Archivio per la categoria ‘SALUTE’

BARBALBERO ESISTE!

Pubblicato: 3 ottobre 2008 da Willoworld in FANTASY, HUMUR, SALUTE
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Qualche giorno fa sulla BBC hanno passato un documentario su questo strano caso di malattia cutanea che ha reso il giovane Dede una vera e propria leggenda. Indonesiano, 37 anni, padre di due figli, l’uomo albero é un caso unico al mondo. La prova dell’esistenza degli ENT!:))))))

Prima la Teoria delle Stringhe (l’universo elegante), ora l’uomo albero. Il nostro amico Tolkien la sapeva davvero lunga!!!

GUARDA I VIDEO SU DEDE 1 e 2.

Addio Gianfranco

Pubblicato: 16 luglio 2008 da cainos in CRONACA, PERSONAGGI, RIFLESSIONI, SALUTE
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Beh e’ il colmo che Io che mi reputo un portatore, quanto meno un cultore della Informazione mi renda conto solo dopo 2 giorni della Morte di un Personaggio Controverso ma che personalmente ho sempre ammirato come GianFranco Funari.
A quanto sembra i miei impegni mi portano realmente fuori da questo pianeta.

Cmq eccolo in una delle sue ultime interviste nel 2005 (anche eprche’ dopo malattie a parte mettendosi contro il Cavaliere di occasioni per apparire in televisione ne ha avute ben poche!!!)

Un sincero ciao GianFranco

da Cainos e Gianfranco e’ tutto I Lie I Cheat I Steal

IL CANCRO NON É UNA MALATTIA

Pubblicato: 7 giugno 2008 da Willoworld in SALUTE
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Estratto dal libro Cancer is not a disease di Andreas Moritz
Traduzione di Gianluca Freda

Ciò che state per leggere potrebbe sconvolgere o smantellare dalle fondamenta tutto ciò che credete di sapere sul vostro corpo, sulla salute e sulla guarigione. Il titolo [di questo libro], Il cancro non è una malattia, potrà essere spiazzante per molti, provocatorio per alcuni, certo incoraggiante per tutti. Questo libro rappresenterà una rivelazione per coloro che possiedano una mente sufficientemente aperta da prendere in considerazione la possibilità che il cancro e altri disturbi debilitanti non siano vere e proprie malattie, bensì un ultimo disperato tentativo del corpo di restare in vita finché le circostanze lo permettono.

Forse resterete stupiti nell’apprendere che una persona affetta dalle principali cause del cancro (che sono poi la vera malattia) morirebbe probabilmente molto in fretta se non sviluppasse cellule cancerose. In quest’opera, cercherò di fornire le prove di questo fatto.

Affermo anche che il cancro compare soltanto dopo che tutte le altre difese e tutti gli altri meccanismi di guarigione dell’organismo hanno fallito. In circostanze estreme, l’esposizione a quantità massicce di agenti in grado di causare il cancro (carcinogeni) può provocare un collasso delle difese dell’organismo nell’arco di qualche settimana o qualche mese e permettere la crescita rapida e aggressiva di un tumore. Normalmente, però, ci vogliono molti anni, o perfino decenni, perché questi cosiddetti “tumori maligni” si formino.

Sfortunatamente, l’incomprensione di base o l’assoluta mancanza di conoscenza sulle ragioni che stanno dietro alla crescita dei tumori hanno trasformato i tumori “maligni” in mostri spaventosi senza altro scopo che quello di ucciderci per punirci dei nostri peccati o di aver abusato del nostro corpo. Invece, come state per scoprire, il cancro è dalla nostra parte, non contro di noi. Se non modifichiamo la nostra percezione di ciò che il cancro è realmente, esso continuerà a resistere alle cure, soprattutto ai metodi più “avanzati”. Se avete il cancro, e se il cancro è davvero parte di un complesso meccanismo di sopravvivenza del corpo e non una malattia – come io sostengo – dovrete trovare delle risposte alle seguenti, pressanti domande:

– Quali ragioni spingono il vostro corpo a sviluppare cellule cancerose?

– Una volta identificate queste ragioni, sarete in grado di modificarle? Che cos’è che determina la tipologia e la gravità del cancro da cui siete affetti?

