libero servizio si sta movendo in direzione degli interessi delle corporation. Questo prima o poi succederà a tutti i grandi network della rete, e anche se rimarranno sempre delle piattaforme su cui caricare i nostri video, diventerà sempre più difficile rintracciarli. La speranza forse è nascosta in questo Wolfram Alpha, il nuovo motore di ricerca dal quale ci si aspetta una vera e propria rivoluzione del web. Verrà lanciato lunedì 18 maggio, e qualcuno dice già che rimpiazzerà Google.
Ma come già ho segnalato nei miei interventi precedenti, il mondo politico ed economico si sta pian piano movendo per limitare sempre più la libertà in rete. Una legge qua (vedi Francia), una spinta lá (vedi Spagna) un verdetto laggiú (vedi Svezia), e se noi utenti non incominciamo a fare qualcosa, faremo la fine della rana nella pentola. I ragazzi di Pirate Bay, condannati a pagare un risarcimento di 30 milioni di SEK, hanno inventato il Distributed Denial of Dollars attack (DDo$), ovvero un sistema geniale per contrattaccare le industrie discografiche che li hanno denunciati. Hanno chiesto agli utenti di Pirate Bay (che sono milioni) di trasferire sui conti dello studio legale che rappresenta queste industrie musicali un importo minimo (1 SEK= 0,13 centesimi di dollaro), considerando che le spese per il ricevente saranno circa il doppio (2SEK). Un attacco legale e pacifico che spero dia dei buoni risultati.
Gli stessi ascoltatori del radio giornalista Alex Jones hanno ribattuto alla chiusura del suo canale su You tube caricando centinaia dei suoi video su altrettante postazioni, rendendo praticamente impossibile il lavoro dei moderatori per rimuovere il video incriminato.
Gli utenti possono fare molto. Dal bloccare le caselle di posta con valanghe di spam, a stipare i server caricando tonnellate di megabyte. La battaglia è in corso, e se non vogliamo che, come qualcuno ha già profetizzato, Internet diventi presto una sorta di PAYTV, dobbiamo muoverci subito ed insieme.
Perché alla fine dei conti, Internet siamo noi!
Ieri sera, come quasi ogni giorno mi capita, prima di cena dò un’occhiatina veloce in Rete e quando mi appresto ad aprire Yotube noto che accedendo non sono connesso al portale, ho l’accesso automatico, quindi mi appresto a immettere nome e pass. e non faccio in tempo a guardare il monitor che arriva una amara sorpresa… L’ACCOUNT é SOSPESO!
Dire che siamo più arretrati e vigilati della Cina o della Birmania non è più una bestemmia. Da qualche mese è in vigore la Legge Pisanu che di fatto limita la possibilità si espansione di questo mezzo.
Naturalmente non ti diranno mai che lo fanno per reprimere e censurare la Rete, ma bensì useranno parole e linguaggi per farti credere che lavorano per te, per la tua sicurezza e libertà! Il caso Pisanu è un esempio, usano il terrorismo per mascherare le nefandezze!
Data pubblicazione: 2009-01-05
Il decreto Pisanu, contro il terrorismo è stato prorogato e sarà quindi in vigore fino al 31 dicembre 2009. A fissare la proroga è stato il decreto legge 207/2008, pubblicato il 31 dicembre scorso.
Il decreto impone varie cose. Intanto chi offre accesso a internet in un pubblico esercizio o in un circolo privato è tenuto a registrarsi presso la Questura. Deve inoltre tenere un registro dei dati dei propri clienti o soci che si connettono a internet. C’è l’obbligo a un’identificazione certa degli utenti della propria rete (tramite carta d’identità o numero di cellulare) e a custodire i dati sul traffico che hanno fatto su internet (il cosiddetto “log“), perché le forze dell’ordine, all’occorrenza, possano consultarlo.
Il tutto vale non solo per gli internet point ma anche per qualsiasi privato che, da un esercizio pubblico o da casa propria, voglia dare accesso a internet a terzi. Se ne parla su blog e vari siti, in modo polemico, perché le misure previste dalla Pisanu non hanno uguali in altri Paesi democratici. Ricordano da vicino quelle adottate in Cina per controllare le navigazioni internet.