– Se il cancro è davvero un meccanismo di sopravvivenza, cosa bisogna fare per impedire al corpo di ricorrere a questa drastica misura difensiva?

– Poiché il design genetico originale del corpo favorisce sempre la preservazione della vita e la protezione contro le avversità di ogni tipo, perché il corpo dovrebbe permettere l’autodistruzione?

– Perché quasi tutti i tipi di cancro tendono a scomparire da soli, senza bisogno di interventi medici?

– Le radiazioni, la chemioterapia, la chirurgia, servono davvero a curare il cancro oppure coloro che sopravvivono al cancro guariscono per altre ragioni, NONOSTANTE questi trattamenti radicali e pieni di effetti collaterali?

– Che ruolo giocano la paura, la frustrazione, l’autocommiserazione e la rabbia repressa nell’origine e negli esiti del cancro?

– Qual è la lezione di crescita spirituale che viene dal cancro?

Per affrontare le cause che stanno alla radice del cancro, dovrete trovare risposte concrete e soddisfacenti alle domande suddette. Se sentite in voi l’urgenza di dare un senso a questo evento in grado di cambiare la vita (il cancro è appunto questo), probabilmente ne guarirete. Il cancro può essere la vostra più grande opportunità di ripristinare l’equilibrio in tutti gli aspetti della vostra vita, ma può anche essere messaggero di traumi e sofferenze di enormi proporzioni. In un caso o nell’altro, siete sempre voi che controllate il vostro corpo.
(altro…)

I SUCCESSI DELLA MEDICINA UFFICIALE SUL CANCRO

Pubblicato: 22 aprile 2008 da Willoworld in SALUTE
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Alcuni brani tratti dal libro Kankropoli, di Alberto Mondini,

“Iniziamo a vedere cosa realmente viene fatto a chi oggi si ammala di cancro.
Nella stragrande maggioranza dei casi si usano, dove è possibile, unicamente tre metodi: l’asportazione chirurgica, la chemioterapia e l’irradiazione.
Il primo rimedio è del tutto inutile, perché il tumore non è che lo stadio finale e più visibile di una situazione patologica che coinvolge tutto l’organismo. Pertanto, dopo l’asportazione, la recidiva è quasi la regola, in quanto le difese immunitarie del paziente saranno ulteriormente indebolite dal trauma delle ferite, dall’intossicazione dell’anestesia, dagli antibiotici e dagli altri medicinali.
Gli altri due metodi si basano sul fatto che le cellule cancerose sono più deboli di quelle sane, pertanto, sotto l’azione di veleni o di radiazioni ionizzanti, sono le prime a morire.
Questa constatazione porta però a una delle pratiche più insensate della storia della medicina: avvelenare ed irradiare il paziente per guarirlo! Anche la persona meno informata, riesce a comprendere che guarigione significa miglioramento della salute.
Nessuno pensa che l’inquinamento, gli esperimenti atomici o l’incidente di Chernobyl siano i provvidenziali vantaggi dei nostri tempi per mantenerci sani.
Nei fatti, anche con la chemioterapia e l’irradiazione, dopo un iniziale, apparente successo, il malato, con il sistema immunitario massacrato, indebolito nel corpo e nella mente, svilupperà generalmente in breve tempo un nuovo tumore, questa volta ancor più difficile da curare.
Eppure, specialmente negli ultimi mesi, in occasione dei vari dibattiti sulla cura Di Bella, avrete sentito fior di luminari, illustri primari, grandi ricercatori, sostenere che le critiche alle attuali terapie oncologiche non hanno ragione di esistere, che la medicina ha fatto enormi passi in avanti, che le percentuali di guarigione sono già nell’ordine del 50% e che tale percentuale è in fase di crescita.
In conclusione, la medicina sta facendo il proprio dovere ed i soldi assegnati alla ricerca hanno dato i frutti sperati.

Vediamo ora quali sono, in realtà, i grandi progressi che da alcuni anni la scienza sta compiendo nel campo della lotta ai tumori.
Riunione del settembre 1994 del President’s Cancer Panel:
“Tutto sommato, i resoconti sui grandi successi contro il cancro, devono essere messi a confronto con questi dati” aveva detto Balair, indicando un semplice grafico che mostrava un netto e continuo aumento della mortalità per cancro negli Stati Uniti dal 1950 al 1990. “Torno a concludere, come feci sette anni fa, che i nostri vent’anni di guerra al cancro sono stati un fallimento su tutta la linea. Grazie”.
Chi è questo personaggio che esprime idee così eretiche, un medico alternativo? Un ciarlatano come è stato definito Di Bella? Un guaritore che approfitta dei poveri malati? Uno che non conosce le percentuali di guarigione?
Purtroppo per loro, niente di tutto questo. Risulta difficile definire ciarlatano o incompetente, John C. Balair III, insigne professore di epidemiologia e biostatistica alla Mc Gill University, uno dei più famosi esperti di oncologia degli Stati Uniti e dell’intero pianeta.
Non parlava del resto ad una platea di sprovveduti; il President’s Cancer Panel è nato in conseguenza del National Cancer Act, un programma di lotta contro il cancro, firmato dal presidente americano Richard Nixon il 23 dicembre 1971 e per cui si sono spesi fino al 1994 ben 25 miliardi di dollari.
I dati relativi alla situazione delle lotta al cancro vengono forniti direttamente al Presidente degli Stati Uniti.
La conclusione principale di Balair, con cui l’NCI (National Cancer Institute) concorda, è che la mortalità per cancro negli Stati Uniti è aumentata del 7% dal 1975 al 1990.
Come tutte quelle citate da Balair, questa cifra è stata corretta per compensare il cambiamento nelle dimensioni e nella composizione della popolazione rispetto all’età, cosicché l’aumento non può essere attribuito al fatto che si muore meno frequentemente per altre malattie.
La mortalità è diminuita per tumori quali quelli del colon e del retto, dello stomaco, dell’utero, della vescia, delle ossa, della cistifellea e dei testicoli. La mortalità per cancro nei bambini si è quasi dimezzata fra il 1973 e il 1989, in gran parte grazie alle migliori terapie.
Tuttavia, dato che i tumori infantili erano comunque rari, questo miglioramento – e quello più lieve registrato nei giovani adulti – ha avuto solo un effetto assai ridotto sul quadro generale.
In totale, gli incrementi della mortalità per cancro sono circa il doppio delle riduzioni.

Edward J. Sondik, esperto di statistica dell’National Cancer Institute, sostiene che vi sarebbe un aumento di oltre il 100% dei casi di cancro al polmone nelle donne fra il 1973 e il 1990. Anche il melanoma e il cancro alla prostata hanno avuto incrementi considerevoli, di oltre l’80%, in quel periodo. Sondig ha concluso che l’incidenza totale del cancro è aumentata del 18% fra il 1973 e il 1990.

“Nessun esperto del settore può continuare a credere che dietro l’angolo vi sia necessariamente tutta una serie di magnifiche terapie contro il cancro in attesa di essere scoperte” asserisce Balair ribadendo di averne abbastanza della continua sfilata di notizie sensazionali che fanno credere che una cura risolutiva stia per essere messa a punto.
Le chemioterapie esistenti, nonostante i progressi, sono ancora armi a doppio taglio. Alcuni dei trattamenti per il linfoma e la leucemia inducono altri tumori, dopo il completamento della terapia per la malattia originaria.

Non notate una leggera disparità tra i dati che avete letto ora e le statistiche trionfalistiche che avete sentito dai famosi clinici italiani? Forse può dipendere dal lasso di tempo intercorso, in fondo questi dati risalgono al 1993, magari la situazione è notevolmente migliorata.
Vediamo allora cosa afferma Balair nel 1997 su New England Journal of Medicine, una delle più prestigiose riviste mediche a livello mondiale: “La guerra contro il cancro è lontana dall’essere vinta. L’efficacia dei nuovi trattamenti contro sulla mortalità è molto deludente”. Il Giornale – Inchiesta sul cancro n°1