È un fatto che l’Italia sia in fondo alla classifica per numero di accessi pubblici WiFi, come descritto dall’osservatorio JiWire.
L’Italia ha 4,806 accessi WiFi. In Francia ce ne sono cinque volte di più, e l’Italia supera di poco la Spagna. Qualche punto lo hanno fatto recuperare i progetti WiFi della pubblica amministrazione. Come quello della Provincia di Roma, partito a dicembre 2008.
L’Adoc è sempre stata contraria alle norme della Pisanu. “Ora – osserva il Presidente dell’Adoc – il nostro Paese continuerà a tenere tutti gli italiani in un ingiustificabile stato di semilibertà vigilata, almeno per quanto riguarda la diffusione del Wi Fi free, facendo tra l’altro un gran regalo alle società telefoniche che gestiscono i server a pagamento, con la scusa della lotta al terrorismo.”
Del resto questo Decreto è uno dei principali motivi per cui da noi è così raro potersi collegare a internet da un bar, un ristorante, una piazza, una stazione, mentre negli altri Paesi europei e nord americani è cosa normale.
Fonte: adoc.org
Nei parchi di New York, di Londra, di Parigi, di Madrid ci si collega a decine di reti Wi Fi da una panchina o sdraiati su un prato. Siamo l’unica nazione del mondo che è riuscita a invertire l’accesso a Internet. Nessuno è stato capace di tanto. Neppure la Cina o la Birmania.
Le dichiarazioni di Angelino Alfano del 21/03/2009:
“Appena i tecnici del governo Berlusconi troveranno il modo, arriverà una nuova legge per contrastare gli abusi sempre più frequenti su Internet. Come in You Tube ad esempio“.
Così il poveretto, durante un incontro pubblico del Pdl, ha risposto a un bambino della classe 5 B della scuola elementare Brignole Sale di Albaro. Dimenticando che anche internet è già sottoposto alle leggi dello Stato.
Il bambino lo interrogava sulla possibilità di interventi specifici contro gli eccessi presenti nel web, in particolare sul più famoso sito di condivisione video, Youtube. “Il nome stesso di rete – ha detto il comico – rimanda a una maglia difficile da controllare, ma stiamo lavorando sul tema“.
Sinceramente è difficile pure seguirli tutti, perché ogni giorno c’è un attacco alla Rete. L’importante è informarsi, perché un uomo informato è più difficile da prendere per il culo!
Saluti
P.S.- Vi lascio anche un articolo pubblicato da Guido Scorza nel suo BLOG. Un interessante approfondimento della questione Internet.
Quando due menti di questo calibro si alleano non può che uscire un decreto legge di mirabile fattura.
Angelino Alfano, che con quella faccia intelligente potrebbe fare concorrenza a quella di Gasparri, insieme a Mara Carfagna, donna di politica molto fisica, hanno partorito il reato di stalking, o meglio hanno inasprito le pene a tutela delle donne perseguitate.
Come dice Marco Travaglio usano termini inglesi per fregarci ancora meglio. Perché questa iniziativa per quanto possa sembrare lodevole non porterà reali benefici alle donne colpite da stalking, che altro non è che la molestia fatta in modo reiterato e continuato.
Alla coppia Alfano–Carfagna qualcuno ha spiegato che questi tipi di molestie sono fatte nella gran parte dei casi per via telefonica? La Carfagna a giugno disse che questo reato non sarebbe rientrato nel famigerato lodo intercettazioni ma a quanto pare il tempo è passato e le cose si dimenticano… quindi chiedo: senza poter intervenire tramite intercettazione telefonica come lo si inchioda un molestatore telefonico? Qui potrebbe entrare in aiuto una vecchia dichiarazione rilasciata da Gasparri che spiegava come le Forze dell’Ordine avrebbero dovuto riniziare ad usare i vecchi metodi investigativi… In parole povere la mitica lente di ingrandimento. Secondo lui si può usare questa tecnica pure per i reati finanziari quindi figurarsi per baggianate come lo stalking… La domanda è: ma per elogiare tali tecniche investigative avete forse rimpinguato i finanziamenti alle nostre FDO? La risposta è no, anzi hanno fatto dei tagli miliardari (sottolineo MILIARDARI) verso le già povere finanze dei nostri tutori dell’ordine. Quindi questi poveri cristi che non hanno benzina per le auto, in molto città ci sono flotte di macchine ferme, soldi per le divise, per le più elementari tecnologie, per gli straordinari etc. etc. con quali risorse si dovrebbero dedicare alle richieste di donne molestate? Probabilmente raccoglieranno le denunce e le lasceranno ammuffire negli scaffali…
E poi chicca finale, quando faranno la riforma della giustizia renderanno la magistratura come una mera flotta di impiegatucoli senza arte né parte.