Se non siete ancora convinti, o semplicemente desiderate ulteriori dati, eccone altri due. Il primo è la vasta indagine condotta per 23 anni dal Prof. Hardin B. Jones, fisiologo presso l’Università della California, e presentata nel 1975 al Congresso di Cancerologia, presso l’Università di Barkeley. Oltre a denunciare l’uso di statistiche falsificate, egli prova che i cancerosi che non si sottopongono alle tre terapie canoniche sopravvivono più a lungo o almeno quanto chi riceve queste terapie. Come dimostra Jones, le malate di cancro al seno che hanno rifiutato le terapie tradizionali, mostrano una sopravvivenza media di 12 anni e mezzo, quattro volte superiore a quella di 3 anni raggiunta da colore che si sono invece sottoposte alle cure complete.
Il secondo caso riguarda uno studio condotto da quattro ricercatori inglesi, pubblicato su una delle più importanti riviste mediche al mondo: The Lancet del 13/12/1975 e che riguarda 188 pazienti affetti da carcinoma inoperabile ai bronchi. La vita media di quelli trattati con chemioterapia completa fu di 75 giorni, mentre quelli che non ricevettero alcun trattamento ebbero una sopravvivenza media di 220 giorni.

FONTE: Pensierolaterale.blog

Un paio di utili sugnalazioni di G. La Silente per rifornirsi di latte e di prodotti equo-solidali nei rivenditori vicino a casa. Grazie come sempre G.

Il primo link riguarda le mappe del latte ovvero dove sono i distributori automatici del latte in tutta italia
Il secondo é quello dei GAS ovvero gruppi di acquisto solidale.

CONFESSIONI DI UN FILOSOF-ANDO

Pubblicato: 27 marzo 2008 da guzzostain in FILOSOFIA, PENSIERO, RIFLESSIONI, SALUTE
 awake!
Il sentimento di impotenza che si prova
quando si vede soffrire una persona che ami è straziante,
ma anche un campanello importante,
che suona con tremenda e benefica forza.
Le necessità diventano più nitide,
le priorità, quelle vere, si rafforzano,
liberandoti da un fardello inutile che credevi indispensabile.
Tentare di vivificare i nostri saperi,
“essere” filosofi e non “apparire” come un filosofo
richiede uno sforzo ed un lavoro immane, perenne.
Molto più semplice un mero nozionismo,
trasformarsi in hard disk di carne e sangue,
dove cumuli di informazioni giacciono inerti,
in attesa di essere semplicemente ripetuti al prof di turno,
con zuccherino annesso, pacca sulla spalla e lode finale.
La prova che ho dovuto affrontare è stata proprio questa:
riuscire a vivere un dramma familiare con serenità,
portare parole di conforto ai miei cari senza ipocrisia,
vedere l’alba nel mezzo di una notte senza stelle,
infondere coraggio, accettare la doppia faccia della realtà,
senza inganni o compromessi.
Il rapporto con la mia famiglia si è rinsaldato, rinnovato, è evoluto,
la mia ragazza mi è stata accanto e mi ha sostenuto, con dolcezza e forza,
quando il gap che mi divide dalla generazione dei nostri padri
mi schiacciava e rendeva le cose più difficili,
quando antiche credenze ed arcaici schemi mentali
paralizzavano la comunicazione, la scoperta,
alterando il senso della loro esistenza,
il loro rapporto con la salute e con la malattia,
stravolgendo il legame indissolubile della vita con sorella morte.
La paura del distacco rende la vita insopportabile,
la rimozione del dolore, la negazione del dolore,
ha reso irraggiungibile ai più il piacere di esistere…
E’ stato davvero incoraggiante vedere come mia madre
abbia reagito a questa sua condizione,
mettendosi in discussione,
trovando la forza per cambiare,
non il mondo, ma se stessa.
L’altra sera mi confidava di come fosse cambiato il suo rapporto
con le cose quotidiane: era finalmente cosciente 
di quante cose aveva dato per scontate prima della malattia,
di quanto non comprendesse più le litigate per un posto in fila ad una cassa,
di come le sue priorità fossero improvvisamente cambiate,
di come questa malattia l’avesse aiutata a riscoprire
il valore di una passaggiata sulla spiaggia assieme alla sua famiglia,
di come il fiume di parole vomitate ogni giorno dalla televisione e dai giornali
non riuscivano più a convincerla o a sedurla come prima,
di come agli occhi di un morente tutto diventa più lucido.
L’autoindulgenza si attenua, le colpe svaniscono,
per lasciar spazio alla comprensione delle scelte fatte,
delle vie non battute per paura o per pigrizia,
dellla vita che abbiamo vissuto più o meno con coscienza.
Se qualcosa è riuscita ad insegnarmi,
ridotta ad uno spettro dalla chemio, 
abbattuta falla fatigue, dalle complicazioni,
è che la vita può essere meravigliosa,
anche quando ce lo dimentichiamo.
Commoventi le sue confessioni,
la sua rinnovata e titanica forza,
la sua volontà di non ricadere in quello sbaglio che tutti noi possiamo fare:
dare per scontato il mondo, le nostre fortune,
i nostri privilegi, la nostra salute.
Spesso le parole e le nozioni anestetizzano le nostre emozioni,
ci sparano nell’iperspazio, come missili di pura ragione,
allontanandoci dal nostro corpo, come se non ci appartenesse.
Teorie più o meno valide e coerenti ci abitano,
influenzando il nostro rapporto con il mondo vivente,
trasformando il miracolo inspiegabile e quotidiano in un “semplice” giorno,
uccidendo il valore di una domanda in un’orgia di risposte.
Anche quando ci sembra di aver trovato quello schema
che mette finalmente a posto tutto, che ordina tutto,
che rende tutto comprensibile e schematizzato,
per fortuna la “realtà dura” ci schiaffeggia,
svegliandoci da questa ingenua illusione.
Partecipare al mistero non significa spiegarlo,
né rinnegare l’utilità dell’intelletto,
ma rendere ipertrofica quella parte della nostra essenza
ci rende più simili a macchine logiche-matematiche,
che a degli Uomini.
Per questo condivido con voi queste impressioni,
perchè non fate ancora parte di quella mandria robotica
che ogni mattina si sveglia dimentica del giorno prima,
ma che tutti noi possiamo facilmente diventare,
dando per scontato i nostri talenti e le nostre qualità.
Chi possiede il dono dell’intelletto ed ha affinato le sue arti
porta sulle spalle una responsabilità maggiore di chiunque altro;
la sua etica deve guidare il suo sapere, sempre,
in un cammino duplice di comprensione e rette azioni,
altrimenti il passo è breve, la metamorfosi repentina,
un altro agente smith a spasso per il mondo,
altre potenzialità gettate al vento.
Sapete bene quanto credo nelle vostre possibilità,
spero di incontrarvi presto, per punzecchiarci un pò,
come il vecchio tafano era solito fare con gli Ateniesi,
per non dormire assieme a loro,
per gioire del selvaggio dolore di essere Uomini.

LA SCELTA

Pubblicato: 22 marzo 2008 da Willoworld in ALIMENTAZIONE, APPELLI, SALUTE

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É una questione di scelta. Io sono un cuoco, un amante della buona cucina e comprendo benissimo il desiderio di abbandonarsi ad un bel piatto di carne. La festa delle papille gustative su un pezzo di bistecca al sangue, il profumo di un’arrosto di maiale con le patate, oppure la delicatezza di un bel pezzo d’agnello. Tutte cose magnifiche…

Peró… come ho detto, é una questione di scelta. Un po’ come decidere se abbandorsi a una scopata occasionale, mettendo a repentaglio l’amore della tua vita. L’industria della carne é un qualcosa di criminoso. Il modo in cui gli animali vengono trattati é immorale. A mio parere questo allevamento sfrenato e incontrollato compromette ogni componente energetica del piatto. La bistecca di un bovino che ha vissuto un’esistenza indegna é “cibo negativo”.

Fino a quando non ci saranno delle leggi che regoleranno e supervisioneranno l’industria della carne, io continueró a boicottarla. Se come conseguenza a queste leggi il prezzo della carne quadruplicherá, non ci vedrei niente di male, dato che comunque non si dovrebbe mangiare carne piú di una o al massimo due volte a settimana.

Comunque, per chi invece non gliene frega niente tutto questo, consiglio di andarsi a iscrivere a questa associazione (che é davvero allucinante!). Il resto é cosa risaputa…

 

20/03/2008

Ogni anno con l’avvicinarsi delle festività pasquali si è costretti ad assistere all’uccisione di centinaia di migliaia tra agnelli e capretti, sacrificati in nome di una tradizione che li vede vittime di suntuosi pasti organizzati per celebrare la ricorrenza.

E’ proprio durante questo periodo infatti, che si verifica il maggior incremento nella macellazione di ovini e caprini, agnelli primi fra tutti.