Però se avete sentito le tv e letto i giornali nessuno ha posto tali obiezioni ma anzi ne discutono come se fosse un provvedimento che non avrà nessun problema di sorta per quanto riguarda l’applicazione. Ricorda molto l’altra fantastica idea della Carfagna quando fece il ddl contro la prostituzione; tutti ne parlavano elogiandone i meriti senza chiedersi se fosse stata possibile applicarla o no. La risposta la conoscete da soli, non è cambiato assolutamente nulla sulle nostre strade. Anzi qualcosa è cambiato: hanno intasato questure e tribunali con montagne di burocrazia.
Saluti
P.S.- Vi lascio un articolo molto interessante che riguarda la censura alla Rete da parte dell’On. Carlucci.
Ho aspettato un po’ di giorni.
Martedì c’è stata la sentenza sul processo (Berlusconi) Mills ma a quanto pare questa notizia non ha destato particolare clamore, almeno in Italia, dove le tv e giornali hanno praticamente ignorato l’evento. Eppure era importante; si condannava un avvocato che ha reso falsa testimonianza in due processi per agevolare le aziende di Berlusconi. L’avvocato è stato condannato per aver incassato 600 mila dollari da un famigerato signor B.
Al processo non era presente nessuna delle nostre tv, ad eccezione della locale Telelombardia, come se tutto ciò non stesse accadendo. I telegiornali (molti hanno del tutto ignorato la notizia) nei loro titoli non hanno messo questa notizia e l’hanno sbrigata velocemente con qualche minuto all’interno di essi. I quotidiani stessa cosa, basti pensare che il Corriere della Sera ha risolto la faccenda mettendola in un mini spazio in prima pagina, senza neanche nominare Berlusconi per poi darla intera, ma in formato ridotto, oltre la ventesima pagina.
Eppure che la notizia fosse importante lo dimostra il fatto che tutti i paesi del mondo ne hanno parlato, dando ampio spazio all’evento… e il giorno della sentenza c’erano tutte le tv europee e mendiali… Tranne le nostre!
Come dicevo ad inizio articolo ho aspettato un po’, per vedere se magari nel tempo qualche specialino fosse stato fatto. Niente di niente. Hanno avuto anche la scusa buona, più di una a dire il vero… Dalle dimissioni dell’inutile Walter al Festival di Sanremo.
Mi domando: ma in Italia del processo Mills quante persone ne saranno a conoscenza?
Saluti
IMPORTANTE
Vi lascio un link dove ho riportato un articolo interessante che riguarda i diritti d’autore, dove Barbareschi ha fatto una proposta aberrante con l’unico scopo di voler censurare Internet. Ci provano in tutti i modo. Leggetelo e diffondetelo.
Il caso Internet del Senatore D’alia!
Ma questa è gente che non ha minimamente cognizione di causa di ciò che sta dicendo. Non conosce minimamente il mondo internet e lo tratta, per ignoranza, alla stessa maniera di come si trattavano i comunicati stampa nel ‘48 non rendendosi conto che si sono fatti passi avanti monumentali nella tecnologia.
Il guaio è che oltre all’ignoranza di queste persone, che va ricordato: decidono per tutti noi, probabilmente c’è anche una chiara manovra politica per censurare internet. La Levi e Levi bis, la Cassinelli, le proposte di Maroni per catalogare gli IP, il DDL sul diritto di rettifica, la guerra scellerata di Berlusconi contro youtube e le forti pressioni politiche per far censurare alcuni siti ne sono la riprova.
Per rendersi conto delle cazzate che dice questo senatore basta ascoltarlo e se non fosse serio sarebbe più esilarante della Guzzanti ma il problema è che parla seriamente!!!