Secondo l’Istat (Istituto Nazionale di Statistica), durante la Pasqua dello scorso anno (aprile 2007), sono stati macellati 536.228 agnelli, 72.294 agnelloni, e 137 castrati. Il numero di capretti e caprettoni macellati nell’aprile del 2007 è stato di 56.733 animali, per un totale di 696.035 tra ovini e caprini.

Sempre secondo i dati Istat in tutto il 2007 sono stati macellati 5.320.599 agnelli, 590.843 agnelloni e 293.397 capretti e caprettoni, per un totale di 6.882.887 animali, tra ovini e caprini, mentre nei mesi compresi tra gennaio e settembre del 2007 si è registrato un aumento nell’importazione di animali vivi: + 5,3% di ovini e un allarmante + 49,4% di caprini nei mesi da gennaio a settembre 2007, rispetto all’anno precedente.

La LAV fa appello ai consumatori affinché non si facciano complici di questo sterminio, preferendo per la tavola della festa un menu alternativo, scelta etica e morale, privo di ingredienti di origine animale, e proprio per questo ancor più sano e gustoso. Sono molte le pietanze con le quali ci si può sbizzarrire senza la necessità di uccidere degli animali, in questo modo le festività potranno essere ancora più serene.

Sul suo sito la LAV propone gustose ricette per un menu di Pasqua vegetariano, oltre ad informazioni e consigli per coloro che decidano di avvicinarsi a questa scelta alimentare, completa dal punto di vista nutrizionale. E’ stato ormai accertato che il consumo di carne e grassi animali può causare, direttamente o indirettamente, numerose malattie (alcuni tipi di cancro, patologie cardiocircolatorie, ecc.), ecco perché l’alimentazione vegetariana è adatta a tutte le fasce di età e attività. Chi sceglie un’alimentazione vegetariana – il 9,5% degli italiani, secondo l’ultimo censimento AC Nielsen – inoltre, ogni anno risparmia torture e morte almeno a 20 animali, guadagnandoci anche in salute.

La carne che finisce sulle tavole dei consumatori, infine, è sempre più frequentemente frutto di furti e/o macellazioni clandestine, come riferiscono le cronache giudiziarie, con animali importati in maniera non regolare, feriti, esausti. Ancor più in questo periodo, come testimoniano le recenti notizie di cronaca relative a furti di agnelli o sequestri di animali importati irregolarmente.

Gran parte degli agnelli e dei capretti che giungono in Italia, infatti, provengono da paesi dell’Est Europa (soprattutto da Ungheria, Romania e Polonia), trasportati in condizioni precarie, senza cibo, acqua, senza la possibilità di muoversi regolarmente, costretti in spazi minuscoli per lunghissime tratte che non prevedono soste. Animali importati in numeri molto superiori al fabbisogno, a prezzi tali all’origine (un euro al chilogrammo) da giustificare il rischio d’invenduto, se consideriamo che al consumatore vengono rivenduti a cifre che oscillano tra gli 8 e i 13 euro al chilo.

Per approfondimenti: Vegetarismo

FONTE: Infolav

Qual è il big man più grande ed importante nella storia del wrestling? Non c’è Big Show, The Great Khali o quel pippone di Giant Gonzales (non abbiamo abbinato l’epiteto di pippone a Great Khali perchè poi non saremmo riusciti a trovare qualcosa di ancora più mastodontico per Giant Gonzales) che tenga: il più grande gigante della storia del wrestling è stato e sarà sempre Andrè The Giant. Immobile come un immane blocco di travertino negli ultimi anni della sua carriera ma agilissimo agli inizi per uno della sua mole, Andrè ha scritto alcune delle pagine indelebili del nostro amato sport entertainment.

Grazie all’aiuto del sito http://www.moderndrunkardmagazine.com, un sorta di inno al culto del bere che tanto ha caratterizzato la vita del gigante francese.

Così rendiamo il giusto onore al gigante. Partiamo da una prima considerazione: secondo alcuni rapidi calcoli, Andre The Giant tracannava ogni giorno una quantità di alcool pari a circa 7000 calorie. Non 700, ma proprio 7000, più o meno 3 volte tanto la quantità di calorie che una persona normale dovrebbe assumere nel corso della giornata. Non osiamo immaginare quante calorie di cibo Andre ingurgitasse ogni giorno, ma per il momento non vogliamo porci il problema. A quanto pare il gigante francese non amava bere da solo, così alla fine di ogni serata invitata un gran numero di lottatori a bere con lui, offrendosi per altro di pagare anche il conto perchè era un gran generoso (e pigliava pure una vagonata di soldi ad incontro). Questo creava qualche problema a Vince McMahon Sr., così per evitare di ritrovarsi pericolosamente con un roster di alcolizzati decise di affiancare l’ex wrestler Arnold Skaaland ad Andre: il suo unico obiettivo era quello di tenere sotto controllo il lottatore e farlo arrivare in tempo all’interno dell’arena. Il problema era che anche Skaaland era un bevitore da competizione, e quindi non era probabilmente la persona più adatta per tenere a bada Andre che continuava a bere come una spugna di dimensioni ciclopiche. Addirittura pare che Andre si fosse fatto customizzare una Lincoln Continental riempedola di contenitori del ghiaccio per trasportare quantità industriali di birra sempre fresca perchè si sa, la birra calda fa un pò schifo. Andre era anche solito bere vagonate d’alcool prima degli incontri: 16 bottiglie di vino in 4 ore è solo uno dei tanti episodi che hanno costellato la carriera del francese, ma ancora più clamoroso è il fatto che le sue prestazioni sul ring non ne risentissero minimamente. Ovviamente tutto questo aveva un prezzo in termini economici: pensate che nel corso di un soggiorno di un mese in un hotel di Londra, Andrè arrivò a pagare 40.000$ di conto al bar dell’albergo. Probabilmente i proprietari degli alberghi avrebbero molto da raccontare riguardo ad Andre The Giant, come quella volta che Andre svenne nella hall di un hotel dopo aver bevuto qualche bicchiere di troppo. Volete sapere quanti bicchieri di troppo riuscì a tracannare? Beh, in quell’occasione, probabilmente un episodio da guinness dei primati, Andre riuscì a bere 119 bottiglie di birra in 6 ore. Fatti due conti, siamo intorno ad una bottiglia di birra ogni 3 minuti. Spaventoso.

Se tutto ciò vi ispira manie d’emulazione, sappiate che tutto questo bere non deve aver fatto bene ad Andre The Giant considerando che il gigante francese è morto all’età di 47 anni. Sicuramente i problemi di salute legati al gigantismo di Andre sono stati la ragione principale del suo decesso prematuro, ma è probabile che senza quei 4-5000 litri di alcool bevuti qualche anno in più sarebbe riuscito pure a camparlo…

CHI BEVE BIRRA CAMPA CENT’ANNI… CHI BEVE CENTODICIANNOVE BIRRE AL GIORNO CAMPA DI MENO

Ps. Piccolo articoletto per mostrare che vi seguo, purtroppo dopo la pre collezione c’e’ la collezione con relativa sfilata e quindi sono pienissimo e non ho tempo per scrivere, attendete fiduciosi che prima o poi torno!!! la sfilata e’ il 24 febbraio 🙂

Yu Willo continua che ti leggo ogni giorno anche se a sprazzi!!!

LA MARIJUANA PROVOCA IL CANCRO AI POLMONI

Pubblicato: 2 febbraio 2008 da Willoworld in SALUTE

Hong Kong, 29 Gennaio (Reuters) – Fumare uno spinello corrisponde a 20 sigarette in termini di rischio di cancro ai polmoni, dicono i ricercatori neozelandesi, e temono una epidemia di questa malattia tra i consumatori di cannabis.

Altri studi in passato avevano dimostrato che la marijuana poteva causare il cancro, ma pochi avevano stabilito il forte legame tra l’uso della cannabis e il cancro ai polmoni.

Leggi il resto dell’articolo in inglese.

Mi spiace per tutti gli amici che la usano. Non so quanto attendibili possano essere queste ricerche, però gli interessati dovrebbero informarsi. Per quanto riguarda me, anche se vivo in un paese in cui l’uso della marijuana è legale, la cosa non mi riguarda. Non la uso.
Proprio in Olanda, a conseguenza di questa notizia, si fa un gran parlare di queste nuove ricerche. Non credo che in Italia ancora si sappia nulla.