P.S.- Sempre per rimanere in tema di meccanismi atti a bloccare internet ed in particolare i blog vi lascio un video sul diritto di rettifica che spiega in maniera dettagliate queste cose:
Il DDL sulle intercettazioni riprova ad imporre ferree limitazioni al mondo dei blog, ignorandone la natura e soprattutto ignorando le possibilità della tecnologia. In particolare, vuole imporre al blogger di garantire il diritto di rettifica entro 48 ore dalla comunicazione che ne fa richiesta. Pena: 13.000€ su per giù. Significherebbe la chiusura dei blog.
Della serie: piove sul bagnato!
P.P.S.- Ore 13.00 – Su segnalazione di Renato ho appreso di una nuova iniziativa che porta il nome di Gabriella Carlucci. Leggi
Della serie: piove e ripiove sul bagnato!
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PASSAPAROLA
Naturalmente non può mancare l’appuntamento con il Passaparola di Marco Travaglio che come ogni settimana tocca tematiche importanti per noi tutti. Questa volta si parlarerà di magistratura e informazione. QUI potete trovare sia il video che il testo, per chi non avesse una connessione a banda larga.
Saluti
Nel mio primo articolo parlavo della censura che si sta attuando verso l’informazione in rete, precisamente dell’attaco subito da Youtbe da parte di Mediset. Dietro un risarcimento danni per mancati introiti si nasconde una battaglia fatta di libertà. Di non libertà analizzandola dal loro punto di vista, perché non hanno alternative. O si ridimensiona o si ridimesiona… senza vie di mezzo.
Nel secondo trattai di The Pirate Bay, dove il complimento più grande fu quando ci chiamarono fascisti. Censurammo senza spiegazione il loro lavoro. O forse una spiegazione c’è…
Prima, dopo e in mezzo a questi 2 fatti si sono esposti in tanti; giornalisti, politici, opinionisti e ognuno ha detto la sua. Ma fateci caso, solo coloro che sono asserviti al potere in maniera radicale hanno espresso un parere negativo verso i Blog e Youtube. Questo dovrebbe far riflettere.
Siamo acerbo come popolo, in relazione alla Rete, ma loro sanno che è una questione di tempo. Prima o poi si scardinerà quella porta fatta di arroganza e prepotenza, lo sanno, lo temono, ci temono.
Se negli U.S.A. Google è più importante della Cnn un motivo ci sarà. Lo diventerà anche qui, magari più lentamente, ci vorrà ancora qualche anno ma succederà e loro non possono permetterlo… ed è per questo che da qualche anno cercano di fermare l’onda che sospinge l’informazione verso la Rete a discapito delle Tv e quotidiani (questi ultimi arrivati ad esalare l’ultimo respiro, pochi anni e poi End).
Non possono dirci: “state cominciano a diventare fastidiosi, ora ci pensiamo noi con qualche bella censura!”… ci parlano di regolamentazione, di qualche albo specifico per responsabilizzare il nostro operato. Con tanto di pacca sulle spalle perché lo fanno per noi, dovremmo gioire ed essergli grati.
Ora parlano di tasse, banner, soldi che non entrano e quindi serve un’altra regolamentazione al ROC (Registro degli Operatori di Comunicazione). Tentò questa strada il governo Prodi e ora quello Berlusconi. Sempre per mano dello stesso individuo; tale Levi! Ma chi è? Segnatevi bene il suo nome : Riccardo Franco Levi.
Non facciamoci prendere in giro, lo fanno con le parole; ci raccontano balle su balle. Il loro principale scopo è mettere dei paletti che rallentino questa onda… ma non ci riusciranno. Voi che ne dite?
Saluti
P.S.- Guardatevi il video. E’ molto interessante.
E ora censurami qui:-P
La domanda sorge spontanea…: potresti motivarmi le parole dette nel video?:-D
Navigando in rete mi sono imbattuto, tempo fa, in questo personaggio che si dichiara affezionato monarchico. Da lì ho iniziato a seguirlo tanto che mi ha pure inoltrato la richiesta di amicizia (su YouTube). Mi è servita per ricevere decine di video inneggiandi Berlusconi… è anche un notissimo berluscones 😀
Saluti