Petizione per distributori ad idrogeno

Pubblicato: 21 gennaio 2008 da Willoworld in APPELLI, SALUTE

Premesso che odio le catene di Sant’Antonio, mi è arrivata oggi questa mail con la quale si chiede di firmare una proposta per una causa che ritengo giusta. Inutile che stia a spiegarvela, leggete sotto: Da Beppe Grillo

Un cittadino italiano ha finalmente deciso che gli fa troppo male respirare le polveri sottili e vedere persone a cui vuole bene morire di cancro intorno a sé per il benessere delle multinazionali petrolifere e ha chiesto alla commissione europea (dipartimento dell’ambiente) di creare

Una legge che obblighi i padroni del petrolio ad installare accanto ad ogni distributore di benzina almeno un distributore ad idrogeno e di incominciare a produrlo utilizzando energie rinnovabili.

In parole povere questa legge favorirà l’introduzione sul mercato delle automobili ad idrogeno a **ZERO INQUINAMENTO** e ad alte prestazioni!!!
Finalmente potremo respirare a pieni polmoni e anche i figli dei nostri figli!
L’auto del futuro esiste già ed in vari modelli.
Bastano 800.000 firme per far abbassare la testa ai padroni del petrolio.

Firmate la petizione per voi, i vostri amici e parenti!
Cogliamo questa opportunità e facciamone un’arma, anche per altre piccole battaglie.
Io l’ho fatto e sono il numero 12664 !!

Invece io, Isabella ho firmato stamani e sono in numero 24799…il doppio in un giorno.. FORZA fatela girare… Isabella.
Oddera Marco. Sarà dura battere le multinazionali, ma internet è veramente un mezzo potente,io sono già il n°123303.
Forza Gente!!!!!

Io ho firmato stamani, sono il numero 464.819.

 

La proposta di legge:

http://www.automobileidrogeno.com/documenti/c.stampa_Distributori%20multienergy_HR.doc

PER FIRMARE LA PETIZIONE CLICCATE SUL LINK QUI SOTTO:

http://www.petitiononline.com/idrogeno/petition.html

Se possibile diffondete anche voi questa petizione!

 

Fonte Blog del salmo Il Blog del Salmo 69

NASI RIFATTI; ECCO CHI PAGA

Pubblicato: 7 dicembre 2007 da Willoworld in SALUTE

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Ogni giorno, ascoltando o leggendo i media, rimango incredulo di fronte a notizie talmente assurde che mi verrebbe voglia di alzarmi ed andare a spaccare la faccia a chi ci governa.
L’ultima in ordine di tempo è di ieri:
Il ricorso alla chirurgia plastica per rifarsi il naso sta vivendo un vero e proprio boom. Che questa volta non ha nulla a che fare con il desiderio di migliorare il proprio aspetto. Ma è una necessità, fra i consumatori abituali di cocaina.
Negli ultimi tempi a finire sotto i ferri sono anche persone comuni, appartenenti a qualunque fascia sociale. In molti casi donne e ragazzi giovanissimi. Tanto che le liste di attesa sono diventate molto lunghe: oltre un anno e mezzo negli ospedali (dove l’operazione, destinata a riparare un danno funzionale, è gratuita), circa cinque mesi nelle cliniche private (qui il costo si aggira sui 10mila euro). «Si sniffa cocaina, si vede il naso danneggiato con grande difficoltà nella respirazione e si va dal chirurgo plastico per un intervento – spiega Claudio Leonardi, coordinatore del comitato scientifico di Federserd -. Si soffre un po’ e poi, se non si è imparata la lezione e non ci si è curati, si torna a sniffare».

Quindi IO CONTRIBUENTE pago, grazie ai MIEI SOLDI che verso con le tasse, la ricostruzione del naso ai cocainomani nelle strutture pubbliche. Ma ci si rende conto???
Queste FAVE spendono migliaia di euro per tirare su la droga ed io devo pagare l’operazione chirurgica che ripari alle loro cazzate???

Povera Italia e poveri noi…

1 Comment to “Cocaina e nasi rifatti… ecco chi paga !”

  1. Willo — December 7, 2007 @ 10:27 am | Edit This
    Potrebbero tirarla su col culo, cosí si rifarebbero il didietro. Guariti dal “rottoinculismo”, malattia terribile e contagiosa, eviterebbero poi di ricadere nel problema.